Dopo un
recente faccia a faccia con Letta, Renzi
aveva dichiarato “Io sono leale, ma Enrico non si fida di me”. Bisogna dire, a cose fatte, che Enrico aveva
ragione a non fidarsi.
Dopo aver
detto al Premier più volte di “stare sereno”
e aver solennemente affermato che non si sarebbe mai proposto per il
governo senza passare dalla
consultazione elettorale, Renzi
ha fatto tutto l’opposto di quanto promesso.
Anche dando
per scontato che la politica non è un gioco per educande, questo voltafaccia fa
perdere molta credibilità al Segretario del PD. Infatti le reazioni del
pubblico, sul web e sui giornali, non è certo favorevole al “molto ambizioso” candidato premier. E anche nel mondo politico
questa spregiudicatezza ha suscitato forti perplessità: come si può contare, per
fare un governo o anche per fare le riforme, su chi si rimangia in quattro e
quattr’otto e senza batter ciglio la parola appena data?
Passando dal
discutibile metodo usato al merito della questione, ci sono due grossi limiti
nel discorso con cui Renzi ha rottamato Letta: il primo è la mancanza totale di
contenuti programmatici. Non si è capito, al di là dell’asserita necessità di
un radicale cambiamento, in cosa questo consista; forse se ne riparlerà nella
Direzione del PD della prossima settimana. Stiamo a vedere, ma il tempo
stringe.
Il secondo è
la pretesa di fare un governo di legislatura in base ad una maggioranza assai risicata,
fatta da partiti che nella normalità della lotta politica dovrebbero stare in
campi opposti. O Renzi ha qualche coniglio nel cappello che gli permetta di
ottenere consensi trasversali oppure questa pretesa rischia di schiantarsi
contro il muro della realtà, forse anche in tempi brevi.
Ho espresso
senza peli sulla lingua il mio disappunto per come si è mosso il Segretario del
PD pur avendo più volte, nei miei post, espresso giudizi positivi sulle sue
doti di leadership e sulla sua attitudine al governo del Paese che, malgrado
tutto, confermo.
Affinché
questa attitudine diventi realtà è però necessario che il probabile futuro Premier
unisca al dinamismo e alla determinazione che tutti gli riconoscono e di cui
c’è assoluto bisogno per superare lo stallo attuale, la coerenza fra le
dichiarazioni e i fatti.
Avremo una
prima verifica a questo proposito con la legge elettorale e con il Jobs Act: se
Renzi riuscirà a farli approvare in tempi brevi, vorrà dire che – malgrado lo
scivolone avuto con Letta - è capace di
mantenere gli impegni sulle cose che più contano. Se invece ciò non dovesse
accadere sarebbe il segnale che, invece dell’inizio della Terza Repubblica, il
suo arrivo al potere segna il ritorno della Prima.
A questo
punto Grillo, che pure di errori ne ha fatti tanti e che rischia, a sua
volta, di essere messo ai margini,
potrebbe trovarsi la strada spianata nel raccogliere i cocci di un sistema
politico decotto. Come ho già detto in precedenti post, la strada più probabile per un eventuale
successo del Movimento 5 Stelle, sarebbe un altro, definitivo autogol da parte
del PD.
C’è da
sperare peraltro, per il bene del Paese, che il nuovo leader di questo partito trovi
il modo per far quadrare un cerchio di alleanze costruttive e di risultati concreti
che i cittadini da tempo aspettano.
26 commenti:
Caro Roberto, ce la doveva fare anche Letta, come avevi scritto. Mica colpa
tua, ovviamente, se tutto è andato in vacca. E se un partito boccia un
premier come se fosse compito suo farlo. Questa gente (non la politica,
intendiamoci) andrebbe mandata a casa a pedate. Non sa neanche amministrare
un condominio, è formata da incompetenti, spesso in cattiva fede. I partiti
sono come i funghi, sono dei parassiti. Ma perchè non cominmciamo a parlare
del sistema, perchè non tentiamo di capire bene come è fatto, chi comanda
veramente e cosa si può fare per rendere la nostra società più democratica?
Non lo dobbiamo ai nostri figli e nipoti? E' come per il preziosismo in
arte: si sta a cercare la parola giusta e si trascurano i concetti. Siamo
degli immaturi parolai. Ci accontentiamo di fare il compitino. Ecco perchè,
scusa, abbiamo intellettualmente le pezze al culo e materialmente una
situazione vergognosa.
