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mercoledì 4 aprile 2012

Combattere la corruzione e l'evasione: priorità n° 1

Con lo scandalo che ha investito la Lega per l'abuso fatto dall'ex tesoriere Belsito dei fondi pubblici  (c.d. "rimborsi elettorali") distratti per altri scopi si completa un quadro impressionante della corruzione e del malaffare che ha investito partiti e istituzioni, più di quanto fosse avvvenuto ai tempi di tangentopoli. Con l'aggravante che mentre allora chi era a vario titolo coinvolto per azioni compiute o per omissione di controlli si vergognava ed era esposto al pubblico ludibrio, oggi è invalsa la tendenza a minimizzare, fra l'altro in modo persino comico. come ha fatto il sindaco di Bari Emiliano  che, avendo spudoratamente favorito un potente clan locale ricevendone favori  di vario tipo ( fra cui anche una vasca piena di pesci recapitata a domicilio), si è autodefinito "un fesso", o come  Francesco Rutelli che, vedendosi sottratti sotto il  naso 20 milioni di euro dall'ex tesoriere della Margherita, si è giustificato dicendo "non sono un ragioniere".

Nella Regione Lombardia poi, dove  oltre il 12% dei consiglieri è inquisito, con ben quattro su cinque componenti dell'Ufficio di Presidenza indagati  o arrestati, compreso il Presidente del Consiglio, Formigoni fa spallucce e dà elegantemente del "pirla" a chi lo contesta.

Il Governo, nella sua meritoria opera di recupero degli equilibri economici e della legalità, ha cercato di affrontare anche il tema della legge anticorruzione che giace da mesi in parlamento e subito si sono levati gli altolà da parte di esponenti politici soprattutto del PDL. Come ha scritto in un editoriale sul Corriere della Sera Giovanni Bianconi " Il sospetto è che al centrodestra non piaccia la scelta della Guardasigilli  di convocare non i tecnici di partito....bensì, per l'appunto, i i rappresentanti politici dei gruppi parlamentari.....Evidentemente il PDL preferiva...evitare di esporsi pubblicamente su quello che non intende accettare".
Il fatto è che questi giochetti mostrano ormai la corda ed espongono i partiti ad una potenziale, definitiva debacle. Quel poco di credibilità che si sono faticosamente riconquistati con l'atteggiamento responsabile mantenuto nei confronti del Gioverno Monti verrebbe spazzato via se impedissero al Governo di procedere sui due temi più cruciali al momento attuale: la corruzione e l'evasione.
La speranza di una futura ripresa del nostro Paese è, in larga misura legato alla soluzione di questti problemi (siamo al sessantanovesimo posto far i paesi anticorruzione e in posizione non certo migliore per quanto concerne l'evasione).  Solo un  recupero di credibilità su questi versanti farà arrivare nel nostro Paese gli investitori stranieri che chiedono un quadro non solo di stabilità poltitica ma anche di legalità e normalità concorrenziale, che l'evasione impedisce.

I partiti faranno bene a riflettere attentamente su questo punto e i cittadini a vigilare sulla loro condotta riguardo ai temi predetti. Alle prossime elezioni politiche questo dovrà essere l'elemento cruciale nelle scelte elettorali.

6 commenti:

Mancini ha detto...

Il problema è che coloro che dovrebbe combattere la corruzione ( i partiti ), sono i più corrotti di tutti!!!

Mancini

roberto ha detto...

Certo, il problema è questo.
Ci sono ovviamente forti perplessità circa la capacità dei partiti di autoriformarsi, ma la stessa perplessità c'era di fronte alla prospettiva del "governo dei tecnici": contrariamente alle aspettative, i partiti hanno saputo fare un passo indietro (anche due) e dare un supporto appopriato al governo Monti. Nonsi può quindi esludere a priori che, anche in questo caso, "il miracolo avvenga".
Ciò che è stupefacente è che, fino alle recenti inchieste, gli organi d'informazione non avessero dato notizia dei folli "rimborsi spese" che i partiti si sono autoelergiti: ci sarà pure qualche legge che li ha autorizzati: nessuno se ne è accorto o si è fatto finta di non vedere?

Elio Veltri ha detto...

Il debito italiano è fatto di corruzione, evasione e malapolitica. a suo tempo ho fatto parte della commissione anticorruzione della Camera dei deputati che aveva scritto 10 proposte di legge mai approvate. Quando i parlamentari hanno visto che in particolare una era molto rischiosa hanno preferito sciogliere la commissione senza informare il parlamento. Quella pproposta è ancora attuale ma credo che nessuno la tirerà fuori dai cassetti della Camera. Elio Veltri.

roberto ha detto...

La cosa non mi stupisce; quello che non capisco è come si faccia a sciogliere una commissione, insediata dal parlamento, senza che lo stesso ne sia informato.
Un'idea per stimolare i partiti potrebbe essere quella di pubblicare a puntate, su questo blog, la proposta di legge cui fai riferimento. Che ne pensi?
Roberto

Mancini ha detto...

I partiti sono stati "Costretti" a fare un passo indietro per non rischiare di sparire. Comunque non hanno fatto ancora sacrifici significativi e sempre più spesso dicono al governo Monti ciò che deve fare, loro che ci hanno portato sull' orlo dell'abisso.

Mancini

roberto ha detto...

Sono d'accordo sul fatto che siano stati "costretti", per non sparire: comunque il passo indietro lo hanno fatto. Convengo anche sull'idea che abbiano fatto pochi sacrifici.
Meno d'accordo sul rapporto con Monti, che mi pare abbia una discrezionalità elevata, anche se non mancano certo le resistenze su certi temi.

Roberto