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sabato 27 aprile 2013

Una proposta di collaborazione fra cittadini attivi, giornalisti e politici

Secondo diverse agenzie internazionali in Italia la libertà di stampa è limitata. Tuttavia  vi sono, nel nostro Paese, eccellenti giornalisti d’inchiesta che hanno denunciato scandali e degenerazioni della politica, fra i quali  :  Milena Gabanelli  con il suo “Report”, Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, autori fra l’altro del libro “La Casta” che ha avviato  il filone delle inchieste giornalistiche su questi temi,  Mario Giordano, autore di numerosi libri di denuncia, di cui l’ultimo “Spudorati” tratta dei costi della politica. Inoltre la stampa quotidiana e periodica informa ampiamente e spesso in modo accurato di quanto emerge dalle inchieste giornalistiche e giudiziarie.
Mal grado le forze politiche abbiano probabilmente raggiunto il livello più basso di credibilità nella storia italiana, vi sono in Parlamento e in altre assemblee elettive molte persone serie che si danno da fare per cogliere e rappresentare degnamente le istanze dei cittadini e i bisogni del Paese.
Vi sono però limiti nella loro azione: i giornalisti “inseguono la notizia”: quando questa è data, i successivi sviluppi spesso vengono tralasciati. Faccio un esempio: nei giorni scorsi è stata pubblicata con evidenza la notizia della richiesta fatta dal Presidente del Senato ai senatori interessati di scegliere se mantenere l’incarico in tale assemblea o altro con esso incompatibile. IL giorno successivo è stato segnalato che la maggior parte di loro si erano adeguati ma che tre erano ancora inadempienti. Può darsi che mi sbagli, ma non mi pare che il pubblico sia stato informato se questi tre si sono poi adeguati.
Per quanto riguarda i politici, la buona volontà del singolo è relativamente impotente se si verificano, a livello collettivo, fenomeni di collusione  diffusa quali, ad esempio, quelli che hanno consentito di aggirare con i cosiddetti “rimborsi spese” il referendum del 1993 che ha abolito il finanziamento pubblico ai partiti e quelli che hanno permesso alle Regioni di moltiplicare a dismisura i rimborsi fasulli,  il finanziamento ai gruppi politici, l’abuso di tali risorse e, con l’eliminazione dei Co.Re.Co (Comitari Regionali di Controllo)  hanno impedito di porre un freno a tale malcostume.
Cosa possono fare al riguardo i cittadini attivi ( come coloro che leggono questo blog)?  Credo almeno due cose:
-          Rilevare tutte le notizie che  vengono lasciate monche, come quelle citate e chiedere ai giornalisti di completarle
-          Tenere contatti con i politici che sono interessati al bene comune ( qualunque sia la loro parte politica) e supportare, con lettere alla stampa cartacea e online, e con altri mezzi, le loro battaglie. Verificare, con il loro aiuto, la legislazione vigente e in corso di approvazione  onde evitare “imbrogli” come quello avvenuto dopo il referendum citato.
Se, come spero, si formerà presto il Governo, che ha dichiarato fra i suoi punti principali la riforma della politica e la lotta a privilegi della casta, questo potrebbe essere il primo terreno di collaborazione.
A questo fine pubblico di seguito una lista di temi da tenere presenti:
1 – Abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti
2 – Contenimento numerico e riduzione delle assemblee elettive
3 – Riduzione degli emolumenti e dei privilegi degli eletti
4 – Emanazione di una legge per regolare i partiti politici in linea con l’art. 49 della Costituzione
5 – Riduzione del numero dei mandati elettivi
6 – Applicazione delle norme che vietano il cumulo delle cariche
7 –  Divieto di nominare ex-politici in  ruoli direttivi di aziende pubbliche
8 – Cesura del rapporto fra politica e affari
9 – Pubblicazione online dei patrimoni e dei redditi dei politici
10 – Ripristino del controllo sugli enti locali

Chiedo ai lettori di farmi sapere cosa pensano di questa proposta e, nel caso la valutino positivamente, di dare suggerimenti per la sua attuazione e il suo miglioramento.
Chi poi desidera partecipare attivamente alle azioni collaborative descritte in precedenza, è pregato di farmelo sapere.
Sono molto gradite anche le opinioni di giornalisti e di politici.

49 commenti:

Anonimo ha detto...

L' Italia versa in uno stato di grande crisi finanziaria e di recessione, e nulla fa presagire a breve un cambiamento. Un sistema per uscirne ci sarebbe, basta non fare i puritani e nascondere la testa sotto la sabbia, e precisamente LEGALIZZARE LA DROGA ED APRIRE I CASINI.
Questo business alla malavita organizzata rende 175miliari l' anno, domando perché fare i puritani quando chi si vuole drogare o avere la compagnia di signorine compiacenti è molto facile, basta girare l' angolo della propria casa e si trova tutto. L' Italia è alla canna del gas, la smetta con questo falso moralismo, e segua altri paesi più evoluti, che da tempo gestiscono questi servizi. Un famoso detto dice, in casi estremi, estremi rimedi

roberto ha detto...


