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martedì 12 maggio 2015

Renzi risponde sul contrasto alla delinquenza


Il Presidente del Consiglio ha cortesemente risposto alla lettera che gli ho inviato il 5 maggio e che è stata inserita nel blog in pari data. Pubblico il testo della sua mail e il mio riscontro alla stessa, ed esprimo vivo apprezzamento per la sua disponibilità, non comune nei politici e in altri esponenti pubblici che ho avuto occasione di interpellare in passato su temi che interessano i cittadini.

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Caro Roberto
grazie per aver scritto e per aver formulato le tue proposte su temi di grande attualità.
Credo che sia sempre necessario trovare il giusto equilibrio tra una rigorosa vigilanza e la tutela del diritto a manifestare.
Non dobbiamo farci intimidire dal teppismo di chi vuole distruggere, anziché costruire.
Negli episodi recenti di Milano le forze dell'ordine hanno fatto un lavoro molto serio, e hanno saputo evitare le provocazioni. Anche i cittadini hanno risposto con dignità e grande senso civile mettendosi subito al lavoro per riordinare la città.
Rafforzeremo i controlli e la vigilanza per prevenire scempi, ma non ci lasceremo fermare dalla delinquenza e dal teppismo.
Grazie per il tuo contributo.
Un saluto,
Matteo Renzi


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Caro Matteo,
ti ringrazio per la pronta e informale risposta, che riscontro in termini analoghi.
Condivido la necessità di trovare il giusto equilibrio fra vigilanza e diritto a manifestare: anche gli antagonisti devono poter esprimere liberamente le loro idee e  il loro forte  dissenso, purché non trascendano in episodi di violenza.
La prevenzione è certamente la strategia migliore ma, quando questa non sia sufficiente, lo Stato deve agire con  adeguata fermezza, senza creare l’impressione che vi siano zone d’impunità.
Garantire un contesto di legalità è non solo un vantaggio per i cittadini ma è la condizione inderogabile affinché le riforme in cui il Governo è impegnato siano efficaci e capaci di attrarre i capitali stranieri di cui il nostro Paese ha bisogno per avviare un forte rilancio economico.
Non mancherò di farti avere ulteriori contributi, se ve ne sarà l’opportunità e l’esigenza.
Cordialmente.
Roberto Barabino




18 commenti:

Dario Lodi ha detto...

Due dati positivi, per me: primo Renzi ha risposto. Secondo: lo ha fatto senza spagnolismi. I nostri contributi tramite te, la tua misura, il tuo buonsenso, sono importanti di sicuro. Forse dovremo cerca di andare all’osso delle cose. Vedi, certi fatti accadono – lo sappiano benissimo – perché oltre al vetusto teppismo, ci sono ragioni di malessere sociale assai profonde che nessuno ha mai sanato, se non cercando, magari anche in buona fede, di farlo versando sale sulle ferite. La realtà è seria e i balletti con le parole non la scalfiscono per niente. Intanto, però, qualcosa è stato fatto. Non è poco! Io ci sono, lo sai. Stanno pubblicando diverse mie lettere sui quotidiani (specie sul Fatto) su questioni civili ed etiche. A parte ti giro una corrispondenza con Mieli.

Ciao, Dario

roberto ha detto...


Sono d'accordo, caro Dario, sul fatto che ci siano dei forti disagi sociali che spesso vengono accantonati o sottovalutati e che quindi sia opportuno "andare al fondo delle cose", come tu dici. Conto certamente sul tuo contributo per svolgere un'analisi più approfondita.
Tuttavia la comprensione di quanto precede non può giusticare la violenza, come faceva, sbagliando, parte della sinistra ai tempi del terrorismo nostrano dicendo che "sono compagni che sbagliano".
Chi protesta, con diritto, in modo forte contro l'Expo o la Tav deve prendere le distanze dai "casseurs", altrimenti ripeterà il predetto errore e farà la stessa fine di quella sinistra velleitaria, boriosa e inconcludente.
Ciao.
Roberto

Carlo Montalbetti ha detto...

Bravo!!

roberto ha detto...

Grazie.

Laura Banchelli ha detto...

