Il dado è tratto: con il suo tweet di Natale Monti è “salito in politica” col motto “ lamentarsi non serve, spendersi sì” e non ha imbarcato i voltagabbana, come auspicato nel mio post precedente.
E’ una scelta coraggiosa perché Monti non può contare su una propria base elettorale di partenza, ma soltanto sulla volontaria adesione alla sua agenda di forze politiche e sociali variegate e deve sperare che la sua scelta di rivolgersi con chiarezza ai cittadini, già provati dalla politica di rigore, si riveli vincente, malgrado egli non li lusinghi con facili promesse.
D’altronde non è più tempo di facili promesse. In un recente sondaggio, il Corriere della sera ha chiesto ai suoi lettori se avesse ragione Berlusconi proponendo di eliminare l’IMU e ridurre la pressione fiscale : il 90% ha detto di no. Ciò segnala una diffusa consapevolezza che la demagogia ci porterebbe definitivamente alla rovina e che il difficile percorso di risanamento delle finanza pubbliche intrapreso dal Governo tecnico deve essere proseguito dal governo politico che gli succederà, in quanto il peso del nostro debito non consente cedimenti.
Scrivevo al riguardo in un post precedente (“La Grande coalizione” del 24 luglio 2012) quanto segue:
“Il rientro da una follia collettiva che è durata oltre 30 anni richiederà necessariamente tempi lunghi ed un assetto politico ben diverso da quello che ci ha portato sull'orlo del baratro. Invece di una lotta politica apparentemente esasperata sul proscenio e totalmente disattesa dietro le quinte, occorrerà un approccio meno demagogico e più trasparente, capace di dire ai cittadini la verità: i sacrifici da fare saranno ancora molti e per molto tempo perchè il nostro Paese ha vissuto troppo a lungo al di sopra dei propri mezzi. Solo un doloroso ma salutare rigore ci porterà a risorgere.Monti è stato criticato per aver detto che "il politico pensa alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni", ma io sono d'accordo con lui.
Abbiamo bisogno di statisti.”
La sfida che Monti ha lanciato alle forze politiche è proprio da statista: uscire dalla logica del consenso a breve termine, ottenuto invariabilmente a carico del debito pubblico e, quindi, delle prossime generazioni, per costruire un consenso sulle scelte di lungo termine necessarie a riacquistare competitività e peso internazionale e garantire un futuro ai giovani. Per fare ciò ha stabilito dei “paletti” all’interno dei quali dovrebbero porsi i partiti per poter credibilmente competere per la guida del Paese. Cito, a questo proposito due articoli: il primo di Maurizio Ferrera sul Corriere del 24 dicembre:
“Il Presidente del Consiglio non lo ha detto esplicitamente, ma ha fatto capire che c’è una “Cornice Monti” e, al suo interno, una più specifica “agenda”. La cornice definisce un perimetro di ragionevolezza programmatica di base e comprende essenzialmente due elementi: il rispetto del quadro di riferimento europeo…..e……..il mantenimento dell’IMU ….perchè è diventata un simbolo di serietà fiscale e di impegno al risanamento.”
Il secondo di Massimo Giannini su La Repubblica del 24 dicembre:
“Da ieri il quadro politico è già cambiato……….grazie a Monti il bipolarismo italiano è già diverso da quello che abbiamo conosciuto negli ultimi venti anni. Con la definitiva esclusione della destra forza-leghista dal perimetro della governabilità, cade quella “anomalia necessaria”che ha giustificato le Larghe intese di un anno fa”.
Naturalmente ora la parola spetta agli elettori: se premieranno la forza politica che si sta costruendo in relazione all’ “agenda Monti” e confermeranno quanto i sondaggi dicono circa il successo del PD, si porranno le basi per un nuovo contesto politico in cui competeranno per il governo del Paese una forza politica di centrosinistra ed una di centro, in attesa che in futuro anche la destra possa porsi all’interno del “perimetro di ragionevolezza programmatica” citato in precedenza, dal quale si è autoesclusa a seguito delle posizioni massimaliste assunte.