Dario
Caro Dario,
forse ce l'avrebbe fatta se il suo partito lo avesse supportato realmente e non solo formalmente.
Come sai, non sono d'accordo sul dare giudizi indifferenziati su tutta la classe politica. A me interessa cercare le buone potenzialità e sottolinearle esprimendo anche le critiche necessarie: è quello che sto facendo con Renzi ad esempio e che avevo fatto con Letta, che non ha la forza e la determinazione di Renzi ma è cmunque apprezzabile sotto vari aspetti..
Non ho niente in contrario a cercare di capire meglio il sistema : se vuoi iniziare a dire qualcosa al riguardo mi fa piacere e possiamo discuterne.
Ciao. Roberto
Renzi ha iniziato benissimo, altro che male. Auguriamoci, per il bene del Paese, che continui così.
Attilio Lucchini
Rispetto la tua opinione su come ha iniziato anche se, ovviamente, non la condivido e sono d'accordo con te circa l'auspicio che possa fare bene.
Come ho scritto ripetutamente, Renzi è un "cavallo di razza" che potrà galoppare molto bene se eviterà di strafare e quindi, sempre con metafora ippica, di "rompere il passo".
Roberto
Come sempre sono d'accordo con Dario e, come già' espresso nella giornata di ieri, nutro seri dubbi che "il demolition man" possa cambiare, come tutti noi auspichiamo, questo nostro paese. Purtroppo anche Lui, come tutti e contrariamente ai suoi obiettivi iniziali, ha cambiato rotta utilizzando un metodo che non approvo. Ora si tratta di capire se sarà nella condizione, innanzi tutto, di evitare gli ostacoli che già si stanno profilando e se sarà capace, accompagnato da quei papabili candidati ministri di cui tanto si parla in questi giorni, ad imprimere quella svolta che ha rappresentato il filo conduttore degli interventi da sindaco e da segretario di partito. Il mio timore e' che si vada nuovamente a votare con il proporzionale prima del semestre europeo affidato al nostro paese. Quella che stiamo vivendo non e' politica e' solo una mescolanza di idee formulate da incapaci e da inetti.
Oramai siamo abituati a tutto ................. Senza reagire
Fausto
E anche a te, come a Dario, ripeto che non condivido il giudizio di incapacità e d'inettitudine rivolto all'intera classe politica anche se collettivamente essa ha molte colpe anzitutto per i suoi privilegi e ruberie e per aver scippato e cercato di scippare agli italiani i risultati dei referendum.
Condivido i tuoi dubbi sulla possibilità del "demolition man" di cambiare il Paese anche se è uno dei pochi che ha qualche probabilità di poterlo fare.
Non credo invece che si vada alle elezioni presto: se la maggioranza dovesse scricchiolare ci saranno, come già si sta prefigurando, aiuti esterni: malgrado le chiacchere in questo momento andare a votare subito non conviene a nessuno, neppure a Grillo.
Buon Giorno Roberto,
vediamo i fatti, gli interventi più urgenti sono nell'agenda vediamo se il nuovo governo riuscirà a realizzarli.
- TAGLIO AL CUNEO FISCALE PER AZIENDE E PERSONE
- MASSICCIO PIANO INVESTIMENTI PER INFRASTRUTTURE-RESTAURO OPERE ARTE E MONUMENTI-SCUOLE EDIFICI PUBBLICI E FONDI PER IL DISSESTO IDROGEOLOGICO
COME RECUPERARE LE RISORSE:
- MASSICCI TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA QUEST'ANNO NON TRA 3 O 4 (STIPENDI-PENSIONI-AUTO BLU-CONSULENZE-ACQUISTI-ACCORPAMENTO PICCOLI COMUNI-ELIMINARE PROVINCE E ENTI INUTILI, LA LISTA E' LUNGA)
- LOTTA SERIA ALL'EVASIONE FISCALE (ATTACCARE LE RENDITE FINANZIARIE E PATRIMONI IMMOBILIARI NON LA PRIMA CASA) E AI REDDITI GENERATI DALLA MAFIA SPA
Di quanto dovrebbe essere il taglio e quindi la redistribuzione? almeno 100 miliardi per avere significativi ritorni sul PIL e sul lavoro (il calcolo fu fatto da Passera nel 2011).
