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venerdì 7 settembre 2012

L'asse Draghi - Merkel funziona

Gli organi d'informazione  riportano  con grande evidenza la notizia della "vittoria" di Draghi circa gli acquisti di titoli di Stato in funzione anti spread. In realtà non si tratta di una vittoria, ma di una manovra concordata con la cancelliera tedesca, che comporta due precise condizioni:
- che gli acquisti riguardino solo i titoli a breve e che abbiano una durata limitata
- che gli stessi possano essere attivati solo a seguito dell'esplicita accettazione , da parte degli Stati interessati, di precise e cogenti regole  di risanamento dei loro conti pubblici e  di stringenti modalità di controllo.
Anche se in Germania esistono molte voci contrarie a questa linea, a partire da quella del governatore della Banca Centrale, che ha votato contro questa misura, non v'è dubbio che la linea ufficiale del governo tedesco sia favorevole al fondo salva stati, perchè è l'unica possibilità esistente di salvare l'euro.  Ciò non significa, però, che la Germania sia disposta a deflettere dalla linea di rigore che la caratterizza: ne sono testimonianza le precise condizioni che sono state poste per dare il placet all'operazione ed anche la forte risonanza che viene data dalla stampa tedesca alle ragioni dei "falchi", che sostengono essere il fondo salva- stati una sorta di droga fornita agli Stati meno virtuosi ed un incitamento ad allentare la loro incerta opera di risanamento dei conti. In questa dialettica c'è indubbiamnete anche un certo "gioco delle parti", nel senso che al Governatore della Bundesbank è lasciato il ruolo del "cerbero", rappresentante dell'ortodossia finanziaria di questo Paese, mentre la Merkel si è ritagliata quella di mediatore fra l'ortodossia germanica e le istanze degli altri partners europei, senza però cedere di un millimetro sulla richiesta di rigore a chi volesse l'aiuto europeo e sull'esigenza di esercitare un controllo puntuale degli adempimenti previsti. La richiesta di fare entrare, nel team di controllo, anche il Fondo Monetario Internazionale ne è una conferma.
Draghi ha insistito sull'esigenza di far funzionare il patto su due gambe: da un lato il sostegno della BCE ai Paese deboli  per contenere lo spread e convincere i mercati dell'inutilità di ulteriori attacchi all'euro; dall'altro, la prosecuzione delle politica di disciplina fiscale da parte degli Stati, senza la quale l'azione della BCE non può avere effetti durevoli.
Nell' interessante editoriale odierno sul quotidiano La Stampa, Franco Bruni osserva giustamente che a queste due gambe ne va aggiunta una terza: quella della cooperazione europea in vista di una unione economica e politica, che è la condizione necessaria perchè i sacrifici per salvare la moneta unica abbiano un senso e l'Unione europea un futuro.
Bruni sostiene anche che, se i partiti che sostengono il Governo Monti s'impegnassero solennemente a proseguire sulla linea virtuosa da questo avviata e fossero coerenti, in tale direzione, anche in campagna elettorale, il nostro Paese potrebbe non avere bisogno di ricorrere all'aiuto europeo.
L'ipotesi è suggestiva ma mi lascia perplesso per due motivi: l'avvicinarsi delle elezioni porta i partiti della " strana maggioranza" ad acuire le loro distanze anche al fine di aggregare in una futura coalizione forze politiche non favorevoli al governo Monti. Inoltre il mancato ricorso all'aiuto europeo porterebbe probabilmente la futura coalizione di governo ad allentare la disciplina avviata dall'attuale compagine governativa, con conseguenze deleterie e facilmente immaginabili.
Per i motivi che ho indicato nel mio precedente post del 6 agosto, la prospettiva del  ricorso al fondo salva- Stati, magari addolcita da una riduzione dello spread che la faccia apparire non un'imposizione, ma una libera scelta, rimane l'opzione più probabile e, sostanzialmente. migliore.
L'ho detto e lo ripeto: senza il controllo di entità esterne, le nostre forze politiche non sono in grado di perseguire coerentemente una politica di rigore e di avveduto rilancio.
L'asse Draghi - Merkel  è un'occasione storica per il nostro Paese per uscire dalla nostra radicata tendenza allo sperpero del pubblico denaro e imboccare la strada che porta al club dei Paesi virtuosi.
Sarà importante osservare, nei prossimi mesi, i comportamenti delle forze politiche attuali ed anche quelli dei nuovi partiti che sono in gestazione, per verificare chi saprà meglio interpretare la richiesta di cambiamento che gli italiani stanno esprimendo e che incorpora, in forte misura, l'esigenza di un taglio netto con le politiche irresponsabili del passato.
Sono dell'avviso che chi lo saprà fare in modo più credibile, sarà fortemente premiato dagli elettori.