La crisi è forte ma non se ne esce certo con le iniziative che proponi.
Tu parli di "falso moralismo" :se consideri tale il fatto di contrastare i privilegi e i furti della casta, anche su questo sono in totale disaccordo. Non è moralismo, è difesa dei soldi dei cittadini e della dignità del Paese.
Altrimenti spiegati.

Elio Veltri ha detto...

Il problema dell'informazione in Italia è cruciale e penso che abbia almeno le stesse responsabilità della politica nel disastro del paese. Se ci saranno iniziative con la partecipazione di giornalisti puoi contare sulla mia presenza. Con garbo è facile dimostrare che dei problemi seri non se ne vogliono occupare, soprattutto quelli che stanno in tv. Elio Veltri

roberto ha detto...


Ti ringrazio della disponibilità e conto senz'altro di coinvolgerti se avremo l'occasione di un confronto con esponenti del mondo dell'informazione.
Roberto

Laura Banchelli ha detto...

Ciao Roberto,trovo la tua una proposta interessante e spero abbia molto seguito.per quanto mi riguarda,ne seguiro' gli sviluppi( sono certa che ci saranno),ma non mi sento,in questo momento di essere una " cittadina attiva" ,per cosciente mancanza di preparazione adeguata .comunque avremo modo di parlarne a" viva voce" .grazie per la proposta e per la considerazione.a presto!

roberto ha detto...


Laura, ti ringrazio per l'apprezzamento e, preso atto di quanto mi dici, spero in tuoi commenti sugli sviluppi che ci saranno.
A presto.
Roberto

Dario Lodi ha detto...

Caro Roberto,

la tua proposta è interessante. Credo però si possano avanzare delle idee di massima, non conoscendo esattamente la situazione italiana nè quella generale Puoi tentare di entrare nello specifico se sai, se no fai la fine della Fornero con gli esodati. A naso, c'è un grosso problema italiano e ce ne è uno gigantesco internazionale, se pensiamo alla circolazione virtuale del denaro pari a circa 13 volte il PIL di tutto il mondo. Alla base c'è, mi sembra, una nobilitazione del sistema che sta viaggiando a folle corsa verso il disastro morale e materiale (anche, se v detto, il capitalismo ha sempre dimostrato la sua capacità di rinnovamento, di adeguamento): basterebbe far applicare le regole. Un discorso globale che dovrà pur essere cominciato! Puoi contare comunque sulle mie povere forze.

Ciao, auguri

Dario

roberto ha detto...


Caro Dario,
che ci sia un grande problema internazionale a monte di quello italiano è indubbio; in un commento precedente ho citato le conclusioni della Presidente dell'autorità americana per la difesa dei risparmiatori che ha confermato la scarsa volntà di affrontare i problemi alla radice.
Credo che, come cittadini, possiamo parlarne ma non abbiamo ne mezzi, ne ruolo, ne competenze per affrontarlo. Il capitalismo va indubbiamente avanti, ma i problemi sistemici sono sempre più grandi.
Roberto

Dario Lodi ha detto...

Francamente, dei 10 punti che hai elencato, non ne trovo uno indispensabile alla ripresa dell'Italia. Mi sembrano misure esteriori, emotive. E' come cambiare la confezione di un pacco dove dentro non ci metti niente di nuovo.

Su tre, poi, credo si debba riflettere con calma.

1. il finanziamento pubblico dei partiti mi sembra indispensabile e inevitabile: è una questione di democrazia; l'importante è creare organi di controllo; i partiti non devono diventare aziende private finanziate pubblicamente (oggi lo sono: mi piacerebbe vedere come svuotarle, chiuderle: creiamo altri disoccupati?)
5. la riduzione del numero dei mandati elettivi può essere un autogol; se una persona è valida può rimanere in politica a vita (chi mai giubilerebbe un Giolitti o un Churchill per un cavillo cervellotico, colpevolista a priori?)
8. cesura del rapporto fra politica e affari: i due vanno a braccetto dalla nascita della storia, sono nel dna di qualunque sistema, esistono cellule staminali adatte allo scopo? Inoltre, questo rapporto, bene o male (male io dico) muove il sistema. L'oligarchia può correggersi solo dall'interno e il miracolo può avvenire se l'uomo riesce ad individuare nuovi riferimenti (lo può fare, facendo prevalere la moralità sulla materialità: ma sai quanto deve impegnarsi!?).