Per il successo della formazione di centro è però indispensabile la costituzione di una Lista unica, non solo al Senato dove essa è imposta dai meccanismi elettorali del “porcellum”, ma anche alla Camera, dove c’è più libertà di azione. Le resistenze alla lista unica vengono, in parte, dall’UDC e da FLI che vorrebbe mantenere la possibilità di scegliere i propri candidati e, in parte, da Italia Futura che non vorrebbe confondersi con i partiti tradizionali della coalizione.
Queste resistenze devono comunque essere superate perché solo un’identità forte e visibile del Centro può sperare di attrarre il voto degli indecisi e di coloro che sono propensi ad astenersi dal voto, nonché di coloro che sono insoddisfatti delle posizioni assunte dai loro partiti di riferimento. Su questo punto non vi possono essere tentennamenti e non credo che Monti li avrà.
34 commenti:
Cosa ha fatto Monti di così straordinario, da essere indicato come salvatore della Patria? Ha tradito tutte le aspettative che erano state riposte in lui, comportandosi come il più mediocre dei politici.
Ha aumentato le tasse, anzichè ridurre le spese ed eliminare gli sprechi. Comportamento demenziale, con il risultato prevedibilissimo di ridurre il Paese sul lastrico. Le riforme, che un governo tecnico avrebbe dovuto presentare in Parlamento e chiedere la fiducia PRENDERE O LASCIARE, sono state il frutto di scandalosi compromessi con forze politiche e sindacali. Con il risultato che, nella migliore delle ipotesi, non hanno alcun impatto, oppure lo hanno negativo (legge sul lavoro). Si dice che lo spread è sceso. E' vero, ma senza l'intervento di Draghi, sarebbe ancora a 400 o più su. Si potrebbe continuare all'infinito, nell'elencare i fallimenti del Professore. E, in premio, si aprono per lui tutti gli scenari: presidenza del consiglio, della repubblica, della commissione UE ecc. ecc. Non si era mai vista nulla di simile!! Meditate gente, meditate.
Attilio Lucchini
Ha semplicemente evitato il default del nostro Paese. Anche se poteva fare di più sul versante riduzione delle spese, l'aumento delle tasse era inevitabile. Le decisioni di Draghi hanno contribuito, ma senza Monti lo spread ci avrebbe portato alla rovina.
Ora che Monti è libero dai vincoli che la "strana maggioranza" gli poneva, mostra di avere un piglio ben più deciso e idee chiare sul da farsi.
Io gli dò fiducia.
Roberto
Non scherziamo: nemmeno la Grecia è entrata in default! L'aumento delle tasse era assolutamente evitabile. Diversi premi Nobel (Krugman, Smith e altri), non dei semplici ragionieri, hanno sentanziato che aumentare le tasse in periodo di recessione è da imbecilli. Il Paese è sul lastrico, come non mai. Tutti gli indicatori sono negativi, rispetto ad un anno fa. Solo lo spread si è ridotto, ma per merito di Draghi. Vogliamo parlare di disoccupazione, debito pubblico, PIL, produzione industriale, chiusura di aziende, consumi ecc.ecc.? Monti, su cui tutti contavano, ha fallito completamente il suo compito. Un governo tecnico non doveva patteggiare continuamente con partiti e sindacati (come fanno i peggiori governi politici, con i risultati che sappiamo), ma presentare le sue proposte in Parlamento, nei primi sei mesi, chiedendo il voto di fiducia. Avrebbe messo i partiti di fronte alle loro responsabilità. Qualcuno non era d'accordo? Ne avrebbe risposto nei confronti del Paese. Volendo, invece, galleggiare a tutti i costi, in previsione di future salite........, Monti ha preferito cercare il compromesso anche il più scandaloso con partiti e sindacati, con il risultato che le riforme scaturite sono risultate annacquate e di nessun impatto. L'ultima perla è stata le legge sulla ELEGGIBILITA' di tutti i condannati presenti in Parlamento. Mi fermo qui, per non annoiare, ma ci sarebbe da scrivere un romanzo.
