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sabato 20 gennaio 2018

Programmi elettorali: lettera aperta ai leader politici



L’inizio della campagna elettorale è stata caratterizzato da molte promesse, alcune delle quali comportanti costi assai elevati, in grado di destabilizzare la finanza pubblica.
Anche se questi annunci fanno parte del “rito propagandistico “ usuale quando si avvicinano le elezioni e se i cittadini  sono abituati a fare una robusta tara a quanto viene loro propinato, resta l’esigenza di portare la sfida elettorale ad un livello di maggiore  chiarezza, concretezza, realizzabilità e sostenibilità.
Per questo motivo chiediamo che i leader politici  forniscano  alla pubblica opinione, in tempi brevi, il programma definitivo del loro movimento / partito che contenga:   
        
1 – Una visione per il Paese a medio termine (oltre la prossima legislatura)
-         Che ruolo vuole giocare l’Italia in Europa e nel mondo
-         Quale  strategia per conseguirlo e  su quali punti di forzai fare leva
-         Con  quali priorità d’intervento per la crescita e per la coesione sociale

2 -  Un’analisi oggettiva  dei fatti e proposte credibili
-         Mettere da parte il “libro dei sogni” e presentare iniziative realistiche, corredate da appropriate valutazioni quantitative
-         Esporre i diversi punti in modo completo ma chiaro e sintetico
-         Indicare sempre le coperture per iniziative che comportino oneri significativi

3 – Quali privilegi abolire o ridurre
-         Indicare con precisione quali emolumenti, vitalizi e benefit ridimensionare
-         Precisare la tempistica di realizzazione
-         Segnalare gli strumenti, legislativi o di altra natura, da adottare allo scopo

4 – Come affrontare il nodo del debito pubblico
-         Agendo anzitutto sulla riduzione della spesa (numeratore del rapporto  Debito/Pil)
-         E poi sui fattori che producono un aumento degli investimenti e dei consumi ( denominatore del predetto rapporto)


Di seguito forniamo una valutazione dei costi presunti di alcune fra le proposte presentate finora  dalle maggiori forze politiche: i dati sono tratti da articoli di stampa, da note di agenzie di “fact checking” e dalle dichiarazioni diel  Presidente INPS e del Presidente ISTAT. Nei casi di valutazioni difformi è stata scelta la media arrotondata delle valutazioni.
Legenda:  Fornero = abolizione dell’omonima legge; 1000 euro = innalzamento delle pensioni minime alla cifra predetta; Fiscal Compact= abolizione dei vincoli fiscali europei; Flat Tax = tassa unica sui redditi personali e d’impresa al 23% o al 15%; Irap = abolizione dell’omonima tassa; 80 euro = estensione del provvedimento alle famiglie con figli a carico.
Le cifre sono espresse in miliardi di euro medi annui.

-         Cinque Stelle
·        Fiscal Compact:                5
·        Fornero                             20
·        Reddito cittadinanza        15
      Totale                              40

-         Forza Italia
·        Flat tax 23%                       40
·        Irap                                      13
·        1000 euro                           18
·        Reddito dignità                   17
Totale                                 88

-         Lega
·         Fiscal Compact                      5
·        Flat Tax                                   61
·        Fornero                                   20
Totale                                     86


  
-         Partito Democratico

                 *  Fiscal compact                         5
                 *  80 euro                                      6
·        Reddito d’inclusione                   2
·        Riduzione tasse                          14  
Totale                                          27

Invitiamo i leader a far controllare le stime indicate e a segnalare da dove verranno le risorse per farvi fronte.
Questo blog metterà a confronto le varie proposte e ne darà una valutazione comparativa in base ai criteri di chiarezza, completezza, realizzabilità e sostenibilità segnalati all’inizio di questo scritto.


10 commenti:

Franco Puglia ha detto...

In assenza di veri interlocutori a CHI è diretta questa lettera?
Perché i partiti italiani non sono interlocutori neppure di se stessi.

roberto ha detto...

La lettera è stata inviata direttamente a: Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio, Piero Grasso, Giorgia Meloni,Matteo Rezi, Matteo Salvini e, per conoscenza, a tutti i parlamentari, dei quali fanno parte i leader delle altre forze politiche.

Ciao.
Roberto

Tiziano ha detto...

Roberto, prima di tutto buon anno! ho apprezzato moltissimo questo tuo ultimo intervento che in maniera pragmatica e trasparente pone domande fondamentali e sollecita risposte altrettanto rigorose per coloro che vogliono realmente guidare con serietà il paese. Un caro saluto Tiziano. PS sarebbe belle che queste domande vengano pubblicate da quotidiani nazionali e poste in talk show televisivi.