Una classe politica degna di questo nome, può salvare capra e cavoli se:

1. ridiscute la realtà Euro alla luce delle differenze fra i vari paesi - bisogna rendersi conto che solo la Germania ha ricavato vantaggi dall'introduzione della moneta unica (la cosa era inevitabile, solo politici scarsi non l'hanno previsto), esportando soprattutto in Europa.
2. conseguenza del punto 1, ridiscutere i debiti pubblici, analizzare la loro formazione, aggiustarli basandosi sul salvataggio del capitale e ridisegnare l'Europa su basi veramente comunitarie
3. rivedere il mercato comune - la globalizzazione, per come è stata fatta, ha peggiorato la situazione occidentale ed in particolare quella europea
4. l'Italia, noto laboratorio politico e sociale del mondo, deve farsi promotrice di una disamina serena e profonda di ciò che sta avvenendo in termini di concorrenza sleale e di derivati tossici - deve intervenire affinchè avvenga un contenimento dello strapotere finanziario e bancario

Insistere su misure secondarie, di facciata, è una perdita di tempo, dimostrano un provincialismo non più tollerabile in un mondo che viaggia a velocità folle rispetto ai posapiano politici, spesso lontani anni luce dalla realtà - non facciamo l'errore di imitarli, polemizzando su cose povere - pensiamo a come ridurre la burocrazia e a renderla efficiente, senza farci intimidire da chi ha in mano le chiavi del vero malcostume, quello che fa la pancia molle dell'Italia (i numerosi parassiti, ben pagati, che occupano sedi regionali e provinciali: le regioni e le province sono da abolire, bastano e avanzano i comuni).

Ciao, Dario

roberto ha detto...


Come sai, il lavoro dei "saggi" ed ora il programma del governo Letta si articolano in due aspetti fra loro interagenti:
- il rilancio economico del Paese
- le riforme della politica e delle istituzioni
I miei 10 punti riguardano il secondo tema e più in particolare la riforma della politica. Limito il mio impegno a questo aspetto perchè è la condizione inderogabile per ricostituire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nei partiti e per rendere accettabili i sacrifici che ancora ci aspettano. Un altro motivo è che, su questo tema è credibile un'interazione fra cittadini e politici mentre lo sarebbe meno sulle riforme economiche che richiedono competenze specialistiche.
Circa i tre punti da te indicati :
1 - sul finanziamento cito parzialmente da un bell'articolo di Luca Ricolfi su La Stampa del 26 aprile ("Il vantaggio del velo d'ignoranza" che suggerisco di leggere sul sito online): " Il nuovo governo, se vuole partire con il piede giusto, deve abolire il finanziamento pubblico dei partiti,senza se e senza ma..........si possono nutrire le opinioni più diverse sul finanziamento pubblico considerato in astratto, ma arrivati a questo punto - dopo un referendum disatteso e 20 anni di cattivo uso del denaro pubblico - non c'è altra scelta." Io sono d'accordo: ora aboliamolo , poi semmai se ne riparla quando i partiti si saranno forzatamente ridimensionati e abituati a contare su risorse limitate.
5 - ripeterei il ragionamento fatto da Ricolfi; giunti al punto in cui siamo, con una casta che si è fatta "perenne" bisogna superare la politica come professione a vita. Quando il sistema sarà più equilibrato si potranno avere eccezioni

8 - cesura del rapporto fra politica e affari: è vero che un rapporto esiste ovunque e da sempre ma è una questione di misura. Ci sono casi estremi come il Monte Paschi, dove le stesse persone si alternavano fra ruoli di partito, ruoli istituzionali e ruoli direttivi nella banca, che sono pura patologia, ma in generale la politica non dovrebbe entrare nella gestione e si dovrebbe eliminare il conflitto d'interessi. Certo, poi conta anche l'etica personale, ma il sistema non deve indurre in tentazione.
Sui temi dell'Europa, non penso che solo la Germania abbia tratto vantaggio, anche se la sua capacità competitiva le ha permesso di sfruttare meglio le opportunità. Riforme del sistema europeo sono necessarie ma ai debiti pubblici devono pensare gli Stati che li hanno fatti, anche se un aiuto può venire con piani di rientro meno rigidi. L'Italia potrà far sentire la sua voce nella misura in cui saprà rendersi credibile agli occhi dei partner.

Ezio Dosa ha detto...

Caro Roberto,
Mi piace la proposta e ben volentieri parteciperei!
p.s. Cio' che osservi sulla sinistra della intellighentia, della superbia e del nemico e' semplicemente vero! Ciao
Ezio

roberto ha detto...

Caro Ezio,
sono lieto del tuo interesse e della tua adesione. Ti farò sapere gli sviluppi.
Roberto

Umberto ha detto...

Caro Roberto,

La tua idea è ottima, concordo. Per la sua realizzazione occorre, secondo me, redigere un piano articolato nel tempo e con priorità che tengano conto dell’agenda governativa e parlamentare, nonché dell’importanza di ogni singolo argomento; credo non sia realistico (e comunque dispersivo) pensare di discutere dieci argomenti in contemporanea. Per il resto, benissimo; ne vedremo i risultati se ciascuno contribuirà attivamente, nei limiti delle proprie capacità ed esperienze. Leggendo la corrispondenza che appare sul blog, mi sembra che nel nostro gruppo siano presenti persone dotate di realismo e concretezza; sono quindi sicuro che il dibattito sarà propositivo e informato; niente a che fare con i sistemi alla Grillo, per intenderci.

Un cordiale saluto

roberto ha detto...


