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martedì 3 gennaio 2012

L'"harakiri" della Lega

Da quando non è più al governo la Lega si è imbarcata in una pericolosissima avventura: tentare di "recuperare la verginità" lanciandosi a testa bassa contro il governo e le istituzioni.
Per fare ciò ha rispolverato alcuni suoi tradizionali, ma ormai frusti, cavalli di battaglia come la secessione,  il "celodurismo"e  il parlamento padano, ed ha ripreso toni polemici sguaiati, gratuitamente offensivi ed anche ridicoli, come lo striscione esposto al senato "Governo ladro", quasi che il precedente esecutivo, di cui la Lega era parte fondante, non avesse fatto manovre pesantissime, ma purtroppo  tardive e incerte e, quindi, inefficaci.
In questa deprimente campagna denigratoria si sono particolarmente distinti Bossi, che ormai sa esprimersi solo a suon di pernacchie e il solito Calderoli che crede di fare lo spiritoso paragonando il  discorso di fine anno del Capo dello Stato a quello dell'immondo Cetto la Qualunque.
 Maroni ha tentato di spiegare in una lettera al Corriere il diritto della Lega, come partito che non supporto l'attuale governo, a fare "un'opposizione frizzante": il punto è che l'azione della Lega non è affatto frizzante ma soltanto penosa e assolutamente controproducente.

Può stupire il fatto che questo partito,  al quale in passato è stata riconosciuta una capacità di sintonizzarsi con gli umori profondi di una significativa parte di elettorato, non si renda conto che il "sentire del popolo" è totalmente contrario alla risibile sceneggiata che sta mettendo in atto.
Le dichiarazioni brutali, a volte deliranti,  dei suoi leader costituiscono un'offesa non solo verso le istituzioni ma anche nei confronti dei cittadini che sono chiamati a forti sacrifici e che chiedono alle forze politiche comportamenti seri e responsabili, anche se si trovano all'opposizione
E' finito il tempo del "teatrino della politica":  bisogna dare atto a quasi tutti i partiti di aver saputo fare un passo indietro a fronte della terribile emergenza che dobbiamo affrontare e di aver opportunamente abbassato i toni del dissenso, pur non facendo mancare rilievi critici sui provvedimenti del governo, soprattutto in merito ad equità e crescita.
Personalmente credo che la Lega abbia assunto l'attuale deriva estremista soprattutto per disperazione, rendendosi conto di non avere le capacità e le risorse per produrre reali cambiamenti ( la vicenda del federalismo è illuminante a questo riguardo).
Il tentativo di raccattare consensi sollecitando l'inquietudine e sfruttando il malessere prodotto dalla crisi, potrà forse avere un certo successo nella sua base militante, ma allontanerà definitivamente dalla Lega quella parte dell'elettorato moderato che aveva votato per questa formazione politica  come "male minore", non riconoscendosi più nel PDL piegato alle esigenze personali del suo leader.
Che le elezioni si facciano alla loro scadenza naturale o che vengano  anticipate (cosa improbabile), la Lega subirà certamente un pesante ridimensionamento elettorale e, se dovesse proseguire nelle stessa insensata direzione, rischierebbe nelle elezioni successive di scomparire dal quadro politico parlamentare, come è avvenuto per le forze estremiste della sinistra  che avevano, fino al 2006, un consenso paragonabile a quello attuale della Lega e che, nel 2008, non hanno ottenuto alcun seggio in Parlamento. E' vero che allora queste forze si presentarono separate e non superarono per questo  motivo la soglia di sbarramento, ma un'elettorato stufo delle buffonate potrebbe fare brutte sorprese anche ad una Lega unita, non escludendosi, peraltro, che la stessa possa scindersi di qui ad allora.

Converrà, quindi, ai leader di questo partito, rivedere le loro posizioni disfattiste finchè sono in tempo ad evitare la catastrofe.

