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mercoledì 21 novembre 2012

Primarie: il grande alibi


Nell'editoriale del Corriere della Sera del 19 novembre ("Un silenzio assai rumoroso"), Ernesto Galli della Loggia osserva giustamente che " la presenza del Governo Monti....è stata un continuo memento ai partiti...sia della loro inadeguatezza in un momento decisivo  ( vedi fuga generale nel novembre scorso di fronte al baratro in cui stava per precipitare il Paese) sia della loro condotta dissennata degli ultimi trent'anni. Insomma: gli argomenti  su cui riflettere e discutere, e magari fare qualche autocritica per presentarsi agli elettori con un volto nuovo, non sono mancati di certo. Invece niente.....Di bilanci del passato neppure l'ombra. Così come neppure la minima spiegazione del perchè si è arrivati al baratro di cui sopra".
Concordo pienamente con queste affermazioni e aggiungo che, probabilmente la ragione dell' assordante silenzio dei partiti stà nel fatto che l'autocritica dovrebbe portare alla luce il pervasivo sistema di corruzione e ladrocinio di cui ho parlato nel post precedente e, soprattutto, a sviluppare  incisive azioni per porvi fine ed evitare che si ripeta.
Invece di lanciarsi in questa indispensabile opera di "redenzione", il sistema dei partiti sta utilizzando un evento quale le primarie, che alcuni di loro hanno avviato, come "specchietto per le allodole", utile a sviare l'attenzione degli elettori dai problemi e dagli obbighi citati in precedenza.
Essendo le primarie un indubbio strumento di "democrazia diretta" possono dare l'impressione che vi sia, almeno nei principali partiti, una voglia di rinnovamento. Ma è chiaro che tale rinnovamento è del tutto  fittizio se non si accompagna allo smantellamento dei privilegi della "casta" e della pratica da tutti condivisa di "chiudere gli occhi" davanti agli abusi e ai furti del denaro pubblico.
Così come stanno le cose, le primarie sono solo "fumo negli occhi" che potrà confondere una certa quota dell'elettorato ma che non farà cambiare le aspettative di larga parte degli elettori, che sono quelle di un rinnovamento reale del quadro politico.
Bisogna invece prendere atto che il Movimento 5 Stelle ha iniziato la lotta contro i privilegi restituendo allo Stato il contributo di 1, 42 milioni di euro che gli spetterebbero a seguito del risultato conseguito nelle elezioni siciliane. Se gli altri partiti non fanno altrettanto, saranno travolti dall'onda della protesta.
Non ci sono alternative, nè scorciatoie: i partiti devono restituire il maltolto e mettere in atto sistemi di selezione  e controllo della classe politica e limiti al  mandato elettivo che evitino il ripetersi dell'immondo spettacolo al quale abbiamo assistito e, purtroppo, ancora assistiamo, osservando che un ex presidente del Consiglio (Berlusconi) è suscettibile di pesantissimi ricatti da parte della malavita, legati alle sue pericolose frequentazioni e che un altro ex presidente (Amato) , sempre vissuto nella "turris eburnea", oltre a percepire 31.000 euro mensili di pensione, ha recentemente avuto l'ardire di sostenere che, se un deputato di trent'anni dovesse lasciare il parlamento dopo due legislature e, cioè, a 40 anni, dovrebbe avere il vitalizio anticipato.
Dobbiamo cambiare sul serio non solo questa classe politica, ma anche il significato stesso di tale attività che non può essere più vista come un incarico a vita, o quasi, in difesa principalmente dei propri interessi e del proprio arricchimento ma come una pausa nella propria attività lavorativa in cui si presta un servizio alla collettività.
Vediamo se di qui alle prossime elezioni politiche appare qualche segnale di vero cambiamento nei partiti tradizionali. Altrimenti prepariamoci, pur con tutti i dubbi e i rischi messi in luce nel dibattito seguito al post precedente, a "rovesciare il tavolo".