Ripeto, Monti è stata una delusione per tutti noi, che l'avevamo sostenuto.
Dobbiamo ringraziarlo (unitamente a Napolitano) per una sola cosa: è servito per eliminare Berlusconi, e, come tale, è diventata un'icona.
Cordiali saluti
Attilio Lucchini
La Grecia non è andata formalmente in default, ma il valore del suo debito è stato drasticamente tranciato e il suo accesso ai mercati si è chiuso. Recentemente, avendo mostrato maggiore serietà e determinazione nella strada del risanamento dei conti, il valore del suo debito è aumentato ed ha ottenuto fondi dall'Europa.
Rispetto l'opinione dei premi Nobel keynesiani, ma non ne condivido la ricetta: la recessione, che loro considerano il problema è, per me ( e non solo per me), la soluzione. Un Paese che è vissuto per decenni a debito deve necessariamente ridimensionarsi. Comunque l'Italia non è affatto sul lastrico; ci sono fasce deboli che soffrono molto e che andrebbero maggiormente aiutate in questa difficile congiuntura, ma il nostro resta uno dei Paesi più industrializzati del mondo e la ricchezza degli italiani è al primo o secondo posto in Europa.
Condivido il tuo giudizio sul fatto che Monti si è prestato a compromessi che avrebbe potuto evitare, tipo quello sull'ineleggibilità, e penso che vada incalzato sulle cose che non funzionano,come le norme sugli esodati, ma resto dell'avviso - senza aver la pretesa di convincerti - che sia l'opzione migliore per chi voglia fare una scelta di governo. Per chi preferisce una scelta di opposizione ritengo che Grillo, pur avendo anch'esso vistosi limiti , fra cui il suo singolare concetto di democrazia interna, sia l'opzione preferibile.
Grazie delle vigorose opinioni che esprimi, anche se sono diverse dalle mie.
Roberto
Condivido totalmente le valutazioni espresse.
Ne sono lieto. Grazie.
Roberto
Aspetto di conoscere come si presenterà il nuovo quadro politico e poi prenderò una decisione in merito.Resta il fatto che il dsirettore generale di una azienda che presenta i risultati di Monti, dopo un anno di attività, verrebbe licenziato sul tronco. Noi, al contrario, gli offriamo tutto. C'è qualcosa che non quadra.
attilio
A questo punto vediamo gli sviluppi della situazione e poi ne riparliamo.
Ciao.
Roberto
Ciao Roberto,
Sono veramente curioso di toccare con mano se questo nostro paese sarà capace di produrre una svolta significativa alla mancanza di quella buona e capace classe politica di cui, ormai da un ventennio, non disponiamo.
Condivido con te che è indispensabile la costituzione di una lista unica sia al Senato che alla Camera; decisione peraltro espressa dallo stesso Casini in occasione della Sua ultima e recente comparsa alla trasmissione di Lilli Gruber sottolineando che la definitiva decisione veniva demandata direttamente a Monti.
Perché questa retromarcia ?
Auguriamoci che il buon senso possa prevalere sugli interessi singoli.
Fausto
Fausto,
non ho sentito l'intervento di Casini: so che le perplessità nell'Udc c'erano e ne hanno parlato i giornali anche in questi giorni; vedrei comunque il predetto intervento come un segnale positivo.
Credo che il buon senso prevarrà anche perchè, al di là degli interessi singoli, tutti hanno da guadagnare da una compagine unita, che è molto più attraente per l'elettorato di una federazione di sigle disparate.
