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venerdì 5 luglio 2013

Berlusconi, Epifani, Letta: ora cambiate passo


Lanciare invettive contro i politici, comportamento assai diffuso in Italia, è come sparare alla Croce Rossa: è facile da farsi ma non aiuta a vincere le guerre. Se gli italiani vogliono vincere la guerra contro la crisi e contro il degrado della politica, devono lasciar perdere le invettive e valutare razionalmente i pro e i contro della situazione politica.
Contrariamente a quello che molti pensano, io ritengo che il bilancio postelettorale, per le forze della "strana maggioranza", sia sostanzialmente positivo per i seguenti motivi:
-          Bisogna, anzitutto,  dare atto a Berlusconi, Epifani e Monti di aver avuto coraggio nel rendere possibile il governo di larghe intese dopo venti anni di “guerra civile” fra le forze politiche e sotto la minaccia del “ciclone Grillo”. La loro azzardata scommessa è stata vincente: i più recenti sondaggi sulle intenzioni di voto dimostrano inequivocabilmente che le forze di maggioranza si sono complessivamente  rafforzate e quelle di opposizione indebolite, il che significa che gli italiani hanno condiviso, sia pure “obtorto collo”, questa scelta.

-          Occorre poi riconoscere che Berlusconi ha saputo tenere i nervi saldi a fronte della sentenza Ruby,  il che ha consentito di evitare il coinvolgimento  del governo nelle questioni giudiziarie. Anche chi, come me, considera abominevole lo stile di vita del Cavaliere e lo ritiene, per questo motivo,  moralmente responsabile di una gravissima e forse irreversibile lesione dell’immagine internazionale del nostro Paese, non può non constatare che la predetta sentenza è una chiara provocazione: dare sette anni di reclusione e l’interdizione dai pubblici uffici ( più di quanto chiesto dalla pubblica accusa) per i reati di concussione e prostituzione minorile a fronte, per fare un esempio, degli otto anni inflitti agli assassini di Marta Russo, significa che c’è una parte, fortunatamente minoritaria, della magistratura che pretende di fare politica a suon di sentenze senza neppure rendersi conto che così facendo, ottiene l’effetto esattamente opposto a quello voluto: invece di abbattere il Cavaliere, ne  ha fatto, a vita, il dominus della politica italiana.

-          Va poi riconosciuto a Letta di aver ben operato, sul fronte europeo, per ottenere maggiore flessibilità a seguito della chiusura della procedura d'infrazione nei confronti del nostro Paese e di aver saputo interpretare al meglio la classica prassi democristiana del rinvio che non è, come molti pensano, sempre esecrabile ma è, in circostanza come le attuali, un’autentica virtù: lasciar decantare la situazione e far calmare le acque è servito a far comprendere anche ai “falchi “del PDL che, se i soldi per tagliare l’IMU  e non aumentare l’IVA non ci sono, non si può crearli dal nulla con sparate demagogiche.

Sul piano dei “contro” vanno messi i seguenti aspetti:
-          I tagli alla spesa pubblica non sono iniziati e i ministeri  con portafoglio (11 su 13) non hanno ancora presentato i dati necessari per iniziare la “spending review”, tanto che la Presidente della Camera ha dovuto sollecitarli. Su questo punto Letta deve abbandonare i suoi toni felpati, in altri casi molto utili, e assumere un piglio più decisionista, imponendo il rispetto dei tempi.
Essendo escluso, pena una vera rivoluzione, un ulteriore inasprimento fiscale, questa è l’unica strada da battere  per reperire le risorse necessarie al rilancio del sistema produttivo e, su questo piano, dobbiamo provvedere da soli, senza poter ricorrere ad aiuti esterni, come è avvenuto, invece, per le misure sul lavoro giovanile. Non ci si può comunque nascondere la difficoltà del compito, che non dipende solo dalle resistenze, spesso citate, della burocrazia statale, ma dal fatto che i tagli alle spese implicano necessariamente minori servizi erogati ai cittadini e  minore occupazione, almeno nel breve termine.

-          Anche i tagli ai costi della politica latitano: per quanto essi siano solo una frazione della spesa pubblica, hanno un alto valore simbolico che i politici non possono sottovalutare pena essere travolti dall’onda moralizzatrice del Movimento 5 Stelle che si appresta a restituire larga parte dei proventi dei parlamentari, dopo aver  già rinunciato ai rimborsi elettorali.

-          La riforma della legge elettorale è ancora in alto mare.  il ministro Quagliariello ha detto parole chiare al riguardo: se non si modifica il meccanismo che ci ha portato al disastro e che può rendere illegittime, perché incostituzionali, elezioni fatte con il  porcellum, non si può andare al voto nè ora né più avanti. Sono del tutto ingiustificate, invece, le condizioni poste da altri esponenti del PDL di legare necessariamente tale riforma alla preventiva  definizione della forma di governo. Gli italiani non sono sciocchi: se dovesse prevalere questa logica strumentale, il PDL ( o Forza Italia, se questa sarà l’evoluzione) ne pagherà le conseguenze.

