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lunedì 15 aprile 2013

Berlusconi, Bersani, Grillo, Monti: l'Italia vi guarda



Milano, 15 aprile 2013

 Lettera aperta ai leader

Berlusconi, Bersani, Grillo, Monti: l’Italia vi guarda

Le due recenti,  quasi contemporanee,  iniziative di piazza del PD a Roma e del PDL a Bari testimoniano che è già  in atto una campagna elettorale strisciante ed una serie di mosse tattiche tendenti a influenzare le azioni dell’avversario in vista delle prossime scadenze: elezione del Capo dello Stato e  nuovo Governo.
Tali comportamenti che sarebbero del tutto fisiologici in condizioni normali, non lo sono affatto nella drammatica situazione attuale del Paese, rimarcata dal forte richiamo,  fatto a Torino dalle organizzazioni dei produttori e dei lavoratori , ad un forte senso di responsabilità e a decisioni rapide da parte delle forze politiche e sintetizzato nell’espressione usata dal Presidente di Confindustria “Il tempo è scaduto ed è scaduta anche la nostra pazienza”, frase certamente condivisa da larga parte degli italiani.
In parallelo il leader del  Movimento 5 Stelle accusa i partiti tradizionali di collusione  per il tentativo di rinviare  “sine die”  l’avvio delle commissioni parlamentari, impedendo così al Parlamento di lavorare e disinnescando il potenziale di cambiamento che lo stesso movimento rappresenta. Nello stesso tempo però  questa nuova forza politica rifiuta, almeno ufficialmente,  qualsiasi offerta di collaborazione, lasciando di fatto alle altre forze il compito di sbrogliare la matassa. Posizione apparentemente comoda ma che non esonera il M5S dall’assunzione di responsabilità, pena una futura grave penalizzazione sul piano elettorale.
Il Presidente Monti, intervistato da Fabio Fazio, ha confermato la posizione di Scelta Civica favorevole a larghe intese sia per l’elezione del Capo dello Stato che del nuovo Governo.
Le esigenze da salvaguardare sono le seguenti:
-          Il futuro Capo dello Stato deve essere una figura capace di rappresentare l’intero Paese e non solo una sua parte.
Tutto il sistema politico, compreso il M5S, giocherà la sua credibilità in funzione della qualità dei candidati che verranno proposti, del loro essere “super partes”,  del tempo che verrà impiegato per l’elezione. Se la politica, vecchia e nuova, vuole essere affidabile agli occhi dei cittadini, il Presidente dovrà essere eletto a larga maggioranza entro le prime tre votazioni che richiedono appunto, una maggioranza qualificata.

-          Il futuro Governo non potrà essere né un governissimo, per il quale non vi sono le condizioni di agibilità politica, né un governicchio, che non risponderebbe all’esigenza di affrontare una crisi drammatica.

Le larghe intese dovranno dar luogo a un governo di scopo, finalizzato alle più urgenti riforme a e agli interventi necessari a rilanciare economia e occupazione, ricco di una forte investitura e  con netta valenza politica. Non dovrà, quindi essere composto di ” tecnici”  ma neanche dagli esponenti maggiori delle forze politiche che lo sosterranno. Le personalità capaci di svolgere ruoli di premiership e di governo  non mancano nelle Istituzioni e nella Società civile e spetta ai partiti individuarli e proporli al Parlamento.

-          L’eventuale successivo ricorso alle urne per ristabilire condizioni di piena dialettica fra le forze politiche non potrà avvenire prima della modifica della legge elettorale e della riforma della politica, a partire dal finanziamento pubblico ai partiti.
Il lavoro dei “saggi” incaricati dal Presidente della Repubblica di presentare proposte, che verranno consegnate al nuovo inquilino del Colle, è per molti aspetti condivisibile, ma conferma l’attuale, fallace orientamento dei partiti tradizionali a favore del finanziamento pubblico, che non può essere accettato, come ho già segnalato nella mia lettera del 15 marzo u.s..
 Ribadisco che il finanziamento pubblico, mascherato da “rimborso elettorale”, è stato  non solo il più grave schiaffo dato alla sovranità popolare negli ultimi 20 anni, avendo disatteso totalmente e furbescamente l’indicazione data dai cittadini nel referendum del 1993, ma ha dimostrato di essere un autentico “cancro”. perché ha fatto vivere i partiti in un  mondo totalmente protetto, troppo ricco  e autoreferenziale, da cui sono scaturiti i grandi e diffusi fenomeni di corruzione che hanno portato all’attuale crisi della politica.
Il finanziamento va abolito e sostituito con l’8 per mille e altre donazioni volontarie come avviene nelle migliori democrazie.
I cittadini seguiranno attentamente gli sviluppi della situazione  e ne trarranno le dovute conseguenze.
Buon lavoro nell’interesse del Paese  e cordiali saluti.
Roberto Barabino
 Blog “La politica dei cittadini” (www.civicum.blogspot.com

10 commenti:

Paolo Spinoglio ha detto...