24 commenti:

Stefano ha detto...

caro Roberto, mi picerebbe credere al pesante ridimensionamento. Purtroppo alle urne non vanno solo quelli che hanno buona memoria e/o cervello da capire il senso di misure pur impopolari, ma -come spera proprio la Lega- ci va anche l'elettore populista ed individualista che ha a cuore solo quel che tocca le sue tasche. Per questi ultimi, ben vegano i cartelli in aula e il dito medio alzato ...

Gianmaria Scapin ha detto...

Mi sembra però che tutti stiano cominciando a temere la disfatta ad opera del M5S. Le stime oggi lo danno fra il 6 e l'8 % Sarebbe già la terza forza politica. Senza finanziamenti, senza giornali e con tutte le tv contro. Stiamo parlando di una realtà, e non di un partito, che con un sostegno mediatico avrebbe più del 50% dei consensi. (a sx come a dx).Non mi sembra valga la pena di discutere ancora del più vecchio partito italiano (la Lega) che ha governato per pìu di dieci anni distruggendo il paese. Andate lungo le strade del veneto: accanto al suo simbolo viene ora associato la parola mafia. Sono morti e lo sanno.L'unico modo che gli rimane per sopravvivere e fare un po di cagnara per quei votanti che non hanno tempo di approfondire. Lasciamoli morire in pace.

roberto ha detto...

Rispondo a Stefano:

Certo, esiste una parte dell'elettorato cui va bene, come tu dici, il dito medio alzato e i cartelli in aula, ma io credo che molti comincino ad aprire gli occhi vedendo un partito che, quando è all'opposizione, grida "Roma Ladrona" e quando è al governo, si integra completamente nel sistema di potere, senza fare nulla di concreto per cambiare le cose.
Inoltre ritengo che la situazione di crisi induca molti a non tollerare più comportamenti chiaramente strumentali,di pura facciata, e a pretendere da tutti, maggioranza e opposizione, un contributo serio per salvare il Paese e ripristinare la credibilità perduta. Non è con la maleducazione e le ingiurie che si va su questa strada

Tiziano ha detto...

Roberto, concordo complessivamente con la tua analisi, anche se sarei più prudente sulla futura debacle elettorale della lega. Si sta parlando di un movimento radicato in ampie parti del territorio e, nel suo zoccolo duro, fiero della propria storia. Ritengo che il disorientamento attuale di molti leghisti rispetto alla posizione ortodossa del vertice, sia un male minore rispetto al disagio pesante dell'ultimo anno di alleanza con il PDL. Ti porto una testimonianza locale ma significativa. Sono nato e vivo da sempre a Monza e ben conosco il tessuto economico, sociale e politico di Monza e Brianza. Pur stando su posizioni progressiste ho diverse conoscenze leghiste di persone appartenenti a diversi ceti. Nei loro discorsi colgo disorientamento, disagio, in alcuni casi disaffezione più nei confronti delle persone che li rappresentano che sull'idea politica del movimento. In molti casi non mi pare ci siano persone pronti ad abbandonare la nave che affonda, anzi... Per inciso in città i gazebo della lega sono molto affollati di militanti e simpatizzanti che mi sembra gente normale che mediamente ragiona. Gli ultimi eventi hanno paradossalmente rinforzato il movimento, del tipo meglio da soli che male accompagnati (per inciso PDL e Lega a Monza sono ai ferri corti e probabilmente si presenteranno separati alle prossime elezioni amministrative di aprile). L'immagine che mi sono fatto è di un movimento con la testa piccola e senza una strategia ma con cuori e muscoli ancora molto tonici. La questione vera è quella di saper orientare la parte buona della lega rispetto a questione di fondo che hanno il loro fondamento (leggi federalismo) ma che sono state svendute sull'altare del potere politico.

roberto ha detto...

Rispondo a Skap:

Abbiamo già avuto modo di scambiare in passato, sul blog, alcune riflessioni sul Movimento 5 Stelle. A mio avviso molte denunce fatte da Grillo e dal suo movimento sono fondate e condivisibili ( e la sua potenziale forza elettorale ne è una conferma) ma il tono estremista, provocatorio e, molto spesso, scurrile con cui si propone non sono troppo diversi da quelli della Lega.
Inoltre il difetto principale di Grillo è quello di ritenersi "il portatore della verità": chi non è d'accordo con lui è un reprobo e va demonizzato.
Credo che sia perfettamente legittimo interpretare il grave malessere di una parte significativa della società civile in toni forti, ma quelli di Grillo penso siano eccessivi e indigesti ai più.
In politica anche la forma è sostanza.

roberto ha detto...

