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sabato 14 gennaio 2012

Lega: ricambio al vertice o scissione

Nel mio precedente post (L'"harakiri" della Lega) ho sostenuto la probabile debacle elettorale ed anche la possibile sparizione della Lega dal panorama politico parlamentare, il che ha suscitato perplessità in alcuni lettori.
Ho anche ipotizzato l'eventuale scissione di questo Partito.

Ora leggo sulla stampa notizie che rendono possibili tutti questi scenari.

Nella votazione che ha salvato dal carcere Cosentino, si è evidenziata l'ormai insanabile spaccatura fra il "cerchio magico" dei fedelissimi bossiani e il gruppo dei "maroniani" che seguono l'ex Ministro dell'Interno. Maroni ha testualmente dichiarato dopo il voto " A questo punto io rappresento la linea dell'opposizione interna: nel gruppo dirigente ho pochi alleati, ma nella base i rapporti di forza s'invertono; ecco perchè occorre celebrare al più presto i congressi". E ha aggiunto "o c'è una svolta oppure il movimento finirà a causa dei pretoriani che stanno intorno a Bossi....l'unica cosa che escludo  è uscire dalla Lega per fare un'altra cosa".
Infine: " senza una svolta finiremo come Rifondazione Comunista, un partito di nicchia, un partito avvizzito.....occorre mettere in moto il cambiamento o la sconfitta sarà definitiva".

Come si vede è da un autorevole esponente leghista che vengono confermate sia l'ipotesi della debacle, sia  quella della possibile uscita dal parlamento, come è avvenuto, appunto, per Rifondazione.

Maroni dichiara, invece di non voler lasciare la Lega per fondare un altro partito; tale dichiarazione è  necessaria al fine di  poter combattere la battaglia interna per la leadership, ma a questo passo estremo potrebbe essere costretto da chi ancora detiene l'ultima parola nella lega, cioè Bossi. E ciò perchè, in un partito che non ha fatto un congresso  nazionale negli ultimi dieci anni, è assai improbabile che si accetti di farlo quando il "sentiment " della base è tutto a favore di Maroni.
Senza il congresso la scissione sarebbe inevitabile anche perchè gli umori della base sono inequivocabili. Basta citare alcuni messaggi di leghisti comparsi sui social network o lanciati attraverso Radio padania: dal divertente " Camorra Ladrona, la Lega ormai perdona" al più articolato " Sono stato preso per i fondelli da questi capoccia leghisti che nelle nostre piazze condannano Roma Ladrona  e poi fanno queste porcate. Mai più. Mai più". Altro esempio " abbiamo votato Lega ma dopo questa giornata  chiediamo scusa all'Italia e a tutti gli Italiani, Mai più ai conniventi con i mafiosi i nostri voti e state tranquilli: presto si andrà alle elezioni e ve ne accorgerete". Infine " Bobo, non ci deludere, mandiamo a casa il vecchio Bossi, ce ne ha fatte ingoiare troppe! Se ci deve essere la scissione, ben venga!"
Va detto, al riguardo, che la definitiva rottura fra i  due leader potrebbe materializzarsi già in occasione della prossima manifestazione di piazza della Lega, prevista a Milano il 22 gennaio.

Entrambi gli scenari (ricambio o scissione) potrebbero dare una scossa all'attuale decrepito sistema politico italiano perchè Maroni, come ho già scritto in altre occasioni, è uomo credibile e di spessore, che riscuote consensi in un vasto arco elettorale. Sarebbe in grado di calamitare una larga parte dei moderati di centro destra delusi dallo screditato asse Berlusconi-Bossi e potrebbe persino pescare qualcosa nell'area dei progressisti delusi dalle incertezze del PD e non attratti dalle forze alla sua sinistra.
Maroni potrebbe anche trasformare il velleitario  e fallimentare  "Partito del Nord", che non potrà mai superare, per questa sua connotazione, il 10/12% dei voti a livello nazionale, in un serio "Partito federalista" con maggiori ambizioni, capace di  tutelare le  differenti esigenze territoriali in uno schema nazionale unitario, non "servo di Roma" ma frutto della "collaborazione competitiva" fra diverse aree territoriali.

