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domenica 14 dicembre 2014

Avvio del Progetto Trasparenza



Non essendo state proposte delle alternative all’iniziativa riportata nel titolo, da me lanciata nel dibattito seguito all’ultimo post, ritengo opportuno procedere con la stessa.
Devo dire che, a fronte del fosco quadro che emerge dall’inchiesta romana su Mafia Capitale, esiste un potente fascio di luce che potrebbe consentire d’ illuminare la scena ed eliminare le zone d’ombra che la stessa presenta.
Faccio riferimento ad una recente  ed  eccellente normativa, cioè il Decreto Legislativo sulla trasparenza, visibile al seguente link: http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/04/05/13G00076/sg , che è molto opportunamente ispirata al “Freedom for information act” americano e che consente, ed anzi richiede, ai cittadini, di esercitare un diffuso controllo sull’operato della Pubblica Amministrazione, degli stessi organi di vigilanza e dei poteri politici sovraordinati. La lettura di questo importante e, a mio avviso, utilissimo strumento dà la netta impressione che vi sia, da parte del Legislatore, un forte appello alla società civile affinché essa si attivi opportunamente per esercitare i poteri di verifica e di azione che le competono. Come ho avuto occasione di dire nel dibattito predetto, ciò che caratterizza i Paesi dove minore è la corruzione è proprio il fatto che i cittadini non subiscono passivamente gli abusi della politica e le angherie dell’amministrazione senza reagire.
E’ quindi venuta l’ora in cui , possedendo lo strumento indicato, cui va aggiunta anche la legge sulla prevenzione della corruzione, visibile al seguente link:  http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2012/11/13/012G0213/sg , i cittadini possono iniziare a svolgere un ruolo attivo per affermare la cultura della legalità e creare un rapporto più bilanciato e virtuoso fra loro, la politica e l’amministrazione.
Qualche lettore può esser stupito delle mie affermazioni in chiave tanto positiva, che può ritenere piuttosto ingenue e, con un non infondato scetticismo, dire: la legge sarà anche buona ma siamo in Italia dove vige il principio “fatta la legge trovato l’inganno”.  Se qualcuno ha pensato così devo dirgli che non ha tutti i torti. Infatti sono andato a vedere i siti dei tre comuni nei quali sono scoppiati i più recenti scandali: Venezia (Mose), Milano ( Expo) e naturalmente Roma (Mafia Capitale) ed ho trovato che nella sezione “Amministrazione Trasparente” prevista dalla legge, dove pure vi è un profluvio di dati  anche molto utili sull’organizzazione  e sull’attività dell’istituzione comunale, vi sono alcune significative carenze dietro alle quali potrebbero nascondersi fatti di  malversazione e di corruzione. Non intendo in questo momento scoprire maggiormente le carte, riservandomi di condividere le mie scoperte anzitutto con coloro che decideranno di aderire al Progetto, al fine di concordare specifici obiettivi e linee d’azione.
Malgrado quanto precede, confermo la mia positività perché il Decreto sulla Trasparenza istituisce, sulla falsariga della legislazione americana, l’istituto dell’ “accesso civico” che consiste nel diritto di chiunque di  richiedere all’amministrazione informazioni, dati e documenti anche se non ancora pubblicati , fatta eccezione solo per quelli espressamente esclusi dalle leggi vigenti ( ad esempio per motivi di sicurezza o di privacy).  L’art. 5 comma 2 dice espressamente al riguardo una cosa che ritengo opportuno evidenziare con sottolineatura e  grassetto e che invito i lettori a leggere con attenzione e a memorizzare
La richiesta di accesso civico non è soggetta ad alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente, non deve essere motivata, è gratuita e va presentata al responsabile della trasparenza dell’amministrazione obbligata alla pubblicazione”.
Ci sono quindi ottime basi su cui i cittadini possono fondare le loro  ricerche e richieste finalizzate ad esplorare la correttezza delle iniziative portate avanti dalla P.A. e l’uso delle risorse pubbliche. Naturalmente lo sguardo può essere puntato non solo sui comuni ma anche su organismi provinciali, regionali e nazionali.  A mio avviso è comunque opportuno iniziare dai primi perché si sono rivelati particolarmente permeabili a condizionamenti impropri e pericolosi.
Un’altra ragione di ottimismo sta nel fatto che, essendo la P.A. obbligata a rispondere e a mettere online tutta la documentazione richiesta, i cittadini possono controllare ed agire semplicemente usando un computer e quindi con scarso dispendio di tempo e di denaro.
Invito quindi chi fosse interessato a far parte di questo stimolante progetto di farmelo sapere o tramite un commento a questo post oppure via mail all’indirizzo: robertobarabino@alice.it .


9 commenti:

Gianmaria Scapin ha detto...

Ennesimo scandalo, ennesima vergogna (da nascondere) su Expo. Cantone: "non posso indagare su Renzi che ha assicurato ai suoi amici tutti i ristoranti di Expo senza gara d'appalto perchè sono arrivato dopo"! Si arrestano i calabresi per lo stesso tentativo di accaparrarsi i ristoranti di Expo e si lasciano liberi gli amici di Renzi (Farinetti e le Coop) che gestiranno l'unico vero business di Expo. 4.000 metri quadrati dati a gestire agli amici senza gara! Er Cecato e Buzzi avevano più dignità di Renzi e combricola. Almeno loro a Roma si dovevano sporcar le mani facendo saltare qualche pollice.

roberto ha detto...