Che sia un primo passo verso una tua collaborazione preziosa con il governo di questo paese?? Mi compiaccio per la pronta risposta. Ciao!

roberto ha detto...

La prontessa nella risposta e le argomentazioni di Renzi dimostrano la sua effettiva attenzione a quello che pensano e sentono i cittadini e confermano le ragioni del consenso che ha saputo conquistare.
Io sono sempre disposto a collaborare, nel mio ruolo di cittadino attivo, affinchè il nostro Paese possa davvero cambiare, superando le tante resistenze corporative, burocratiche e politiche che tentano di impedirlo.

Roberto Panzarani ha detto...

Grazie Roberto complimenti!


roberto ha detto...


Grazie a te.

Celiano Rozzi ha detto...

Roberto,
Si davvero non comune il fatto della risposta.
Mi piacerebbe sentire il tuo parere sulla riforma della scuola e su questi assurdi scioperi.
Io da che ho memoria non ho mai visto una riforma della scuola senza scioperi ed eterne polemiche.Possibile che nessun Ministro abbia saputo mai fare una progressista ?
Mi piaceva il concetto che fosse il preside a valutare i suoi insegnanti , visto che è un dirigente si assuma anche le responsabilità, come accade nel mondo aziendale.
Ciao
Celiano

roberto ha detto...

Caro Celiano,

hai sollevato un problema fondamentale per il Paese.: ciò che hai scritto è esattamente quello che penso io e, quindi, lo ripeto con veemenza (cosa che non mi è abituale): ma è mai possibile che in questo Paese nessun ministro di destra, di centro e di sinistra sia riuscito a fare una riforma che vada bene agli addetti e che qualunque cosa venga fatta sia contestata? La spiegazione, come ha giustamente detto il Ministro Boschi, è che la scuola lasciata in mano ai sindacarti è ingestibile in quanto il loro scopo non è migliorarla ma mantenere, a qualsiasi costo, un deleterio status quo e la loro fetta di potere E' davvero assurdo che ci si ribelli contro un principio elementare come quello èer cui chi è al vertice della struttura ( il Preside) deve dirigere e decidere: sentendo parlare certi rappresentanti sindacali della scuola si ha l'impressione di vivere nel paleolitico. Come possono non capire che continuando così verranno spazzati via complertamente?
Ha perfettamente ragione Renzi a prendere di petto i sindacati e ad evitare ogni collusione con il loro infantilismo.
Ti basta?
Ciao.
Roberto

Vittorio Bossi ha detto...

Mi sarei aspettato una risposta di RENZI piu' concreta ovvero chi rompe paga chi commette i danni alla comunita'con olio di gomito ripristina, per carita' rispetto per tutti magari anche per chi continuamente deve subire
Buona serata Vittorio

roberto ha detto...


Questa volta non sono d'accordo con te, Vittorio: il passo dalla "distruzione concordata con le frange estreme" al "chi rompe paga e poi ripristina" è troppo lungo. Ci vuole gradualità ed è importante che il Premier abbia sentito il bisogno di affermare che si cercherà di preveniee ma che comunque non si consentirà ai teppisti di prevalere: più di questo al momento non mi aspettavo. Comunque bisogna vigilare e stimolare chi di competenza a non abbassare la guardia.

Giorgio Dodero ha detto...

Caro Dottore,
Ottimo il Tuo intervento sul contrasto alla delinquenza.

Sarei interessato a conoscere il Tuo parere sulla proposta del
reddito di cittadinanza.
Mi sembra evidente che questo reddito di cittadinanza può solo incrementare con costi elevati i consumi senza creare posti di lavoro a medio e lungo termine.
Con i migliori saluti.
Giorgio Dodero

roberto ha detto...

Caro Giorgio,

il reddito di cittadinanza sarebbe una buona idea se ci fossero risorse disponibili ma, nell'attaule situazione economica del Paese, mi sembra pura demagogia.
Grillo, che è il promotore dell'idea, non mi pare abbia spiegato dove trovare gli ingenti mezzi per farvi fronte. Maroni, che in questi giorni ha approvato l'idea senza neppure consultarsi col segretario del suo partito che lo ha smentito, nè con i suoi alleati in Regione che sono stati colti di sorpresa e pure lo hanno smentito, parla di 220 milioni di Fondi Europei che non mi risulta esistano con questa destinazione.
Condivido la tua idea che, comunque, questa misura avrebbe un modesto impatto sui consumi e non creerebe posti di lavoro.Ciao.
Roberto



Umberto ha detto...

