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lunedì 19 agosto 2013

Berlusconi si fa del male

Dopo una lunga riflessione Berlusconi ha dichiarato: “Non mi passa nemmeno per la testa di chiedere la grazia. Non lo farò io, non lo faranno i miei figli, non lo faranno i miei avvocati. E non chiederò nemmeno i servizi sociali né i domiciliari. Io continuerò la mia battaglia  a testa alta, anche dal carcere se servirà. Non l’avranno vinta”.
Sembra una decisione definitiva, anche se con il Cavaliere non si è mai certi di nulla visti i numerosi dietrofront fatti in passato. Prendendo comunque per buona la sua dichiarazione, bisogna constatare che ha prevalso in lui la pancia anziché la testa: se, come sembra, in caso di  sua decadenza dal seggio senatoriale il PDL porrà  fine all’attuale Governo, inizieranno per il leader di questa forza i guai veri, in quanto la sua speranza di portare  presto il Paese alle urne, giocando in campagna elettorale il ruolo della vittima di una congiura giudiziaria fomentata dai “comunisti” è destinata ad essere delusa.
E’ evidente infatti  che , se cadesse l’attuale Governo, il Presidente Napolitano non scioglierebbe le Camere ma darebbe un nuovo incarico, probabilmente allo stesso Letta, per portare a termine le cose urgenti che sono indispensabili per riagganciare la ripresa economica e dare stabilità e credibilità  al quadro politico  ( misure per il rilancio delle imprese, incentivi all’occupazione giovanile, riforma della legge elettorale, taglio  ai costi della politica). La maggioranza per sostenere questo Governo si può ottenere in due modi diversi:
·         un’alleanza delimitata e a tempo fra il PD e parti del Movimento  5 Stelle  disponibili a trovare soluzioni ai problemi del Paese, essendo improbabile un accordo con l’intero movimento
·         un’alleanza con  un certo numero di parlamentari del PDL disposti a lasciare questa forza politica per gli stessi motivi di cui al punto precedente
La prospettiva di nuove elezioni si allontanerebbe sensibilmente e il PDL, ormai all’opposizione, non avrebbe più carte da giocare per ottenere condizioni favorevoli per il proprio leader nello sviluppo delle sue vicende giudiziarie. Inoltre, se la maggioranza temporanea riuscisse a portare alcuni risultati, il quadro politico cambierebbe notevolmente e, in caso di nuove elezioni, chi si è preso la responsabilità della crisi ne pagherebbe le conseguenze.
In sostanza, la linea del “tirare dritto” scelta da Berlusconi è comunque perdente. Gli conviene, in realtà,  lasciare da parte l’ orgoglio ferito e le velleità di rivincita ed accettare, una volta per tutte, che lui non è al di sopra della legge e della giustizia e che spetta a lui fare il primo passo per dimostrare la sua disponibilità a riequilibrare il rapporto fra politica e magistratura; questo passo può essere: le dimissioni da Senatore prima che si pronunci la giunta parlamentare che deve decidere sulla sua decadenza, oppure la richiesta di affidamento ai servizi sociali, che non è un’umiliazione ma il modo più indolore e fattivo per scontare la pena.
E’ ovvio che entrambe le azioni comportano dei rischi: la prima implica la possibilità  che altri giudici possano agire  pesantemente contro di lui, ormai privato della parziale immunità parlamentare; la seconda che il Tribunale di Milano non gli conceda un’adeguata agibilità politica a seguito della sentenza definitiva sul caso Mediatrade. Ma, correndo questi rischi, il Cavaliere metterebbe  alla prova la volontà della Magistratura di operare in modo non persecutorio nei suoi confronti e potrebbe certamente contare sull’attenta vigilanza del Presidente Napolitano che, fra l’altro, è anche Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura.
Confermando poi  il supporto all’attuale Governo,  Berlusconi terrebbe fede all’impegno più volte preso  di consentire le riforme di cui il Paese ha bisogno e guadagnerebbe consensi.
Se i giudici  di Milano o di altri Tribunali in cui sono in corso procedimenti che lo  riguardano, dovessero mostrare di non tenere conto dei riflessi politici delle loro decisioni, che non possono essere ignorati neppure da chi ha istituzionalmente il compito di applicare le leggi, si creerebbero le condizioni  per un’azione del Capo dello Stato o del Parlamento che metta al riparo il leader del PDL da un’eventuale azione vessatoria nei suoi confronti.
Non si tratta, quindi, di dare a Berlusconi un salvacondotto “ a prescindere”, come alcuni dei suoi  “supporter”  vorrebbero,  ma di avviare un percorso in cui tutte le parti in causa si dimostrino capaci di agire razionalmente, tenendo conto anzitutto delle leggi  vigenti e degli interessi della collettività ,e  in cui le eventuali  mancanze di una di esse possano essere corrette.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