10 commenti:

Silvana ha detto...

Grazie, totalmente d’accordo con te ,

solo che praticamente, ora, adesso noi cosa possiamo fare ?

Hai dei suggerimenti ??



Grazie, con tanta stima !

roberto ha detto...

Dobbiamo incalzare i politici, soprattutto attraverso la Rete ( i loro siti, le pagine facebook, il mio ed altri blog, ecc.) affinchè non sfuggano alle loro responsabilità e capiscano che, se fanno finta di niente, alle prossime elezioni li bastoniamo votando ( o non votando) contro il sistema.
Roberto

Franco Trotta ha detto...

Stavo per essere gabbato dal giochino delle primarie, ma il tuo articolo mi ha aperto gli occhi. Non mi è chiaro però cosa intendi quando dici che i partiti devono "restituire il maltolto". Dato che hanno percepito miliardi di euro, pensi davvero sia possibile rivederli indietro?
Franco

roberto ha detto...


No, non lo penso.
Mi accontenterei che restituissero, come gesto simbolico, quanto ricevuto nelle elezioni regionali in Sicilia e poi eliminassero, con apposita legge, i cosiddetti "rimborsi elettorali" ai partiti viventi e a quelli defunti.
Al di sotto di questa soglia considererò i partiti inadempienti.
Roberto

Giulio Mainoldi ha detto...

Caro Roberto tutti speriamo un cambiamento sotto i colpi della crisi che non è solo italiana. Non vorrei che l’ attenzione fosse indirizzata su obiettivi limitati. Questo ricorrere sempre alla denuncia della casta dei politici mi sembra ormai noioso, non perché la classe politica non abbia colpe, ma perché distorce l’ attenzione dall’ insieme del quadro generale del Paese. Per esempio un milione di famiglie spende e spande ma non dichiara reddito: 130/150 miliardi di euro di evasione ogni anno sono una voragine. Che Amato guadagni quei soldi è forse più scandaloso che l’ ex marito di una figlia di Pirelli guadagni 22mila euro al giorno, pur vantando da imprenditore storici disastri? Io so, per esempio, che un consigliere comunale in una grande città europea come Milano guadagna attorno ai 1500 euro al mese, pur lavorando a volte anche la notte: non tutta la politica (aggiungo, non tutti i partiti sono colpevoli in egual misura) è eguale. La riflessione va approfondita dunque, va analizzato la stato delle nostre imprese virtuose che devono essere sostenute, del nostro futuro nel settore della manifattura, di un modello di sviluppo che va cambiato, iniziando subito, sapendo che sarà un processo lungo, lunghissimo, ecc. Ma fermi a convinzioni ideologiche (il mercato risolve tutto) assai vecchie, ma spacciate per nuove (è l’ ottocentesco laissez faire, laissez passer) non si esce dalla crisi, che ha fatto nell’ Europa liberista 25 milioni di disoccupati. Ora anche i cosiddetti Paesi virtuosi come Germania, Olanda, Finlandia, Austria che pure hanno goduto di tassi bassissimi (al contrario dell’ Italia, penalizzata da un impresentabile premier, per fortuna ex) cominciano a risentire del calo di ordini, di consumi. In prospettiva va a rotoli l’ idea tutta nostra europea di democrazia che tutela i diritti dei singoli e persegue la solidarietà.
Giulio Mainoldi

roberto ha detto...


