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sabato 23 dicembre 2017

Campagna elettorale: considerazioni e suggerimenti


Se  vogliamo capire le “forme” della nuova legge elettorale, cioè i suoi principi guida,  che “danno forma” alle successive azioni politiche e le indirizzano , dobbiamo guardare non tanto alle intenzioni di chi l’ ha approvata quanto alla realtà di ciò che è stato costruito e che non coincide necessariamente con le prime.
 Per fare questo ci aiutano due numeri: 60 e 40 che sono, all’incirca, le percentuali di seggi che verranno attribuiti con un sistema rispettivamente  proporzionale e maggioritario. L’intenzione che molti attribuiscono agli autori della legge è quella di danneggiare il Movimento 5 Stelle che, non facendo coalizioni, dovrebbe perdere nei collegi uninominali.  Ma l’analisi delle forme ci dice un’altra cosa: i principi guida reali , che si desumono dai numeri, sono due:  “il necessario compromesso”, che deriva dall’essere la stessa legge elettorale un compromesso fra proporzionale e maggioritario e “la prevalenza della logica proporzionale”.  Ciò ha delle conseguenze pratiche rilevantissime:

-     1   -   Il futuro Capo del Governo dovrà essere necessariamente un mediatore

-     2 -     I confini delle attuali coalizioni elettorali non potranno reggere, perché nessuna di esse  potrà vincere

-    3 -       la mediazione vincente sarà fra forze oggi percepite come incompatibili 

Ne consegue che la legge elettorale potrebbe favorire i 5 Stelle  anziché danneggiarli.

A fronte di questo quadro, che suggerisce moderazione e prudenza, la campagna elettorale  ( non ancora ufficiale ma già molto attiva) viene condotta con toni ultimativi e denigratori  come neanche ai tempi del maggioritario che induceva a polarizzare le posizioni: la mancanza di rispetto reciproco  è arrivata ad assurdità come quella di Di Maio che ha definito Maria Elena Boschi “il Mario Chiesa della seconda repubblica” , ottenendo la promessa di una querela dall’interessata,  e come quella della Meloni che non solo ha chiesto , come altri, le dimissioni dell’ex Ministro ma addirittura di tutto il Governo. Sono parole in libertà, poco meditate e  assolutamente inadeguate ad affrontare  la delicata situazione del Paese. La Boschi è stata certamente imprudente a occuparsi attivamente di Banca Etruria in cui lavorava il padre in posizione di vertice, ma le varie audizioni fatte dalla Commissione sulle banche non hanno  mostrato richieste improprie da parte sua , né vantaggi per la sua famiglia derivanti dai colloqui avuti con esponenti  istituzionali. Se la Boschi dovesse fare un passo indietro, almeno due li dovrebbe fare il Direttore di Repubblica Calabresi che, in un editoriale del 21 dicembre si comporta come un capo partito  intimando alla Boschi di farsi da parte e al PD di non ricandidarla:  non proprio ciò che ci si aspetta da chi dovrebbe fare informazione e non politica. E’ un esempio evidente del  detto: “vedere il fuscello nell’occhio altrui ma non la trave nel proprio”:

Un minisondaggio da me fatto con persone inclini ad astenersi alle prossime elezioni indica che la ragione principale del loro orientamento sta nella “conflittualità fasulla e inconcludente fra i partiti politici”,  di cui è un buon esempio la canea che si è scatenata sul caso Etruria.  Ne consegue che le forze politiche dovrebbero:

-        -   moderare i toni, evitando la costante delegittimazione dell’avversario, che molti cittadini  non gradiscono

-         -  smetterla con le facili e false promesse, che irritano gli elettori, e concentrasi sulla sostanza dei problemi nazionali da risolvere                                                      

-       -    non sottovalutare le gravi conseguenze dell’aumento dell’astensionismo

Sul primo punto bisogna dare atto che qualche passo in avanti è stato fatto da alcuni leader politici, ad esempio Matteo Salvini su temi quali l’Europa e l’integrazione degli immigrati, ma molto c’è  da fare se non si vogliono disgustare ancor più  gli elettori i quali, nei sondaggi, premiano come politici più graditi Gentiloni  e Franceschini, accomunati da sobrietà e senso delle istituzioni..

