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sabato 5 ottobre 2013

Verso la normalità



Alcuni miei lettori ritengono che io sia troppo ottimista, al che  replico che, se non si cerca uno spiraglio di luce anche nelle situazioni più critiche, non si può cambiare nulla. Lamentarsi soltanto non porta da nessuna parte.
Negli ultimi post e relativi commenti ho affermato che Berlusconi non avrebbe potuto far cadere il governo e che forse avrebbe, con una delle sue giravolte, cambiato idea rispetto al tentativo di rovesciarlo. Ho scritto anche che la fronda interna al suo partito stava mostrando di voler uscire dall’ombra e infrangere lo stato di assoluta dipendenza dal leader. Ciò  avrebbe potuto avviare, sia pure faticosamente, il nostro Paese verso la normalità.
Qualcuno era incredulo al riguardo. Ciò che è accaduto in Parlamento il 2 ottobre  ha confermato entrambe le ipotesi predette. Ciò che fino a ieri sembrava impensabile, si è rivelato di colpo  possibile.
 Letta e Alfano sono i due vincitori di una dura partita  e la loro vittoria deriva dalla determinazione del primo a “giocarsi il tutto per tutto” con la richiesta della fiducia e dal coraggio del secondo  nello sfidare il suo “padre politico”, e nel farlo senza perdere il rispetto nei suoi confronti malgrado questi, tempo fa,  lo avesse azzoppato dicendo che non possedeva il  “quid” necessario per fare il leader. Alfano ha superato questo pesante handicap e ha dimostrato di avere le doti per guidare il partito.
Ora si tratta di valutare le prospettive che emergono dalla sconfitta di Berlusconi, anche se  è opportuno non sottovalutare mai  le sue capacità di recupero e il fatto che solo il responso delle urne potrà dire se la “rivoluzione” che si è realizzata nel PDL / Forza Italia sarà duratura, perché approvata dagli elettori.
Mi sembra che i punti nodali siano i seguenti, con riferimento ai protagonisti principali:
1 – Letta è saldo in sella e non ha più alibi: le condizioni in cui ha lavorato in questi mesi, sottoposto a continui ricatti da parte di un alleato riottoso, hanno certamente condizionato i suoi  risultati, solo parzialmente soddisfacenti. Ora che questi vincoli sono venuti meno, è necessario che l’azione di governo sia realmente coraggiosa e si concentri soprattutto sul versante che si è rivelato finora più debole e cioè il taglio delle spese. La nomina  come responsabile della “spending  review”di Carlo Cottarelli , altissimo Dirigente del Fondo Monetario Internazionale, incaricato da questa  istituzione di controllare  i conti di alcuni Paesi fra cui il nostro, dimostra che le intenzioni sono serie e che le competenze sono adeguate, anche perché Cottarelli – a differenza di  Enrico Bondi che ebbe questo incarico con Monti – disporrà di uno staff di esperti consistente.
Senza tagli alle spese mirati e non lineari è impossibile trovare le risorse necessarie per la crescita. Non avendo agito finora su questo versante e avendo dedicato una certa quantità di mezzi finanziari a fini pur commendevoli ( cassa integrazione, incentivi per i giovani, rimborsi alle imprese., ecc.) i conti dello Stato hanno ripreso a traballare e il debito pubblico ha continuato a salire.
2- Alfano ha la possibilità di dar vita ad un centrodestra realmente liberale, di stampo europeo
Le alternative  che si stanno discutendo in questi giorni sono due:
         la creazione di gruppi parlamentari separati come premessa ad una nuova formazione politica moderata, distinta dal partito del Cavaliere.

-          Il controllo del PDL, con eventuale fuoriuscita degli “estremisti” che hanno dominato recentemente il partito
 Il pregio della prima ipotesi è quello di aiutare a fare chiarezza nell’attuale contesto politico, separando coloro che sostengono il governo per convinzione da quelli che lo fanno “obtorto collo” e che potrebbero mettere i bastoni fra le ruote del governo. Comporta  però Il rischio che, col tempo, si dia vita  ad un “rassemblement” di tutti gli ex-democristiani  dell’intero arco politico che potrebbe avere come conseguenza la nascita della nuova DC, con una forte vocazione a riproporre un sistema di larghe intese permanente e un sistema elettorale proporzionale che lo consoliderebbe.
La difficoltà del secondo starebbe  nel tenere a bada il revanscismo dei berlusconiani e del Cavaliere stesso, ma avrebbe il merito di confermare il carattere maggioritario del sistema elettorale. La mia preferenza, pesando i pro e i contro, va alla seconda soluzione.
3 – Renzi può giocare un ruolo essenziale nell’evoluzione del quadro politico
Se, come è probabile, le primarie lo renderanno Segretario del Partito, potrà anzitutto , come convinto sostenitore del maggioritario, indirizzare il percorso della riforma elettorale verso una soluzione che riduca lo sproporzionato premio di maggioranza attuale, ma consenta il formarsi di coalizioni stabili,in grado di governare. Ciò darebbe vita ad una normalità dell’alternanza fra forze politiche di centrodestra e forze di centrosinistra, una volta venute meno le ragioni dell’attuale “strana maggioranza”. Renzi ha recentemente dichiarato in modo inequivocabile: “ noi saremo per ill bipolarismo senza se e senza ma, non vogliamo il ritorno all’antico e alla prima Repubblica, non vogliamo un sistema elettorale che istituzionalizzi le larghe intese, e non ci sono ex-democristiani che tengano”.
Potrà inoltre attuare il suo piano di superamento del “correntismo distruttivo” , che ha fatto tanto male al PD anche nel recente passato, e ciò rafforzerà la logica dell’alternanza.-


6 commenti:

Vittorio Bossi ha detto...

