Pubblico una storiella satirica su politica e dintorni, di autore sconosciuto, che mi è stata inviata da un lettore del blog e che ironizza sui comportamenti stereotipati e, in molti casi, discutibili di alcuni protagonisti della scena nazionale. E' una storia che fa ridere, ma anche pensare.
Vi siete mai chiesti cosa succederebbe se una potenza nemica attaccasse l'Italia?
Proviamo ad immaginare.
Il nemico, diciamo la Repubblica delle Banane, dichiara guerra ed ammassa il suo esercito lungo le Alpi e la sua flotta lungo il Tirreno.
Primo giorno
Il TG1 dà la notizia dopo lo sport. Nessuna reazione dei politici.
Secondo giorno
Berlusconi dice che va tutto bene, lui è amico del Presidente della Repubblica ddelle Banane, non sussiste pericolo: Bossi insulta chi lo intervista. Calderoli va in TV con la maglietta "Repubblica delle Banane m..da".
Di Pietro chiede le dimissioni di Berlusconi.
Napolitano si appella all'unità nazionale.
Casini chiede un gesto di discontinuità.
Le parti sociali chiedono di essere sentite.
Terzo giorno
Berlusconi compare in TV e dice che, invero, si tratta di una mossa eversiva dei magistrati di Milano.
Bossi dice che la Padania non corre alcun pericolo. Degli altri non gli frega niente (pernacchia).
La FIOM dice che è un complotto della FIAT. Intanto, il nemico sfonda al Brennero.
La CGIL esprime contrarietà. Pannella inizia lo sciopero della fame. Di Pietro chiede le dimissioni di Berlusconi.
Bersani chiede un passo indietro.
Quarto giorno
Berlusconi compare in TV e, con un sorriso complice, dice: "ho risolto tutto, grazie ad una serata galante con la figlia del Presidente della Repubblica delle Banane. Ora siamo amici, il loro esercito si è ritirato dal Brennero"
Berlusconi non sa che il nemico ha cambiato sttrategia ed ora attacca dal mare.
Quinto giorno
La TV annuncia che il nemico è sbarcato in Sicilia. Bossi dice: "la cosa non ci riguarda". Gli fanno notare che la Sicilia fa parte dell'Italia. Lui mostra il dito medio.
Casini chiede la convocazione di un tavolo di crisi con le forze sociali. D'Alema si dice contrario e propone l'istituzione di una Commissione Bicamerale ( si dice pronto a presiederla) per decidere la strategia difensiva.
La CGIL minaccia uno sciopero.
Sesto giorno
Il nemico arriva in Calabria e, nel contempo, sfonda in Friuli.
Il governo convoca le parti sociali e le opposizioni per decidere come difendere la Patria.
Napolitano manda un messaggio di auguri nel quale ricorda che sarebbe increscioso essere conquistati da una potenza nemica proprio nel 2011. Bossi chiede cosa c'entra il 2011; gli spiegano che è per via del centocinquantesimo dell'Unità d'Italia. Lui rutta.
Settimo giorno
Ha inizio la riunione. Berlusconi dà il benvenuto a tutti ma pare distratto. Il suo sguardo è attratto dal vestito trasparente della Prestigiacomo. Bossi si è portato il figlio Renzo ("il Trota") per fare pratica: gli dice di prendere appunti perchè dovrà fare il riassunto del convegno.Renzo appare disorientato e , di nascosto, telefona al CEPU per farsi spiegare il significato di "appunti" (pensava fossero punti appuntiti) e "riassunto".
Di Pietro chiede le dimissioni del Governo. Bersani chiede un passo indietro.
La Russa propone di bombardare il nemico con l'aviazione; Tremonti si oppone perchè costa troppo, La Russa allora propone di usare il gas almeno contro il nemico che ha invaso la Sicilia e la Calabria. Casini si oppone perchè sarebbe messa in pericolo la popolazione locale. Bossi dice : " che se ne frega, son tutti terroni". Brunetta gli fa notare che sono italiani anche loro. Bossi replica: "non rompere i c.......i nano" E mostra il dito medio.
La Russa propone di mandare i bersaglieri; la CGIL chiede che prima sia rinnovato il contratto, sia concesso un aumento di salario e siano diminuite le ore di lavoro. Sacconi, Ministro del Lavoro, fa notare che non esiste il CCNL dei bersaglieri. La Camusso, indignata, proclama sei giorni di sciopero generale. Pannella inizia lo sciopero della sete.
Ore 18: la riunione è sospesa perchè questa sera gioca l'Inter in Coppa e il Ministro della Difesa deve prendere un aereo ( di Stato ) per arrivare in orario allo stadio.
Renzo Bossi ne approfitta per copiare gli appunti della Bindi; poi li manda al CEPU per farsi fare il riassunto.
Berlusconi si assenta per qualche per rilassarsi con la Minetti.
Ottavo giorno
Arriva un messaggio di Napolitano che contiene un severo monito.
Il nemico è arrivato a Verona. La Russa è furibondo: l'Inter ha perso ed è stata eliminata dalla Coppa.
Bossi arriva in ritardo fumando il sigaro. Casini chiede serietà. Di Pietro chiede le dimissioni del Governo. Bersani chiama Penati ed esulta: "abbiamo i fondi per per finanziare la difesa; però serve un passo indietro del governo".
Si va avanti a discutere fino a sera. Alla fine arriva un telegramma di Napolitano che dice di essersi stufato: si mandi l'esercito a difendere la Patria. (Renzo Bossi chiama di nascosto il CEPU per sapere cosa sia l' "apatria""). Calderoli è felicissimo perchè può mostrare la sua nuova maglietta con scritto : " vi romperemo le ossa".
La CGIL, pur esprimendo rispetto per il Presidente, fa notare che, fino a quando non si è rinnovatio il CCNL, i soldati non si muovono: altri sei giorni di sciopero!
Nono giorno
Tutti al mare
Decimo giorno
Compare in TV il Presidente della Repubblica delle Banane ed annuncia di aver conquistato l'Italia e arrestato governo, deputati, senatori e parti sociali. Tutti mandati a lavorare nel circo locale dove, peraltro, si trovano benissimo: Bossi ha fatto amicizia coi gorilla e rutta in continuazione; Berlusconi ha trovato una femmina di scimpanzè che è carinissima. Bersani passa il tempo a smacchiare i leopardi.
Unico problema, la Camusso ha convinto i clown del circo a scioperare.
Un mese dopo
Gli italiani decidono di fare da soli e, armati di forche e badili, si sbarazzano in tre giorni delle forze nemiche.
Secondo voi, andranno al circo a liberare i politici e le parti sociali?
Fine.
Nessun commento:
Posta un commento