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giovedì 15 ottobre 2015

Il suicidio dei partiti



Quando si afferma che un sistema sociale è autoreferenziale s’intende dire che è così centrato su stesso da non rendersi conto della realtà circostante ed è  quindi incapace di agire efficacemente. Chi è preda di questa sindrome, vive una realtà illusoria  e può compiere gesti fortemente autolesionistici senza neppure rendersene conto.
Questa definizione sembra attagliarsi perfettamente ai partiti del nostro sistema politico.
La recente approvazione della norma che consente a questi enti di ottenere i finanziamenti pubblici senza che siano stati effettuati i controlli previsti dalla legge, di cui ho scritto  in una lettera al Presidente Renzi pubblicata nel blog il  23 settembre 2015, è chiaramente un atto autolesionistico perché sbriciola il residuo di credibilità di queste formazioni e apre la strada, stendendovi un tappeto rosso, al Movimento 5 Stelle, unica forza politica che si è opposta a questo scempio.
Sembra assurdo che ciò avvenga immediatamente dopo le dimissioni del Sindaco di Roma che porteranno a nuove elezioni amministrative, in cui è probabile che la vittoria vada, su un piatto d’argento, al candidato del Movimento predetto. Ma non lo è perché,  come detto in precedenza, i sistemi autoreferenziali non sanno quello che fanno e quindi non si rendono conto delle conseguenze delle loro azioni.
Dover dire queste cose non fa certamente piacere perché significa che lo stato di  confusione e di convulsione del sistema politico, di cui sono prova anche le sceneggiate avvenute in Senato durante la discussione sulle riforme, può portare a gravi rischi per la tenuta e la ripresa del  Paese.
Come ho scritto nell’ultimo post, la maggior parte dei nostri, e non solo nostri, guai dipende  dall’illusione di vivere in una democrazia mentre siamo in piena oligarchia (“la casta”). E’ quindi indispensabile dar vita ad una riflessione approfondita su come rinnovare il sistema politico iniettando elementi di vera democrazia nel modo con cui vengono scelti i rappresentanti del popolo. Il Movimento 5 Stelle ci ha provato, con la “democrazia del web” ma l’esperimento non ha avuto grande successo.
Una pista da esplorare è quella del  “sorteggio rappresentativo” che non è la “scelta a casaccio” che molti paventano quando sentono parlare di questa possibilità, ma l’estrazione con metodo statistico a base scientifica, di un campione rappresentativo della popolazione, formulato con criteri opportuni (es.: genere, età, localizzazione geografica, istruzione, ecc,).
Ne scriverò ancora in prossimi post.

6 commenti:

Unknown ha detto...

Debbo ancora riflettere sulla tua idea di "sorteggio rappresentativo", sul cui merito perciò non ho ora elementi per commentare.
Però condivido moltissimo le altre tue parole, in particolare quando dici che "i sistemi autoreferenziali non sanno quello che fanno e quindi non si rendono conto delle conseguenze delle loro azioni"; ciò ovviamente vale per tutti i sistemi autoreferenziali: siano essi partiti, ministeri, sindacati, ecc.
Però, prima di trovare nuovi modi di individuare i rappresentanti, occorre trovare il modo evitare l'autoreferenzialità, che comunque resta è un pericolo.
Un modo che vedo è quello di riuscire a ridar spessore al principio di responsabilità verso i cittadini: chi sbaglia paga. Il quale principio (politico) dovrebbe aver più importanza del principio di responsabiità penale (giuridico).
Ma non è così facile: ha pagato chi ha ricevuto un orologio d'oro, ma chi ha fatto costruire un ponte uguale a quello che aveva causato un'alluvione è ancora lì, coloro che hanno fatto fuoco e fiamme per avere una compagnia aerea di bandiera sono ancora lì (non tutti), coloro che si erano virulentemente opposti ad un accordo sindacale poi risultato vincente sono ancora lì, ecc. Magari occorre spostare l'ottica in base alla quale riconoscere il "successo" di una persona/istituzione: dal "numero di adesioni procurate all'istituzione di appartenenza" al vantaggio procurato ai cittadini.