Roberto
Monti ha ridotto il paese alla fame e massacrato di tasse ed imposte per mnantenere la casta dei partiti che si sono impossessati del potere sfruttandolo grazie a leggi di spesa pazzeschi, in nome del popolo però, indebitando i nostri figli. Bisogna svegliarci e capire che la crisi è la globalizzazione che sta facendo chiudere le ns. imprese in Italia per produrre fuori a minor prezzo e qualsiasi cretineria di Fiom e Landini farà solo scappare anche quei pochi che cercano di produrre lo stesso in Italia. Tasse al 70 % Imu, boli auto, assicurazioni, accise varie. Ma cosa state dicendo di Monti, è solo un burocrate e incapace come i risultati del suo governo stanno dimostrando.
Le tue argomentazioni sono simili a quelle di Attilio alle quali ho dato articolate risposte: ti prego di leggerle.
Aggiungo solo due considerazioni su aspetti non trattati in precedenza, sui quali mi pare di essere d'accordo con te : 1) la globalizzazione non è stata gestita ma passivamente subita; sono mancate adeguate politiche di supporto ai lavoratori nelle fasi di forzata mobilità e alle imprese nelle fasi di trasformazione e innovazione; 2) una parte del sindacato si è dimostrata cronicamente incapace di capire i mutamenti in corso ed ha, come tu dici, creato un contesto sfavorevole agli investitori. Sono temi importanti sui quali il futuro governo e le parti sociali dovranno impegnarsi seriamente.
Roberto
Caro Roberto, lascio la problematica Monti, ma per quanto riguarda il resto i prossimi governi non hanno alcun strumento per rilanciare l'economia perduta, ma potranno solo gestire al meglio la caduta visto che di tecnologia ne vendiamo pochina. Eravamo sopratutto dei terzisti con un costo, per le aziende, di manodopera annuale pari a 35.000 euro per lavoratore (mentre in tasca ne arrivano 17.000) contro un costo es. in Serbia di 10.000. Siamo quindi peconomicamente cadaveri !!!E teniamo presente che 2 miliardi di persone sono alla fame e disposte a qualsiasi lavoro pur di mangiare e a dire il vero ci sono sempre state. Solo che ora la tecnologia grazie ad internet arriva ovunque e poco alla volta ci sarà un livellamento mondiale al ribasso e anche Germania ne sarà coinvolta. Soluzioni : con dei dazi la caduta sarebbe stata meno traumatica e quì Prodi e la politica hanno colpevolmente chiuso gli occhi (produrre a prezzi cinesi e vendere a prezzi europei a tanti conveniva) ed ora possiamo solo aspettare qualche decennio finchè le economie nate dalle ns. disgrazie cominceranno a loro volta a consumare e venire in vacanza da noi. La mia impressione, caro Roberto è che cervelli che sappiano ragionare e condurre la barra della nave non ce ne siano molti, però molti sono bravi a fare come la Costa crociere al Giglio a furia di Inchini. Con simpatia
Caro Mario,
condivido la tua analisi, ma le conclusioni mi sembrano troppo pessimistiche. La Germania, che per uin certo tempo era stata definita "il malato d'Europa", ha poi fatto drastiche riforme ed ha pienamente recuperato , aumentando la produttività del lavoro e l'innovazione di prodotto e di processo. Con ciò ha dimostrato che si può essere competitivi, in un mondo globalizzato, anche avendo il costo del lavoro più alto del Continente; basta vedere la sua performance nel settore auto: mentre i mercati calano di percentuali a doppia cifra, le industrie tedesche fanno soldi a palate. Non nego che la facilità con cui si diffonde la tecnologia, anche attraverso internet, possa mettere in difficoltà anche questo Paese, ma la sua vicenda ci dice che, provandoci con serietà e determinaziione, ce la si può fare.
Non aspetterei fatalisticamente qualche decennio, anche perchè le economie emegrgenti, a partire dalla Cina, hanno assoluto bisogno di elevare drasticamete i consumi interni per far fronte al calo della domanda globale e alle tensioni sociali in atto nei relativi Paesi. Ciao.
