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giovedì 16 marzo 2017

Il Governo Gentiloni durerà: ce lo dicono le forme




Già in precedenti post ho fatto riferimento alle forme, cioè ai “contenitori” all’interno dei quali si sviluppano gli accadimenti sociali e politici, indicando che il rapporto fra le prime e i secondi, pur non essendo deterministico, è di forte influenza. L’esempio più macroscopico che ho fatto è quello delle “elezioni” : essendo questa la forma che presiede alla scelta dei titolari di ruoli istituzionali, non può che derivarne una classe di “eletti” cioè una casta, come la situazione attuale, a livello mondiale, testimonia ampiamente. E come aveva affermato oltre  200 anni fa  Rousseau che, ne “Il Contratto sociale”, scriveva: 

“La sovranità non può essere rappresentata per la medesima ragione per cui non può essere alienata; essa consiste essenzialmente nella volontà generale, e la volontà non si rappresenta: o è essa stessa o è diversa, non c'é una via di mezzo. I deputati del popolo non sono dunque, né possono essere, i suoi rappresentanti, ma soltanto i suoi commissari: non possono concludere nulla in maniera definitiva. Ogni legge che il popolo in persona non abbia ratificata è nulla, non è una legge. Il popolo inglese ritiene di esser libero: si sbaglia di molto; lo è soltanto durante l'elezione dei membri del parlamento. Appena questi sono eletti, esso è schiavo, non è nulla."

Venendo al nostro Governo, il Premier Gentiloni ha introdotto una forma,  “il rispetto”, applicata sia agli alleati che agli avversari, che mancava totalmente  al suo predecessore. Ciò ha fatto tirare un respiro di sollievo a tutti gli attori politici ed ha prodotto, in modo implicito, una seconda forma che potremmo definire “armistizio non dichiarato”, cioè una situazione in cui, pur non venendo meno la polemica politica, questa si è abbassata di tono e  tocca solo  ritualmente e arginalmente il Premier.
In questo contesto è assai improbabile che il Governo cada, perché esso è una condizione basilare  affinché il clima politico possa depurarsi dalle troppe tossine accumulate durante il periodo della “rottamazione”, una forma che ha prodotto ingenti danni, all’interno e all’esterno del PD.

Ma vi sono altri fattori: essendo venuta meno, per ragioni tecniche legate alle primarie del PD e alle scadenze istituzionali che il Governo deve affrontare nei prossimi mesi, la possibilità di elezioni a giugno, è ancor meno probabile che esse avvengano a settembre per l’interesse preponderante della classe parlamentare  a maturare, in quel mese, i vitalizi. Nel periodo successivo, il dispiegarsi della propaganda dei 5 Stelle contro questo privilegio, inviso ai cittadini, renderebbe assai rischioso, per la maggioranza, esporsi al giudizio popolare.

Con l’avvicinarsi della scadenza naturale della legislatura, a febbraio 2018, agirebbe  poi un’altra forma “la stabilità”, di cui è garante il Presidente Mattarella, il quale si opporrebbe a mandare il Paese alle urne poco prima del termine della legislatura.
Ma non è finita qui. Se le primarie del PD venissero vinte, a sorpresa ma non troppo, da Orlando che condivide con Gentiloni la forma del rispetto e non vuole candidarsi a guidare il Governo, l’attuale Premier avrebbe buone chance di proseguire il suo incarico.
Se vincesse Renzi, le chance sarebbero minori ma non nulle, perché , in un nuovo Parlamento a base nettamente proporzionale, occorrerebbe al Governo una figura capace di mediare e fare sintesi, profilo che corrisponde molto più a Gentiloni che a Renzi.

Dato che Renzi è intelligente e sembra aver imparato qualcosa dalla sconfitta del referendum, non è escluso che sappia rinunciare a gestire in prima persona, per un certo tempo, la difficile partita del dopo elezioni, ammesso che siano positive per la sua parte politica. Ci sono momenti in cui i leader devono dimostrare di possedere quella che gli psicologi chiamano “la capacità negativa”, cioè l’attitudine ad astenersi, in attesa che si ricreino, nel contesto di riferimento, le condizioni opportune per il rientro.

7 commenti:

Unknown ha detto...

Condivido le tua conclusioni. È molto acuta la tua analisi sulle forme, sopratutto il riconoscere nel "rispetto" un forma. Questa forma porta all'eterna mediazione tra chi, in campo, rappresenti una forza e quindi difficilmente produrrà riforme sostanziali e facilmente smonterà le più contrastate.

Unknown ha detto...

E così l'unica riforma che servirebbe davvero all'Italia per aumentare occupazione e PIL, che è quella di rendere il Paese un luogo favorevole agli investimenti industriali, non verrà perseguita per rispetto alle forze operaistiche antiimprenditoriali.

roberto ha detto...


Dici che condividi le mie conclusioni e che trovi valido riconoscere nel rispetto una forma ma poi, se ben capisco, vedi nell'"eterna mediazione" un limite al fare le necessarie riforme.
Io ho parlato di rispetto anzitutto come atteggiamento di ascolto autentico e di considerazione delle ragioni altrui, il che non significa certo rinunciare alle proprie, ma è precondizione per qualunque iniziativa politica che non sia schiacciata solo su interessi di parte.
La mediazione è l'essenza della politica: senza di essa si va a sbattere, come mostra bene la parabola renziana.