Caro Giulio, grazie del tuo articolato e argomentato contributo di riflessione.
Sono d'accordo sulla necessità di guardare al quadro generale delPaese, cosa che ho fatto in altri post, e all'importanza di temi di fondo quali l'evasione fiscale, sui quali peraltro il Governo Monti sta procedendo con
buona determinazione.
Concordo anche sul fatto che non a tutti i livelli i politici guadagnano cifre immeritate ed ottengono privilegi e vitalizi e che i guadagni di certi imprenditori, autori di disastri, sono scandalosi.
Confermo però che non ci sono differenze di responsabilità fra i Partiti che siedono in Parlamento e nei Consigli regionali per quanto riguarda i falsi "rimborsi elettorali" costati, solo a livello centrale, 2,4 miliardi di euro, malgrado il finanziamento ai partiti fosse stato formalmente abolito da un referendum: tutti i politici hanno contribuito, quantomeno col silenzio, a rendere possibile questa megatruffa ai danni dei cittadini e questo è uno dei nodi principali che devono sciogliere prima delle elezioni se vogliono riacquistare credibilità.
L'esigenza, che tu sottolinei e io condivido, di pensare, con un'ottica di lungo periodo, allo sviluppo delle imprese e del Paese senza essere vittima di ideologie superate, non può nascondere il fatto che, ora e subito, i partiti devono rispondere della truffa predetta e cambiare.
Se non lo fanno,verranno sotterrati dal voto (o dal non voto) dei cittadini.



Fausto ha detto...

Caro Roberto,

in questo benedetto paese dove ancora, in alcune aree del sud, regna sovrano l’analfabetismo è diventato ricorrente l’utilizzo di vocaboli inglesi da parte della nostra classe politica che ignora la differenza tra il presente ed il congiuntivo e che, nella più parte dei casi, nonostante le difficoltà di espressione nella propria lingua, deve necessariamente scimmiottare termini quali:

Primarie, convention, election day e quant’altro. Sono sostantivi che non ci appartengono, lasciamo che vengano espressi dal popolo americano dal quale non abbiamo molto da imparare, se non la onestà e la sobrietà della classe politica. Negli ultimi venti anni, i governi che si sono succeduti,senza esclusione alcuna, hanno trascinato, il paese nel baratro in cui ci troviamo ancora oggi, previlegiando esclusivamente il proprio interesse economico e finanziario, rubando senza alcun ritegno il denaro pubblico ad un popolo che ha sempre primeggiato nel mondo per la sua tenacia e la sua capacità di fare impresa e che ora si dibatte in una crisi senza precedenti.

Analizziamo per un attimo la situazione politica

La crisi generalizzata che coinvolge il vecchio continente non può essere addebitata unicamente alla classe politica, ma se all’insorgere delle prime avvisaglie di recessione, i nostri politici, come accaduto in altri paesi dell’unione, anziché affrontare con leggerezza il problema, avessero proceduto ad attivare riforme strutturali, probabilmente avremmo affrontato la crisi maggiormente preparati e strutturati. I partiti si devono strutturare in modo diverso, devono avere il coraggio di riconoscere gli errori commessi, devono restituire al paese il maltolto, devono eliminare il marciume che li ha allontanati dai problemi reali del paese. Non bastano le così dette “primarie”per acquisire lo smalto della credibilità, ci vuole ben altro per guadagnare la fiducia degli elettori, ci vogliono dei programmi seri e concreti, a proposito, in occasione del recente confronto tra i cinque “dell’apocalisse” Qualcuno ha avuto modo di decifrare la differenza di vedute dei Singoli ???? A me forse è sfuggita. Come giustamente fai rilevare Tu, caro Roberto, le PRIMARIE sono fumo negli occhi e quasi certamente buona parte dell’elettorato che, oggi, più che mai, esige una classe politica di altra caratura, non si farà condizionare. Non posso disconoscere che il Movimento 5 stelle abbia iniziato una lotta contro i previlegi, anche e soprattutto in occasione della restituzione allo Stato del contributo che gli sarebbe spettato in occasione delle elezioni siciliane, ma siamo certi che tale decisione derivi realmente dalla lotta contro i previlegi od è altrettanto lecito pensare che non potesse agire diversamente per una questione di coerenza? Ma adesso cosa dobbiamo fare ? Come dobbiamo comportarci ? Chiarito che il presente è difficile e che il futuro potrebbe essere migliore, come passare alla rinascita ? Le principali istituzioni economiche del paese sottolineano che i nodi da affrontare sono quelli indicati da Mario Draghi (evasione fiscale – ulteriori liberalizzazioni – corruzione – illegalità ecc.) . Il governo dei tecnici ha iniziato ad affrontarli, anche se tardivamente, ma i tempi a disposizione, troppo brevi, impongono una continuità di intenti che non credo possa concretizzarsi con la classe politica di cui il paese dispone. Il Paese ha necessità di essere governato da Persone capaci ed integerrime che considerino la fase politica come un servizio prestato alla collettività e non una professione a vita. Disponiamo di queste risorse ? o ci dobbiamo affidare al M5S per ristabilire un minimo di legalità nel paese? Come già espresso nel post precedente non sono convinto che il movimento di Grillo rappresenti il corretto antidoto al marciume che ci circonda. Discutiamone sino alla noia, ma discutiamone.