Sul secondo punto i politici dovrebbero rendersi  conto che gli elettori, in grande maggioranza, sono diventati adulti e non sono più disposti a “bere” come un tempo, una propaganda smaccata e infondata che suona offensiva alle orecchie dei più ( tipo: i mille euro di pensione minima promessi da Berlusconi,  che porterebbero l’Italia alla bancarotta). Ha scritto al riguardo Ferruccio De Bortoli in un editoriale sul Corriere della Sera del 3 dicembre: “Basta ingannare gli elettori illudendoli che ci sia una torta da dividere. Non c’è più da tempo. E non è detto che proposte  serie, circostanziate e credibili  non raccolgano più consensi dei giochi di prestigio programmatici”.

Sul terzo punto cito  Gustavo Zagrebelsky che, in un editoriale su Repubblica del 23 novembre, dopo aver osservato che  l’astensione di cittadini sfiduciati lascia spazio non solo ai cittadini che sanno per chi votare ma anche a  coloro che sanno a chi votarsi perché hanno ricevuto promesse di favori o minacce. Il voto dei primi è libero, il secondo è forzato. Coloro che appartengono al mondo di chi sa a chi votarsi di certo non si astengono. Così tanto maggiore è il loro numero, tanto maggiore è l’incidenza del voto corrotto su quello libero. Se -  supponiamo – votano in cento e i voti corrotti sono venti, i venti rappresentano un quinto del totale, se votano in sessanta e i voti corrotti sone sempre venti, i venti rappresentano un terzo del totale. Ciò significa, in breve, che l’astensionismo  attribuisce un plusvalore al voto di scambio e, in genere, all’influenza delle varie forme di  criminalità organizzata che operano nel nostro Paese”:
Sono parole su cui le forze politiche ed anche i cittadini  dovrebbero riflettere  attentamente.

Per concludere, chi vuole davvero recuperare voti dall’ampia fascia degli astenuti e di chi vota scheda bianca deve dimostrare serietà e rispetto per gli avversari politici e per i cittadini, anche facendo proposte articolate e credibili ed  evitando gli slogan e la demagogia a buon mercato. Gli elettori sapranno  tenerne conto.

23 commenti:

Mario Mantovani ha detto...

Caro Roberto, concordo su quanto scrivi, salvo sul fatto che l'astensionismo abbia gravi conseguenze.
Benché sia un segnale grave e importante è di fatto privo di conseguenze pratiche. E anche tra chi vota non si riscontra un maggiore livello di corresponsabilità nelle scelte e nell'attività sociale.
Viviamo in un'epoca di legami labili, leggeri e facilmente modificabili, non c'è da meravigliarsi che lo siano anche quelli politici.
Mario

roberto ha detto...

Caro Mario,

condivido l'idea che " viviamo in un'epoca di legami labili, leggeri e facilmente modificabili" e non ritengo si debba colpevolizzare chi sceglie di astenersi.
Ma le osservazioni di Zagrebelsky non possono essere accantonate con un'alzata di spalle: per i "manovratori dei voti" l'astensionismo è un affare perché accresce il loro potere e la loro influenza sulle istituzioni.

Ricambio sentitamente i saluti e gli auguri.

Roberto

Dario Lodi ha detto...