Vittorio
Ciao Vittorio,
come sempre tu giustamente puntualizzi la necessità di verificare i fatti e indichi priorità condivisibili: senza tagli sostanziosi alla spesa pubblica le risorse per il taglio delle tasse e per gli investimenti non ci sono e questo è un tema scottante che Letta ha evitato e che Renzi non può permettersi di posporre.
Naturalmente anche le riforme istituzionali devono accompagnare quelle economiche.
Roberto
Caro Roberto,
certamente dopo tutto quello che ha detto e poi non fatto, Renzi sarà costretto a giocare la "partita perfetta" e se non riuscirà a fare ciò che ha promesso non potrà avere nessun alibi perchè non può non essere cosciente delle difficoltà che andrà ad incontrare.
Un saluto Francesco
Scusami Roberto, ma sono curioso di conoscere Chi, a tuo giudizio ha dimostrato di essere capace, visto che ad oggi è emerso unicamente un eccessivo protagonismo esente da qualsiasi capacità .
Rispondo a Francesco:
solo se farà la "partita perfetta" potrà far dimenticare il modo brutale con cui ha preso il potere.
Con la sua accelerazione Renzi mi ha ricordato Cortés, il condottiero spagnolo che, arrivato sul continente americano, ha bruciato le navi che lo hanno portato lì. Renzi ora può solo andare avanti: o la va o la spacca.
Rispondo a Fausto:
Faccio tre esempi, relativi al governo in gestazione, a quello appena concluso e a quello tecnico che lo ha preceduto..
Renzi, oltre al protagonismo ha mostrato la capacità di cambiare le cose rottamando un'intera generazione politica e un giusto realismo nel volere le riforme fatte con tutti, senza le preclusioni tipiche della sinistra tradizionale. Ora deve mettersi alla prova sul piano concreto delle scelte per il rilancio dell'economia e dell'occupazione.
Nel governo Letta ha ben operato il Ministro dell'Ambiente Orlando che ha saputo gestire la vicenda incandescente dell'ILVA ottenendo un giusto mix di tutela della salute e di mantenimento della produzione e del lavoro.
Nel governo Monti, malgrado sia stata fortemente criticata e malgrado il grave errore degli esodati, la Fornero ha fatto la riforma che più ha consentito di evitare il default del nostro Paese.
Continuo a parcepire un disagio crescente per il modo con cui Renzi ha
inteso gestire i rapporti tra rappresentanti dello stesso partito, ed
una mia personale preoccupazione per la reazione che molti manifestano,
in particolare l'idea di provare a dar credito a M5S (associazione nata
forse all'insaputa di Grillo, ma non di Casaleggio, dalla mente contorta
e tuttavia geniale del solito Berlusconi, con lo scopo di non far
vincere il PD). Non mi sembra neppure che si possa accusare Letta di non
avere fatto nulla: dopo Monti ha continuato a rimettere a posto i conti
dello stato e a ridare dignità al paese; è riuscito a dividere in due
il centrodestra; sta pagando i debiti dello stato alle aziende; ha
fermato il continuo regresso del PIL e ha cominciato a farlo crescere.
In poche parole, ha fermato la caduta libera del paese trascinato alla
rovina da quei geni della finanza di Berlusconi, Tremonti e Brunetta, e
lo sta facendo rinascere (mi sempra impoirtante il giudizio di Moody's).
E' ovvio che si poteva fare di più, e che adesso tutti sperino che
questo accada con Renzi; anch'io lo devo sperare, perché altrimenti
avrei qualche difficoltà a tirare avanti. E' anche probabile che
qualcosa di buono avvenga, visto che il motore di una piccola ripresa è
stato avviato, per cui Renzi si sentirà ancora di più il salvatore della
Patria. Ma non mi sembra giusto dimenticare i meriti di Letta, che ha
dovuto superare non solo le difficoltà naturali di un paese allo
sfascio, ma anche i bastoni tra le ruote del suo partito. Comunque,
largo ai giovani. Lo si diceva anche nel '68, quando i giovani di
allora si ribellarono ai "vecchi" che avevano ricostruito l'Italia: non
mi sembra che abbiano lasciato una bella eredità.
Giulio
Perdonami Roberto, ma dalle Tue risposte si evince chiaramente una conferma alle considerazioni da me espresse.
Condivido il tuo disagio ma mi sorprende l'affermazione che l'idea del M5S sia nata dalla mente di Berlusconi. Sarebbe interessante saperne di più.