Dovremmo svegliarci e fare una repubblica presidenziale, basta con le mezze misure.
Paolo Spinoglio

roberto ha detto...


L'idea di rinforzare il potere esecutivo non sarebbe male dato che il prevalere del Parlamento, voluto dai costituenti per non ripetere esperienze autoritarie, non è più necessario, almeno nella misura prevista dalla Carta costituzionale. Anzi, in una realtà frammentata come la nostra,esso rende spesso inefficace l'azione di governo.
Al momento non credo che sia la priorità, ma nel medio periodo questo tema andrà affrontato. E' da vedere se con il Presidenzialismo o con altre misure (sfiducia costruttiva, potere del premier di nominare i ministri, ecc.).
Roberto

Roberto

Carlo Mazza ha detto...

Non c'è dubbio che una delle cause maggiormente responsabili dell'attuale stallo politico in Italia è l'attuale legge elettorale. Quasi tutti sono d'accordo che bisogna cambiarla. Però qui cominciano i guai, non c'è ombra di accordo su come. Si parla di sistema tedesco, francese, americano, di tutto. Non ho mai sentito nessuno parlare del sistema svizzero. In Svizzera ogni legge promossa e approvata dal parlamento deve essere avallata da un referdum popolare, se no non entra in funzione. Non è questo un modello eccellente di esercitare la sovranità popolare ?

Cordiali saluti

Carlo Mazza

roberto ha detto...

L'uso del referendum confermativo, come esercizio diretto della sovranità popolare, è certamente un "fiore all'occhiello" della democrazia elvetica e andrebbe c considerato nella futura riforma della legge elettorale, anche se ho molti dubbi che possa applicarsi estensivamente in una realtà come la nostra, dove vi è un eccesso di legiferazione che renderebbe estremamente oneroso e praticamente ingestibile un continuo ricorso al corpo elettorale.
Comunque l'attuale limitazione dei referendum alla sola funzione abrogativa, andrebbe certamente superata.
Roberto

Dario Lodi ha detto...

Una cosa è certa. Tranne Grillo, gli altri hanno contribuito in un modo o nell'altro a portare l'Italia tanto in basso. Devono farsi da parte. Non sarebbe, con questo, chissà cosa, ma dal punto di vista psicologico conterebbe non poco. Qui ci vuole gente che sia disposta a denunciare i guai di questo tipo di globalizzazione. Anche Draghi invoca competitività, dimostrando di non sapere che quest'ultima è impossibile in queste condizioni: Cina e delocalizzazioni a fronte di un costo del lavoro nostrano che non può essere certo portato ai livelli ottocenteschi. Semmai dovrebe essere il contrario. Oggi si produce troppo e si distribuiscono malissimo i prodotti. Finanza e banche fanno quello che vogliono, alla faccia di Bersani sì, Bersani no, Renzi sì, Renzi no e così via: beghe da condominio. La crisi è grave ed è favorita dalla demolizione delle piccole e medie aziende, la colonna vertebrale dell'economia italiana. I prodotti cinesi non sono meglio dei nostri, anzi. Costano però molto meno, inducendo alla facile speculazione. Dove c'è bassa tecnologia, i Cinesi vincono a mano bassa, grazie ai capitali d'investimento occidentali, grazie cioè ai nostri soldi! Questa globalizzazione non è una cosa inevitabile, come il terremoto o lo tsunami, è una cosa pesantemente e volgarmente artificiale. E' ora che i governi, i partiti, prendano atto di questa nefandezza e corrano ai ripari, altrimenti non è difficie ipotizzare un crollo peggiore del '29, con esiti disastrosi per gli stessi speculatori. Questo sistema incivile non funziona più. Impariamo a rispettare TUTTI i cittadini. Ben venga la globalizzazione, infine, ma che sia graduale e tenda al benessere di tutti, non di pochi. E' vergognoso parlare di Berlusconi e di Bersani, di Monti e dello stesso Grillo in condizioni del genere.

Dario Lodi

roberto ha detto...

Abbiamo già discusso in passato dei guasti prodotti dalla globalizzazione selvaggia, cavalcata con assoluta incoscienza dai nostri scadenti politici, ma anche dai loro omologhi europei.
Certo che questo è uno dei temi cruciali, ma per affrontarlo occorre ( e forse non basta) un governo pienamente legittimato.
Non si può prescindere da Berlusconi, Bersani, Grillo e Monti perchè questi sono i leader venuti fuori dalle elezioni.
Se non ci provano loro a ricreare un quadro di governabilità e un sistema elettorale-istituzionale decente, chi lo può fare?
I cittadini possono stimolare ma le decisioni, a meno di una rivoluzione, le prendono comunque i politici anche se eletti col disgustoso porcellum, di cui dovremo sempre rcordare il principale autore, Roberto Calderoli.
Roberto

Dario Lodi ha detto...