Caro Roberto,

innanzi tutto auguri. La tua disamina non fa una grinza, ma parte da un presupposto nobile che di fatto non c’è. La politica è una casta che niente e nessuno riesce a toccare. E’ una mafia, come ce ne sono tante in Italia. Vedi il recente aumento agli statali e l’ennesimo scarsissimo interesse verso i ceti più deboli. Vedi l’indifferenza per il debito pubblico. Ma si potrebbe fare un elenco dell’approssimazione con cui si muovono deputati e senatori, i quali agiscono senza il minimo coraggio. Uno status quo eterno. Qualunque misura migliorativa deve partire dalla formazione del soggetto politico. Non è possibile avere un Razzi per volgari opportunismi di partito. Nessuna norma seria è applicata nella selezione del “personale”. E’ come se alla guida di un pullman venisse messo un autista senza patente. Ma c’è di peggio, e cioè che una volta accertata l’inabilità del guidatore, andiamo a cambiarlo con un altro anche lui senza patente. Stiamo a discettare sul quando come e perché quando la politica s’infischia del perché, del quando e del come. Fa i fattacci suoi, prendendo letteralmente per il c … i cittadini italiani. Vedi la questione Berlusconi, un condannato, un delinquente congenito (detto dal Tribunale) che si permette di dare lezioni di governo. O vedi un ragazzino di Rignano che non sa da che parte cominciare. Vedi Salvini, leader di un partito che ha rubato 48 milioni di Euro. Vedi la lavandaia Mussolini. L’Italia è a tocchi, avrebbe detto Cavour. Il Paese è un’accozzaglia di semi-analfabeti, molti dei quali credono che gli asini volino. Poi ci sono tonnellate di retorica, da parte di giornalisti prezzolati, scopritori puntuali dell’acqua calda. Infine c’è qualche anima bella (come la tua) che insistono (e lo devono fare, intendiamoci) perché le cose cambino. Ma qui le cose vanno cambiate a partire dalla testa, non dalla coda. Se ce ne facciamo carico, agiremo meglio.

Per tutto questo voterò 5 stelle. Improvvisati, ma intellettualmente onesti. Per ora. Terrò sempre gli occhi aperti, però.

Ciao, Dario

roberto ha detto...


Caro Dario,

ricambio sentitissimi auguri.
Capisco bene i motivi del tuo disincanto e la speranza che M5S possa far saltare un quadro politico certamente insoddisfacente e stagnante. R' una speranza che anch'io ho condiviso ma che, passando il tempo, scema sempre di più perché una cosa è l'accettabile inesperienza di chi si affaccia per la prima volta al mondo della politica, un'altra l'assoluta improvvisazione mista a volte all'arroganza che ha caratterizzato spesso l'azione del Movimento, di cui la gestione della Capitale è sintesi perfetta. Per usare la tua metafora la domanda è: ma ce l'hanno la patente i grillini? La mia risposta è: attualmente no, anche se mi farebbe piacere essere smentito.
Anche il modo con cui Di Maio ha trattato il caso Boschi è indicativo di questa mentalità un pò rozza che pensa di attrarre voti sparandole sempre più grosse. Di Maio, che è giovane, guadagnerebbe assai in credibilità e autorevolezza se assumesse atteggiamenti più equilibrati e meno demagogici.

Ciao.

Roberto

Franco Puglia ha detto...

Condivido il fatto che un prossimo governo, che probabilmente NON ci sarà, dovrebbe essere un governo di mediazione, difficile se gli attori in campo sono cani arrabbiati.
Condivido il fatto che le formazioni politiche attuali siano organizzazioni di stampo mafioso : i loro metodi sono i medesimi, anche se le azioni criminali sono formalmente legali, e non uccidono nessuno in maniera diretta.
Che l'astensionismo favorisca queste consorterie non lo condivido, perché in questi partiti dominano le consorterie mafiose, non gli elettori, pochi o tanti che siano, per cui il risultato non cambia : si tratta solo di sapere quale consorteria prevarrà, o meno.
Quanto ad M5S ed al suo esemplare esponente di punta, anche ammessa, ma non scontata, una onestà tutta da verificare a posteriori, le sole cose certe sono l'incompetenza, l'immaturità, e l'inesperienza.
E qui votare per M5S equivale al sorteggio, non in una rosa di candidati qualificta e selezionata, ma nella massa, tra la gente comune, quella che contende alle capre l'ignoranza.