Rispondo a Tiziano:

Ho apprezzato il tuo articolato commento e la testimonianza che hai portato da buon conoscitore di una realtà territoriale a forte presenza leghista.
Mi è parsa molto azzeccata la tua definizione della Lega come " un movimmento con la testa piccola e senza strategia, ma con cuore e muscoli ancora tonici". E' certamente una realtà vera, non fittizia, ma non so quanto possa durare se continua ad essere guidata da un vertice spesso impresentabile e che, come tu dici, ha svenduto i propri ideali per il potere. E pensare che il federalismo, se ben fatto, sarebbe una cosa utile al Paese.
E' necessario un cambiamento di leadership ma la scarsa democrazia interna renderà difficile un ricambio.

Anonimo ha detto...

Voglio dirti che sono completamente d'accordo con te.
La lega cerca di mascherare che, nonostante la sua presenza al governo e', tra i partiti autonomisti europei, quello che ha ottenuto di meno anzi nulla. Anche io penso a un suo tracollo nelle prossime elezioni. Con ciò purtroppo evaporerà anche la possibilità di avere un serio federalismo che a mio modo di vedere resta importantissimo per un paese così eterogeneo come l'Italia.Cari saluti e molti auguri.
Mariano.

roberto ha detto...

Come potrai leggere nella risposta che ho dato a Tiziano, ho la tua stessa idea sull'importanza del federalismo in un Paese come il nostro.
Per portare avanti un'idea innovativa come questa servono politici di rango, che non scendano continuamente a compromessi al ribasso pur di stare al potere.
A mio avviso fra i leghisti solo Maroni ha la statura per assumere questo ruolo, in quanto ha dimostrato, come Ministro dell'Interno, di avere coraggio, determinazione e capacità di raggiungere gli obiettivi. Ma dovrebbe smarcarsi nettamente dalla linea di Bossi che, soprattutto dopo i problemi di salute che ha avuto, non è più stato in grado di mantenere la spinta e la coerenza necessarie per vincere le resistenze altrui.

Anonimo ha detto...

La Lega cavalca la tigre. Quanto all'essere sguaiata, lo è sempre stata.
Comunque non sarei così sicuro che il governo stia adottando i provvedimenti necessari. Spero vivamente di sbagliarmi.
Gianni

Gianmaria Scapin ha detto...

Confronti.Il M5S ora avrebbe anche il 70% dei consensi se avesse uno spazio pubblico. E' talmente eterogeneo che nessuno ha idea cosa potrà diventare. Mentre quello che è stato la LEGA NORD e sotto gli occhi di tutti. Con la scusa del federalismo ha impedito al paese di crescere e liberare le forze più creative e sane, quelle del nord produttivo (che è rimasto imbrigliato ad attendere per anni).Si sono venduti per 4 denari (tutti i documenti sono online da anni sul versamento di 100 miliardi alla Lega da parte di soggetti vicini al cavaliere per sanare il debito della fallita banca del nord). Mi aspettavo si sciogliessero dopo l'ennesima figura rimediata in questi anni.Rimangono per far sopravvivere la signora Marrone, il Trota i loro cugini e le loro amanti. Una vergogna per tutto il Nord Italia un onta da lavare al più presto.

roberto ha detto...

Rispondo a Gianni:

Un tempo molti erano indulgenti verso gli eccessi della Lega perchè li consideravano folcloristici e frutto di una vocazione "popolare" di questo partito.
Oggi è tempo di ristabilire la realtà: chi ha incarichi pubblici non può più permettersi atti di vilipendio delle istituzioni e offese ai sentimenti condivisi della maggioranza dei cittadini, pena l'essere escluso da quegli incarichi.
Quanto all'efficacia delle azioni del Governo credo sia necessario dargli il tempo di lavorare. Che la manovra sia zoppa non c'è dubbio, ma il Governo stà dimostrando, con l'avvio della fase 2, di non voler lasciare il lavoro a metà.

roberto ha detto...