Sono d'accordo che occorra procedere gradualmente, in funzione dell'agenda governativa e parlamentare, e delle priorità.
La mia lista voleva essere solo un promemoria.
Grazie per la disponibilità.
Roberto

Luciano Barbera ha detto...

caro roberto,con mopto piacere partecipere ad una azione che tenda ad ottenere una legge a difesa del made in italy....cosi come dal 1930 esiste un usa per il made in usa....e dal 1970 in giappone per il made in japan......mi occupo dellárgomento dal 1986 quando a biella ispirai il biella master delle fibre nobili che attraverso esperienze sul campo a livello internazionale offre a giovani laureati la possibilita di conoscenza integrale del settore tessile abblgliamento....
vedi il sito del biella master......e poi la mia denuncia sul n.y.times della legge truffa reguzzoni/versace........e alcune ultime mie mail ....rimaste senza risposta ........ai vertici confindustriali.......

se avro ilpiacere di incontrarti....ti porteroíl faldone di articoli ,lettere,che testimoniano tutto il mio impegno per la difesa dei diritti del cittadino e per il bene del nostro paese.

attendo sentirti,buona domenica


luciano barbera

roberto ha detto...


Caro Luciano,
come avrai notato dal post e come ho confermato a Dario Lodi nella risposta al suo secondo commento, per il momento vorrei concentrarmi sul tema "riforma della politica". Comunque sono aperto a considerare altre opportunità, di cui potremo discutere di persona quando ne avremo ( spero presto ) l'occasione.
Ti ringrazio per la disponibilità.
Roberto

Fausto ha detto...

Ciao Roberto,

compatibilmente con il tempo che mi ritrovo a disposizione, puoi contare sulla mia disponibilità.

Sono appena rientrato da Londra e la risposta al tuo ultimo post, inoltrato tramite Iphone, purtroppo ho visto che non ti e'

pervenuta, nonostante il collegamento fosse attivo.

Complimenti vivissimi per la Tua iniziativa.

Ciao ed a presto

Fausto


roberto ha detto...


Mi spiace per il disguido e ti ringrazio per la disponibilità.
Ci sentiamo presto.
Ciao. Roberto

Francesco Mancini ha detto...

Ciao Roberto,
sono curioso di sapere se ci sarà e se mai come andrà a finire l'incontro della BOLBRINI con i Sindacati dei lavoratori del Parlamento !!!!!!
Un saluto Francesco

paolo della sala ha detto...

Consiglierei di applicare un metodo di lavoro applicato negli USA (non dirò da chi). COnsiste 1) nel supporto alla creazione e sviluppo dei Think tank, in supplenza ai partiti; 2)nella formazione di un gruppo permanente di analisi e valutazione delle leggi prodotte nel Congresso (obbligarli ad agire meno kafkianamente, cioé meno leggi e migliori); 3) in un incontro nazionale mensile per scambiare dati, opinioni, valutazioni politiche etc.

roberto ha detto...

Rispondo a Francesco Mancini:

Bella domanda!!
Credo che l'incontro ci sarà ma l'esito è incerto. I dipendenti del Parlamento sono,insieme ai politici, la più forte corporazione del nostro Paese.
Quando parliamo di riforma della politica, ovviamente facciamo riferimento anche a loro, che hanno privilegi incredibili.
Ciao. Roberto

roberto ha detto...


Rispondo a Palo Della Sala:

Ti ringrazio degli interessanti suggerimenti.
La creazione di Think tank sarebbe utilissima, ma richiede competenze specialistiche elevate e diversificate, Se riusciremo a trovarle e a farle lavorare gratis, potrtemo procedere.
Il secondo suggerimento riguarda proprio ciò che vogliamo fare: un meccanismo di controllo delle leggi, per evitare imbrogli, colmplessità inutili e i tecnicismi eccessivi che spesso, in Italia, rendono le leggi incomprensibili ai più.
Circa il terzo punto, io partirei creando un Google group che consente di inviare mail contemopraneamente a tutti gli aderenti, senza rendere pubblici gli indirizzi di ciascuno. In un secondo tempo prevederei un inconro fisico fra i membri.
Più avanti ti chiederò ulteriori dettagli su cosa fanno in America.
Roberto

Diana Ambanelli ha detto...

Ciao Roberto!


trovo molte somiglianze tra quello che cerchi di mettere in piedi e quello che fa il movimento 5 stelle, che si propone proprio di mandare dei cittadini volonterosi di persona nelle istituzioni, a chiudere tutti i fili e scoprire tutte le magagne!

ti allego per tua info le prime azioni effettuate ad aprile dai nostri ragazzi in parlamento https://docs.google.com/file/d/0B_qKU7wpqlFXOXd5dTZScmRRYjg/edit

ovviamente i temi che indichi nel tuo post sono i primi anche per il m5s e non mancherò di aggiornarti sulle loro attività.


Ciao! Diana


roberto ha detto...