6 commenti:

Mattia R. ha detto...


A parte Casini, che ha sempre sostenuto senza tentennamenti il governo Monti, ma che rappresenta una forza politica minoritaria, non vedo fra le forze politiche maggiori un leader capace di assumere una posizione netta sul proseguimento della politica montiana, soprattutto in una dura campagna elettorale. Forse lo potrebbe fare Renzi, se riuscirà a partecipare alle primarie del centrosinistra e vincerle.
Fra i nuovi vedo Montezemolo.
Comunque condivido la tua idea sul fatto che chi saprà esprimere meglio l'esigenza di continuità sarà premiato.
Saluti. Mattia

roberto ha detto...

Grazie Mattia per le tue interessanti osservazioni.
Di qui alla prossima primavera vedremo molti sommovimenti che altereranno l'attuale quadro politico: a sinistra c'è Renzi e non sarà facile fermarlo; al centro c'è un coacervo di forze (compresi membri dell'attuale governo) che potrebbero dar luogo ad una lista competitiva; a destra c'è più confusione, ma il Cavaliere sta preparando qualche "colpo di teatro".
Bisognerà seguire con attenzione gli sviluppi e "distinguere il grano dal loglio".
Ciao.
Roberto

Mariano ha detto...

Caro Roberto,come al solito sono completamente d'accordo con te.Aggiungo che un Monti bis dopo le elezioni mi pare indispensabile ,ma sarebbe molto meglio se legittimato dal voto. Spero che ciò accada. A presto,Mariano.

roberto ha detto...

Caro Mariano,
nell'intervista rilasciata ieri, per la prima volta Monti non ha escluso a priori una sua eventuale disponibilità ad un reincarico anche se, come sempre, ha ribadito di essere concentrato sul mandato ricevuto, che è a termine.
Ciò apre scenari interessanti e rende più plausibile l'ipotesi di un Monti bis, che darebbe forti garanzie ai mercati, oltre che agli italiani.

Non so se Monti è disponibile a scendere in campo come attore di una campagna elettoral;in ogni caso una sua conferma sarebbe certamente auspicabile.

Ciao.
Roberto

Mancini Francesco ha detto...

Tutti ormai dicono che bisogna ritornare alla democrazia e che il prossimo premier dovrà uscire dalle elezioni.Questo in genere è vero, ma attualmente in Italia con "QUESTA CLASSE POLITICA" mi fai un nome che potrebbe sostituire abbastanza degnamente Monti in Europa!?!?
Un saluto Francesco

roberto ha detto...


Condivido la tua perplessità.
Credo che, se Monti non succederà a se stesso, ci vorrà qualcuno che emerga dalla società civile per poter proseguire il suo lavoro. Gli esponenti dei Partiti attuali dovranno fare ancora "purgatorio" pria di poter riassumere in prima persona le redini del Governo.
Dato che mi chiedi un nome, te ne faccio due: Corrado Passera, persona d icui conosco molto bene le spiccate qualità, avendo collaborato con lui per oltre 10 anni in due grandi aziende, e che , come Ministro dello Sviluppo, ha dimostrato di avere idee chiare: anche se non ha la bacchetta magica per risolvere in breve tempo problemi molto gravi e complessi in un momento di grave carenza di risorse, possiede un metodo di lavoro di grande efficacia.
Il secondo nome è Emma Marcegaglia, che oltre ad aver dimostrato qualità sia come impreditrice che come Presidente di Confindustria, è donna, il che costituirebbe un bel segnale di discontinuità in un contesto politico fortemente maschilista.
Dato che entrambi i personaggi si sono, in diversa misura, accostati al Grande Centro propugnato da Casini, bisognerà capire come evolverà tale progetto e se avrà le gambe per portare avanti candidature di quel peso e con quali prgrammi.
Stiamo a vedere.
Ciao.
Roberto