-      La pressione delle lobby non è stata ancora contenuta: il disagio manifestato dal Ministro Cancellieri a propostito delle iniziative della classe forense ne è un indicatore. Un altro è la scandalosa pressione dei costruttori per imporre il "Far West" edilizio, denunciata nei precedenti post di questo blog.

A mio avviso solo una decisa azione sui punti predetti può  giustificare e garantire il permanere del governo di larghe intese. Ha ragione, a questo riguardo, il Senatore Monti a chiedere un cambio di passo alle forze di maggioranza ed ha torto chi lo critica dicendo che mette a repentaglio la tenuta del governo perché, anche senza i parlamentari di Scelta Civica, il governo godrebbe sempre di un’ampia maggioranza.
Il periodo di “rodaggio” delle larghe intese è concluso: ora serve un altro atto di coraggio che porti ad affrontare con determinazione  almeno i nodi essenziali che ho ricordato: gli elettori sapranno premiarlo, anche se ne dovranno pagare il prezzo.

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6 commenti:

Dario Lodi ha detto...

Napolitano, invece, deve rimanere nella torre d'avorio come il Re Sole? E tutti gli altri organismi dello Stato posono continuare a fare quello che vogliono? L'appello che lanci, mi sembra, un granello di sabbia nell'oceano. E l'oceano è fatto di rematori che hanno dimostrato ampiamente di non saper remare, tanto meno di volerlo fare. Se non ci rendiamo conto della situazione reale, continueremo a tirare le orecchie a chi le ha già lunghe da un pezzo ed è ormai diventato insensibile a qualunque tipo di pizzicotto. Intanto l'Europa ci ride dietro. Sotto sotto, stiamo aspettando i salvatori, come dopo la caduta del fascismo. Il re allora fuggì a Brindisi con tutto il cucuzzaro governativo. Bei tempi rispetto ad oggi! Americani, salvateci!!! Che schifo!

Dario

roberto ha detto...

Anche tu fai delle belle invettive che, a mio avviso servono a poco.
Napolitano sta facendo molto correttamente il compito per il quale è stato richiamato in servizio.
Io ho fatto riferimento, nel post, ai vertici del Paese, dai quali dipendono tutti gli organismi dello Stato; comunque, se vuoi indicare le mancanze di tali organismi puoi farlo.
Ho ripetuto più volte nel blog che "il fuoco si fa con la legna che si ha": le forze politiche in gioco sono quelle che abbiamo e con loro dobbiamo fare i conti.
Io non credo ai salvatori esterni, men che meno gli Americani: o ci salviamo da soli con disciplina e tenacia o affondiamo e la colpa sarà tutta nostra.
Roberto

Fausto ha detto...

Ciao Roberto
Mi pare che la situazione tenda a complicarsi.
Mentre il Governo, anche se timidamente, cerca di costruire, la Corte Costituzionale si impegna ad azzerare. Mi sembra di rivivere la storia di Penelope con i Proci.
Il Fondo internazionale impone il mantenimento dell'IMU e Saccomanni si mette sugli attenti.
Zanonato afferma che sarà' i possibile non dare corso all' incremento dell'IVA e Saccomanni conferma il contrario. Convengo sulla natura della strana maggioranza, ma il paese continua ad essere disorientato. Cosa accadrà' dopo le consuete vacanze estive. Staremo a vedere se gli interessi del paese prevarranno.

Fausto

roberto ha detto...

Convengo con te che la Corte Costituzionale in certi casiesagera( vedi la questione sulla rappresentatività sindacale in FIAT) ma in altri è impeccabile ( abolire le province con decreto legge è una bestialità, trattandosi di un organismo costituzionalmente istituito).
Credo poi che l'assenso di Saccomanni sia stato più un gesto di cortesia che un vero "attenti", anche se personalmente sono d'accordo con il Fondo Monetario: siamo l'unico Paese avanzato che non vuole l'IMU sulla prima casa.
L'aumento dell'IVA non piace perchè grava di più sui ceti meno abbienti ed ha un effetto depressivo sui consumi, ma il punto è che il suo gettito è già stato inserito nel bilancio dello Stato; purtroppo la coperta è cortissima e se tiri da una parte resti scoperto dall'altra.
La quadratura del cerchio è davvero difficile.

Roberto

manciniatel@libero.it ha detto...

Caro Roberto,
il PDL più che responsabile mi sembra sia stato fortunato perchè se i 5 Stelle non avessero tenuto quel loro "strano" comportamento ora avremo un governo PD-5Stelle e un presidente come Prodi.
Su Berlusconi sono d'accordo con te anche se il suo comportamento deve essere valutato anche in funzione della sua carica.
Un saluto Mancini

roberto ha detto...


E' vero, Berlusconi è stato fortunato perchè Grillo ha commesso un errore strategico notevole, ma è stato anche abile nell'aver "colto l'attimo" e trasformato una asssai probabile batosta in una vittoria.
Il mio giudizio assai critico sullo stile di vita di Berlusconi è proprio riferito alla carica che ricopriva: un Presidente del Consiglio che si rispetti, e che voglia essere rispettato, non può tenere a libro paga un esercito di prostitute, per non parlare di cose più gravi; basterebbe questo per squalificarlo, come on effetti è avvenuto, agli occhi del mondo.
Ciao. Roberto