Rispondo a Skap:

Rispetto la tua idea sul potenziale del Movimento 5 Stelle, ma la ritengo personalmente troppo ottimistica.
Condivido la tua valutazione sul fatto che la scarsa efficacia della Lega abbia danneggiato il Nord produttivo, ma - come ho scritto in precedenti commenti - ritengo il federalismo un'opportunità per il Paese, se fosse fatto seriamente.
Non ho visto la documentazione sulle transazioni finanziarie cui hai fatto cenno e, su questo, non mi pronuncio (per ora).
L'entourage di Bossi è indubbiamente preoccupante ed è sperabile che, in sede elettorale, i leghisti non trangugino ancora nepotismi come la nomina forzata del figlio di Bossi in Consiglio Regionale (e magari domani in Parlamento).
Su questo dovrà intervenire anche il referendum o una nuova legge elettorale.

Anonimo ha detto...

Non mi sconcerta più di tanto il comportamento della Lega, delle cui sparate siamo abituati. Tuttavia dobbiamo riconoscerne la coerenza e dobbiamo anche comprendere quel suo senso di superiorità derivante dall’essere una delle regioni più produttive d’Italia. Proviamo ad immaginare i ricatti di cui sarebbero capaci certe altre regioni se contribuissero al PIL tanto quanto la Lega.

Ciò premesso, quello che veramente mi sconcerta è la mancanza di buon senso anche di questo governo di tecnici. E’ mai possibile che persone abituate a gestire col cervello (nell’attuale governo c’è chi gestiva la cultura, chi era studioso, chi gestiva società e banche) non si rendano conto che disposizioni come quella del limite al contante genera ogni sorta di fastidi a poveri cittadini che sarebbero, per definizione, le persone da lasciare maggiormente in pace? Voi mi direte: ma è uno sbaglio da poco. Io ribatto, ma è molto grave per persone libere di fare bene le cose (i politici non sono sempre liberi di fare bene le cose, c’è sempre il consenso a breve in agguato).

E poi non mi stanno bene gli strumenti dati al fisco per controllarci. E’ una moda addirittura iniziata col governo Berlusconi e questo, fin dall’inizio, avrebbe dovuto lasciare molto perplessi. L’evasione fiscale in democrazia si combatte con regole e leggi chiare e senza zone grigie, punto e basta. Ad esempio, in tema di lavoro per i giovani fino a 35 anni, per evitare il sommerso non basterebbe obbligare che la retribuzione avvenissero unicamente con i buoni lavoro tassati alla fonte e rendere responsabili in solido le due parti? E magari, una volta fissata una retribuzione oraria minima per tutti (dal cameriere all’ingegnere) ed il numero massimo di giornate annue lavorabili, lasciare che tutto il resto venga concordato dalle parti? E sempre alle due parti fare dormire sonni tranquilli eliminando il consulente del lavoro che,al limite, dovrebbe servire solo alla grande industria?

Una ultima battuta paradosso che forse ho già fatto, ma che mi piace ribadire in questo mondo di persone che sembra pensino poco con la propria testa: come ci troveremmo oggi col debito pubblico se non ci fossero stati gli evasori negli ultimi 30 anni? Saremmo entrati in Europa? Forse se non ci fossero stai gli evasori avremmo una TAV Torino-Palermo e meno dissesti idrologici? Meglio che ogni famiglia abbia potuto comprare immobili da dare ai figli senza futuro. Alla fine, per fortuna, il buon senso dell’italiano prevale sempre. Speriamo che un po’ di questo buon senso dell’italiano medio rimanga nella testa dei tecnici che ci dovrebbero salvare.


Paolo

roberto ha detto...