Ho esitavo a scriverti perché ho trovato che i miei commenti iniziali, del 6 maggio, riguardanti la lettera inviata a Renzi, si applicavano anche alla risposta che ti ha dato: risposta cortese, ma troppo di maniera per essere intesa come un programma di svolta nell’affrontare i problemi. Io sono un deciso e sincero estimatore di Renzi, e voterò per lui anche se molte cose nel suo partito non mi piacciono. Ma proprio per questo vorrei trovare in lui quel tanto di decisionismo pratico e pragmatico che fa di un politico uno statista.

Mi piacerebbe, per esempio, vederlo approfittare del momento favorevole per dare una spallata allo strapotere dei sindacati ufficiali, ma soprattutto per far pulizia dei minisindacati eversivi: l’opinione pubblica non ne può più di questi professori (guarda che genere di educatori sono, basta vedere i loro gesti e il loro linguaggio) che sono sistematicamente e sempre contro ogni riforma: occorre regolamentare le “lotte” quando costituiscono un turbamento del programma educativo.

La gente vorrebbe anche finalmente sentirsi dire che per “politica sociale” non si intende solo la protezione dei lavoratori, ma anche e soprattutto la protezione dei cittadini, che hanno diritto a vedere rispettati i loro diritti di muoversi, di viaggiare, di andare a lavorare senza essere in preda a esili minoranze di facinorosi che li hanno in ostaggio in nome della “democrazia”: lo sciopero dei servizi pubblici deve essere regolamentato in primis nell’ottica del rispetto dei diritti dei cittadini (che sono anche lavoratori, ricordiamolo). E, servizi pubblici o no, noi tutti vorremmo che qualcuno decidesse di applicare le leggi che già esistono in materia di blocchi stradali, di manifestazioni violente, di campagne che incitano all’odio.

Noi tutti vorremmo anche vedere che gli interessi dello Stato, quello con la “S” maiuscola, sono al di sopra di tutto e che nessuno, nemmeno il potere giudiziario, può mettere in pericolo la stabilità della sua economia e della sua compagine sociale: vorremmo quindi che si mettesse mano alla Costituzione per introdurre principi che fermino o impediscano decisioni come quella del sequestro dei magazzini dell’Ilva con conseguente semifallimento dell’azienda, e sentenze (tutt’altro che unanimi, fra l’altro) in materia di pensioni che non tengono conto delle conseguenze che provocano.

Se questo tipo di promessa di decisionismo si trova nella lettera di Renzi, confesso che a me è sfuggito; mi sembra un ottimo e rispettabile esercizio di perbenismo politico, conforme alla buona immagine che ci siamo fatta del personaggio. A scuola un compito così avrebbe meritato un 7+ con un commento: buoni concetti, ma potresti fare di più.

Scusami, mi rendo conto che è facile criticare e dare consigli standosene comodamente seduto sulla poltrona di casa piuttosto che su quella di presidente del Consiglio: ma questo è il mio pensiero e te lo dò, chiedendo scusa se nella foga di scrivere qualche espressione suona irriguardosa o arrogante. Non sono queste le mie intenzioni.

Grazie della tua attenzione, buona giornata

Umberto

roberto ha detto...

Se leggi la risposta che ho dato al precedente commento di Celiano vedrai che sono d'accordo con te per quanto concerne la scuola.
Condivido anche l'idea che si debbano affermare i diritti dei cittadini, che non possono essere sistematicamente conculcati da facinorosi che bloccano i pubblici servizi, e che le invasioni di campo del potere giudiziatio vadano limitate.
Credo che il Presidente del Consiglio sia d'accodo su questi punti: lo provano diversi progetti di riforma da lui avviati. Deve però fare i conti con resistenze fortissime che lo costringono talvolta a rallentare il passo, ma non certo a fermarsi.
Sullo specifico tema della lotta alla delinquenza, non possiamo chiedergli di sconfessare pubblicamente la linea ufficiale del governo, ma dobbiamo prendere atto della sua netta intenzione di impedire, in futuro, il prevalere dei teppisti e dei vandali. Credo che da questa intenzione nasceranno opportune disposizioni operative per le forze dell'ordine.
Staremo a vedere.
Grazie a te e buona domenica.