Molte grazie Diana per le informazioni che mi hai dato e mi darai.La vicinanza fra la mia proposta e quanto fa il M5S è una delle ragioni per cui io simpatizzo per questo movimento ( anche se ne critico certi aspetti). I cittadini eletti con il M5s,che stanno dentro il Parlamento sono i primi ai quali pensiamo per sviluppare una collaborazione.
A presto.
Roberto

Anonimo ha detto...

Carissimo,

Ho letto ancora quanto riportato nel tuo blog www.civicum.blogspot.com e ritengo che tutte le proposte siano valide ed utili. Purtroppo molte di queste proposte sono state fatte da molto tempo e mai realizzate.

Ritengo però che i futuri governanti dovranno anche entrare più in contatto con il paese cercando di risolvere i veri problemi del cittadino, creando soprattutto lavoro.

Personalmente ricordo le trasformazioni in Russia realizzate da Pietro il Grande, che girava sia nel Suo paese che in Europa in incognito per rendersi conto della realtà quotidiana. Recentemente abbiamo i casi del benefico impatto in India della famiglia Gandi ed in Brasile dell’ ex Presidente Lula, che è riuscito in poco tempo a galvanizzare il Suo paese, riprendendo anche almeno in parte il controllo delle favelas.

In Italia purtroppo i politici vivono in un loro mondo privilegiato con pochi contatti con le reali ed anche piccole necessitä del paese che governano.
Con i migliori saluti

Giorgio Dodero

roberto ha detto...

Caro Giorgio,
concordo con te sul fatto che molte delle mie proposte sono all'ordine del giorno da tempo e non sono state realizzate. Oggi, però, esistono condizioni più favorevoli per realizzarle e il mio vuole essere un contributo in questa direzione.
Concordo anche sulla distanza fra politici e paese reale e sulla priorità degli interventi miranti a produrre lavoro.
Ciao. Roberto

roberto ha detto...

Il penultimo commento, che mi è stato inviato via mail ed ho pubblicato, risulta - a causa di un disguido - inviato da Anonimo. In realtà, come si vede dalla firma, è di Giorgio Dodero.
Mi scuso per il contrattempo.
Roberto

Mario ha detto...

Caro Roberto,

mi fa piacere l’iniziativa e, se consenti partecipazione a singhiozzo e firma con il solo nome, certamente - ove possibile - ti farò avere qualche riflessione come avvenuto fino ad ora.

Mi rimane però un piccolo dubbio sull’iniziativa e per evidenziartelo, utilizzo le stesse espressioni cui sei ricorso nella riflessione sull’implosione del PD; lo faccio per togliermi il timore che ne derivi un uso improprio.

Ciao

Mario

4 – la “dipendenza” dalla Rete

I parlamentari del PD, soprattutto ma non solo i giovani, sono stati letteralmente bombardati da mail, sms, tweet di militanti ed elettori, che protestavano contro le decisioni della dirigenza e che li hanno indotti ad agire emotivamente anziché lucidamente.

Per cercare di ricostruire un partito decente dalle macerie di quello scomparso, la dirigenza ma anche i militanti e gli elettori del PD devono fare queste cose:

B - “ uscire dagli steccati ideologici”. E’ quello che ha ben compreso Matteo Renzi: se non si cercano anche i voti di chi la pensa diversamente non si può vincere.

D - “capire che il compromesso non è l’inciucio”

Avendo la dirigenza del PD e dei suoi predecessori lungamente “inciuciato”, negli ultimi 20 anni, con il centrodestra fino a portare il Paese sull’orlo del baratro, ora la base teme che qualunque ricerca di accordo sia sintomo di malaffare e ciò impedisce di guardare alla sostanza delle proposte. Il lavoro dei “saggi” hadimostrato che, se si guarda alla sostanza, si può giungere a soluzioni accettabili da tutte le parti.

E – “esercitare la delega ricevuta ascoltando, ma non subendo, la base

Chi è rappresentante del popolo deve guardare all’interesse del Paese e non a quelli di parte. Deve essere quindi capace di collocare le richieste della propria parte politica in un quadro più ampio e resistere alle pressioni che possono precludere le soluzioni.



roberto ha detto...



Caro Mario, puoi contribuire come vuoi. Mi fa molto piacere la tua partecipazione ed ho apprezzato anche la tua citazione.
Se ho ben capito, auspichi un approccio non condizionato dagli accenti emotivi tipici della rete: il rischio c'è ovviamente, ma mi pare che il tono medio degli interventi nel blog, con qualche eccezione, sia misurato; se ci fossero toni fuori luogo, cancellerei i commenti impropri.
La logica in cui si muoverà l'iniziativa è chiaramente interpartitica: noi ci rivolgeremo ai parlamentari in quanto rappresentaanti del popolo, non in quanto espressione di parte; in questa logica è necessario trovare risposte equilibrate e non "talebane". Offriremo il nosro contributo ai rappresentanti del popolo nel rispetto dei ruoli reciproci: noi in quello di cittadini-elettori, loro in quello di delegati a legiferare.
A presto.
Roberto

Celio ha detto...

l' iniziativa è interessante, come tutte le tue derresto ed io darò il mio modestissimo contributo.
Alla tua lista aggiungerei almeno tre punti :1)Aspetti inerenti i corrotti con particolare accentuazione a chi si occupa della PA , 2)la questione delle aziende pubbliche poste in amministrazione controllata perenne spesso peggiorando ulteriormente il conto economico ,3) la semplificazione effettiva della burocrazia che strangola il paese in tutti i campi e brucia PIL.
Solo come nota, l'ultimo libro di Giordano mi pare si chiami "Tutti a casa"

roberto ha detto...