E' finito il tempo dei riti celtici, della "nazione padana", della secessione. E' il tempo di costruire un  centrodestra degno di questo nome, non succube dei leader, e un dinamico stato federale. Alla vecchia Lega ormai superata resta comunque il merito storico  di aver concepito l'idea federalista, anche se, per il suo provincialismo, è stata incapace di realizzarla.

19 commenti:

Aldo ha detto...

Devo dirti che anch'io avevo una certa perplessità sulle tue tesi, me devo riconoscere che erano fondate.
Sarebbe l'ora che si muovesse qualcosa in questa pozza stagnante che è la politica italiana.
Anche se la scissione mi pare l'opzione più probabile, non sono sicuro che Maroni, se non viene cacciato (alla Fini....) abbia voglia davvero di fare lo strappo. Staremo a vedere.

roberto ha detto...

Rispondo ad Aldo:

Dopo quanto è apparso sulla stampa questa mattina, circa il divieto posto da Bossi agli incontri di Maroni sul territorio, sembra che siamo arrivati alla resa dei conti finale. A questo punto pare anche a me che la scissione sia l'esito più probabile.
In ogni caso il panorama politico italiano è destinato a cambiare parecchio.

Gil ha detto...

Maroni a capo di una Lega-2 seria e affidabile? Non confondiamo il desiderato col possibile!Ovvero, prima andiamo a controllare quanti scheletri ci sono nell'armadio di via Bellerio e quindi quanti sono i "federalisti" senza peccato originale: pochi e non certo quelli che sono in Parlamento. Ergo:Bossi come don Verzè, o meglio come Kim Jong-il,il Presidente Eterno...

Giacomo Luciano ha detto...

Cosa si può dire o commentare,a me sembrano dei doppiogiochisti,dicono
cose ne fanno altre ,Roma ladrona e vogliono la seccessione ma si
fanno pagare da Roma,sono contro i mafiosi e salvano col voto dei
possibili mafiosi, che dire.Viva L'Italia

roberto ha detto...

Rispondo a Gil:

in politica vale il fondamentale principio "mai dire mai".

Certo, alla luce del marasma e della delusione che la Lega ha prodotto con gli atteggiamenti ondivaghi e autoritari di Bossi e con la sua subordinazione a Berlusconi per motivi d'interesse non solo politico (anche nella vicenda Cosentino) ci sarebbe da buttare tutto a mare.
La politica, però, non si fa solo con il rifiuto, ma guardando ai fattori che possono produrre il cambiamento, che oggi sono, nella Lega, l'atteggiammento della base, molto critico verso l'attuale vertice ed anche la presenza di un leader come Maroni, che non è certo perfetto, nè esente da critiche, ma che ha mostrato - ricoprendo un ruolo istituzionale di grande rilievo - di saperlo svolgere con notevole effficacia, nel pieno rispetto delle isituzioni nazionali. Non è poco, tenendo conto che Maroni gode anche di grande fiducia nella base.

roberto ha detto...

Rispondo a Giacomo Luciano:

Credo che il doppiogiochismo, come Lei giustamente evidenzia, sia il fattore che pesa più negativamente nell'immagine della Lega.
Non solo la pubblica opinione, ma anche i militanti "duri e puri" si sentono ormai largamente "presi per i fondelli" da questo partito, come è evidente dalle citazioni che ho riportato nel post.
Un cambiamento di leadership è necessario per tentare di recuperare una credibilità largamente compromessa dall'estrema distanza che c'è, in questo partito, fra il dire e il fare e dalle insulse e ridicole sparate di molti suoi esponenti.

Anonimo ha detto...

Caro Roberto,sono completamente d'accordo con il tuo ultimo scritto sulla Lega.Credo tuttavia che ormai il disegno di un serio federalismo non possa più essere affidato ad un partito territoriale,ma,magari nella prossima legislatura,a un partito o movimento nazionale che faccia del federalismo anche la modalità fondamentale del risanamento finanziario e del rilancio economico del paese.Cari saluti,

Mariano Marchetti.

roberto ha detto...

