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mercoledì 6 maggio 2015

Con i delinquenti non si tratta e non si cede




Milano, 5 maggio 2015

Lettera aperta al Presidente del Consiglio

Gentile Presidente Renzi,


Il 22 febbraio ho pubblicato nel mio blog “La politica dei cittadini” (www.civicum.blogspot.com )   un post ( “Italia a rischio: lo Stato faccia lo Stato”) in cui citavo, fra l’altro, alcuni recenti e gravissimi casi di resa dello Stato di fronte ai violenti. Ricordo gli episodi e cito alcuni passaggi:

1 -  Motovedetta minacciata da malviventi  muniti di kalashnikov al largo della Libia
“…di fronte alla minaccia l’equipaggio ha prontamente riconsegnato il barcone su cui avevano viaggiato i migranti e che era stato sequestrato.” 

2 -  Bandito ucciso durante un assalto ad una gioielleria di Vicenza
“…. ad una troupe televisiva che voleva documentare i funerali del malvivente ucciso, appartenente ad una comunità rom, è stato chiesto dalle forze dell’ordine di allontanarsi perché i membri della predetta comunità avrebbero potuto avere reazioni violente, sopprimendo così un basilare diritto di cronaca. Ancora una volta, quindi, lo Stato ha  ceduto di fronte ai prepotenti.”

3 – Attacco degli “hooligans” olandesi a Roma in occasione di una partita di calcio
“ L’ultimo clamoroso esempio di resa ai prepotenti ,……. con i poliziotti che in Piazza di Spagna osservavano i vandalismi in atto senza reagire. A chi chiedeva spiegazioni rispondevano  “vogliamo evitare il peggio”.

Abbiamo quindi un grave problema nazionale di scarsa forza dello Stato, che è più incline a sottostare alle prepotenze dei fuorilegge che a contrastarle. “

Ora ,  dopo i  violenti fatti di Milano possiamo aggiungere un ulteriore episodio alla catena di inadempienze degli organi dello Stato:

4 – Vandalismi dei black block in occasione dell’apertura dell’Expo
Ho sentito con sconcerto in televisione le incredibili parole pronunciate, prima degli scontri, dal Capo della Polizia, che (cito a memoria) diceva così: “la nostra linea è quella di negoziare fino all’ultimo anche con le frange più estreme”. Dopo gli scontri ho sentito dal Ministro Alfano  e dallo stesso Capo della Polizia parole altrettanto incredibili, che ripetono quanto detto dai poliziotti a Roma  “…abbiamo evitato il peggio”.
Quindi, per evitare il peggio si è lasciato calpestare impunemente la legge e mettere a ferro e fuoco il centro di Milano, di fronte a tutto il mondo che ci guarda e ci giudica inetti.
Non è certo questo che i cittadini si aspettano dai responsabili dell’ordine pubblico in una nazione civile. Una cosa è il senso della misura nell’ esercizio dell’azione repressiva, un’altra la totale passività e il sistematico cedimento di fronte ai violenti.
Questo ulteriore episodio rinforza quanto detto in precedenza circa la debolezza dello Stato e impone una rapida e decisa inversione di tendenza per evitare al nostro Paese ulteriori umiliazioni e gravi rischi. 

 Auspico quindi che vengano date agli organi competenti disposizioni  nette e inequivocabili affinché, d’ora innanzi, le violenze siano impedite sul nascere con il giusto uso della forza che compete allo Stato e non si debba più assistere al triste e vergognoso spettacolo dei vandali che imbrattano, distruggono e feriscono, con la polizia a due passi che sta compostamente a guardare e con il capo della stessa che dice, dopo gli eventi, che il vandalismo è stato volutamente consentito.

La ringrazio dell’attenzione che vorrà dare alla mia richiesta e La saluto cordialmente.

Roberto Barabino

8 commenti:

Attilio Lucchini ha detto...

Sottoscrivo completamente. Ho contestato il nuovo direttore del Corriere della Sera, in quanto nella pagina riservata alle "Lettere al Corriere" non ne è stata pubblicata alcuna riguardante i fatti di Milano. Mi ha risposto che avrebbe provveduto a verificare....
Cordiali saluti
Attilio Lucchini


roberto ha detto...

Colpisce anche me questa carenza, visto che altri organi di stampa hanno dato ampio spazio alle lettere sul tema.
Dato che da lunedì ad oggi nulla del genere è apparso sul Corriere, non può trattarsi di un caso.
Mi piacerebbe sapere se tu hai scritto al Corriere, oltre che per protestare, anche per segnalare la tua opinione.
Grazie.
Roberto

Giuseppe Nava ha detto...