Roberto

Umberto ha detto...

Caro Roberto,

Nella tua ultima lettera di commento alla mia dicevi che “si debbono affermare i diritti dei cittadini, che non possono essere sistematicamente conculcati da facinorosi che bloccano i pubblici servizi”; sono d’accordo ma con una nota a margine. Se una persona come te, saldamente democratico e sensibile alle istanze sociali, ritiene che i diritti dei cittadini hanno bisogno di essere “affermati”, significa che il Paese è rimasto nella cultura e nello spirito del 1947, anno di nascita della Costituzione.

Mi spiego, prendendola alla larga. Il sacro testo dice che “l’Italia è una repubblica democratica…fondata sul lavoro”, la cui sovranità “appartiene al popolo”; garantisce “i diritti inviolabili dell’uomo” ma in cambio “richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”; e infine assicura “l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Ogni documento è figlio dell’epoca in cui è nato: e questo testo è curiosamente vicino, nella terminologia e nei concetti, a quello delle Costituzioni bulgara e rumena dell’epoca, paesi nei quali il comunismo aveva preso il potere; da noi non c’era riuscito, ma la sua presenza era pesante e influente. E’ una strana Costituzione la nostra, che mai parla di “cittadini”, ma soltanto di “popolo” e di “lavoratori”; a questi ultimi – e solo a loro, sembra – viene “garantita la partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale”. Una breve ricerca consente di vedere che fra la nostra Costituzione di impronta populista dell’Est e quelle di Francia e Germania c’è un abisso concettuale e terminologico; loro parlano sempre e solo di “cittadini” (solo la Francia menziona il “popolo” nell’esordio, ma si tratta di quello della Rivoluzione del 18° secolo, non della Bulgaria del 1947).

Sarebbe il caso che il Parlamento mettesse mano ad una coraggiosa regolamentazione organica dell’intera materia.

Una speranza del genere è, credo, abbastanza utopistica: ma un governo abbastanza spregiudicato per passar sopra alle convenienze e al politicamente corretto potrebbe intanto prendere atto che i cittadini esistono, e decidere che nessuno sciopero, nessuna manifestazione, può portare pregiudizio ai loro diritti: diritti che si traducono nella protezione della propria incolumità e dei propri beni, nel poter circolare liberamente su strade e autostrade, nel viaggiare sui mezzi pubblici, nell’assicurare l’educazione dei propri figli senza influenze politiche. Abbiamo ormai fatto l’abitudine all’infinita varietà di manifestazioni, blocchi stradali, distruzioni, scioperi, proteste che costellano la nostra vita quotidiana; un’abitudine che ha attutito la nostra sensibilità e fatto dimenticare che i nostri diritti hanno la priorità su ogni altro diritto: CITIZENS FIRST!

Grazie dell’attenzione, buona serata

Umberto

roberto ha detto...

Caro Umberto,

i passi della Costituzione che hai citati e, in particolare, quello che mette al centro i "lavoratori" spiegano l'eccessiva rilevanza avuta nel nostro Paese di chi (male) li rappresenta. Il fatto che da noi il diritto di sciopero abbia sempre prevalso su ogni altro diritto ne è la conseguenza.
Non posso che concordare con te sul primato che, invece, andrebbe dato ai "cittadini" (non a caso il mio blog si chiama " La politica dei cittadini") e penso che ciò dovrebbe avvenire in più sensi: oltre all'opportuna revisione della Costituzione, una maggiore attenzione da parte della politica e delle Istituzioni alle loro istanze e uno stimolo costante da parte della base affinche chi di dovere faccia seguire all'attenzione i fatti. In fondo è ciò che emerge dalla risposta di Renzi: l'attenzione c'è, ora vediamo cosa succede e, se le cose restano come prima, ci facciamo nuovamente sentire.
Ogni ulteriore iniziativa che andasse in questa direzione mi vedrebbe ovviamente partecipe e attivo.
Ciao.
Roberto