roberto ha detto...


Caro Fausto,
ti ringrazio dell'analisi proposta e vengo subito al sodo del tuo discorso: ci vogliono certamente persone capaci e integerrime per far rinascere il Paese ma non è facile avere garanzie al riguardo. Comunque sarebbe già utile, come primo passo, avere persone con la fedina penale pulita. Se vogliamo andare alle proposte, chiediamo ai partiti di porre come condizione base ai propri candidati la disponibilità a pubblicare il proprio certificato penale.
Circa il Governo dei tecnici concordo sul fatto che abbia iniziato ad affrontare i problemi con competenza ( anche se ha fatto vari errori) e che sarebbe, per certi versi, opportuno che proseguisse il proprio lavoro. Tuttavia dovrebbe avere una legittimazione popolare che oggi non ha. Se Monti si appoggiasse solo alla galassia del Centro che si sta formando in modo alquanto magmatico, rischierebbe un flop. D'altronde la ripetizione dell'attuale coalizione è impossibile. Il quadro è, al riguardo, in forte movimento.
I dubbi sul Movimento 5 Stelle ce li siamo già detti ma credo che la volontà di rinuncia ai privilegi non sia solo un "obbligo di coerenza" ma anche un valore di fondo di questa formazione politica.

Aldo Mauri ha detto...


Ti faccio i complimenti per il blog che è uno dei pochi posti della Rete, e non solo, in cui si svolga un dibattito politico stimolante e non inquinato dalle invettive. Non mi è chiaro, però, in quale direzione stai marciando: mi pare che tu oscilli fra un potenziale appoggio al Movimento 5 Stelle ed un consenso all'operato del governo Monti, due posizioni che mi sembrano antitetiche. Puoi chiarirmi il tuo pensiero?
Ciao. Aldo

roberto ha detto...


Hai perfettamente ragione: io oscillo.
E lo faccio perchè la scelta che dovrò fare, alle prossime elezioni politiche, è tutt'altro che facile.
Chi attacca ferocemente Monti, e fra questi Grillo, non ha la minima idea di cosa sarebbe successo se il governo tecnico non ci avesse salvato dall'abisso in cui stavamo precipitando: le tasse sono dure da digerire, ma sono niente rispetto all'alternativa, cioè al default. Il problema è vedere chi supporterà Monti: se sono i partiti attuali che, impuniti, fanno finta di niente, non mi sento di scegliere questa opzione e propenderò comunque per M5S malgrado i dubbi e i rischi del caso; se vi fosse un segnale vero, e non fasullo, di cambiamento ci potrei pensare.
Nel mio precedente commento ho detto che l'opzione centrista per Monti sarebbe un probabile flop; ora ci ha pensato il Presidente Napolitano a stoppare questa ipotesi e ciò è un bene.
Spero di essere stato chiaro: se hai altri quesiti fammelo sapere.
Ciao. Roberto