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lunedì 1 agosto 2011

Il processo lungo avrà vita breve

Fra i tanti provvedimenti ad personam che l'attuale maggioranza ha approvato o cercato di far approvare, quello sul processo lungo è certamente il più smaccato perchè produrrebbe il risultato di un allungamento indefinito dei processi con gravi conseguenze sul funzionamento della giustizia, a fronte dell'esigenza, riconosciuta peraltro anche dalla maggioranza, di un loro accorciamento. Il fatto che si insista in questa direzione malgrado i risultati del refendum sul legittimo impedimento, che ha mostrato l'assoluta contrarietà degli italiani a provvedimenti di questo tipo, mostra la distanza abissale che si è creata fra il sentire comune dei cittadini e l'interesse personale di chi ci governa e conferma quanto ho affermato  nel post del 16 giugno ("Referendum: vinta una battaglia, non la guerra") che si sarebbe tentato di aggirare la volontà popolare e che sarebbe stata, quindi, necessaria un forte viglanza a questo riguardo.

 Nel caso specifico del processo lungo c'è peraltro da chiedersi  se sia maggiore l'impudenza  o l'insipienza di chi l'ha proposto.  Per quanto la prima sia grande, dato che si afferma l'esatto opposto della verità facendo anche finta di crederci, a mio avviso è maggiore la seconda, per vari motivi:

- anzitutto, usare la tecnica del sotterfugio (inserire un piccolo emendamento nel mare magnum della finanziaria o introdurre una norma ad personam in un provvedimento legislativo che ha tutt'altro oggetto) sperando che funzioni, è puerile.

- l'iter parlamentare è tortuoso e assai incerto, come ha ben evidenziato il sottosegretario Rosso del PDL che ha dichiarato quanto segue: " La posizione che passa oggi al Senato riguarda solo il Senato. Ci sarà ancora una fase di approfondimento alla Camera. Ho visto una cosa in questi anni, che le leggi ad personam partono in un modo, evolvono in un altro e non finiscono quasi mai" citando al riguardo la norma sulla "prescrizione breve" che, approvata alla Camera, si è arenata nei meandri del Senato. Tra l'altro va detto che, a causa di un grossolano errore tecnico ( sono state confuse due norme del codice di procedura penale) il testo sul "processo lungo" appena approvato dovrà non solo passare al vaglio della Camera, dovè potrà subire modifiche, ma anche tornare al Senato. I tempi saranno certamente lunghi e l'esito non è affatto scontato.

- la Lega, dopo il voto su Papa, non ha potuto tirare ulteriormente la corda  nei rapporti con il PDL e quindi in questa occasione ha abbozzato, anche perchè è stata posta la fiducia e quindi il voto palese. Ma  questo partito, soprattutto nella componente che fa capo a Maroni, è ben consapevole che, se continua  a legare il proprio destino ai problemi personali del premier, finirà per andare a fondo con lui.  Chi conta ancora sulla facile acquiescenza della Lega è, a mio avviso, destinato ad essere deluso.
Credo che, se Berlusconi vuole avere qualche probabilità di superare il lento tramonto che sembra trascinarlo al definitivo declino, debba anzitutto liberarsi dei pessimi consiglieri di cui si è circondato, che gli hanno suggerito una strategia suicida di difesa dai processi, basata sulle insopportabili leggi ad personam, che sono fra le cause principali della sua perdita di credibilità nei confronti dell' elettorato, anche quello di centrodestra.

Se si guardano i numerosi commenti fatti dai lettori dei quotidiani online  riguardo al processo lungo si ha una conferma della forte insofferenza dei cittadini verso questa iniziativa, che viene ritenuta un'offesa all'intelligenza delle persone o, come è stato detto in termini più coloriti, "un'autentica presa per i fondelli", che si ritorcerà contro chi cerca di metterla in atto.

Io sono convinto comunque, per quanto detto in precedenza, che l'attuale provvedimento sul processo lungo non supererà l'iter parlamentare.

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