Sono pienamente d'accordo sulla tua valutazione di Letta che, pur avendo i suoi limiti, ha fatto anche cose buone, nell'ambito degli stretti margini che aveva. I dati economici che proprio in questi giorni emergono, lo stanno a dimostrare.
Ora è il momento di Renzi e bisogna davvero sperare che ce la faccia. Se ciò avverrà non sarebbe male che riconoscesse il contributo di Letta col quale non è certo stato generoso.
Saluti.
Roberto
La risposta precedente era rivolta a Giulio. Ora rispondo a Fausto.
Naturalmente ognuno ha le sue percezioni che, come i gusti, non si possono discutere.
Roberto
Ci sono delle ottime ragioni per la fretta di Renzi oltre alla sua ambizione personale, c'è il fatto che se ascolti per intero il suo discorso alla direzione del pd lui dice di voler fare esattamente quello che il m5s vorrebbe fare: la rivoluzione dello stato e dei suoi meccanismi e fuonzionamenti.
Per una volta sono d'accordo con gad lerner http://www.gadlerner.it/2014/02/14/la-fretta-di-renzi-si-chiama-paura-di-grillo che dice che
Il vero terrore del leader del PD e dell’establishment – da Confindustria ai grandi giornali fino ai sindacati – che ha sostenuto il cambio a Palazzo Chigi si chiama Beppe Grillo.
Se hanno il terrore di Grillo non si può davvero pensare che renzi o letta faccia qualche differenza per il paese. perchè lo status quo non gradisce cambiamenti. inoltre non è cambiata la gente che in parlamento deve votare e che non è per la gran parte Renziana e tutto il parlamento è sempre lo stesso da Alfano in poi e non ci sono ragioni per immaginare che le cose cambino a bocce ferme.
Cmq se Renzi non è tutto chiacchiere e distintivo e se farà davvero qualcosa di rivoluzionario per il bene del paese, non ci sono motivi per cui il m5s non approvi entusiasticamente qualsiasi riforma o legge.
Ma realisticamente non c'è da aspettarsi niente di più che la solita mossa del gattopardo. La storia dirà.
colgo l'occasione per mandarti anche l'ultima settimana a 5 stelle. http://www.youtube.com/watch?v=v_mswXFIt80.
Diana
Ho sentito in diretta streaming il discorso di Renzi e concordo che la fretta abbia motivazioni non solo nella sua ambizione personale, così come sulle difficoltà che incontrerà con il Parlamento attuale. E' per questo che ritengo poco probabile che possa arrivare al 2018.
Dovrebbe fare, come aveva proposto a Letta ma senza dargli il tempo di provarci, le cose essenziali per rinforzare la timidissima ripresa e la legge elettorale con riforma del Senato, per poi dare la parola agli elettori: un Parlamento rinnovato darebbe una ben diversa legittimità ad un futuro governo.
La paura di Grillo è comunque un buon deterrente contro l'immobilismo. Stiamo a vedere le prossime mosse.
Ciao.
Roberto
Noto con piacere che la mia domanda ha colpito nel segno.
Fausto
Non mi è del tutto chiaro cosa intendi con "la mia domanda ha colpito nel segno". Provo a dirti come la vedo io.
Mi hai chiesto di fare esempi di politici che abbiano dimostrato di essere capaci ed io ti ho rsposto citandone tre, al che tu hai scritto che da tale risposta " si evince chiaramente una conferma alle considerazioni da me espresse". Cioè non sei d'accordo che gli esempi siano appropriati.
A questo punto non mi resta che prendere atto del tuo dissenso, che rispetto, ma rimango della mia opinione.
Roberto
Vedi Roberto, in effetti ho pensato e penso tuttora di averti creato qualche problema nell'invitarti a rispondere al mio ultimo interrogativo. Come è' possibile pensare positivamente circa il contenuto della legge Fornero, quando sia la sinistra che la destra di questo paese mettano seriamente in discussione il suo contenuto e siano protesi alla sua totale sostituzione. Per quanto attiene la figura del prossimo primo ministro , non condivido che la rottamazione tanto decantata si sia effettivamente limitata ad essere solo verbale. Ad esempio mr.Baffino, oggetto di rottamazione, lo ritroviamo nell'ambito del partito più' agguerrito che mai. Il ministro dell'ambiente avrebbe potuto in dieci mesi non limitarsi unicamente al problema Ilva, ma avrebbe potuto affrontare ulteriori problemi di cui il paese vanta.
