I risultati
delle elezioni europee parlano da soli e dicono quanto segue:
1 - La speranza ha
sconfitto la rabbia
Il clamoroso successo del PD e il flop di Grillo esprimono la
forte volontà di cambiamento degli
italiani, che non vogliono però correre i rischi derivanti da una disordinata
dissoluzione del sistema. Come è stato osservato da più parti, il massiccio
consenso dato a Renzi è stato anche un
antidoto contro una prospettiva di affermazione delle forze antisistema, che
appariva ai più come un salto nel buio.
2 – Il Governo esce
fortemente rafforzato dai risultati elettorali e non ha più alibi
Renzi ha ricevuto un pieno mandato ad attuare quelle riforme
che ha promesso e che molte forze, interne ed esterne al PD, hanno cercato di
impedire. Ciò avrà indubbie conseguenze sull’assetto del Partito Democratico,
che dovrà prendere atto dei nuovi rapporti di forza fra le varie componenti e redistribuire
i poteri al fine di un’azione politica coerente e incisiva.
Il superamento dello sbarramento da parte del Nuovo Centro
Destra conferma l’opportunità della sua partecipazione al Governo mentre l ‘enorme distanza neiconsensi rispetto al
principale alleato garantisce sulla tenuta della coalizione.
E’ stato premiato l’approccio del Governo, contrario ai
centri di potere che paralizzano il Paese da decenni e attento alle istanze
delle famiglie e delle imprese.
3 – Il principale partito del centrodestra deve
esssere ricostruito dalle fondamenta
La sconfitta elettorale di Forza Italia non è dovuta alla
scarsa presenza di Berlusconi in campagna elettorale, dovuta ai vincoli posti
dall’autorità giudiziaria, come sostenuto dalla Responsabile Comunicazione del
partito ma , all’opposto, alla sua presenza che è ormai una “palla al piede” . Solo se il partito riuscirà a superare la totale dipendenza dalla persona
Berlusconi ( il padre ma anche, in prospettiva, la figlia) avrà la speranza di recuperare la
fiducia dei moderati.
4 - L’Italia può
giocare un nuovo e fondamentale ruolo in Europa
Essendo il PD il partito europeo con la maggior percentuale
di voti e apprestandosi il nostro Paese ad assumere la Presidenza dell’Unione per
il prossimo semestre, il Premier avrà l’opportunità di esercitare una forte
azione nelle sedi comunitarie per affermare una politica che coniughi
opportunamente rigore e sviluppo e che
tenga conto del forte disagio di gran parte degli elettori europei,
testimoniata dalla vittoria degli euroscettici in Francia e Inghilterra.
5 – I sondaggi non
sono credibili e sono, forse involontariamente, manipolati
Tutti gli osservatori e commentatori della politica sono
stati fuorviati dai dati provenienti dai sondaggi che parlavano di una forte
ascesa del Movimento 5 Stelle che avrebbe, in alcune rilevazioni, avvicinato
fortemente il PD.
E’ vero che gli italiani sono tradizionalmente contrari a
rivelare le loro preferenze politiche, ma una distanza così siderale fra
sondaggi e realtà non può essere attribuita solo a tale riluttanza.
Nel timore di sbagliare probabilmente i sondaggisti hanno,
più o meno consapevolmente, “corretto” quanto gli intervistati dicevano,
sopravvalutando la pretesa di Grillo di essere certo vincitore. Ci dovrà essere una profonda revisione critica
sulle metodologie usate se si vorra continuare a servirsi di questi strumenti.