Ben venga, quindi, una riflessione critica e, magari, propositiva al riguardo. Pubblico i contributi di tre lettori, che sono diversi per taglio e tematiche trattate ma che pongono quesiti appropriati. Chiedo agli altri lettori di esprimersi in merito.
Professione forense
Il decreto "liberalizzazioni" comporterà l' abolizione del "tariffario" forense che stabilisce, per ogni attività compiuta dall' avvocato, un minimo ed un massimo .
Chiunque abbia un minimo di conoscenza del lavoro dell' avvocato, sa che per la predisposizione degli atti, ad esempio un precetto, devono essere indicate le voci di spesa di cui si chiede il pagamento.
Queste voci erano quantificate dal tariffario.
Con l' abolizione come verranno redatti tutti questi atti?
Come verrà quantificato il " preventivo" di cui si parla, al cliente?
In caso di richiesta giudiziale di parcelle non pagate , come verranno liquidate dal giudice?
Come si determineranno le spese nelle procedure esecutive ora che non esiste più alcun parametro?
Sono tantissimi i casi in cui non si saprà come fare a portare avanti l' attività lavorativa.
Certamente non avrà mai avuto questo problema il Ministro che l' ha proposto, che ha come clienti politici e banche.
La vera liberalizzazione consisterebbe nell' abolizione dell' esame di stato e quindi un mercato aperto ai giovani, garantendo però a tutti una certezza nella determinazione del compenso.
Inoltre per tutte le categorie di lavoratori autonomi esiste un tariffario , vedi ad esempio quello delle Camere di Commercio.
A livello pratico si verrà a creare una situazione di paralisi totale non essendo di fatto possibile quantificare le spese nei vari atti dei procedimenti giudiziari.
Chiunque abbia un minimo di conoscenza del lavoro dell' avvocato, sa che per la predisposizione degli atti, ad esempio un precetto, devono essere indicate le voci di spesa di cui si chiede il pagamento.
Queste voci erano quantificate dal tariffario.
Con l' abolizione come verranno redatti tutti questi atti?
Come verrà quantificato il " preventivo" di cui si parla, al cliente?
In caso di richiesta giudiziale di parcelle non pagate , come verranno liquidate dal giudice?
Come si determineranno le spese nelle procedure esecutive ora che non esiste più alcun parametro?
Sono tantissimi i casi in cui non si saprà come fare a portare avanti l' attività lavorativa.
Certamente non avrà mai avuto questo problema il Ministro che l' ha proposto, che ha come clienti politici e banche.
La vera liberalizzazione consisterebbe nell' abolizione dell' esame di stato e quindi un mercato aperto ai giovani, garantendo però a tutti una certezza nella determinazione del compenso.
Inoltre per tutte le categorie di lavoratori autonomi esiste un tariffario , vedi ad esempio quello delle Camere di Commercio.
A livello pratico si verrà a creare una situazione di paralisi totale non essendo di fatto possibile quantificare le spese nei vari atti dei procedimenti giudiziari.
Marina Colombo, avvocato
Imprese a partecipazione statale.
Si sta parlando molto, e giustamente, delle liberalizzazioni del nuovo governo Monti, che prevedono anche la privatizzazione delle imprese pubbliche, o la riduzione della loro partecipazione sotto il 40%, ma, a mio avviso, in un mondo di "diversamente onesti", questa cura è peggio della malattia.Secondo me le "imprese miste" sono molto pericolose, anche senza la maggioranza azionaria, perchè, oltre ad ingerenze di ogni tipo, tra gli interessi pubblici e quelli privati sono sempre i primi a farne le spese : gli utili sono privati e i debiti sono sempre pubblici.E' molto più logica una separazione netta tra chi lavora per lo Stato e chi per conto proprio, evitando di perstare il fianco ai soliti "furbetti del quartierino". Non solo, sarebbe anche auspicabile che tutti i dipendenti dello Stato lavorassero 8 ore al giorno come tutti gli altri lavoratori, eliminando un ingiusto privilegio, fonte anche di doppio lavoro, nella migliore ipotesi in nero. Si otterrebbe così un vero e consistente risparmio nelle spese dello Stato, diminuendo quella pletora burocratica che ci schiaccia.
Ermanno Pirola.
Stiamo attenti a chi aspetta di essere chiamato!!!
Centinaia di migliaia di pensionati e di persone vicine alla pensione
non si sono stracciate le vesti, ne hanno bloccato l'Italia , anche se
hanno perso i pensionati migliaia di euro ed i pensionandi almeno tre
anni di pensione per un totale da 50.000 a più di 100.000 euro. Perchè
le categorie ristrette ma rumorose perchè utilizzate o molto vicine a
professionisti, politici e giornalisti devono fare tanto caos ? Che
ci sia qualcuno che a parole è d'accordo ma aspetto che lo chiamino
!!!. Lui ha i suoi canali ( la base del suo partito che ha sempre
pensato al proprio particolare) . Stiamo attenti che vogliono tornare
al potere anche se l'Italia va a picco.
Alfredo