Quindi io sarò rispettoso delle tue opinioni come tu dovrai, senza polemica esserlo nei miei confronti.
Una ultima curiosità' , ma Tu da che parte stai ?
Fausto
Non ho intenzione di fare un "ping pong": ci siamo entrambi espressi ampiamente e ciò può bastare.
Ciao.
Roberto
Ciao Roberto, ho appena letto il tuo commento e come sempre concordo. Non ho nulla da aggiungere
se non manifestare il mio stupore e dispiacimento per il voltafaccia del quasi ex nostro.
Sono veramente sfiduciato e particolarmente seccato, non ne faccio una cosa personale ma globale.
Penso che esistano purtroppo delle leve sconosciute che hanno indotto Renzi a questo comportamento; forse a livello PD oppure a livello di qualche potere per ora occulto.
Intanto stiamo assistendo a difficoltà per trovare la quadra per un nuovo esecutivo, la maggioranza,
fin che dura, è sempre la stessa, e non vedo quale novità di programma possa essere portata avanti.
Credo che ancora una volta si stia perdendo tempo e si debba intravvedere l'abituale ripiegamento
del PD su se stesso in balia di giustificati dissensi all'interno dello stesso.
L'unica notizia positiva è la vittoria del PD con l'effetto Renzi superiore a quello del pregiudicato. A
questo riguardo sono d'accordo ahimè con Grillo, e mai possibile che un pregiudicato venga ad intese
con Renzi e per di più vada a colloquio con il capo dello stato ? E' ben uno strano Paese il nostro !
Aspettiamo di vedere cosa ci riserverà la prossima puntata.
Giorgio,
Eh sì, è proprio uno strano Paese.
D'altronde, finchè il centrodestra non riuscirà ad esprimere leader capaci di affrancarsi dal predominio berlusconiano,saremo condannati a questa anomalia.
E' vero che il "Cavaliere" ha potuto presentarsi al Capo dello Stato perchè "sdoganato" da Renzi, ma su questa operazione non mi sento di biasimare il Segretario del PD più di tanto, perchè la politica non si fa con i desideri ma in base ai rapporti di forza. E finchè ci saranno 8 o più milioni di persone che decidono di votare Forza Italia, dal suo peso non si può prescindere, almeno per fare le riforme istituzionali.
Sul Fatto Quotidiano il duo Renzi- Berlusconi è stato definito "Lo spregiudicato e il pregiudicato", il che mi pare una sintesi efficace.
Roberto
Rispondo ancora a Fausto:
Con la mia ultima tisposta avevo interrotto lo scambio perchè ero seccato dal tuo approccio piuttosto criptico, mirante (inutilmente) a mettermi in difficoltà anziche ad attuare un franco confronto d'idee.
Ora che la seccatura è sbollita posso rispondere ai tuoi quesiti partendo dall'ultimo e facendo presente che questa sarà comunque la mia ultima risposta per quanto attiene il presente post.
Io sono di cultura liberale e quindi dovrei stare con ilcentrodestra ma non mi riconosco nel berlusconismo e neppure nel partito di Alfano, soprattutto perchè comprende persone come Lpti, amico degli speculatori edilizi che io combatto, e l'inquisito Formigoni. Se domani si andasse a votare, votrerei Renzi, anche se ho alcune perplessità sul personaggio.
Circa la capacità dei politici, la differenza fra me e te sta nel fatto che io cerco di trovare i punti di forza anche quando vedo grossi limiti; tu invece fai leva sui limiti per non dare peso ai punti di forza Detto in altri termini: io vedo il bicchiere mezzo pieno mentre tu lo vedi completamente vuoto.
Circa la Fornero anche un osservatore imparzaile come Alan Friedmann riconosce che la sua riforma è stata essenziale per rimettere in ordine i conti dello Stato. Negare, come fai tu, che Renzi abbia rottamato una generazione politica solo perchè "Baffino" ormai fuori dal Parlamento e dietro le quinte sta dandosi da fare, mi sembra davvero riduttivo.
Infine, dire che anche Orlando non va bene perchè poteva fare di più mi sembra l'esempio più calzante di cosa avuol dire "vedere il bicchiere tutto vuoto".
Roberto
Mi domando come tu possa ancora parlare di bicchiere mezzo pieno dopo questi lunghi anni di crisi economica, politica e finanziaria che ha falcidiato il cinquanta percento della popolazione di questo povero paese.
Non ho parole
Un cordiale saluto
Fausto
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