Camillo Scala ha detto...

Tutto condivisibile ,ma ogni pazienza ha un limite ,come diceva Totò.

la pazienza esaurita spazia su innumerevoli cose.Sono talmente tante che mi risulta difficile enumerarle tutte....
Astensione contro questa classe politica è l'unica cosa si possa fare,lo dico dopo aver votato per 50 anni ,sempre ,magari contro.
Lo dico con amarezza e senso di impotenza.
Ho visto l'Italia cadere nel degrado,primeggiare in molte negatività,riempirsi di delinquenti importati.
Purtroppo bisognerebbe ribaltarla come un calzino e non so se basterà.
La mia posizione non cambierà : finchè la classe politica sarà prevalentemente autoreferenziale;finchè non si potranno fare piu' di due legislature e poi basta,non riciclandosi come sindaci o altro;finchè non si potrà piu' cambire casacca anche piu' volte
(vergognoso);finchè non si avrà una magistratura funzionante e non demagogica;finchè non si risolverà seriamente il problema migranti ,dicendo finalmente quali prospettive concrete ci sono per l'inserimento (vadano a vedere in Bosnia come si sono integrati dopo 500 annidi convivenza);finchè si vivrà in uno stato di polizia (salvo poi avere evasione e corruzione dilagante) e ogni cittadino onesto è un suddito;finchè la scuola non funzionerà come deve ;finchè la ricerca non si farà seriamente...........e qui mi fermo.

Buon lavoro ,buone feste.

Cordiali saluti

Camillo Scala

roberto ha detto...


Rispondo a Franco:

anche ae l'inquinamento del voto mafioso è pesante, soprattutto in certe zone del Paese e crescente proporzionalmente con l'aumento dell'astensionismo, equiparare "tout court" politica e mafia lo ritengo eccessivo e foriero di un pericoloso qualunquismo. Ci sono molti politici che svolgono onorevolmente il loro lavoro e non tutto ciò che fa la politica è negativo: basta pensare alla recente legge sul fine vita. Bisogna distinguere e spronare ed è questo lo scopo del mio blog.
Quanto ai 5 Stelle, il mio giudizio è vicino al tuo con la differenza che io riconosco al movimento una spinta ideale condivisibile anche se chiaramente insufficiente per governare.
Sul sorteggio "a casaccio" sono d'accordo con te ma quello che io propongo, per conto de "Le Forme della politica" è il "sorteggio qualificato" che coniuga l'imparzialità del caso con la verifica dei requisirti necessari a ricoprire un ruolo, metodo che sta riscuotendo vivo interesse in varie amministrazioni comunali cui è stato presentato.




roberto ha detto...


Rispondo a Camillo:

quando la pazienza è davvero finita ( e tu ne hai avuta molta) l'astensione è una scelta razionale che però, purtroppo, non risolve i problemi.
Rispetto chi opta per questa scelta ma mi permetto di dissentire sul fatto che il nostro Paese primeggi solo per negatività: trovo ingiustificato il vezzo dell'autoflagellazione che ci caratterizza e che stupisce così tanto gli stranieri che vengono a contatto con noi.
In realtà, malgrado i tanti guai, siamo sempre la sesta o settima potenza economica mondiale, il secondo Paese industriale europeo e il primo al mondo per insediamenti artistici e culturali, uno dei migliori e più apprezzati nelle operazioni internazionali di "peace keeping",il nostro "sistema moda" ha un saldo commerciale assai più alto dello sbilancio energetico, e potrei continuare.

Se pungoliamo i politici e non facciamo di tutta l'erba un fascio, possiamo migliorare e raggiungere importanti traguardi. Un buon esempio èl'industria 4.0 in cui siamo secondi, a livello europeo, solo alla Germania e dove la politica sta giocando un ruolo attivo e positivo.
Buone feste anhe a te e un cordiale saluto.
Roberto



Unknown ha detto...