Ti ringrazio dell'adesione e dei suggerimenti, che mi sembrano molto opportuni.
Quando inizieremo a confrontarci più a fondo nel costituendo Google group, che sarà la nostra piattaforma collaborativa, potremo scegliere le priorità tenendo conto,come suggerito da Paolo della Sala nel suo commento, del calendario dei lavori parlamentari.
A presto. Roberto

Dario Lodi ha detto...

Se la competenza economica degli esperti ci ha portato alla concorrenza sleale e all'abbattimento dei diritti umani (1948), il cittadino comune ha il diritto - e il dovere - di sapere perchè e di conoscere come si intende provvedere. Io dico che queste cose vanno discusse in quanto tutti ne siamo coinvolti. Se ho dei figli che rubano, che se ne infischiamo delle regole, ebbene se non intervengo continuerò a perpetuare una ingiustizia all'interno della famiglia. Se non metto a posto le cose in famiglia in maniera diretta, sensata e civile, come posso pretendere di risolvere il problema dicendo: beh, non me intendo di umanismo e dunque che gli economisti si arrangino? Caro Roberto, io temo che qui si preferisca parlare di come uno va vestito invece di cosa ha nel cuore nel cervello!

Dario Lodi

roberto ha detto...


Vedo che insisti nella tua garbata polemica, il che non mi dispiace: siamo qui per confrontarci ed esprimere le nostre opinioni, anche se dissonanti.
Se leggi il commento di Paolo della Sala, nonchè la mia risposta, troverai che io sono favorevole ad una Think tank capace di affrontare le tematiche di fondo, fra cui quelle economiche,ma ciò richiede appunto l'apporto di specialisti.
In attesa di verificare la fattibilità della cosa, vorrei sapere se sei interessato o no a partecipare al gruppo di lavoro sulla "riforma della politica". Fammi sapere.

Paolo della Sala ha detto...

Caro Roberto,

interverrò sempre volentieri, anche se devi calcolare che i miei limiti sono il tempo e… il tempo…

Aspetto quindi il post di cui hai già dato anticipazioni e vedrò come contribuire, nei miei limiti di competenza…

Paolo

roberto ha detto...

Grazie Paolo, ciascuno può partecipare nella misura delle sue possibilità. Il tuo contributo sarà certamente prezioso.
Ciao. Roberto

Guido ha detto...

Caro Roberto, sono molto d'accordo con il suggerimento di intervenire attivamente chiedendo ai giornalisti di completare le notizie e di tenere contatti con i politici di buona volontà e supportare con vari mezzi le loro battaglie. Verificare, sia pure con il loro aiuto, la legislazione onde evitare “imbrogli”, mi sembra piuttosto complicato e richiede a mio parere competenze specifiche di un certo livello come quelle necessarie per trattare i temi economici che invece esiti ad includere nel programma. Per la mia formazione sono più interessato ai temi economici e sarei lieto che non venissero posti dei limiti a priori salvo accettarli se le necessarie competenze fra i partecipanti al blog effettivamente non si manifestassero. Comunque complimenti per l'iniziativa e cercherò di impegnarmi e collaborare.

roberto ha detto...

Caro Guido, nel post ho sostenuto la priorità della riforma della politica per ripristinare un rapporto di fiducia con i cittadini, ma non ho escluso di trattare i temi dell'economia, che sono di assoluta rilevanza.Sono lieto della tua disponibilità e conto sui tuoi contributi anche sul tema che maggiormente ti appassiona.
Grazie. Roberto

Dario Lodi ha detto...

Pensavo di averti già dato la mia adesione, comunque la ribadisco. Io non voglio affatto polemizzare, ma precisare. Gli esperti non esistono solo nell'economia. Caro Roberto, se ragioniamo in questo modo, la tua iniziativa non avrebbe senso in quanto certi argomenti esulerebbero dalle possibilità della gente comune. L'economia, poi, è il cuore di ogni sistema e dunque se ne deve assolutamente discutere, altrimenti lasceremmo alla finanza la licenza di fare e disfare a suo piacimento. Logicamente il tema, essendo essenziale, è delicatissimo, va a scuotere principi libertari elementari. Ma è complessa e delicata anche la vita sociale, per cui questi principi non possono che essere condizionati dalle varie tensioni fra le parti, appunto, sociali. La politica è chiamata ad armonizzarle, non a tifare per l'una o per l'altra.
In buona sostanza, tocca avere le idee chiare e puntare decisamente sugli argomenti che contano davvero. Nessuno può negare che la crisi attuale, anche di valori, derivi da una globalizzazione volgarissima, tutta basata sulle sfruttamento dei più poveri e deboli, altro che riguardo verso gli specialisti! Specialisti di che? Dello sfruttamento, dell'ingiustizia sociale. Sì, è storica questa ingiustizia, ma siamo obbligati a perpetuarla? Se la globalizzazione avesse toccato direttamente anche me, anche te, non saremmo qui a discutere, ma andremmo in piazza con le bandiere. Non è ora di capire che tutti vanno rispettati e che l'economia debba seguire lo stesso, ancora più elementare, principio? Temo che parlare di altro, sia un contorno con scarso sapore. Tutto questo lo dico con spirito costruttivo, caro Roberto, e dalla posizione di eterno idealista (meglio, però, che banale realista!).

