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martedì 6 gennaio 2015

No alla depenalizzazione della frode fiscale !



Nel suo stimolante articolo “Furbizia o solo ignoranza?” ( Corriere delle Sera, pegg. 1 e 2 del 5 gennaio u.s.) Luigi Ferrarella osserva, a proposito della “norma salva Berlusconi” inserita proditoriamente e inaspettatamente nel  decreto  fiscale:
“ Sempre più spesso nelle sedute di governo non si capisce chi e perché faccia sparire in uscita norme che in entrata c’erano; o chi invece infili e faccia votare a distratti ministri norme che in entrata c’erano, e che all’usita nessuno  più nel governo sembra riconoscere o addirittura conoscere.”
Dopo aver ricordato che Renzi ha promesso, dopo aver ritirato il decreto, di farlo riesaminare in un nuovo Consiglio dei Ministri, Ferrarella svolge un articolato e puntuale ragionamento che condivido  in larga misura e che riporto integralmente per chi non lo avesse letto ma anche per chi, avendolo fatto, volesse esaminarne più a fondo le implicazioni ( grassetti nel testo sono miei):
“ Sarà interessante vedere come, giacchè il dichiarato intento governativo – un fisco amichevole che non usi più il bastone penale su chi tutte le tasse non paga non perché voglia evaderle ma perché non ce la fa per la crisi – pareva già ampiamente (anche troppo) soddisfatto dalle modifiche che nelle singole fattispecie di reati fiscali rendono non punibili  la “dichiarazione infedele” fino a 150.000 euro, la “dichiarazione fraudolenta mediante artifici” fino a 30.000 euro di imposta evasa  e 1 milione e mezzo di imponibile sottratto al fisco o 5 per cento di elementi attivi indicati, e la “ dichiarazione fraudolenta mediante fatture per operazioni inesistenti” fino a 1000 euro l’anno.
Ecco perché non può finire solo con il ritiro dell’articolo 19-bis, ibrida “ clausola di non punibilità” , che “per tutti i reati del presente decreto” metteva al riparo chi evade in una modica quantità (come la droga) stabilita in un per nulla modico 3% dell’imponibile dichiarato. Clausola che nel passato calza a pennello alla sentenza di Berlusconi, e che per il futuro equivale anche tra l’altro ad autorizzare ( e quasi incentivare) una media-grande impresa, ad esempio da 50 milioni di imponibile, ad accantonare impunemente un milione e mezzo di “fondi neri” utilizzabili per alimentare poi tangenti.
Delle due l’una:o Palazzo Chigi sapeva bene iosa stesse approvando e allora non si capisce perché oggi Renzi faccia precipitosa marcia indietro, oppure non lo sapeva, e allora c’è da preoccuparsi: Come antidoto alla tossicità di questo procedere opaco di legiferare, infatti, un governo che non lesina tweet fatui, e proclama trasparenza online sul buongoverno.it, dovrebbe anche rendere pubblico quali ministri o burocrati o consulenti hanno scritto o interpolato o veicolato quell’art. 19 bis; quali motivazioni, magari serie, lo argomentavano; chi e dove e quando ha valutato i pro e i contro della norma, quali posizioni hanno assunto sul punto i ministri più interessati (Economniqa, Giustizia, Rapporti col Parlamento, Presidenza del Consiglio).
Perché si può fare tutto, anche depenalizzare questo o quel reato, magari pure con benefici indiretti per questo o quel soggetto: ma alla luce del sole, con trasparenza dei percorsi e consapevolezza dei risultati. Per migliorare i quali, forse, ogni tanto non guasterebbe qualche sfottuto “professorone” in più, e qualche fedele ma incompetente in meno.”

Nel finale dell’articolo l’autore sembra propendere per  l’incompetenza come riposta alla domanda posta dal titolo dello stesso. Io, che pure non sono un dietrologo, propendo  invece per la prima, cioè la furbizia e non mi riferisco soltanto alla norma salva Berlusconi ma anche e soprattutto al fatto che si possa depenalizzare il reato di frode fiscale ( e in questo dissento da Ferrarella), che è del tutto inaccettabile,  come ha opportunamente e chiaramente detto anche la Direttrice dell’Agenzia delle Entrate. Se per far fonte ad una crisi economica pesante ma comunque passeggera, si transige sui principi fondanti di un corretto rapporto fra fisco e contribuenti, si mette in moto una deriva pericolosissima. Basta pensa alle pesanti implicazioni che l’incentivazione a  costituire fondi neri può avere sulla diffusione della corruzione e sulla degenerazione della vita politica.
A questo scempio non possiamo sottometterci: invito i politici e i cittadini ad agire per impedire che  tale esito infausto si produca. Personalmente chiederò a coloro che hanno aderito o aderiranno al Progetto Trasparenza (inviandomi una mail all'indirizzo: robertobarabino@alice.it ) , di valutare possibili iniziative al riguardo.