insomma, siamo sempre qui a parlare di Berlusconi e dei suoi problemi, ormai da vent'anni.
Ma possibile che 60 milioni di italiani siano ostaggio di quell'unica persona?

roberto ha detto...


Io me ne occupo per due motivi:

- dalle sorti di Berlusconi dipende il futuro del Governo Letta, che vorrei potesse continuare
per realizzare il suo programma, anche se non ad ogni costo.

- il conflitto politica-giustizia non è stato affrontato adeguatamente ed ora la situazione è molto complicata, ma questa volta bisogna "andare a vedere le carte" di tutti i giocatori. Ti suggerisco di leggere,al riguardo, il notevole articolo di Michele Ainis in prima pagina del Corriere della Sera di oggi (visibile anche online), intitolato significativamente " La Giustizia e l'Autogol della Politica sull'Immunità".

Umberto ha detto...

Caro Roberto, rispondo te anziché sul blog perché, da inesperto quale sono, questo sistema mi dà sui nervi: non si riesce a decifrare certe parole di controllo, il numero di caratteri viene limitato . Ma si vuole che la gente lo usi o la si prende in giro? Scusa lo sfogo di un analfabeta alle prese con problemi più grandi di lui; so di aver torto, ma tant’è….

Dunque: per prima cosa, farei una riflessione sulle parole di Letta al raduno di CL. Parola da statista più che da politico, è una persona che mi piace sempre di più e spero che gli eventi ce lo conservino.

Quanto al Cavaliere: non si rassegna, rischia di fare una brutta figura ma certamente chi ci rimetterà di più sarà l’Italia e la sua economia. A meno che non si avveri la tua predizione, e cioè la prima delle due alternative: un nuovo governo Letta con i ministri che vorranno scindere le loro responsabilità da quelle del Cav, lasciando o meno il PdL, una parte del quale potrebbe appoggiare Letta, controbilanciando i sinistroi del PD che odiano Letta ancor più del Cav.

Se poi questa compagine di volenterosi dovesse dar vita ad un nuovo partito di centro (liberale? Democristiano?) sarebbe la conferma che non tutti i mali vengono per nuocere.

Ciao,

Umberto



roberto ha detto...

Caro Umberto,
mandami pure tranquillamente i tuoi commenti: per me è facile pubblicarli ma convengo con te che, per i lettori che non hanno un account Google, la cosa non è così semplice: forse le difficoltà sono studiate per invogliare i frequentatori dei blog ad aprire il predetto account.
Venendo al merito delle tue considerazioni, anche a me Letta piace ed è questo il motivo per cui vorrei che potresse continuare la sua esperienza di governo.
Berlusconi rischia grosso con la sua pretes di essere "legibus solutus": spero che un'illuminazione lo porti a più miti e utili consigli.
Comunque, se insiste, se ne vedranno delle belle in Parlamento.

Luciano Barbera ha detto...

......tra le priorita'......altro che berlusconi........4 milioni Di disoccupati......
Buona sera,
Luciano barbera

roberto ha detto...