E io sono d'accordo con la tua proposta di demandare il federalismo ad un partito a carattere nazionale. Ho infatti scritto, verso la fine del post, che Maroni potrebbe trasformare il vecchio "partito del nord" in un serio "partito federalista" che agisca in un'ottica nazionale.
Ciò consentirebbe a tale forza politica di attingere al patrimonio storico della Lega e proiettarsi verse mete non territoriali ma riguardanti l'intero Paese
E' un'occasione storica che speriamo non venga sprecata.

Anonimo ha detto...

La scissione ci sara,'ma non nella LEGA Ma Tra Paesi Europei. L'Europa,
e' un continente pieno di Patrioti,e
TRADITORI LECCA CULO DEGLI AMERICANI,
(come gli italiani). I Politici italiani, fanno i politici solo per
riempirsi le tasche di soldi e la pancia di M...A,dell'Italia non gliele frega un C...O. Date un'occhiata alla T.V.,leggete i giornali,cosi' vi darete conto la
fine che sta facendo la lingua , italiana.Mettetevelo bene in testa,
fino a quando gli americani resteranno in Italia, in Europa non ci sara' mai Pace,ne' Unita'
Scusate per il mio povero italiano,
purtroppo ho dovuto lasciare l;Italia a 14 anni per l'Argentina,
e' quindi,non posso fare miracoli
tanti saluti
finche

roberto ha detto...

Rispondo a finche.

Il Suo italiano non è perfetto ma si capisce bene; ciò che non va bene è il volgare insulto che Lei fa agli italiani che mi dà l'occasione per precisare, a Lei e a tutti i lettori, che in questo blog non sono consentite volgarità: i commenti contenenti espressioni volgari saranno, d'ora innanzi, cancellati.
Venendo al merito delle questioni che Lei pone, dico quanto segue:

- la scissione dell'Europa è purtroppo un'eventualità possibile anche perchè, come scriveva ieri un autorevole economista sul Corriere della Sera, siamo nel pieno della terza guerra mondiale, che non si combatte più con i cannoni ma con le armi economiche,fra cui le agenzie di rating; e queste agenzie sono pilotate dai potentati finanziari americani. Su questo aspetto Le dò ragione.

- le critiche ai politici e alla loro ingordigia sono legittime e diffusissime nel nostro Paese. La grave situazione non si supera però solo lanciando anatemi, ma provando a favorire dei cambiamenti. L'interesse che sto rivolgendo alla Lega dipende dal fatto che la sua leadership storica ha fallito e solo qualche drastico cambiamento può ridare forza ad una realtà politica che, per quanto discutibile, è un vero movimento di popolo.

- la scissione della Lega è possibile, vista l'ormai assodata incompatibilità fra i "bossiani" e i "maroniani". Ieri Bossi ha fatto retrofront a causa della violenta protesta della base e Maroni ha reagito con aplomb. Ma il fuoco cova sotto la cenere e la battaglia per la leadership è appena iniziata. L'esito è incerto, ma nulla è precluso, neppure la scissione.

Giuseppe ha detto...

Anch’io avevo sperato che Maroni fosse diverso e non appiattito sulle posizioni di b.
ma poi sono tutti pappa e ciccia.... forse è solo una sceneggiata per tenere buona la base.
Dall’alto delle loro menti raffinate criticano Monti. Solo la più crassa ignoranza consente loro di avere quelle facce toste!
Ma come si fa ancora a credere a Bossi & C. ?
giuseppe

roberto ha detto...