Unknown ha detto...

Complimenti per il lavoro svolto Roberto!

roberto ha detto...


Rispondo a Tiziano:

Mi ha fatto piacere risentirti e ti ringrazio per l'apprezzamento e per i suggerimenti. Devo dirti che i miei post arrivano a molti giornalisti della carta stampata e della TV, ma non vengono ripresi. Proverò a fare un'azione più mirata.
Un caro saluto
Roberto

roberto ha detto...


Rispondo ad Alberto:

Grqazie per i complimenti. Se decideremo, come associazione "Le Forme della politica", di organizzare incontri con candidati alle elezioni nazionali e regionali, potremmo usare alcuni concetti e dati presentati nel post come stimolo per la discussione.
Ciao.
Roberto

Umberto ha detto...

Ottima proposta, che dovrebbe essere completata con la richiesta di indicare le voci dell’attivo che dovrebbero essere aumentate per far fronte a ciascuna delle spese o degli investimenti proposti. A fianco di ciascuna voce di attivo, le cifre dell’aumento che dovrebbe finanziare le maggiori spese. Da evitare diciture del tipo “lotta all’evasione fiscale”, “riduzione del costo della burocrazia”, “riduzione degli emolumenti e vitalizi”, se non accompagnate da cifre e da un piano dettagliato di attuazione delle misure. Nessun partito ha nel cassetto piani di questo genere, anche perché sa che in un Paese come questo sarebbe fatica sprecata.

In conclusione: sarebbe onesto dire “faremo quel che potremo, con i mezzi che abbiamo” o “faremo il passo secondo la lunghezza della gamba”, come in sostanza ha detto l’unico uomo serio che non partecipa al carnevale elettorale: Gentiloni.

U.

roberto ha detto...



Sono d'accordo. Ho chiesto di indicare le coperture per le grandi voci di spesa elencate, ma si può essere più precisi anche se, come tu dici, i partiti non hanno nel cassetto piani dettagliati e corredati da valutazioni di sostenibilità.

La mia proposta va intesa come una provocazione e come il segnale che non tutti sono disposti a "bere" propositi generici e dichiarazioni irrealistiche.
Sono convinto che, se qualche forza politica saprà mettere da parte la vieta demagogia oggi prevalente, ne trarrà un cospicuo beneficio in termini elettorali.

Roberto

Unknown ha detto...

Caro Roberto, sono d'accordissimo con te nell'aspettarmi nelle proposte dei politici i punti che prospetti tu, e di cui forse in passato abbiamo discusso molto.
Condivido i complimenti per il lavoro di sintesi quantitativa che hai fatto e condivido il fatto che il "nostro" piano di comunicazione dovrebbe passare anche per i talk show: potrebbe essere un plus per loro presentare una voce civica, solitaria tra politici e commentatori consumati.
Nell'auspicare con ansia l'inizio del confronto sui costi delle promesse, ci tengo peró a sottolineare che i nostri interlocutori sono dei mistificatori e "voltafrittate" professionisti, si possono giá fare molti esempi. Eppoi occorre ricordarsi della totale assenza di memoria degli Italiani, i quali al voto invece di badare a quanto uno ha fatto si comportano come gli spettatori a teatro, che applaudono lo spettacolo che in quel momento li emoziona di piú.
Nel nostro piano di comunicazione mi piacerebbe insistere sul fatto che col voto non si tratta di scegliere per l'oggi (piú soldi di qua, piú libertá di lá, ...) ma per il futuro e quindi dovremmo premiare chi ci garantisce il futuro piú accettabile nel tribolato mondo di oggi.
Giorgio

roberto ha detto...


Caro giorgio,

come ho scritto rispondendo a Tiziano,farò un tentativo per far parte di un talk show, scrivendo ad alcuni conduttori ma ho forti dubbi che venga accolto perché in tale contesto i cittadini sono messi alle pareti della sala a "fare tappezzeria": stiamo a vedere.
Se il confronto con i politici ci fosse,sarei comunque pronto a smascherare gli eventuali imbrogli.

Quanto ai cittadini, è vero che ci sono i creduloni, ma non credo siano la maggioranza: lo dimostrano i sondaggi, che mostrano la loro totale sfiducia nelle promesse fasulle che stanno imperversando.

Sono del tutto d'accordo con l'idea che si debba guardare soprattutto al futuro: infatti a questo tema dedicherò il mio prossimo post.

Ciao.
Roberto