Sono d'accordo che le priorità del Paese riguardano il lavoro e quindi l'impresa, che è la fonte primaria di occupazione.
Ma per provvedervi occorre un governo funzionante: la forte instabilità dovuta alle vicende giudiziarie di Berlusconi rende difficile l'azione del governo.
Affrontare con realismo il tema dell'agibilità politioca di Berlusconi è una condizione per cercare di mantenere la stabilità del quadro politico, che ha già pagato in termini di riduzione dello spread.
Roberto

Francesco Mancini ha detto...

Precisiamo:Berlusconi non SI fa del male, CI fa del male !!!!

roberto ha detto...

Sono vere entrambe le affermazioni: la sua reazione non solo lo inguaia ulteriormente, ma mette a rischio il governo Letta e quindi la possibilità di fare le cose indispensabili al Paese per non affondare.

Carmine Abagnale ha detto...

Roberto è anche vero che si sta parlando troppo delle vicende giudiziarie di Berlusconi ma è anche giusto che la giustizia sia giusta ed equa per tutti. Leggi il giornale di oggi soprattutto la lettera che ha scritto il sindaco di Cortina d Ampezzo al presidente della Repubblica e ti renderai conto di cosa sta succedendo. E' ridicolo ciò che è successo a questo sindaco o quello che è successo al capogruppo del Pdl Emilia Romagna. È ora che ognuno di noi faccia il proprio dovere. Chi amministra la giustizia, tu mi conosci bene sai quanto ci tengo all onesta e alla legalità, deve dico deve essere imparziale sia esso appartenente alle forze dell'ordine che alla magistratura. Certo che Berlusconi si farà male se le sentenze saranno di parte e mirate a distruggerlo senza tener conto dell'imparzialita . se le sentenze sono queste, ti posso assicurare che ce ne sono tante identiche che purtroppo non vengono pubblicizzare, allora possiamo affermare che siamo in un regime dittatoriale dove non esiste più ragione e chiunque si mette contro il regime sarà da distruggere in tutti i modi. ( ti voglio solo raccontare un episodio che è capitato ad un mio collega poliziotto. Aveva arrestato una persona che aveva commesso un reato è stato fatto il processo e alla fine il giudice ha condannato il poliziotto a pagare le spese, sai perché roberto perché la persona arrestata non poteva pagare era un extracomunitario povero - con tutto rispetto per gli extracomunitari -) secondo te così è amministrata bene la giustizia. Troppo semplice difendere sempre i più forti Roberto ti prego difendiamo le cose giuste che sia Berlusconi, Letta, grillo o Fassino la vittima ma gli onesti difendono le cose giuste e non le cose astratte ( il bene del nostro paese) . Il bene del nostro Pese sono le cose fatte con onesta, serietà , giustizia, legalità e pace questo è il mondo in cui vorremmo tutti vivere. Un forte abbraccio da Carmine Abagnale

roberto ha detto...

Caro Carmine,

ti ringrazio del commento e delle informazioni in esso contenute. Come forse avrai visto nel mio post del 14 luglio "Sciogliere il perverso conflitto politica- giustizia", concordo con te sulla necessità di imparzialità da parte di chi amministra questa delicata funzione ed ho messo in evidenza diversi episodi, nella vicenda giudiziaria di Berlusconi, che provano la mancanza d'imparzialità di una parte della magistratura( primo fra tutti l'infondato, strumentale e gravissimo avviso di garanzia inviato dal pool Mani Pulite all'allora premier in occasione di una riunione internazionale sulla criminalità organizzata). Naturalmente non è il solo ad aver subito un ingiusto trattamento, come tu hai ben esemplificato, ma il suo è certamente il caso più eclatante.
Bisogna però dire che, nel conflitto politica-giustizia, Berlusconi ci ha messo molto del suo, cercando di evitare in ogni modo i processi con misure legislative "ad personam" che gli hanno fatto perdere molta credibilità in chi ritiene che ci sia anche una larga parte della magistratura non prevenuta nei suoi confronti.
Ora anche Berlusconi riconosce che il problema riguarda solo la "parte politicizzata della magistratura" ma insiste a volersi comunque sottrarre alla giustizia (la richiesta di un salvacondotto incondizionato è indicativa al riguardo).
Quello che io ho cercato di spiegare nei tre ultimi post che gli ho dedicato è che non può cavarsela senza prendere atto che c'è una sentenza passata in giudicato, che non può esser stracciata con un gesto di clemenza individuale o collettivo.
La situazione è deifficile, ma il primo passo spetta a lui. Se lo farà, metterà in mora la parte della magistratura che non si attiene al principio dell'imparzialità. Altrimenti saranno guai, per lui e per noi.

