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venerdì 5 agosto 2016

Elezioni politiche nel 2017?



Nessuno ha la “sfera di cristallo” e le variabili in politica sono molte e mutevoli; tuttavia, se dovessi azzardare un pronostico, direi che vi è un 80% di probabilità che  gli italiani siano chiamati alle urne nel prossimo anno, anziché alla scadenza naturale del febbraio 2018.
Infatti, se vincerà il sì al referendum costituzionale, Renzi avrà tutta la convenienza a “passare all’incasso” il prima possibile per due motivi:
-         avere una investitura popolare che non è tecnicamente necessaria, in base alla Costituzione, per essere premier ma che politicamente è molto utile e che gli consentirebbe di regolare i conti all’interno del PD, la cui minoranza gli ha dato finora molto filo da torcere.
-          sfruttare l’”effetto trascinamento” della vittoria referendaria che avrebbe una durata limitata, come è avvenuto per le europee del 2014, e che quindi andrebbe sfruttato quanto prima , cioè probabilmente nei primi mesi del 2017

Se invece vincesse il no, la caduta del governo sarebbe inevitabile anche se recentemente Renzi ha cercato di ridurre il collegamento fra risultato del referendum e la sua permanenza a capo dell’esecutivo, istituito quando si sentiva molto più forte di oggi. La caduta del governo ovviamente non implica necessariamente una nuova consultazione elettorale ed anzi il  Presidente della Repubblica si attiverebbe certamente per affidare il governo ad un altro esponente del PD che possa garantire, anche di fronte alla comunità ed alle istituzioni internazionali, un sufficiente quadro di stabilità.   Inoltre sarebbe compito del  Parlamento  porre mano nuovamente alla legge elettorale perché sarebbe impossibile  andare al voto con un sistema  ipermaggioritario per la Camera, come è l’Italicum, ed uno proporzionale al Senato, come è il Consultellum, cioè quanto è rimasto della precedente legge elettorale  dopo la bocciatura della stessa da parte della Corte Costituzionale.  Il risultato di tale voto sarebbe la totale ingovernabilità del Paese, con due camere in sostanziale contrapposizione.

Dopo l’approvazione della nuova legge elettorale si dovrebbe andare al voto,  probabilmente verso la tarda primavera, per dare al Parlamento la possibilità di votare il nuovo esecutivo.   
Dato che la nuova normativa avrebbe certamente un taglio assai più proporzionali stico rispetto all’Italicum, alcuni  esperti preconizzano  che comunque il risultato sarebbe una notevole difficoltà di formare governi duraturi; ad esempio, il politologo Roberto D’Alimonte ha osservato al riguardo “ Con tre grandi blocchi che difficilmente potranno unirsi per dar vita ad un governo, la prospettiva è l’instabilità”.
Questa rispettabile opinione non tiene però in conto il rilevante fenomeno messo in luce dalle recenti elezioni amministrative,  di cui ho parlato nel post “Il nuovo quadro politico” del 5 luglio u.s.. e che ora ribadisco, cioè l’assoluta fluidità dell’elettorato, che ha ormai ampiamente superato l’antico schema bipolare  ( destra/sinistra, conservatori/progressisti) in cui si votava in modo piuttosto prevedibile in base all’ “appartenenza” più o meno convinta ad uno schieramento,  per adottare una logica di voto più consona all’attuale schema tripolare, basata sulla “convenienza” e quindi assai più imprevedibile.  L’elettorato ormai gioca “ a tutto campo ” senza più dare un grande peso a vincoli e a pregiudizi ideologici
E’ cominciata quindi una” partita” fra elettori e forze politiche  che segue regole non più dettate dai rappresentanti e capaci di sconvolgere equilibri dati da loro per scontati.
Questa nuova impostazione, che ha creato impressionanti spostamenti di voti in occasione sia del primo che, soprattutto, del secondo turno nelle recenti elezioni amministrative, potrebbe  funzionare, anche in assenza di un sistema di ballottaggio, nelle elezioni politiche, soprattutto se parte di coloro che finora si sono astenuti dal voto decidesse di “entrare in partita” con la consapevolezza di poter “rompere le uova nel paniere” di chi non è di proprio gradimento. Ciò potrebbe alterare fortemente l’esito elettorale dei diversi contendenti, in base alla maggiore o minore credibilità delle loro proposte.
Gli esiti del nuovo schema di gioco non sono predefiniti, ma si può certamente affermare che le future consultazioni elettorali  non saranno dei noiosi rituali.

6 commenti:

Dario Lodi ha detto...

Vincerà il M5S, oggi sicuramente il meno peggio di questo insieme di incapaci, spesso in malafede.


roberto ha detto...


La vittoria dei 5 Stelle è possibile ma è chiaramente condizionata dalle capacità di governo che sapranno dimostrare a a Torino e, soprqttutto, a Roma.
Va detto al riguardo, con riferimento alla Capitale, che il tentativo di screditare il sindaco Raggi per la vicenda dell'AMA da parte del PD si sta rivelando controproducente, perchè chiarsmente strumentale.
La tremenda situazione del trattamento rìfiuti è stata chiaramente ereditata dalle precedenti giunte di destra e di sinistra e quindi gli esponenti del PD farebbero bene a stare zitti.
Un recente sondaggio dimostra infatti che le accuse rivolte dai DEM hanno rinforzato la fiducia dei cittadini nel sindaco.
I giochetti strumentali della vecchia politica non funzionano più.

Unknown ha detto...

Condivido il ragionamento.
In più, come dice Dario Lodi, penso che se vincesse il no, alle prossime elezioni il M5S farebbe il pieno, Roma insegna e i commenti di Roberto in proposito sottolieneano.

roberto ha detto...

Credo che il M5S farebbe il pieno anche se vincesse il sì, nel caso in cui, prima del referendum, venissero apportate modifiche alla legge elettorale ( come il premio alla coalizione anzichè al primo partito) che l'elettorato percepirebbe inevitabilmente come un tentativo di mettere fuori gioco i 5 Stelle, manovra alla quale gli elettori potrebbero rispondere con un massiccio spostamento di voti a favore di questa forza politica.
I partiti devono fare molta attenzione alle "furbate" perchè gli elettori sono vigili e pronti a punirle.
Roberto

Edvige Cambiaghi ha detto...

come hai ragione! non ci sarà da annoiarsi stando dietro ai vari giochi politici...
ciao! Buone vacanze!

roberto ha detto...

grazie e buone vacanze anche a te.
Roberto