Roberto
Caro Roberto, l'ho letta e la trovo largamente condivisibile. Alcune proposte forse casulamente riprendono suggerimenti scritti nei miei libri pubblicati alcuni anni fa. Elio veltri
Caro Elio,
ti ringrazio del pronto commento sull'Agenda Monti.
Magari la coincidenza con i tuoi suggerimenti non è del tutto casuale.
Roberto
Complimenti per l'impegno mostrato nell'istituire il blog; vista la qualità dei commenti e il profilo dei membri, mi unisco volentieri al gruppo. Cerchero' di collaborare, se gradito, con commenti da cittadino che aderisce all''Agenda Monti, potrei forse dare qualche utile apporto in materia di questioni europee, un'area di mia specifica competenza: a Bruxelles per 26 anni, prima come Segretario generale della Federazione bancaria europea (membro italiano l'ABI) e per 16 anni consigliere e presidente di Sezione del Comitato economico e sociale europeo. In qualità di rappresentante e portavoce delle banche commerciali europee ho avuto frequenti e continui rapporti con Monti, prima Commissario alle istituzioni finanziarie e poi alla Concorrenza; questo mi ha permesso di apprezzare le sue doti umane e professionali, la sua onestà intellettuale, la sua personalità. Nessuno meglio di lui ha mai rappresentato l'Italia in Europa; e se qualcuno lo critica perché non sarebbe un "politico", dico che lui lo è nel senso più alto e nobile della parola: un raro esemplare di politico che pratica la politica dell'onestà e della dirittura morale, un pericoloso avversario per chi fa politica in altro modo.
Ringrazio molto te per i complimenti, il gradito commento e la disponibilità a collaborare e l'amico Stefano, che è stato il tramite fra di noi, col quale ho condiviso nel passato decennio interessanti esperienze professionali.
Sarebbe molto utile un tuo contributo, da pubblicare come post, sull'impegno europeo contenuto nell'Agenda Monti: ho letto un interessante, ma non del tutto condivisibile, articolo di Barbara Spinelli su La Repubblica del 27 dicembre in cui l'agenda è criticata perchè "manca il riconoscimento che stiamo vivendo una crisi economica, politica, sociale dell'Unione intera ( una crisi sistemica) che non si supera limitandosi a far bene, ciascuno per proprio conto, i "compiti a casa" come prescrive l'ortodossia tedesca. Nella storia americana, Alexander Hamilton ebbe a un certo punto questa presa di coscienza e decise che il potere sovranazionale si sarebbe fatto carico dei singoli debiti, e fece nascere dalla Confederazione di Stati semi-sovrani una federazione dotata di risorse tali da garantire, solidalmente, una più vera unità".
La posizione della Spinelli mi lascia perplesso per due motivi: la "socializzazione" del debito dei singoli stati, per la quale non mi sembrano esserci attualmente le condizioni e il problema delle risorse necessarie per una politica europea volta alla crescita (un nuovo New Deal) che la Spinelli propone di trarre dalla Tobin Tax sulle tranzazioni finanziarie e dalla Carbon tax sull'inquinamento, sul cui potenziale gettito ho qualche dubbio.
Mi farebbe piacere se tu sviluppassi un post su questo tema, possibilmente corredato da qualche cifra significativa; se sei interessato, fammelo sapere.
Grazie anche per l'adesione al gruppo e un cordiale saluto.