Roberto

Carmine Abagnale ha detto...

Roberto credo che il primo passo lui lo ha gia fatto non chiederà nessun atto di clemenza e questa mossa credo che sia la migliore in quanto non sottrae alla giustizia ma è la giustizia che ad ogni costo lo vuole in galera colpevole o non. Oggi Paolo Guzzanti ha. Scritto un articolo sul giornale ove spiega chiaramente tutto e non credo che guzzanti sia persona di sinistra, lo dice lui stesso che ha militato nell estrema sinistra . Leggilo è interessante. Quelle frasi che riporta io le ho sentite, più o meno simile, da numerosi magistrati. Un caro saluto

roberto ha detto...


Ho letto qualche tempo fa un'intervista a Bruti Liberati, Procuratore della Repubblica di Milano, che ha escluso la possibilità del carcere per Berlusconi e ha detto che, se non ci saranno specifiche richieste da parte sua, la pena sarà scontata ai domiciliari.
Ho anche letto l'articolo di Guzzanti che, essendo stato di estrema sinistra, se ne intende della logica della magistratura politicizzata e ben dimostra la strumentalità di certe posizioni. Tuttavia, il nostro sistema processuale prevede tre gradi di giudizio proprio per evitare che l'errore, intenzionale o meno, di un magistrato possa essere corretto nei superiori gradi di giudizio e credo, quindi che - di fronte a una sentenza passata in giudicato - non ci possa essere una decisione politica che la annulla, soprattutto se la stessa viene avanzata come un diritto dall'interessato e dai suoi supporter. A mio avviso Berlusconi dovrebbe prendere atto di questa realtà e non intestardirsi nel "muro contro muro" che lo porterebbe fuori strada.

Vittorio Bossi ha detto...

Roberto,
questo ultimo episodio (che purtroppo temo non sarà la fine della storia di questi ultimi 20 anni) ci dice che gli italiani (circa 7 milioni e non 10 come dice il PDL)
vogliono essere guidati da un signore che tutto ha fatto al di fuori del bene del paese.(solo gli evasori e le partite iva ringraziano...

Non sò come andrà a finire questa storia, vedo un paese di vecchi che continua ad acclamare un 75 enne a prescindere da quello che ha fatto, i grossi gap di cui soffriamo:

DEFICIT PUBBLICO
ILLEGALITA' e MALAVITA
RIFORMA LEGGE ELETTORALE
RIFORMA GIUSTIZIA
CEMENTIFICAZIONE (CONSUMO DEL TERRITORIO)
RIFORMA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (ELIMINARE PROVINCE, COMUNI CON MENO DI 10.000 ABITANTI, ENTI INUTILI, COMUNITA' MONTANE IN AREE MARINE ETC.)
DIMUNUZIONE NUMERO PARLAMENTARI E STIPENDI

Questi alcuni punti di cui francamente non ho visto nessun cambiamento in positivo.

Buona vita e grazie per il tuo impegno,


Vittorio


roberto ha detto...

Vittorio,
condivido le tue perplessità sul sostegno elettorale che Berlusconi contiunua ad ottenere a prescindere dal poco e male che ha fatto quando era al governo e dalle sue pendenze giudiziarie: Forse una spiegazione sta nel fatto cdhe l'alternativa "confusionale" del PD (vedi comportamento masochistico in occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica) e quella "pseudorivoluzionaria" del M5S non sono tanto meglio.
Convengo anche che i problemi che hai segnalato non sono stati risolti: forse la compagine di governo attuale è troppo contradditoria e conflittuale per poterlo fare.
Buona vita anche a te.
Ciao.
Roberto