Purtroppo è vero quello che dici. Ma è anche ora di svegliarsi - lo dico a noi elettori - e di voltare pagina. I partiti vanno cambiati: non devono più essere centri parassitari di potere. Va bene parlare del presente e cercare di fare il meno peggio, ma pensiamo anche al futuro: che paese lasciamo ai nostri figli e nipoti? Della globalizzazione, di questa, non si parla mai abbastanza: guarda che tutto ruota intorno a questa schifezza e alle porcare finanziare. Ti ricordo che esiste un flusso di denaro virtuale pari a 13 volte il PIL di ttuto il mondo! Credi che con un peso del genere sulle spalle si debba perdere continuamente tempo a parlare di Berlusconi e Bersani? Mettiamo al centro le questioni essenziali, parliamone sino alla sfinimento. Se diamo per scontata la cosa, non faremo che peggiorarla!

Grazie, ciao

Dario Lodi

roberto ha detto...


Ho da pochi giorni terminato di leggere "Bull by the horns" di Sheila Blair, dal 2006 al 2012 Presidente di FDIC, l'autorità che protegge i risparmiatori americani.
La Blair ha condotto un'aspra battaglia con le altre istituzioni americane preposte al controllo della finanza e porta un'agghiacciante e documentatissima testimonianza di come le stesse siano succubi del potere delle grandi lobby finanziarie. Cito un passaggio delle conclusioni:
"Cosa ci dice tutto questo circa il nostro sistema finanziarioe i nostri regolatori?. Dice che una cultura fatta di avidità e visione a breve termine continua a permeare il nostro sistema finanziario, una cultura che ha infettato anche le istituzioni meglio gestite e va avanti nell'indifferenza dei consigli di amministrazione e dei regolatori.E' una cultura che riflette un vile desiderio di profitto personale che travolge ogni comprensione o attenzione per il danno che procura agli altri".
Se vuoi, si può avviare un dibattito in un prossimo post su questi temi che abbiamo già trattato, in parte, in precedenti discussioni.
Oppure un dibattito su come è possibile cambiare gli attuali partiti parassitari.
Vuoi fare delle proposte?
Ciao. Roberto

Fausto ha detto...

Caro Roberto,

non c'è alcun dubbio, la situazione che stiamo vivendo impone un governo di scopo autorevole;
la politica non è in grado di gestire le condizioni di necessità che il paese reclama.
Siamo in una situazione di caos politico:
Il ministro Fornero conferma la mancanza di risorse per la cassa in deroga e 500.000 persone sono
in attesa di conoscere il loro futuro.
Intesa sul governo: Si è creato un irrigidimento da parte di entrambe le posizioni, la candidatura di
Prodi sarebbe una dichiarazione di guerra al PDL.

Il M5S a Torino impersonificato dal Sig. Casaleggio dichiara che il capo dello stato non deve essere una espressione della vecchia politica e che non provenga chiaramente dalla stessa.

Monti ha dichiarato che non mollerà, ma non intende assumere alcuna carica nell'ambito di
Scelta Civica.

Il Pd è prossimo ad implodere, ma Bersani conferma l'unità dello stesso.

Quale via di uscita si prospetta? Il mio ottimismo si sta esaurendo e temo che la crisi continerà
a mietere altre vittime.

Un caro saluto

Fausto

roberto ha detto...

Caro Fausto,
la clamorosa e, a mio avviso, bellissima notizia della candidatura di Milena Gabanelli alla Presidenza della Repubblica cambierà molte cose nel nostro Paese, anche se non venisse eletta a tale carica.
Il voto delle Quirinarie ha messo anzitutto in evidenza la validità della democrazia digitale, attraverso la quale è stata scelta una persona di altissimo profilo, vero simbolo della lotta alla casta e ai privilegi della politica: a mio avviso è di gran lunga il migliore candidato fra tutti quelli prospettati finora.
Inoltre la Gabanelli, che non ha mai fatto sconti a nessuno nelle sue eccellenti inchieste giornalistiche, è davvero "super partes" e la sua presenza in gioco potrebbe scompaginare le carte e riaprire i giochi fra M5S e PD, ma non solo. Sarà molto difficile per gli altri partiti presentare candidature chiaramente schierate.
Come vedi qualcosa d'importante comincia a muoversi e ciò può indurre un ragionevole ottimismo.
Naturalmente molti dei problemi che hai evidenziato restano, ma l'importante è vedere che, se i cittadini, e non le segreterie dei partiti, sono messi in grado di scegliere, il cambiamento è possibile.
Per me oggi è un grande giorno.
Ciao.
Roberto