Caro Roberto
ti faccio i miei più sentiti auguri di buone feste. Lascio qui un commento sul fatto che a mio parere la legge elettorale Rosato non sia per improntata ad un 40 per cento di voto maggioritario ma solo ad un effetto del tipo premio di maggioranza che potrebbe favorire una lista (o una coalizione) in grado di stare mediamente sopra un certo risultato (c'è chi dice 40% in proposito). L'effetto maggioritario classico (all'inglese) è reso inefficace dal fatto che i candidati si possono presentare sia all'uninominale che al plurinominale e fino a 5 collegi del plurinominale. Semplicemente si tratta di un proporzionale con listini bloccati ed un premio di "maggioranza" di un seggio (quello appunto dell'uninominale) a livello di collegio perché è mia impressione che saranno molto pochi quanti si candideranno all'uninominale senza il paracadute del plurinominale.
Non so quali siano le basi sulle quale Zagrebelsky possa dire che l'astensione favorisce il voto mafioso mi sembrano frasi un po' azzardate. Secondo me con la crisi che c'è è andato in crisi anche il modello clientelare mafioso.
Un saluto
Alberto Catellani.

roberto ha detto...


Caro Alberto,
ricambio vivissimi auguri.
In merito al "rosatellum", non volevo entrare negli aspetti tecnici dello stesso ma solo segnalare che la maggioranza dei seggi sarà assegnata con metodo proporzionale il che implica necessariamente, per fare un governo, la convergenza di forze attualmente non alleate perché queste ultime non potranno vincere da sole ( su questa circostanza influisce la penalizzazione dei 5 stelle nei collegi ). Ciò comporta anche che l'incarico di formare il governo venga dato ad un "mediatore" (quindi, in certe condizioni di voto, Gentiloni sarebbe il più proababile vandidato a succedere a se stesso).

Circa Zagrebelsky mi pare che le sue considerazioni sulla crescita percentuale del voto mafioso sul totale dei votanti sia difficilmente opinabile se si tiene conto che, diminunedo i votanti (denominatore) e restando fermi i voti mafiosi (numeratore) la proporzione matematicamente aumenta.
Ciao.
Roberto

Camillo Scala ha detto...

Ti ringrazio .Ho visto la risposta . E' vero ,ci sono anche positività ,ma se ci fossero meno negatività andrebbe meglio.Non cambio idea sulla nostra classe politica ,da cui non mi sento piu' rappresentato ,anzi da cui mi sento preso per i fondelli.

A mio avviso mala tempora currunt e non vedo la fine del buio: si voterà ,non si potrà fare un governo ( o se si farà sarà un pasticcio

poltronesco) e si tornerà a votare (!!??) .La paralisi istituzionale continuerà e questo non farà bene all'economia nè alle positività

che grazie al lavoro ed al sacrificio sono state realizzate.


Cari saluti

Camillo Scala



roberto ha detto...

Anch'io penso che sarebbe meglio che vi fossero meno negatività ed è per contribuire a ridurle che porto avanti il mio blog.
Le tue previsioni sul post elezioni hanno certo un fondamento, ma io mi batto perché non si realizzino. Per questo mando segnali alla classe politica che, ho potuto verificarlo, talvolta mi ascolta.
Ciao.
Roberto

Unknown ha detto...

ciao Roberto, ti ringrazio per il lavoro politico che porti avanti con tanto impegno e ti auguro un proficuo Anno Nuovo. Spero tanto che il futuro ci porti qualche luce nel governo della nostra Italia e ti segnalo che, immondizia a parte, a Roma stanno migliorando molte cose anche se c'è tanto da fare ancora. Considera da dove si è partiti e che nessuno, soprattutto se onesto e continuamente boicottato, ha la bacchetta magica per risolvere i problemi! Anche "Spelacchio" è ormai diventato un eroe più visitato del Colosseo: prendiamola sul ridere e tiriamo avanti con speranza!
Tanti cari auguri e grazie!

roberto ha detto...