Non ho letto sugli organi di stampa la frase da te riportata che, francamente, stento a credere possa esssere stata pronunciata dal Presidente dell'Autorità Anticorruzione . Ti prego quindi di precisare da quale fonte proviene.
Comunque la frase tocca un punto veramente cruciale in tema di trasparenza e cioè l' improprio affidamento di molti incarichi, appalti e lavori senza gara da parte di istituzioni centrali e locali. Questo è un tema prioritario su cui lavorerà il progetto lanciato con questo post.
Il diritto di controllo che la legge attribuisce ai cittadini verrà esercitato pienamente.
E' ormai terminato, a mio avviso, il tempo delle lamentele ed inizia quello dell'azione.

Roberto



Gianmaria Scapin ha detto...

Cantone si è limitato a dire, ovviamente, che "non poteva indagare su appalti precedenti al suo incarico" ma è ovvio a chiunque che la cricca di Renzi, al pari di quella di Roma del "cecato", ne ha approfittato (ogniuno con i mezzi a sua disposizione). Poi se qualcuno preferisce non vedere affari suoi ma per la TRASPARENZA non serve leggere gli atti bastano gli ESEMPI. E questo atto conferma che fra il PD non fa differenza fra glia afffari di Roma e quelli dell'Expo

roberto ha detto...

Mi sono accorto che la mia precedente risposta era stata pubblicata due volte ed allora ho tolto il doppione.
Venendo al tuo secondo commento, anche la nuova versione della frase mi sembra alquanto improbabile perchè qualunque organo d'indagine può occuparsi di fatti antecedenti alla propria nomina. Altrimenti eventuali reati sarebbero impunibili solo perchè chi inquisisce non era in ruolo nel momento in cui sono stati commessi.
Ai fini della trasparenza ritengo che leggere gli atti sia essenziale per non incorrere in giudizi affrettati o in pregiudizi. Da dove ricavi l'idea che Renzi abbia dato ai "suoi amici" degli appalti senza gara?
Il lavoro che il Progetto Trasparenza vuole portare avanti deve essere rigorosamente basato sui fatti e su fatti documentati, altrimenti nessuno lo prenderebbe in considerazione.

Gianmaria Scapin ha detto...

Caro Roberto,

non lo dico io ma che Renzi abbia dato più di 100 milioni di euro per fare il mega alimentare a Coop e Farinetti l'hanno scritto su tutti i giornali. E anche quast'ultima decisione di affidare alle Coop e a Farinetti la gestione del più importante business del 2015 l'ha detto Cantone ed è stato riportato

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/18/expo-2015-gara-oscar-farinetti-losteria-grande-mondo/1284389/

In questo Renzi come il comune di Roma ha privilegiato le Coop. O meglio ogniuno ha le sue Coop. Non vedo differenze di comportamento.

Nel caso di Expo possiamo dire chè è stata una gara tra mafie prima dell'arrivo del garante della trasparenza. Una è finita dentro (quella calabrese -vedi l'arresto del capo)l'altra quella al potere ha vinto (scegliendo i suoi amici Coop e Farinetti). L'Italia e tutti gli imprenditori hanno perso per l'ennesima volta (fanno bene a chiudere e ad andarsene vista la svolta Renziana).

roberto ha detto...

Caro Gianmaria,
ti prego di mandarmi il link all'articolo del Fatto Quotidiano via mail perchè, purtroppo, se viene messo nello spazio dei commenti è inaccessibile. Dato che hai stimolato la mia curiosità, ora vorrei leggerlo.
Se fosse vero, ma mi permetto di dubitarne, che Renzi ha usato nei confronti di Farinetti e Coop gli stessi metodi opachi di assegnazione che hanno portato all'arresto di Carminati e C. sarebbe davvero grave, ma la cosa è facilmente accertabile con il metodo della trasparenza perchè gli enti che concedono gli appalti sono obbligati a rilasciare la relativa documentazione su richiesta dei cittadini e, se non ottemperano, sono accusabili di omissione d'atti d'ufficio
Io credo che sia venuto il tempo di usare gli strumeti che la legge ci mette a disposizione non per condurre una battaglia politica contro veri o presunti avversari, ma per rendere l'Italia un Paese normale in cui le leggi si rispettano e chi non lo fa va in galera e ci resta, chiunque sia.
Mi piacerebbe che tu ci dessi una manoa portare avanti il progetto.

roberto ha detto...

ADESIONE AL PROGETTO
Desidero segnalare a chi fosse interessato, che ho costituito un googlegroup chiamato "Progetto Trasparenza" che consentirà una facile e diretta comunicazione fra tutti gli aderenti.
Chi mi farà sapere, attraverso un commento o via mai,l il suo interesse riceverà dal sito di Google un invito a partecipare cui dovrà rispondere per conferma.
Questa mattina è già stato mandato l'invito ai primi aderenti.

Dario ha detto...

Tutto bello, ovvero un po' di sole. Ma oltre che poter accedere ecc. bisognerebbe precisare entro quanto tempo si può avere una risposta, aggiungendo che il politico irrispettoso decade immediatamente. Altrimenti le richieste popolari faranno la fine dei referendum: in un cassetto o in un cestino.

roberto ha detto...

L'art. 5 del Decreto prevede che l'Amministrazione cui il cittadino richiede la pubblicazione di atti ha 30 giorni di tempo per rispondere e, se non lo fa entro i termini, si può ricorrere al titolare del potere sostitutivo.
Eventuali sanzioni possono quindi riguardare il Reponsabile della Trasparenza,se non ha adeguatamente controllato e/o il responsabile dell'Ufficio cui compete fornire i dati rivhiesti, se non ha provveduto.
Naturalmente queste possibilità dovranno essere verificate in concreto quando si affronteranno casi pratici.
Il politico interviene se i tecnici predetti si dimostrano incapaci ( è il caso dell'Assessore ai Servizi sociqali di Roma sollavato dall'incarico da parte del Sindaco a seguito delle note vicende).