Visualizzazioni totali

venerdì 20 aprile 2012

Bossi dixit

La stampa riporta oggi la seguente dichiarazione di Bossi a proposito dell'affitto della casa pagato dalla Lega a Calderoli: "Non c'è reato, i soldi erano della Lega, potevamo anche buttarli dalla finestra".
Forse è proprio la scarsa lucidità che caratterizza il "senatur" dall'epoca dell'ictus, che gli ha permesso di dire così esplicitamente una cosa che, in passato, si sarebbe ben guardato dall'affermare, malgrado il suo temperamento guascone. Ed è indicativo di una concezione "proprietaria" del partito e dell'uso  spregiudicato dei finanziamenti ricevuti dallo Stato che lascia sbigottito anche chi credeva di aver visto tutti sugli eccessi della politica.
Crediamo che il caso della Lega, passata dal ruolo di censore delle malefatte di "Roma ladrona" a quello di epicentro del sisma che sta scuotendo la politica ,sia la manifestazione più estrema ed emblematica del un punto di non ritormo al quale è arrivato un sistema politico capace di ingurgitare 2,3 miliardi di euro di cosiddetti "rimborsi elettorali" a fronte di spese per 600 milioni e di un referendum che venti anni fa aveva cancellato in modo plebiscitario il finanziamento pubblico ai partiti.

Le proposte fatte dalle forze di maggioranza di aumentare la trasparenza dei bilanci senza intaccare sostanzialmente un volume di finanziamenti definito da Vendola "faraonico", totalmente ingiustificabile sia in paragone a quanto ricevono le forze politiche in altre democrazie, sia in rapporto allo stato di crisi in cui versa il nostro Paese, indica che la perdita di contatto con la realtà da parte delle forze politiche è  probabilmente definitiva.
Va anche detto che è inspiegabile il silenzio degli organi d'informazione: se non fosse stato per le inchieste della magistratura,  gli italiani non avrebbero mai saputo dello sconcio sperpero del denaro dei contribuenti che è stato fatto. Ci domandiamo come mai la stampa, soprattutto quella parlamantare, non abbia informato i cittadini delle leggi con la quale quel finanziamento spropositato è stato attribuito.

A fronte di questa situazione la parola dove tornare ai cittadini, ma non nel senso di attendere la prossima tornata elettorale per scegliere ancora fra forze politiche ormai screditate, bensì in quello di "farsi politica": i cittadini devono organizzarsi non necessariamente in nuovi partiti, ma certamente in gruppi di pressione, capaci di cogliere,  anche indipendentemente dagli organi d'informazione, le notizie necessarie a valutare il grado di rispondenza delle scelte politiche al bene comune e, in caso di carenze, di costringere i partiti a modificare i loro comportamenti attraverso una sistematica azione di denuncia e di proposta.
Un esempio in questo senso è la "Rete dei Comitati per la Qualità urbanistica", attiva a Milano, che si sta vigorosamente battendo contro una dissennata legislazione che ha favorito gli speculatori  edilizi e portato gravi danni ai cittadini. La sistematica e incessante azione di denuncia sta portando frutti, a dimostrazione che l'azione informata e determinata dei cittadini può cambiare il comportamento degli attori politici.

Analoghe iniziative dovranno essere sviluppate a livello nazionale, anzitutto per impedire che possano ripetersi colossali imbrogli come quello dei finanziamenti elettorali e irrisione delle scelte fatte dagli elettori con i referendum.

Invito i lettori del blog a dire cosa ne pensano e a segnalare se sono disponibili ad impegnarsi per cambiare il modo di fare politica e di fare informazione.

mercoledì 4 aprile 2012

Combattere la corruzione e l'evasione: priorità n° 1

Con lo scandalo che ha investito la Lega per l'abuso fatto dall'ex tesoriere Belsito dei fondi pubblici  (c.d. "rimborsi elettorali") distratti per altri scopi si completa un quadro impressionante della corruzione e del malaffare che ha investito partiti e istituzioni, più di quanto fosse avvvenuto ai tempi di tangentopoli. Con l'aggravante che mentre allora chi era a vario titolo coinvolto per azioni compiute o per omissione di controlli si vergognava ed era esposto al pubblico ludibrio, oggi è invalsa la tendenza a minimizzare, fra l'altro in modo persino comico. come ha fatto il sindaco di Bari Emiliano  che, avendo spudoratamente favorito un potente clan locale ricevendone favori  di vario tipo ( fra cui anche una vasca piena di pesci recapitata a domicilio), si è autodefinito "un fesso", o come  Francesco Rutelli che, vedendosi sottratti sotto il  naso 20 milioni di euro dall'ex tesoriere della Margherita, si è giustificato dicendo "non sono un ragioniere".

Nella Regione Lombardia poi, dove  oltre il 12% dei consiglieri è inquisito, con ben quattro su cinque componenti dell'Ufficio di Presidenza indagati  o arrestati, compreso il Presidente del Consiglio, Formigoni fa spallucce e dà elegantemente del "pirla" a chi lo contesta.

Il Governo, nella sua meritoria opera di recupero degli equilibri economici e della legalità, ha cercato di affrontare anche il tema della legge anticorruzione che giace da mesi in parlamento e subito si sono levati gli altolà da parte di esponenti politici soprattutto del PDL. Come ha scritto in un editoriale sul Corriere della Sera Giovanni Bianconi " Il sospetto è che al centrodestra non piaccia la scelta della Guardasigilli  di convocare non i tecnici di partito....bensì, per l'appunto, i i rappresentanti politici dei gruppi parlamentari.....Evidentemente il PDL preferiva...evitare di esporsi pubblicamente su quello che non intende accettare".
Il fatto è che questi giochetti mostrano ormai la corda ed espongono i partiti ad una potenziale, definitiva debacle. Quel poco di credibilità che si sono faticosamente riconquistati con l'atteggiamento responsabile mantenuto nei confronti del Gioverno Monti verrebbe spazzato via se impedissero al Governo di procedere sui due temi più cruciali al momento attuale: la corruzione e l'evasione.
La speranza di una futura ripresa del nostro Paese è, in larga misura legato alla soluzione di questti problemi (siamo al sessantanovesimo posto far i paesi anticorruzione e in posizione non certo migliore per quanto concerne l'evasione).  Solo un  recupero di credibilità su questi versanti farà arrivare nel nostro Paese gli investitori stranieri che chiedono un quadro non solo di stabilità poltitica ma anche di legalità e normalità concorrenziale, che l'evasione impedisce.

I partiti faranno bene a riflettere attentamente su questo punto e i cittadini a vigilare sulla loro condotta riguardo ai temi predetti. Alle prossime elezioni politiche questo dovrà essere l'elemento cruciale nelle scelte elettorali.