Rispondo a Paolo:

Circa le sparate della Lega rimando alla risposta che ho dato a Gianni.
Non credo che il PIL delle regioni del Nord sia merito della Lega e che giustifichi un senso di superiorità; quanto alla coerenza mi sembra che fra il dire e il fare di questo partito ci sia una notevole distanza.
Sono d'accordo che "l'evasione fiscale si combatte con regole e leggi chiare, senza zone grigie", ma questa affermazione, se non ho capito male, mi sembra in contraddizione con quanto Lei dice, sia pure in forma paradossale, nell'ultimo capoverso (" come ci troveremmo oggi col debito pubblico se non ci fossero stati gli evasori negli ultimi 30 anni ?).
La mia risposta a questa domanda è che ci saremmo trovati teoricamente meglio perchè lo Stato avrebbe avuto più risorse e avrebbe dovuto ricorrere meno al debito; però qualche dubbio su che fine avrebbero fatto quei soldi può venire.

roberto ha detto...

A PROPOSITO DI CALDEROLI

Riporto quanto scritto da Massimo Franco sul Corriere della Sera di oggi 5 gennaio " il tentativo maldestro del leghista Roberto Calderoli di schizzare fango sul premier con la "festa" in famiglia di Capodanno a Palazzo Chigi, dimostra i rischi di un' offensiva strumentale".

Sono totalmente d'accordo e aggiungo che siamo di fronte all'ennesima prova dello stato di confusione in cui versa questo partito.
La Lega è sull'orlo di un burrone. Deve fermarsi e fare un passo indietro, altrimenti saranno guai seri.

Anonimo ha detto...

La Lega ha mantenuto negli anni uno slogan profondamente volgare ma di successo nel suo elettorato: la Lega ce l'ha duro. Ora, essendo la Lega indiscutibilmente un termine femminile e non ritenendo possibili nel suo seno casi di transessualità,la unica possibile soluzione è il riferimento della "durezza" ad un suo capezzolo.
Insomma, una brutta copia della Marianna francese, censurata del tricolore e della berretta frigia.Decisamente rétro e poco rivoluzionaria in fondo...

roberto ha detto...

E' un'interpretazione inconsueta ma logicamente corretta.

Potrebbe trattarsi di una metafora della palese distanza che c'è, nella Lega, fra il dire e il fare (vorrei, ma non posso....)

roberto ha detto...

ANCORA A PROPOSITO DI CALDEROLI

Riporto la prima parte dell'articolo pubblicato in prima pagina dal Corriere della Sera di oggi a firma di Aldo Grasso:

" Se vivessimo in un Paese normale, dopo la sparata sui presunti bagordi di Palazzo Chigi consumati a Capodanno dal Presidente Mario Monti, il poco onorevole Roberto Calderoli avrebbe dovuto chiedere scusa. Invece si è incarognito : vuole una risposta in sede istituzionale perchè Monti fa troppo il Maestrino. Succede che per ragioni elettorali si esageri un pò e si passi dalla parte dei post galantuomini, magari per nascondere il fatto che la Lega con "Roma ladrona" ci è andata a nozze come tutti gli altri partiti.........".

Condivido tutto , ma mi pare che Grasso sia troppo indulgente dicendo "si esageri un pò". In realtà si esagera troppo (il lupo perde il pelo ma non il vizio...). E lo si fa a proprio danno perchè le sparate di Calderoli sono così ovviamente controproducenti che viene da domandarsi se non ci sia,nel personaggio e nel partito che lo lascia agire così, una forma di "cupio dissolvi", il desiderio, magari inconscio, della propria autodistruzione.

Lionello Leoni ha detto...

lei dimentica un fatto fondamentale, la lega è sorta ed ha come supporto base la protesta - è nata sull'onda della protesta e la cavalca quindi mi pare che sia in linea - semmai vi è da chiedersi come abbia potuto governare - non sarei cosi' pessimista sul crollo, anche gli ultimi sondaggi la danno al 9% - vedi ieri sera ballarò - io credo anzi che guadagnerà consensi al nord e li perderà al sud ed al centro - non so come si possano votare ma ognuno è libero du farlo - occorre dire solo che i suoi rappresentanti non sono mai stati colti con le mani nel sacco - è poco, ma è tanto in una nazione dove il furto è al primo posto nelle preferenze - per quanto riguarda la bce e le banche credo che l'argomento sia troppo complesso per le menti normali - e non tecnologiche - ricambio gli auguri.

roberto ha detto...