Ciao, Dario Lodi .

roberto ha detto...


Prendo atto che non hai intenzione di polemizzare e condivido l'opportunità di discutere di economia, cosa ch ho fatto ripetutamente in passato, ma ribadisco che, per presentarsi alle forze politiche come interlocutori creddibili, bisogna essere certi di avere argomentazioni adeguate. Ci confronteremo ( vedi anche il precedente commento di Guido ela mia risposta) e valuteremo.

Grazie dell'adesione al Gruppo.
Roberto

Mario Pasetti ha detto...

Caro Roberto per ottenere un risultato valido occorre che chi partecipa non si perda a parlare di temi triti e ritriti dai giornali ma dia una seria proposta riguardo a fatti di cui siamo personalmente testimoni. Il campo è vastissimo e consiglio di raggruppare i temi per argomento evidenziando prima il problema da risolvere e quindi proporre la soluzione, nei limiti della propria conoscenza. Mario Pasetti


roberto ha detto...


Caro Mario, il tuo suggerimento mi sembra opportuno: appena faremo partire il Googlegroup potremo concordare i temi da affrontare, i problemi che comportano e le soluzioni proposte.
L'importante è "stare in tema": il rischio di una discussione dispersiva è elevato.
Roberto

Dario Lodi ha detto...

Mi permetto di chiederti di pensare ai problemi radicali e di diffidare dei cosiddetti specialisti; essi sono spesso lontani anni luce dalla realtà e dal rispetto verso il prossimo. Così i politici che firmano e non sanno cosa stanno firmando. Piccolo dato relativo alla crisi italiana: lo sbilancio commerciale fra Cina e Italia è di circa 25 miliardi di Euro a favore della Cina. A pesare è l'importazione di prodotti a bassa tecnologia con la conseguenza della chiusura di aziende nostrane, non perchè i cinesi siano più bravi, ma perchè costano un decimo di noi. La dichiarazione dei diritti umani del 1948 proibisce lo sfruttamento dell'uomo e, implicitamente, la concorrenza sleale determinata da esso. Dove erano i politici quando, a tappe, furono firmate le norme per la regolamentazione del commercio mondiale? Era proprio impossibile prevedere che con l'entrata della Cina, nel 2002, sarebbe avvenuto ciò che è avvenuto? Ricordo che a perdere i posti di lavoro sono stati gi operai delle aziende "povere" con la conseguenza dell' aumento della disoccupaizone, della sottoccupazione, del disastro nel mondo giovanile. Una crisi sempre peggiore che NON verrà pagata da chi l'ha provocata: gli esperti economici e finanziari e i politici ignoranti e incapaci. Nonchè i media insipidi e presuntuosi.

Ciao, Dario Lodi

roberto ha detto...


Che gli esperti spesso prendano delle cantonate è vero. Ma non possiamo liquidarli tutti con una patente d'incaopacità. Ciò vale anche per i politici.
Ciao. Roberto

Guido Noè ha detto...

Caro Roberto,
Rispondo solo ora perchè non ho potuto controllare la posta.
Sono d'accordo con te con la proposta e, nei limiti del possibile mi rendo disponibile.
Allego una mia riflessione, che come l'altra volta, evidenzia il mio modo di pensare.
Sperando di leggere presto tue nuove, ti auguro un sereno ponte di I° Maggio,
inviandoti cordiali saluti - Guido Noè -

roberto ha detto...

Caro Guido,
ti ringrazio della disponibilità e della tua riflessione. Pubblicherò nel blog il tuo messaggio ma non l'allegato per ragioni di spazio. Lo farò circolare ai membri del Google group come stimolo di riflessione.
A presto.Roberto

Giulio Lanzavecchia ha detto...

