Con la
seconda guerra mondiale è terminato il fascismo, come ideologia praticata a
livello nazionale, con la caduta del muro di Berlino quella comunista a
livello internazionale, e con la crisi finanziaria
del 2007 quella liberista a livello globale. La principale conseguenza di tutto
ciò è che, nei principali paesi occidentali la maggior parte dei cittadini si è liberata degli schematismi preconcetti per le scelte elettorali e si muove liberamente
in tutto, o quasi, l’arco politico per trovare offerte in grado di soddisfare
le proprie aspettative. Una conseguenza
di questa fluidità è che determinate
iniziative politiche possono ottenere il consenso, misurato tramite sondaggi,
della schiacciante maggioranza dei cittadini, indipendentemente dallo
schieramento politico di appartenenza; basta pensare, a titolo d’esempio, al provvedimento del Governo italiano che vieta la pubblicità per il gioco d’azzardo, che è stato apprezzato dall’85% dei cittadini.
Dato questo
rilevante cambiamento di prospettiva risulta particolarmente stridente e
anacronistico il modo, rituale e immutato, con cui le forze di opposizione si
esprimono nei confronti delle azioni del Governo in carica: esse si limitano a
ripetere in continuazione, come un disco rotto, che tali azioni sono totalmente
sbagliate e rovinose per il Paese e che portano l’Italia all’isolamento in
campo internazionale. Ciò anche quando i fatti dimostrano inequivocabilmente il
contrario, come nel caso della lotta al traffico
di esseri umani e ai soggetti che, volontariamente o meno, lo favoriscono: dopo
le iniziative prese dal Governo, in modo deciso, per bloccare tale traffico, i flussi migratori si sono fortemente ridimensionati. Circa il
rapporto con i partner internazionali, va detto che l’Europa ha mostrato tutta la sua
inconsistenza non riuscendo in alcun modo a far rispettare gli impegni di
redistribuzione dei migranti presi solennemente in passato e poi
sistematicamente disattesi; ciò è avvenuto anche in occasione della vicenda
della nave Diciotti in cui la redistribuzione riguardava meno di 200 persone. A
seguito di questa situazione, il Ministro Salvini ha avviato, mediante il
colloquio con Orban, un “asse sovranista” che include anche l’Austria e gli
altri Paesi del Patto di Visegrad, con l’intento di sfidare, in vista delle
elezioni europee del 2019, l’Europa dello “statu quo”. Se questa manovra
allontana l’Italia da Paesi come la Francia e la Germania, crea però le basi
per una più vasta alleanza che presto potrebbe includere anche Paesi del Nord
Europa dove le forze antisistema stanno crescendo. Non si può quindi parlare di
isolamento ma semmai di revisione delle
alleanze.
A fronte di una maggioranza che si muove in modo spregiudicato, le forze di minoranza
dovrebbero fare quanto affermato recentemente dal Segretario reggente del PD
Martina “smettere di fare opposizione e produrre un’alternativa”, cioè rinunciare alla semplice
contestazione delle iniziative del Governo e proporre un’offerta politica
competitiva. Va detto che, per il momento, i commenti del Segretario PD sono
ancora di mera contrapposizione (“Governo pericoloso e inconcludente, ci isola
in Europa, ecc.”) ma si attendono
iniziative nella direzione da lui auspicata, che è assai opportuna.
A mio
avviso, per risultare competitiva la nuova offerta politica dovrebbe essere:
-
inclusiva, cioè rivolta a tutelare l’intera
comunità nazionale e non frazioni di essa; ad esempio, dagli
eccessi del liberismo e del globalismo, cioè dalla subordinazione degli
interessi collettivi a quelli privati. La tristissima vicenda del Ponte
Morandi di Genova può essere assunta ad
esempio emblematico di tali eccessi
-
plurale, cioè capace di fare sintesi fra
istanze diverse ma tutte legittime; ad esempio quelle dell’impresa e quelle del
lavoro. La positiva conclusione del caso
ILVA, impostata dal Governo Gentiloni
e completata da quello in carica è
un’applicazione di questo principio.
-
riformista, cioè capace di incidere realmente sulle “forme”, ossia sui contenitori attivi che
hanno prodotto le inefficienze del passato. La più rilevante è la costruzione
europea che è priva di solide fondamenta in quanto il potere decisionale
risiede in organi non elettivi e quindi sottratti al giudizio popolare.
-
partecipata, cioè orientata a superare i limiti
della democrazia rappresentativa che hanno allontanato i cittadini dalla
politica (astensionismo) e da chi la costituisce (sentimento anticasta).
Prendendo ad
esempio il PD, che è la maggior forza di opposizione, la situazione è la
seguente.
-
Il “fronte renziano” si pone come oppositore assoluto delle forze sovraniste e populiste ed
auspica un accordo a livello europeo con Macron
-
Il “fronte antirenziano” (Zingaretti, Franceschini, Orlando) accusa il primo di aver
regalato i Cinque Stelle alla Lega ed auspica attenzione all’elettorato grillino
e tendenzialmente un confronto dialettico con il Movimento..
-
L’ex Ministro dello Sviluppo
economico Carlo Calenda, “new entry e battitore libero” del PD, mira a superare rapidamente i
riti congressuali per sviluppare una difesa della democrazia liberale, a suo
avviso messa a rischio dalle forze di maggioranza.
Le posizioni
esposte, diverse fra di loro, sono orientamenti di massima utili ad un posizionamento
in vista del congresso nazionale che si terrà agli inizi del prossimo anno, ma
richiedono di essere riempite di contenuti per poter rispondere ai requisiti
indicati in precedenza.
Va osservato
comunque che, dietro a questa diversità di posizioni vi è una interessante
convergenza, che potrebbe dar luogo, nel tempo, ad una sintesi fra le diverse
impostazioni: sia Zingaretti che il
renziano Del Rio, ex Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, hanno criticato nettamente l’attuale assetto del capitalismo che,
a detta di Del Rio, non potrà più essere quello in cui “ l’1% della
popolazione possiede ricchezze pari a quelle del restante 99% “e quindi un
potere sovrastante a livello mondiale. Una proposta che traducesse tale ipotesi
in concrete linee d’azione a livello almeno europeo, risulterebbe altamente
inclusiva e riformista, quindi coerente
con i principi segnalati in precedenza e
interessante per la grande maggioranza dei cittadini-elettori.