Ciao Eddi,
grazie degli auguri che contraccambio di cuore. Spero anch'io che il futuro ci riservi qualche luce e sono bel lieto se ci sono miglioramenti; purtroppo i media enfatizzano solo gli aspetti negativi e inducono molti al pessimismo. Segnalo a te e anche ad altri lettori che non lo sapessero, l'esistenza di una nuova realtà , chiamata "FOR", che sta per "Fondazione Ottimisti e Razionali", che si propone di valorizzare i punti di forza del nostro Paese su basi appunto razionali e non velleitarie. Mi propongo di visitare il loro sito ed eventualmente di prendere contatti per fare possibili sinergie.
Un caro saluto.

Roberto

Camillo Scala ha detto...


Me ne compiaccio . Speriamo continuino ad ascoltarti .Buon lavoro e buon anno !



roberto ha detto...


grazie.

Unknown ha detto...

Caro Roberto,
All'interessantissimo dibattito che hai avviato, aggiungo la mia voce per reclamare da parte dei politici rispetto a tutto campo.

In particolare qui reclamo tre forme di rispetto.

Il primo rispetto che reclamo è quello per i cittadini elettori, i quali non ne possono piú di essere trattati a slogan emozionali ma pretendono analisi oggettive e proposte fattibili. Che si smettano le 'valutazioni politiche', che consentono le piú turpi mistificazioni e sobbillazioni, e si torni a ragionare sui fatti.

Il secondo rispetto che reclamo è per il paese, afflitto da troppi anni da mali che affliggono i cittadini e che sono riconosciuti universalmente (es. eccesso di burocrazia, ma soprattutto il fatto che certe categorie di cittadini possano decidere in merito ai privilegi che essi stessi godono ricattando in merito il resto del Paese) ma bellamente usati solo per guadagnar consensi. Dicano i politici qualcosa di serio in proposito, per favore.

Il terzo rispetto che reclamo è per il futuro del paese, dei giovani, del sistema economico, futuro che non puó essere trattato solo a cassaforte per il presente ma che deve essere costruito fin da adesso con pazienza e lungimiranza. Mi raccontino i politici la loro visione del futuro dell'Italia e del contesto socio economico, i passi con cui vogliono realizzare la loro visione, i 'no' che debbono dire adesso per poter avere piú 'sí' domani: e appoggeró il progetto piú convincente.

Infine un parola per i conduttori di talk show: data l'importanza della TV nella formazione delle opinioni, intendo invitare i conduttori, per lo meno per la durata della campagna, a privilegiare le stesse forme di rispetto che ho citato invece che esaltare con facile retorica le indignazioni degli ascoltatori.

Buon anno, Roberto!

roberto ha detto...

Caro Giorgio,

non posso che condividere le tue richieste :commento alcuni punti nell'ordine per me prioritario, indicando cosa devono fare i cittadini al riguardo

1 - Visione del futuro e come realizzarla

C'è un enorme bisogno di un "Progetto Paese" che sia, come tu dici, lungimirante e non guardi solo alle convenienze di breve termine. E che sappia valorizzare i punti di forza che abbiamo in molti settori per migliorare la nostra competitività e attrattività. Dobbiamo leggere i programmi che i Partiti presenteranno in campagna elettorale, segnalare chi è capace di visione e stimolare altri a ragionare in questi termini. E poi premiare le forze politiche migliori su questo aspetto , in sede elettorale.

2 - Analisi oggettive e proposte fattibili

Dobbiamo stigmatizzare gli "slogan emozionali" e chiedere su quali dati vengano fatte le promesse e quali siano le compatibilità economiche e di altro tipo delle proposte presentate..