14 commenti:

Vittorio Bossi ha detto...

Buon 2015 Roberto,

ecco questo esempio dimostra che non è cambiato nulla, RENZI ha calato le braghe al Silvio e ora cerca di non farsi sputtanare, ma in realtà
questo ci dice che siamo un paese in cui il malaffare, le furbizie, le ruberie sono sistema, (vedi ultimo caso di ROMA)
i 5 Stelle se avessero fatto un patto scellerato con il PD
forse avrebbero cancellato almeno una parte malata della ns società, ma le cose sono andate diversamente, vedremo nei prossimi giorni

Vittorio

roberto ha detto...


Non posso darti torto, caro Vittorio.
Anche se tutti negano, questa tremenda vicenda alimenta più che fondati sospetti di un miserevole inciucio.
Ciò che sorprende maggiormente non è tanto l'impudenza con cui queste squallide operazioni vengono fatte ma la convinzione che possano passare senza che qualcuno se ne accorga.
Siamo di fronte al più grave scivolone di Renzi, che assumendosi la responsabilità della cosa dimostra una notevole approssimazione (a essere generosi): non può certo pensare di cavarsela così perchè gli italiani onesti sono davvero stufi di essere presi in giro da chi dovrebbe rappresentarli e tutelarli. Se Renzi è davvero l'autore dell'art. 19-bis deve fare pubblica ammenda e cancellarlo al più presto. Se invece copre qualcuno, deve dire di chi tratta.
Altrimenti la sua furbizia può portarlo alla rovina.

Roberto

Mariano Marchetti ha detto...

Caro Roberto,naturalmente sono d'accordo con te,ma il problema vero dell'Italia non e' la pesantezza della pena , ma la certezza e la rapidità della stessa.Cordialmente,Mariano.

Mariano marchetti

roberto ha detto...


Anch'io sono convinto che la certezza e la rapidità della pena siano le esigenze fondamentali, ma è anche la qualità della stessa che conta. Se a chi compie una frode fiscale con raggiro e produzione di documenti falsi diamo solo una sanzione amministrativa,vuol dire che lo Stato diventa complice dei furbi. Il giornalista Ferrarella, che ho citato nel post, oggi sul Corriere modifica il tiro e riconosce che depenalizzare la frode fiscale nel modo previsto dall'art. 19 bis è una vera e propria "lecenza a delinquere".

Roberto

Mario Pasetti ha detto...

La domanda vera è se il provvedimento in questione serve a tanti imprenditori invischiati con norme che di fatto fanno chiudere aziende per reati che sono solo italiani o se è più sensato chiedersi prima di tante prese di posizione, è più logico vedere se sono giuste le pretese del fisco e sopratutto quanti posti di lavoro si mettono in discussione.
Poi è demoralizzante che tutto si riduca a contrastare delle norme solo perchè forse agevolano i Berlusconi. Capisco che certe sinistre abbiano solo la paura di perdere quel potere per il quale hanno fatto di tutto pur di ottenerlo, ma il giudizio su Berlusconi non può prescindere dalla domanda : Ma quante persone vivono grazie alle società di quell'uomo e quante imposte e tasse versano quelle società e quanti stipendi paga ogni anno?
Se 50 mila persone lavorano e vivono solo grazie a quell'imprenditore vuol dire che paga stipendi per circa Un miliardo e cinquecento milioni all'anno più quelli dell'indotto. E' vero che costoro pagano tutte le tasse ma solo perchè tassati in origine da uno stato affamato e sprecone, ma che però possono farlo solo perchè un imprenditore ha creato una azienda che ha creato quei posti di lavoro a persone che altrimenti sarebbero a casa senza lavoro ma però "con tanti diritti"
Quanti di coloro che ancora si incaponiscono a criticare Berlusconi danno da vivere ad altri oltre a se stessi ?