Rispondo a Lionello:

Sono d'accordo sul rapporto intrinseco fra Lega e protesta e sul fatto che La lega non sia stata coinvolta in scandali ( fatto salvo il fallimento della sua banca), ma la gente ha bisogno anche di governo e su questo il Carroccio ha fallito clamorosamente, perchè ha accettato i più bassi compromessi, senza portare a casa risultati. Come ho accennato nel post, il ritorno plateale e fuori dalle righe alla protesta, le potrà guadagnare qualche consenso ma è anche un chiaro sintomo di debolezza e di confusione.
Malgrado i sondaggi,io resto dell'idea che complessivamente la Lega, se coninua con l'andazzo attuale,avrà un brutto risveglio dopo le elezioni.

Gil ha detto...

Un suggerimento al Governo ed al Paese. Se i" rimborsi elettorali" sono stati impiegati dalla Lega Nord per investimenti finanziari in Tanzania, Cipro e Norvegia forse non sono serviti a rimborsare le spese elettorali. Non sarebbe il caso di verificare la cosa, spiegarla meglio ai futuri elettori e proporre una qualche modifica alla legge in corso per renderla più seria?( ad esempio effettuare i rimborsi solo dietro presentazione di giustificativi e fatture - come si fa tra la gente normale - e non "a prescindere").

Anonimo ha detto...

Mi sembra che molti si lascino prendere dal "whishful Thinking" a proposito di dèbacle della lega e di successo di Grillo. Il grande errore di Bossi è di continuare ad aizzare lo zoccolo duro, anzichè cercare di attrarre i moderati delusi da Berlusconi, cosa che Maroni ha capito benissimo. Certo la lega è volgare e becera, ma nessuno ha notato che si sono ridotti i ministeri ma si è creato un ministero per la coesione nazionale,che francamente fa ridere.
Più in generale trovo che, mentre tutti, o quasi, si dicono favorevoli ad una evoluzione verso un maggiore liberalismo, lo stato diventa sempre più oppressivo ed invadente, senza essere più efficiente ed efficace.

Andrea

roberto ha detto...

Rispondo a Gil:

Mi sembra un'eccellente idea.
Visto che, per reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti - cassato da un referendum popolare - i politici hanno parlato pudicamente di "rimborso elettorale", è giusto che il loro eufemismo diventi realtà e che il finanziamento sia dato solo a fronte di spese effettive.
Questo cambiamento incontrerà ovviamente forti resistenze ma, in questo tempo di emergenze, tutto è possibile.
Se ciò si avverasse, il tesoriere della Lega non avrebbe più bisogno di cercare destinazioni esotiche per i soldi che, evidentemente, non sa come spendere a favore della "causa padana".

roberto ha detto...

Rispondo ad Andrea:

E' continuando ad " aizzare lo zoccolo duro, anzichè cercare di attrarre i moderati delusi da Berlusconi", come tu giustamente scrivi, che la Lega si sta scavando la fossa sotto i piedi.
Sono d'accordo, e l'ho scritto in un altro commento, che Maroni sia l'unico in grado di portare la Lega fuori dall'attuale pantano ma bisogna vedere se avrà il coraggio di rompere con Bossi.
Può darsi che la debacle della Lega, che io prevedo se nulla cambia nel partito, sia "whishful thinking", ma questo lo sapremo solo dopo le elezioni.
Sul contrasto fra liberismmo dichiarato e aumento del peso statale sono d'accordo, ma bisogna riconoscere che Monti ha quasi una "mission impossible": uscire dalla voragine del debito e creare le condizioni per lo sviluppo. Almeno ci sta provando; se avrà successo ce lo dirà lo spread.