3 - Privilegi autodeterminati

E' uno dei vulnus maggiori:del nostro " patto sociale": il sostanziale rifiuto del Parlamento di mettere mano ai vitalizi e ad altri privilegi, non solo dei parlamentari, scava un solco fra politica e cittadini. Occorre ripartire dal progetto di legge Richetti e stimolarne il riesame nella prossima legislatura.

Buon anno anche a te.
Roberto

Giorgio Calderaro ha detto...



Per iniziare una riflessione su cosa propongono i partiti, ti mando quanto segue: non sono documenti ufficiali ma testi di comentatori trovati sul web.

PROGRAMMA LEGA NORD

https://www.google.it/amp/s/www.money.it/programma-elettorale-Lega-Nord-Salvini-elezioni-2018%3fpage=amp

PROGRAMMA FI

https://www.google.it/amp/s/www.money.it/programma-Forza-Italia-Berlusconi-elezioni-2018%3fpage=amp

PROGRAMMA M5S

https://www.google.it/amp/s/www.money.it/Movimento-5-Stelle-programma-elettorale-elezioni-politiche%3fpage=amp

PROGRAMMA PD

http://formiche.net/2017/10/31/programma-governo-pd-renziano/


Buona lettura.

Giorgio.




roberto ha detto...


Ti ringrazio per il materiale segnalato che guarderò con attenzione.
Se, fra i lettori del blog, ci sono altri che sono interessati a contribuire a un'analisi comparata di quanto propongono i partiti, li prego di farmelo sapere o attraverso il blog o via mail indirizzata a : roberto@barabino.cloud oppure: robertobarabino@aòlice.it.

Saluti.
Roberto

Marco Preioni ha detto...


Sapere è potere. E quando il sapere consiste nel conoscere le sole cose descritte dai giornali, come è sovente nel caso della politica, il potere sta nelle mani di chi diffonde le informazioni.

Il potere di orientare l' elettorato si esercita dunque attraverso la selezione di ciò che si voglia divulgare e di cosa vada taciuto e soprattutto calcando la penna su quanto possa stuzzicare sentimenti di indignazione, invidia, sarcasmo, rabbia per orientate l' elettore più carente di sue cognizioni dirette delle vicende e delle regole verso un voto suggerito dai committenti della testata giornalistica.

I segretari di partito vivono di immagine pubblica. Il loro valore e la loro sorte sono decisi dai commenti delle loro parole e delle loro facce evidenziati sui giornali. Idem vale per tv e comunicazioni elettroniche. E quindi il rapporto tra partiti e giornalisti è un rapporto viziato dall' abuso di potere della stampa nel divulgare suggestioni della politica e da una sudditanza della politica al potere di diffondere immagini benevole o maligne.

Colpa di Gutenberg ! Qualsiasi cosa stampata e moltiplicata dal basso costo di riproduzione produce l' effetto di far sapere tanto le cose vere quanto le cose false. La migliore difesa del lettore sta nel verificare col proprio acume e con le proprie forze se ciò è stampato ha dignità di essere preso per buono. O cestinato.

Marco Preioni

roberto ha detto...


Il punto che tocchi è cruciale.
Il rapporto fra politica e stampa è variegato : ci sono organi d'informazione che fanno da cassa di risonanza degli orientamenti di forze politiche ed altri che invece intendono determinarli. Come ho scritto nel post è peculiare il ruolo giocato storicamente da La Repubblica che è stato quello del "giornale partito": se ne è avuta conferma nella vicenda Boschi con l'intervento " a gamba tesa" del suo Direttore.
In ogni caso l'informazione che viene fatta passare è solo quella che conviene: basta guardare come vengono cassate le lettere al giornale che siano fuori linea.
Oltre all'attenzione che ciascun lettore deve porre per non essere condizionato, vi è anche il contributo di luoghi di discussione, come questo blog, che danno spazio a tutte le opinioni purchè espresse in modo civile.

Ciao.
Roberto

Aldo ha detto...

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