Milano, 6 dicembre 2012
All’Onorevole
Pier Luigi Bersani
p.c.:
Direttori dei maggiori quotidiani:
Mario Calabresi – La Stampa
Ferruccio De Bortoli – Corriere della Sera
Ezio Mauro – La Repubblica
Oggetto: finanziamento ai partiti
Onorevole Bersani,
desidero anzitutto farLe vivi complimenti per la netta vittoria alle primarie del centrosinistra, che rafforza le Sue legittime aspettative di concorrere con successo alla leadership del Paese, in occasione delle prossime elezioni politiche.
Ritengo, come molti lettori del mio blog e, credo, gran parte dei cittadini, che il futuro capo del Governo debba soddisfare anzitutto il requisito di rispettare la volontà degli elettori.
Sul tema del finanziamento ai partiti gli elettori si sono inequivocabilmente espressi, nel 1993, tramite un referendum che, con oltre il 90% dei voti, lo ha cancellato
Già otto mesi dopo tale evento i partiti, senza eccezioni, hanno approvato in Parlamento nuove norme che ripristinavano le erogazioni, chiamandole furbescamente “ rimborsi elettorali”. Non mi dilungo sulla questione, che Lei conosce bene, e mi limito ad aggiungere che i ripetuti aumenti di tali elargizioni hanno messo a disposizione dei partiti, non solo quelli attivi ma anche quelli defunti, somme spropositate che sono state l’occasione e lo stimolo del diffuso malaffare che abbiamo rilevato, soprattutto negli ultimi tempi, dalle cronache politiche e giudiziarie.
A fronte di questa situazione riteniamo insoddisfacente la posizione da Lei assunta al riguardo durante il confronto televisivo con Matteo Renzi. Ho scritto, a tale proposito nell’ultimo post del mio blog ,quanto segue:
“ Su quella base si può già trarre una conclusione: se al ballottaggio vincesse Bersani, che è favorevole al finanziamento e propone un' insufficiente riduzione dello stesso, il PD dovrebbe essere bocciato, alle prossime consultazioni politiche, dagli elettori che considerano prioritario il tema in oggetto; se vincesse Renzi, che è favorevole alla cancellazione totale del finanziamento pubblico, anche per rispettare la volontà espressa dagli elettori nell'apposito referendum, dovrebbe essere promosso”
Desidero motivare tale conclusione dicendo che l’argomentazione centrale da Lei usata, per spiegare il suo orientamento favorevole al finanziamento pubblico, e cioè la necessità di “ non consentire solo ai ricchi di fare politica” , non regge. Infatti gli eletti - da qualunque fascia sociale provengano - godono di retribuzioni e di privilegi notoriamente eccessivi e quindi non hanno certamente problemi economici nello svolgimento della loro attività politica.
Se la Sua argomentazione intendeva invece esprimere la necessità di sostenere gli apparati di partito, l’ ammontare da Lei ritenuto appropriato (la metà di quello attuale) è esorbitante, in quanto è comunque il doppio delle spese elettorali denunciate dai partiti, che sono state esposte, peraltro, con grande larghezza e, spesso, senza pezze giustificative e senza alcun controllo.
Non bisogna dimenticare, inoltre, che i partiti tradizionali sono fortemente sfidati dal Movimento 5 Stelle che, rinunciando totalmente ai finanziamenti pubblici e decurtando gli stipendi dei propri eletti, ha dimostrato che tutti possono fare politica con risorse nettamente ridimensionate rispetto a quelle correnti ed inoltre che, usando la Rete, i costi della politica possono essere ulteriormente ridotti. Se tale sfida non viene raccolta, una gran parte degli elettori sceglierà questa forza politica come unico modo per manifestare il proprio dissenso contro il “sistema”.
Avendo Lei recentemente dichiarato che il PD si propone un forte rinnovamento, in vista delle prossime scadenze elettorali, è essenziale che ci si muova in tale direzione anche per il tema in oggetto, che è quello che sta maggiormente a cuore ai cittadini e che è per loro l’indicatore essenziale della credibilità delle forze politiche.
La invito, quindi, a riesaminare l’orientamento del partito nelle sedi opportune, tenendo anche conto di quanto sostenuto da Matteo Renzi, in modo da proporre ai cittadini una soluzione che sia per loro allettante. Se il PD riuscisse in questo intento, potrebbe riavvicinare alla politica molti elettori che ne sono attualmente disgustati.
