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domenica 25 novembre 2012

Partiti a un bivio: dimagrire o perire

Il cancro che sta divorando la politica è la disponibilità praticamente illimitata di fondi, senza alcuna giustificazione e senza alcun controllo.
Riporto al riguardo un interessante passo da un libro di Casaleggio e Grillo ("Siamo in guerra" - Chiarelettere, 2011 - pagg. 181 e 182) che espone con chiarezza la questione:

"Nel 1993 il finanziamento pubblico ai partiti fu abrogato a furor di popolo attraverso un referendum con il 90,3% dei voti. I partiti hanno legiferato negli anni per riparare al torto subito. La parola "finanziamento" venne sostituita dal termine "rimborso"per depistare i cittadini. Nel 1999 la legge 157/1999 introdusse i rimborsi per le elezioni politiche, europee e regionali: Per Camera e Senato fu approvato un tetto pari a 193,713,000 euro in rate annuali per legislatura. In caso di elezioni anticipate il rimborso veniva interrotto.
I partiti bulimici modificarono ancora, a loro favore, la normativa nel 2002 con la legge n. 156, portando il massimale per i due rami del Parlamento a 468.853.675 euro e riducendo all'1% (dal 4%) il quorum necessario per ottenere un rimborso. I partiti, che hanno il non comune vantaggio di potersi aumentare i rimborsi da soli, approvarono, quindi, nel 2006 la legge n, 51 con il doppio rimborso in caso di elezioni anticipate. Il rimborso vale per tutti e cinque gli anni della legislatura, anche se interrotta,, e si cumula al rimborso della legislatura successiva.
In seguito alle elezioni politiche del 2008 il PDL maturò il diritto a 206.518.945, il Pdmenoelle a 180.418.043, la Lega  41.384.550 e a seguire i partiti minori. Ogni rmborso va però sommato al 50% del rimborso residuo delle elezioni del 2006, la cui legislatura si è interrotta in anticipo.
I partiti incassano circa un miliardo di euro in una legislatura. Un business senza rischi e senza flessioni di mercato che ha superato indenne la crisi economica del 2008".

Che uso sia stato fatto di questo enorme flusso di risorse, autoattribuito con una logica perfettamente bipartisan, lo abbiamo visto nelle cronache recenti con i casi Belsito, Fiorito,  Lusi e via discorrendo.
Se i partiti non daranno luogo all'eliminazione o al drastico ridimensionamento di questo sconcio spreco del pubblico denaro, attivato contro la volontà dei cittadini, non potranno riacquistare alcuna credibilità agli occhi degli elettori. Non è certo il rito delle primarie che potrà raddrizzare la loro sbilenca figura.

Non bisogna dimenticare che Obama è stato eletto due volte Presidente degli Stati Uniti senza aver usufruito di alcun finanziamento pubblico e senza essere ricorso al contributo delle lobby che in quel Paese hanno un grande peso. La cifra di oltre un milardo di dollari raccolto in occasione delle recenti elezioni per il suo secondo mandato è stata ottenuta attraverso milioni di microdonazioni da parte dei cittadini.

In Italia le resistenze  a imboccare una nuova strada sono enormi: basta vedere il tentativo che si sta facendo in Parlamento  per svuotare la riforma del Governo sui controlli delle spese regionali, che - se riuscisse - renderebbe irrecuperabbile la deriva che le Regioni hanno preso in tema di spese ed anche di  "rimborsi elettorali".
Solo i partiti che saranno opporsi in modo convincente, rompendo il muro dell'omertà,  alla logica collusiva che consente la prosecuzione di questo sistema di finanziamento  e di sperpero, inviso agli italiani, potranno sperare in un rilancio. Gli altri verranno duramente puniti dall'elettorato in occasione delle prossime consultazioni politiche.














4 commenti:

Manuela ha detto...


Fai bene a insistere con le condizioni minime per ridare credibilità alla politica.
Non bastano certo le operazioni di pura facciata, come le primarie, a ottenere questo risultato.
Non possiamo farci prendere in giro ancora una volta!

roberto ha detto...

Io applico il motto "repetita iuvant" perchè voglio contrastare la diffusa tendenza ad "accendersi" a fronte di clamorose notizie per poi dimenticarsene, dopo un pò.
E' su questo meccanismo che contano molti politici per continuare a farsi i propri comodi: lasciano passare l'onda dello sdegno popolare e poi ricominciano daccapo.
Sulle questioni di fondo non si può transigere ma si deve esigere.

Francesco Mancini ha detto...

Sospendere il finanziamento ai Partiti??!!
Ci devono RESTITUIRE TUTTI I SOLDI CHE HANNO RUBATO DAL REFERENDUM IN POI, prima con le ricchezze che hanno accumulato i Partiti e il restante con i beni personali in proporzione al tempo che hanno usufruito del finanziamento!!!
Altrimenti le manifestazioni DEVONO arrivare sotto i palazzi del potere!!


Francesco

roberto ha detto...

Anch'io ho scritto nel post precedente che devono "restituire il maltolto", ma la probabilità che questo avvenga "in toto" è assai bassa.
Ho scritto anche, in un commento al post precedente, che mi accontenterei, a livello simbolico, della restituzione di quanto maturato nelle recenti elezioni siciliane, e poi di una legge che blocchi il finanziamento per il futuro.
Se hai idea di come farci restituire i soldi in proporzione al tempo in cui hanno usufruito del finanziamento, fallo sapere.
La richiesta è rivolta anche agli altri lettori.
Grazie.