Forse passa per questa via una possibilità di riscatto per i partiti: che facendo "pulizia interna", procurerebbero una grande soddisfazione dei cittadini che si vedrebbero liberati da ciarlatani, affaristi ed incapaci.

roberto ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con quanto scrivi sul primato della responsabilità politica, verso i cittadini, rispetto a quella penale.
Da questo punto di vista è positivo il fatto che non si avanzi più la necessità di una condanna passata in giudicato per mettere in discussione un politico. Oggi basta molto meno,a volte è sufficiente un Rolex d'oro oppure gli scontrini del ristorante. Giustamente dici che però i responsabili di fatti più gravi spesso sono ancora al loro posto e che va trovato un metro più equo di valutazione delle capacità e del successo di chi gestisce la cosa pubblica. Di questo mi piacerebbe parlare con te in modo più approfondito in una prossima occasione d'incontro.
Va notato comunque che il fatto di punire chi mente, anche se il vantaggio economico ottenuto dal reo è modesto, ci avvicina alquanto alle culture anglosassoni dove questo comportamento è sanzionato in modo assai duro. Forse è un segnale che si comincia ad abbandonare il "perdonismo" fino a poco fa imperante che consentiva a personaggi ultrascreditati di rimettersi in circolo in ambito pubblico senza che nessuno avesse da obiettare (ad esempio Frigerio e Greganti, grandi intrallazzatori della Prima Repubblica, liberi di girare impunemente in varie sedi istituzionali e di fare affari sporchi senza incontrare alcun ostacolo).

Vittorio Bossi ha detto...

Purtroppo i dubbi sui partiti tradizionali e l'ultimo episodio sui finanziamento ai partiti conferma ancora una volta che della trasparenza, equità e giustizi alla ns classe politica che ci governa non frega niente la nostra classe dirigente pensa solo
ad arricchirsi saccheggiando il nostro bel paese.


Non sono per niente preoccupato di un successo dei 5 stelle, ultima notizia nella nuova manovra finanziaria
la spending è stata come al solito ridimensionata.


Penso che sia giusto spegnere la spina a questo sistema, diamo spazio ai molti italiani onesti di buona volontà
che lavorano con la fatica e le idee.
Buona serata Vittorio


P.S. nonostante tutto questo schifo credo sempre nel nostro paese e spero in un rinascimento


roberto ha detto...


Purtroppo gli scandali non accennano a diminuire, anzi. Il caso del Vicepresidente della Regione Lombardia arrestato e il blocco da parte dell'Autorità anticorruzione del primo bando di gara per il Giubileo ne sono una conferma.
In questo contesto i 5 Stelle hanno un "vantaggio competitivo" enorme sui partiti tradizionali perchè hanno dimostrato che si può fare politica e diventare il secondo partito del Paese senza ricevere una lira dei finanziamenti statali e senza rubare.
Il confronto è quindi impari e lo si vedrà alle prossime elezioni.
Il passo falso fatto dai partiti per avere il finanziamento eliminando i controlli costerà loro molto caro.
Anch'io non sono preoccupato per un possibile successo dei 5 Stelle, soprattutto da quando hanno superato l'illogica fase della chiusura totale (verso giornali, TV e partiti) ed hanno imparato a confrontarsi anche duramente ma in modo più costruttivo.

Umberto ha detto...

Caro Roberto,

Concordo con quanto hai scritto, in particolare nella tua risposta a Calderaro. Non sto a fare tanti commenti per non annoiare ripetendo cose già dette, solo bisognerebbe che qualcuno ricordasse a Renzi di rileggere i Trattati con l’Europa prima di sfidare la Commissione, che ha tutti i poteri per multare l’Itala per miliardi di euro qualora essa non rispetti le regole. Se è vero che finora le regole sono state eluse da diversi paesi (in particolare Germana e Francia, ma anche altri), è da ricordare che i problemi sono stati discussi e risolti senza far rumore, lontani dalle pubbliche sfide e dai commenti acidi sulla Commissione, un organismo che bisognerebbe conoscere bene prima di criticarlo con disprezzo. In ogni caso, Signor Renzi, ricordi che Bruxelles ha tutti i poteri di bacchettarci a dovere se si avvale dei poteri che ha, in base a un Trattato che l’Italia ha sottoscritto e che Lei dovrebbe rileggere.

Detto questo, teniamoci Renzi per il momento, in attesa di trovare qualcuno migliore. Se qualcuno lo conosce ne faccia il nome.

Un cordiale saluto

Umberto



roberto ha detto...

Il commento di Umberto è relativo al post successivo "Fare i conti senza l'oste può costar caro"; ma lo pubblicato anche qui perchè cita il primo commento a questo post.
Roberto