Mario ha detto...

Roberto buongiorno,

ho letto con interesse il tuo post che condivido sul piano generale.

Aggiungerei un punto in più, per quanto parziale e del tutto personale (che tu probabilmente non condividerai) alle tue puntuali osservazioni.

Da circa due anni a questa parte ho osservato (con voluta attenzione) l’operazione di sdoganamento che è stata effettuata a beneficio dei grillini da parte dei media e non mi riferisco al Fatto Quotidiano, bensì al “Corrierone” (Mieli, De Bortoli, Franco) e alla LA7 (Mentana, Floris, Formigli) che ha raggiunto il culmine in concomitanza con la campagna per il Campidoglio.

In parallelo, ho assistito nel medesimo periodo osservando le medesime fonti, all’operazione di contrapposizione all’operato di Renzi e del suo governo; molto vigorosa e mirata.

Ritengo che buona parte del fallimento al referendum sia derivata da qui. Per certo detta operazione è riuscita a sminuire, quasi ad annullare completamente nella percezione della maggioranza dei cittadini l’azione di rinnovamento, spinta e discontinuità che i 1000 giorni del governo Renzi hanno messo in moto. In particolare è stata completamente oscurata la differenza tra l’azione di Renzi e l’immobilismo precedente.

Da parte dei medesimi attori, quest’azione ‘demolitoria’ sta continuando, al punto che ne ricavo come l’impressione che Renzi abbia sostituito nell’immaginario collettivo la funzione di catalizzazione della politica in negativo che per anni era stata riversata su Berlusconi: è diventato il diavolo della politica.

Ma ecco che negli ultimi tempi affiora qualche vena di novità: sempre osservando i medesimi attori mi sembra quasi di percepire che si rendano conto, ogni giorno di più, che il rischio di ritrovarsi gli sdoganati al governo è un rischio divenuto reale. E allora ecco che gli apprendisti stregoni cominciano a introdurre nelle riflessioni che quotidianamente propongono qualche elemento di visione critica rispetto alle gesta grilline, che invece fino a ieri venivano propinate come un futuro brillante del Paese e progressivo.

Consapevoli della sventura che si palesa alle porte, cercano di tirare (almeno un po’) il freno a mano.

Concludo con un solo sintetico pensiero: sono perfettamente consapevole che Renzi ha compiuto molti sbagli, che non ha dato il giusto peso alle priorità, che ha distribuito ‘mancette’ elettorali, che si sa calare benissimo nella parte dello sbruffone, ma da lì a liquidare sistematicamente un’esperienza di governo propagandandola come una sciagura nazionale, ce ne passa.

Ciao e perdonami per la ruvida espressione.

Mario

roberto ha detto...

Caro Mario,
sono d'accordo su vari punti da te sollevati. mentre su altri dissento, come hai previsto.
Non c'è dubbio che Renzi sia diventato il parafulmine su cui si scaricano tutte le insoddisfazioni di un momento oggettivamente difficile, così come è certo che ci abbia messo molto del suo per produrre questo risultato: il tentativo di sistematico annullamento di ogni voce contraria ( i gufi e i rosiconi....) e la pretesa di fare del referendum un plebiscito a suo favore sono stati i suoi errori madornali, che lo hanno (temporaneamente) perduto.

Ma non tutto è perduto per lui se saprà fare quello che Berlusconi è riuscito a fare brillantemente cioè, come ha scritto un giornalista di cui non ricordo il nome, "Inabissarsi" e stare in disparte per un certo tempo in un ruolo di osservatore e di ispiratore più che di primattore, come sarebbe nel suo istinto.
Come ho scritto nel post ci sono momenti in cui astenersi è una grande virtù, anche se non facile da praticare, soprattutto per chi è abituato a essere sempre in prima fila.

Sono meno d'accordo nel ritenere che i media "istituzionali" abbiano guardato con particolare favore i "grillini", salvo cambiare in parte parere solo recentemente. In realtà mi pare che nessuna forza politica sia stata sottoposta, a memoria d'uomo, al massacro mediatico subito dai 5 Stelle per le vicende della Giunta Raggi a Roma: sono stati amplificati moltissimo capi d'accusa assolutamente risibili, come quello di aver dato uno stipendio più o meno alto a un Dirigente comunale o di aver scelto una persona piuttosto di un'altra, come se chi governa una città non abbia diritto di scegliersi i collaboratoti e a dar loro uno stipendio correlato al ruolo. Naturalmente se i collaboratori commettono reati la musica cambia.

Condivido anche la preoccupazione circa i gravi rischi che possono derivare dall'affidare il governo del Paese ad una forza ancora immatura e palesemente in difficoltà nel selezionare una classe dirigente. Tuttavia, se le forze politiche tradizionali continueranno a perdersi in inutili diatribe anziché affrontare i problemi , i cittadini si vedranno costretti a correre quei rischi.
E' qui che si vedrà la statura di Renzi: se vuole tornare al vertice deve dimostrare di saper contrastare i 5 Stelle con i fatti, non con la polemica, in cui loro sono più bravi.

Ciao.
Roberto

Edvige Cambiaghi ha detto...

ho letto: analisi perfetta delle nostre vicende.....

ciao!


eddi

roberto ha detto...

molte grazie e ciao.
roberto