Roberto
Il salazarismo montiano è la negazione della democrazia rappresentativa. Una volta si chiamava "solidarietà nazionale" o "governo di unità nazionale", oggi "agenda Monti", ma è la stessa cosa: l'unanimismo al posto della competizione e persino del conflitto della democrazia einaudiana e liberale. Il sogno dei cattolici sociali come Monti, ieri quello dei comunsiti, è il totalitarismo soft che nega la sovranità . La sua conferenza stampa è stata la pietra tombale della democrazia rappresentativa. Ostellino
Convengo sul fatto che ci sia qualche affinità fra l'Agenda Monti e la
"solidarietà nazionale" di un tempo, ma sono dell'idea che non ci siano
alternative, nell'attuale grave congiuntura economica, politica e sociale,
ad una convergenza fra cosiddetti "moderati" e cosiddetti "progressisti" per
realizzare le riforme di cui il Paese ha bisogno che, a mio avviso, devono
contenere una buona dose di pensiero liberale, ma che non possono essere
ispirate a un liberismo "americano", che mal si adatta alla realtà europea.
Seguo sempre con piacere i tuoi interessanti articoli sul Corriere della
Sera.
Grazie del contributo.
Roberto
Caro Roberto,ho letto l'Agenda Monti e con la speranza che tu possa trasmettere le migliori considerazioni che i lettori fanno sul tuo blog, ti invio alcune considerazioni:
-Precisare meglio l'abolizione dei costi della politica.Finanziamento dei partiti,privilegi,abolizione province,Società partecipate
- Liberalizzazioni serie e sostanziose (le farmacie sono gli unici negozi in cui occorre fare la fila)
-Sicurezza: avere una strategia per la macro e anche micro criminalità dell'est europeo e extra comunitaria.
-Occupazione giovanile: molti giovani in questi anni non hanno trovato lavoro. Posticipare quindi a 35 anni gli incentivi, altrimenti tutta una generazione sarebbe penalizzata.
Spero tu possa pubblicizzare i punti in cui ti trovi d'accordo.
Un saluto Francesco.
Solo buoni propositi come la vecchia politica delle prime repubbliche. Bisogna impegnarsi sul testo definitivo delle leggi che, al di la di miglioramenti eventualmente suggeriti dalla opposizione in Parlamento, devono essere varate in un paio di giorni. Tutto questo naturalmente è possibile se c'è una forte maggioranza. E questo è lunico inventivo per non far disperdere voti. Ma la vedo difficile.
Non ci rimane che, in cambio dei nostri tesori, annetterci alla Svizzera e farle da portaerei nel mediterraneo e lasciare che l'Europa parli di zucchine e passi il tempo a tradurre i suoi atti in 26 lingue.
Paolo Spinoglio
Rispondo sia a Francesco Mancini che a Paolo Spinoglio, tenendo conto di quanto detto da Elio Veltri (sono le tre persone che sono finora intervenute in merito all'Agenda Monti).
Condivido l'opinione di Elio che ha trovato l'agenda largamente condivisibile, ma anche l'accento critico di Paolo, che la ritiene fatta solo di buoni propositi. In effetti mi sembra che manchino obiettivi semplici e verificabili, nonchè i modi per raggiungerli e le risorse necessarie. Ho apprezzato, quindi, il taglio di Francesco che cerca di indicare attese più specifiche da porre all'attaenzione di Monti e dei suoi associati.
Credo che noi cittadini dovremmo svolgere questo ruolo di stimolatori e verificatori anche nei confronti di altre forze politiche credibili(ad esempio:i quesiti rivolti, in post precedenti, a Renzi e a Bersani sul finanziamento ai partiti).
Invito, quindi coloro che volessero intervenire a farlo con un taglio operativo, precisando cosa chiediamo e perchè.
Mi esprimerò più avanti sui principali punti dell'Agenda.
Grazie a tutti per l'avvio del dibattito.
A mio parere Monti non ha saputo spiegare agli Italiani niente di economia. Ed è grave che gli manchi la didattica.
Nessuno mi toglie dalla testa che l'Europa ha tutto interesse a tenerci sott'acqua, temendo la nostra potenzialità.
Ribadisco che sarebbe meglio che ci annettessimo alla Svizzera e le facessimo da portaerei nel mediterraneo ed uscissimo dall'euro.