Caro Roberto,
ho aspettato un po' a rispondere, perché volevo avere un'idea del comportamento dei politici italiani dopo la fiducia al governo Letta. L'idea di questo governo non mi è mai troppo piaciuta, ma alla fine ho pensato che si trattasse della sola soluzione possibile, dopo che i grillini hanno dimostrato in modo inequivocabile di non credere in nulla, se non in loro stessi. Mi è sembrato di risentire gli studenti in assemblea del 1968, che dicevano: "pensiamo tutti allo stesso modo, e questo significa che abbiamo ragione". La risposta degli altri politici si è avuta ancora prima di quanto si potesse prevedere: l'aut aut posto dal duo Berlusconi - Brunetta di fronte alla ragionevole proposta di Letta sull'IMU è la chiara manifestazione di un'arroganza senza limiti, nella convinzione che il popolo bue italiano continuerà ad adorare il divino Silvio qualunque cosa faccia, senza pensare che se siamo in questa miserabile situazione è soprattutto colpa sua, che ci ha governato per tanto tempo preoccupandosi essenzialmene dei suoi affari, ma anche di rendere sempre più operativa la legge fondamentale del PDL: "mai far pagare le tasse alle persone con tanti soldi". Io sono sempre più stupefatto di una cosa: si continua a parlare di ridurre i costi della politica attraverso l'abolizione del finanziamento ai partiti (che vale supergiù il 5 per mille del Pil), e sul quale psso anche essere d'accordo, e si fa di tutto per non trasformare l'evasione fiscale da reato amministrativo in reato penale (almeno il 15 % del PIL), o per combattere la corruzione (quanti sono gli onorevoli indagati o condannati? Cosa si deve fare se dopo il trota, anche il Riccardo ruba a man bassa?). Io posso partecipare benissimo a tanti dibattiti, ma non riuscirò mai a tollerare l'acquiescienza alla disonestà e all'arroganza, e soprattutto non potrò mai accettare proposte che non abbiano una solida base culturale e scientifica.
Diventando vecchio ho anche acquisto un pessimo carattere, e ti chiedo scusa; ma non posso fare diversamene
Giulio

roberto ha detto...

Caro Giulio,
capisco la tua indignazione, che in larga misura condivido, ma devo dirti che dobbiamo prendere atto della realtà: preferiremmo che Berlusconi fosse "in pensione", ma la sua abilità e gli errori degli avversari lo hanno riportato in auge; sia Bersani, con la sua cocciuta ricerca dei grillini, sia Grillo, con il suo rifiuto di ogni trattativa, hanno fatto un formidabile "assist" a Berlusconi e lui ha "messo in rete".
Se il PD e il M5S avessero votato Prodi, il panorama sarebbe completamente diverso.
Sono d'accordo sulla necessità di fare proposte con una solida base culturale e scientifica.
Ne parleremo. Grazie.
Roberto

Raffaello ha detto...

Ciao Roberto,
innanzitutto considerami della partita.
Il nuovo governo, al di la delle buone intenzioni, non mi sembra stia partendo con il piede giusto: la litigiosità è ricomparsa, su questioni spesso ‘di bandiera’ (vedi l’atteggiamento ricattatorio di Brunetta sull’IMU privo di proposte per la copertura finanziaria o anche la litigiosità interna al Pd) che rischiano di certificare, agli occhi dell’Europa e a stretto giro di posta, la fragilità strutturale della “grosse koalition” de noantri. Credo che ancora non si sia capito (eccezion fatta forse per i montiani) che occorre partire dalle esigenze del Paese, opportunamente scalettate quanto a priorità, e lasciare sullo sfondo - senza tuttavia dimenticarli – gli impegni assunti in campagna elettorale (nell’ambito della quale nessuno ha ipotizzato il da farsi in una situazione così complicata come quella che si è venuta a creare post elezioni). Tutti devono essere disponibili a fare mezzo passo indietro.
Sono sempre convinto che la crescita passi attraverso manovre che favoriscano quei settori nei quali la “materia prima” all’Italia non costa nulla: sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e turismo. Qui si potrebbe cominciare a creare occupazione. Quanto ai fondi, occorre insistere sul taglio “ragionato” della spesa, su una azione credibile di lotta all’evasione fiscale, sul recupero di bacini di reddito ora trascurati (vedi le posizioni del M5S sulla tassazione dei proventi da gioco). E infine, prendendo spunto dall’ultimo libro di Massimo Teodori , andrebbe proposta una revisione dei criteri di distribuzione dell’8 per mille (solo il 40% dei contribuenti opera la scelta, ma le percentuali di retrocessione delle imposte si applicano ai redditi del 100% dei contribuenti: escono così, dalle casse dello Stato, decine di miliardi di euro non avvalorate da scelte esplicite dei contribuenti). Qui la faccenda è complicata e delicata perché circa l’80% di questi fondi va alla Chiesa (e sta rinascendo la balena bianca…). Ma penso che la questione vada affrontata.

roberto ha detto...


Ciao Raffaello,
grazie per l'adesione.
Condivido quanto dici circa la falsa partenza e la necessità di un mezzo passo indietro. Tratterò di questa esigenza nel mio prossimo post.
Condivido anche le tue proposte sulla crescita e sul reperimento dei fondi e trovo interessante quanto ipotizzato da Teodori sull'8% che, fra l'altro, potrebbe essere utilizzato in parte per il finanziamento privato e volontario dei partiti.
Ne riparleremo.
Roberto