Condivido, ma purtroppo le giustissime parole sono rivolte a “comandanti” , per usare una parola benevola, inadeguati.
Un presidente del consiglio che pronuncia, dopo fatti gravissimi, le parole “ quattro teppistelli figli di papà” non meriterebbe di essere neppure presidente della bocciofila.
Saluti.
gn

roberto ha detto...

Hai ragione sul fatto che le parole di Renzi sono una grave sottovalutazione del problema e penso che dovrebbe rettificare quanto ha detto.
Non sono d'accordo, però, sul drastico giudizio complessivo che dai delle sue capacità per le ragioni che ho esposto in vari post, compreso quello recentemente dedicato alla resa dei conti nel PD.
Comunque Renzi, soprattutto ora che ha raggiunto un livello di potere straordinario che gli accolla anche una elevata responsabilità, farebbe bene a soppesare attentamente le situazioni prima di esprimersi e a non credere che i cittadini si accontentino, di fronte a fatti gravi, di un'alzata di spalle.
Grazie.
Roberto

Camillo Scala ha detto...

Condivido pienamente e sottoscrivo,nella speranza (vana) che i nostri politici la smettano di blaterare con fiumi di parole ,piu' o meno
pre elettorali, e passino a fare quello che non si è (voluto) fare sino ad ora.
Un italiano incazzato.
Dr. Camillo Scala

roberto ha detto...

Sono d'accordo che certe cose avvengono per scelta politica. Ha scritto al riguardo Claudio Magris sul Corriere del 4 maggio: " Forse si crede, erroneamente, che sia necessario dare alla violenza una possibilità di sfogarsi perchè tutto poi torni alla normalità. Non è vero: la violenza è un appetito che vien mangiando, che si accende perchè può infuriare impunemente":
Anche se il tuo scetticismo è comprensibile, i cittadini devono comunque far sentire forte la loro voce e non subire passivamente la violenza delinquenziale e l'insipienza della politica.
Grazie.
Roberto

Umberto ha detto...

Caro Roberto,

La tua lettera aperta è un appello che credo sia condiviso dalla maggior parte degli italiani – o per lo meno da quelli che italiani sono e si sentono tali. Temo peraltro che passi inosservata, o per lo meno sia sottovalutata dal destinatario: tutti, e particolarmente i suoi amici, lo spronano ad avere polso, ad avere fermezza. E lo aspettano al varco, questi “amici”: al primo incidente, alla prima bua procurata a un lanciatore di estintori, si scatena la campagna contro l’antidemocratico Presidente che decide da solo, che è in preda ad una deriva autoritaria, che non sa ascoltare la piazza.

Renzi questo lo sa, e ha scelto una linea ispirata ad un bizantinismo che Andreotti gli avrebbe invidiato: niente repressione per evitare incidenti, niente azioni preventive o limitative per evitare accuse di nemico della democrazia, niente parole dure per i delinquenti (solo “ragazzacci”!) perché altrimenti Boldrini & C. si arrabbiano: basso profilo, insomma, che più politicamente corretto di così si muore.

Finora Renzi aveva dimostrato di avere un’impareggiabile conoscenza dell’opinione pubblica, che ha governato con una maestria mai vista finora; ha guadagnato consensi, se non simpatia, per il suo decisionismo e il suo piglio da condottiero. La gente lo ha apprezzato anche quando non poteva approvarlo apertamente. I suoi commenti ai fatti di Milano gli hanno fatto perdere una fetta consistente di consensi: continui così, Presidente, e vedrà come in pochi giorni sia facile perdere il gruzzolo di popolarità accumulato in mesi di duro lavoro.

Ciao, buona serata

Umberto

roberto ha detto...

Caro Umberto,
condivido la tua opinione sulla sottovalutazione fatta da Renzi del problema ( come ho detto anche rispondendo ad un commento precedente).
Le ragioni che indichi come probabiili cause del comportamento troppo "politically correct" tenuto dal Presidente del Consiglio e le sue possibili conseguenze sono del tutto verosimili: cercando di sfuggire agli attacchi di coloro che lo accusano, stupidamente ma ferocemente, di autoritarismo, rischia di alienarsi la simpatia dei tanti italiani che non ne possono più del buonismo imperante e delle collusioni fin troppo evidenti fra certe, anche importanti, forze politiche e il mondo antagonista violento.
Il trattamento di favore che questo mondo ottiene e che gli consente di distruggere impunemente, senza correre rischi, potrebbe essere un vietnam per Renzi se non decide di affrontare seriamente il problema e prendere provvedimenti radicali, come vietare e comunque impedire manifestazioni che vedano come protagonisti i black block e i loro amici.

Buona serata anche a te.

Roberto