Paolo Spinoglio
Penso anch'io che abbiamo notevoli potenzialItà, malgrado tutti i nostri guai, ma non credo a un complotto dell' Europa contro di noi e neppure alla soluzione "svizzera" che tu proponi ( francamente ritenevo che questa soluzione, di cui hai trattato anche nel tuo primo commento, fosse una scherzosa boutade).
Roberto
Vorrei fare qualche considerazione circa la mancata presentazione di una lista unica per Monti alla Camera. I fattori che possono aver portato a questa decisione, oltre al desiderio dei partiti della coalizione di mantenere il controllo sulla formazione della lista dei candidati,sono probabilmente: la possibilità di avere maggior spazio sui mezzi radiotelevisivi, in base alle norme sulla par condicio, i risultati di alcuni sondaggi che mostrerebbero una non sostanziale differenza fra coalizione e lista unica nelle propensioni di voto, purchè il Professore sia direttamente impegnato nella coalizione, anche se non candidato; il desiderio di Monti di verificare, in base all'andamento della lista civica che affiancherà i partiti, il suo peso in termini di consenso elettorale.
Alcune di questi fattori hanno un certo fondamento; tuttavia resto dell'opinione che sarebbe stato preferibile una compagine unita che testimoniasse la volontà di andare oltre le singole componenti, in nome delle difficile sfida che attende il Paese nella prossima legislatura.
Di positivo c'è che i partiti della coalizione hanne accettato di sottoporsi alla verifica delle candidature in termini di: posizione penale, conflitto d'interessi, competenza e radicamento nel territorio.
Peccato che non si può fare. Staremo forse peggio? Sarebbe la volta che vedremo finalmente unita l'Italia. Il complotto europeo c'è. Apriamo gli occhi sulla unificazione delle Germania.
Paolo
Ripeto che non condivido affatto la tua tesi complottista e l'impossibile soluzione che proponi.
Chiudiamo qui questo dibattito.
Roberto
Vorrei rispondere ad Attilio Lucchini, che nei confronti di Monti esprime quelle critiche che sono il leit-motiv dei suoi oppositori: non ha fatto niente, anzi ha fatto molto ma male. Potremmo scrivere pagine e pagine per contrastare queste tesi: lo stanno facendo in molti, con autorevolezza e con fior di argomenti. A me basterebbe che Lucchini riflettesse sulle esperienze, mie e di molti altri italiani, che quando incontravano colleghi o conoscenti stranieri venivano accolti con un sorrisetto, di sfottimento misto a compatimento, e con una frase sempre più meno uguale: "alors, comment ça va en Italie avec Berlusconi?". Ora non più: quasi a scusarsi per le ironie passate, tutti si profondono in apprezzamenti. Signor Lucchini, a me e agli altri questo basta per dire una grande "grazie" a Monti e per augurarmi che faccia ancora un passo avanti.
Sono d'accordo: in termini di credibilità e, quindi, di immagine, Monti ha dato un enorme contributo a tutto il Paese e, in particolare, agli italiani che, come te, lavorano all'estero.
Roberto
L'alternativa c'è e si chiama democrazia; basta andare a votare, Ostellino
( è in risposta al commento di Barabino del 29/12 alle 17,53)
A mio avviso fuori della "cornice Monti" ci sono forze prevalentemente
populiste che non conviene votare in questo momento. In futuro, se lasciano
peredere la demagogia, ci si può ripensare.
Roberto
( è in risposta al precedente commento di Ostellino)
E' un documento ridicolo, Ostellino
(è un commento all'Agenda Monti)
Io non lo trovo ridicolo ma un pò generico. Dedicherò il prossimo post a
questo aspetto.
Se tu gradisci esprimenti in modo più articolato a questo riguardo nel
blog , puoi farlo: mandami un testo di lunghezza più o meno simile a quelli
scritti da me e lo pubblicherò molto volentieri.
Mi farebbe piacere lasciare spazio anche a voci critiche, non solo nello
spazio limitato dei commenti, ma in quello più ampio dei post.
Roberto
Posta un commento