Rispondo a Giuseppe:

Nel suo intervento alla trasmissione di Fabio Fazio, Maroni ha spiegato che, quando si fa parte di una coalizione, bisogna "ingoiare dei rospi". Il che è indubbiamente vero (coalizione = compromesso), ma c'è un limite anche qui: quando si è votato per porre di fronte alla Consulta il conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato ( Governo e Magistratura) perchè c'era in ballo la nipote di Mubarak, quel limite è stato ampiamente superato e si è entrati dritti nel ridicolo e, come diceva un noto personaggio del secolo scorso: "Il ridicolo uccide".
Concordo con Lei, quindi,circa un Maroni troppo appiattito sulle posizioni di Berlusconi, come peraltro tutta la Lega;il problema è che, quando si assaggia il potere, si ha difficoltà a difendere la dignità propria e del partito, per paura di perderlo.

Le critiche a Monti sono legittime ma non lo è la sceneggiata che la Lega ha montato fuori e dentro il Parlamento; anche qui si sono coperti di ridicolo.
Detto questo, convengo che non si può attualmente credere a "questa" Lega; ma se domani ci fosse un cambiamento nei termini descritti in precedenti risposte, la Lega potrebbe tornare ad essere una forza utile al Paese perchè il Federalismo, a mio avviso, è un progetto necessario per governare la nostra realtà socioeconomica in modo appropriato.

Anonimo ha detto...

Nella risposta a Giuseppe Lei riconosce che Maroni, come gli altri capi leghisti, ha peccato di eccessivo appiattimento sulle posizioni di Berlusconi, ma nel Suo articolo e in altre risposte lo ha indicato come un candidato credibile per il rinnovamento del partito. Non c'è contraddizione fra questi giudizi?

Matteo

roberto ha detto...

Non mi sembra. La contraddizione non è nei giudizi, ma nei fatti: l'appiattimento è stato un grave errore e costituirà un handicap per il futuro, ma anche correndo con un handicap si può vincere la corsa.
Maroni è stato, a detta di molti, il miglior ministro del precedente governo.
Ci sono, quindi, luci ed ombre; per me le luci prevalgono.

Anonimo ha detto...

Rispondo a Roberto
Nel dire Patrioti,e traditori lecca culo degli americani,(come gli italiani), mi riferivo hai politici italiani,non al popolo. Quindi chiedo scusa per questo male inteso
finche

roberto ha detto...

Rispondo a finche:

Grazie del chiarimento; in ogni caso è bene evitare insulti nei confronti di chiunque.
Il degrado della nostra politica ma anche della nostra società civile è in larga misura dovuto al diffondersi in vasti strati della popolazione di un linguaggio volgare e offensivo.
Ho stigmatizzato questo costume, fortemente presente nella Lega; per combatterlo bisogna tornare tutti a un confronto anche durissimo, ma civile.

Gianpiero Gemelli ha detto...

La Lega è ormai un ex-partito: decotto, senza ideali che non siano quelli del "particulare", volta soltanto al proprio interno e a difendere il giardino di casa.
Non mi è mai piaciuta e non mi piacerà mai.
Gianpiero Gemelli

roberto ha detto...

Rispondo a Gianpiero:

Condivido in buona misura le Sue riserve sulla Lega ( ed è la ragione per cui ne ho pronosticato il forte declino), e rispetto la Sua posizione, ma personalmente ritengo che "il fuoco si fa con la legna che si ha": gli attuali partiti sono ben poco attrattivi, ma bisogna stimolare una loro evoluzione.
A mio avviso, per quanto sia un compito assai difficile, Maroni potrebbe far gradualmente uscire la Lega dal suo "orticello" ed orientarla ad una ruolo più costruttivo.
Al momento non vedo chi, dopo l'era Berlusconiana, possa fare altrettanto nel PDL.

roberto ha detto...

Nell'ultimo commento per lasciare intatta la rima di un detto popolare, mi sono concesso una licenza grammaticale, sacrificando un congiuntivo.

Un amico mi ha detto in una conversazione telefonica che, mentre gli era chiaro il concetto di "orticello" riferito alla Lega, non lo era con riferimento al PDL.
Gli ho risposto che è l'orticello dei "provvedimenti ad personam" che hanno condizionato tutta la legislatura e rispetto ai quali non vedo, nel PDL, chi sia in grado di sfidare la linea del partito.