Le segnalo che un lettore del mio blog ha dato un utile suggerimento che potrebbe essere la base per la sostituzione del finanziamento pubblico con quello privato, che è la norma nelle attuali democrazie occidentali più mature: dare ai contribuenti la possibilità di destinare l’8 per mille del loro reddito Irpef anziché genericamente allo Stato, a specifiche forze politiche. Questa soluzione presenta diversi vantaggi:
- non aggiunge nuovi oneri ai contribuenti
- permette di focalizzare meglio il loro contributo
- sarebbe presumibilmente gradito alle forze politiche
- istituirebbe una forma di finanziamento continuativa, cui potrebbero affiancarsi ulteriori contributi privati volontari in occasione delle consultazioni elettorali
Il blog seguirà con attenzione le dichiarazioni che verranno fatte, su questo tema, da Lei e da altri esponenti del PD e altrettanto verrà fatto nei confronti delle altre forze politiche alle quali rivolgeremo, in forme analoghe, la richiesta di una precisa presa di posizione sul finanziamento ai partiti.
Nel ringraziarLa della cortese attenzione e augurandole buon lavoro, Le porgo i più cordiali saluti.
Roberto Barabino
7 commenti:
Caro Roberto,
non ci resta che contare sulla sensibilità dei destinatari.
I miei complimenti per ciò che stai promuovendo.
Fausto
Caro Fausto,
spero anch'io nella sensibilità dei destinatari, ma non solo su quella.
Punto anche sull'interesse che hanno, in chiave elettorale, a raccogliere consensi: io tento di rappresentare il comune sentire di molti cittadini, che raccolgo attraverso il blog ma anche tramite altre fonti.
Dato che in Rete le idee circolano molto rapidamente e in ambiti spesso imprevisti ( ad esempio, il mio blog è letto in oltre 30 paesi, presumo da italiani residenti all'estero o in viaggio per lavoro),le posizioni espresse o non espresse dai politici a fronte delle nostre osservazioni orienteranno il consenso degli elettori verso quelle forze che meglio interpreteranno il bisogno di cambiamento.
La Rete è potente e può influire molto sui risultati elettorali.
Ciao.
Roberto
A Barabi', ma non sei un po' fissato?
Certamente, ma ho le mie buone ragioni perchè non voglio consentire ai politici di cavarsela con quattro parole, lasciando le cose come stanno.
Ci vuole il cambiamento e, in un modo o nell'altro, lo avremo.
Ciao. Roberto
Ciao Roberto,
condivido appieno la tua esortazione a Bersani. Ma temo che l'argomento comunque non rientri tra le sue priorità. E lo schema di programma elettorale da lui proposto sembra dargli ragione (almeno stando ai sondaggi). Sembrano tutti sordi di fronte al crescere dell'assenteismo e al voto di protesta che sta montando attraverso M5S e, in prospettiva, attraverso il Cavaliere. Sembra che pochi sentano il bisogno di promuovere una classe politica integerrima sotto il profilo morale e sobria nei comportamenti. Uno mi sembrava potesse essere Renzi, ma nel Pd (il Pd di D'Alema e di Bindi) lo vedo come un pesce fuor d'acqua.
E, a parte lui, vedo solo Monti con alcuni di quelli che più gli sono vicini.
E' proprio vero, come tu dici, che "sembrano tutti sordi di fronte al crescere dell'assenteismo e al voto di protesta".
A costo di farmi dare ancora del "fissato", continuerò a incalzare i contendenti al ruolo di premier, chiedendo loro di rispettare la volontà degli elettori sul finanziamento ai partiti: in base a ciò che diranno, o non diranno, ciascuno potrà prendere le sue decisioni al momento del voto.
Temo anch'io che Renzi possa essere "disinnescato" nel PD, ma non ne sono sicuro, in quanto il consenso da lui ricevuto è molto alto e la sua battaglia ha contribuito a rinforzare questo partito; quindi ha un potere negoziale non indifferente.
Concordo anche su Monti ed alcuni dei suoi come esempi di integrità e sobrietà: credo che la sua ulteriore presenza sulla scena pubblica sia indispensabile per non sprecare quanto ottenuto, con grandi sacrifici, nel periodo del suo governo.
Caro Roberto,
sperare che questi politici (p minuscola)rinuncino spontaneamente ai soldi è ridicolo.
L'unica speranza, come ho già scritto, è far valere il verdetto dei referendum attraverso la Magistratura e la Corte Costituzionale, oppure scendere in piazza molto pesantemente (vedi Egitto)
Un saluto Francesco
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