Chiedo scusa ma continuare a sentire tutte le verità di comodo in un paese che è sull'orlo del baratro e con 200 miliardi in più di debito di quando c'era il Berlusconi, fa venire il voltastomaco. Cordialità. M.A.P.

roberto ha detto...

Io sono contrario ad un fisco oppressivo che mette nei guai gli imprenditori magari per meri vizi formali o per mancanze minori, ma non posso giustificare che, con la scusa di "far lavorare" gli imprenditori, si dia loro una indiscriminata licenza di evadere, fra l'altro in modo rilevante.
Sono d'accordo che non bisogna essere ossessionati dal timore di fare un favore a Berlusconi ma, anche se la norma criticata a lui non servisse, andrebbe comunque cancellata. Non possiamo ricostruire il Paese legittimando evasione e corruzione che ci hanno portato dove siamo
Roberto

Laura Banchelli ha detto...

Caro Roberto,siamo messi troppo male.vorrei tanto che tutti leggessero i tuoi post,ma poi,come dice Erri de Luca si riuscisse ad andare oltre l'indignazione. Non basta più' indignarsi,ci vorrebbe una sollevazione di popolo,un soprassalto morale,che temo ormai perduto...comunque,condivido in toto,il tuo parere.

roberto ha detto...


Cara Laura
certamente bisogna andare oltre l'indignazione e, anche se capisco lo scoramento che producono fatti come questi, penso che non tutto sia perduto.
Bisogna dire con chiarezza e attraverso tutti i canali possibili al Presidente del Consiglio e al suo partito, che ha il maggiore peso e quindi la maggiore responsabilità politica, che se non aboliranno le disgustose norme che consentirebbero a molti evasori di restare impuniti, ne pagheranno duramente le conseguenze in sede elettorale.
All'inciucio diciamo un basta definitivo.

Gianmaria Scapin ha detto...

Le forze nuove, sane e TRASPARENTI ci sono già nel Paese basta sostenerle. Non occorre inventarsi nulla. La cosa è già stata denunciata in Parlamento. Non serve altro. Guardatevi questo video
http://www.beppegrillo.it/videos/0_j5qxn7l6.php
Chi ha votato il guappo di Rignano ha la responsabilità di quello che succederà a livello economico e sociale nei prossimi mesi nel paese. Purtroppo l'italiano medio vota in base al martellamento mediatico (vedi l'effetto Salvini presente quotidianamente su tutti i mezzi - e funzionale al sistema più di ogni altro...).

roberto ha detto...

Ho visto il video con l'intervento di Di Battista: condivido la sua opinione che la norma incriminata sia un oggettivo favore a Berlusconi e trovo verosimile, anche se non ho elementi di conferma, la ricostruzione da lui fatta su come la stessa è stata approvata.
Come sai, ho sempre apprezzato l'onestà e la passione civile che ha mosso il M5S, ma non ho mai condiviso il modo autoritario e spesso confuso con cui il Movimento è stato gestito ( l'ultimo esempio è la paradossale difesa fatta da Grillo dei vigili romani assenteisti) e come si è rapportato alle altre forze politiche. Dissento, in particolare, dall'affermazione fatta nel video da Di Battista "sono questi i partiti con cui dovremmo fare accordi?".
La mia risposta è: sì: non si può cambiare nulla se non si tratta con le forze politiche in campo. Se lo si fa con trasparenza e senza accordi occulti, si può trattare anche con Berlusconi.

N.B.: segnalo ai lettori che volessroe vedere il video che devono fare "copia e incolla" del link nel proprio browser e poi cliccare au "archivio" in alto a sinistra: il primo video che compare a sinistra è quello segnalato

Edvige Cambiaghi ha detto...


hai perfettamente ragione: Buon 2015 e speriamo che porti qualcosa di bene ...

eddi

roberto ha detto...


Grazie Eddi, ricambio gli auguri e condivido la speranza di cose migliori per il nuovo anno.
Roberto

Salvatore Crapanzano ha detto...


Ciao Roberto.
volevo anticiparti che, concordando sull'obiettivo, anch'io sto chiedendo di propormi una soluzione tecnica valida.
Ciao.
Salvatore

roberto ha detto...


Ciao Salvatore,
mi fa piacere sapere che siamo in sintonia e attendo di sapere le novità, quando ci saranno.
A presto.
Roberto