Caro Roberto,


certo rispetto al baratro avere ripristinato la rotta è un fatto positivo, invece se per fare la spending review è necessario un luminare del FMI siamo messi molto male.


Che studi ulteriori è necessario fare per tagliare le retribuzioni dei nostri onorevoli, manager di stato, magistrati e dirigenti ? sarebbe auspicabile allinearli alla Germania e il gioco è fatto.
Che studi ulteriori è necessario fare per tagliare il numero esagerato di dirigenti nell'apparato statale?
Che studi ulteriori è necessario fare per tagliare le province, gli enti inutili e accorpare i comuni sotto i 10.000 abitanti?
Che studi ulteriori è necessario fare per tagliare gli sprechi della sanità?
Che studi ulteriori è necessario fare per tagliare le inutili università create per favorire il barone di turno e i suoi fami.?
Che studi ulteriori è necessario fare per combattere seriamente l'evasione fiscale? chi sono gli evasori, dove sono i patrimoni?
Che studi ulteriori è necessario fare per combattere seriamente illegalità e malavita?


Mi fermo perchè i capitoli da aggredire sono numerosi, non vedo una seria volontà, uno studio dell'ass. LEONI riportava in circa 100 MLD l'anno gli sprechi e i favori agli amici degli amici, le clientele e i privilegi all'enorme platea
di approfittatori e nel calcolo non sono compresi i proventi dell'evasione fiscale, e ci dicono che non riescono a trovare 7 mld per imu e iva, ma pensano che gli italiani sono tutti dei coglioni?


Scusa lo sfogo ma è ora di fare qualche cosa seriamente.


Un caro saluto,


Vittorio


roberto ha detto...


Sul fatto che la classe politica nel suo insieme sia inadempiente e lo sia perchè autrice e beneficiaria di un sistema di spreco e di corruzione/ collusione diffusa sono pienamente d'accordo. E lo sono anche sul fatto che si sanno le cose da fare, ma si resta in una posizione di colpevole stallo.
Va detto però che la relativa inerzia del Governo è dovuta anche alle difficili condizioni in cui operava la maggioranza a causa del peso delle vicende berlusconiane e dell'estremismo che ne conseguiva.
IL chiarimento politico che c'è stato nel PDL permette di cambiare passo. La spinta ad agire se non da un forte ripensamento deriva dalle condizioni di necessità: se non si fanno riforme, la deriva travolgerà il Paese ma anche la classe politica.

Dario ha detto...

Caro Roberto, immagino che tu continui a pensare ad un mondo politico di gente per bene, per cui prima o poi il meccanismo governativo non andrà fuori giri. Non credo possa essere chiamata normalità una macchina scassata con infermieri improvvisati vestiti da meccanici provetti. Ci siamo dimenticati della vicenda della mamma e della bambina rapite e spedite da Narbayev all'insaputa dei presidenti dell'interno e degli esteri? Continuiamo a non voler vedere i voltafaccia di Formigoni, Cicchitto, Giovanardi e compagnia cantante? Seguitiamo ad ignorare che un signore condannato per frode fiscale tiene bloccato un paese? Invito tutti a leggere le 208 pagine della sentenza (reperibili su Internet) per capire con chi abbiamo a che fare, altro che persecuzione giudiziaria! Di mio, modestamente, tramite na sua ex guardia del corpo che ha dato le dimissioni per schifo, so altre cose che fanno vomitare. L'ex guardia ha prove alla mano, verranno fuori quando finalmente quel signore ci lascerà in pace (nessun osa pubblicarle). C'è troppa superficialità fra gli osservatori e troppo servilismo presso gli intellettuali (de che?): non gira, in Italia, gente per bene, gira la corruzione. Se non capiamo tutto questo, come possiamo immaginare belle cose per il futuro? La colpa è anche nostra perchè digeriamo tutto, anche i sassi e anche le uova marce, purchè nessuno ci tocchi il piatto di minestra.

Dario

roberto ha detto...


Le tue argomentazioni hanno punti in comune col commento di Vittorio e, quindi, in parte, vale anche per te la mia precedente risposta.
Aggiungerei che, se sono chiare le responsabilità della classe politica e di certe persone in particolare, non si può fare di tutta l'erba un fascio: ci sono anche "persone per bene" (più o meno) e comunque bisogna lavorare con quello che c'è, spingendo perchè si faccia quanto necessario.
Berlusconi, a meno di un'assai improbabile "resurrezione", non è più in grado di tenere in scacco il Paese e deve rassegnarsi, suo malgrado, a passare la mano.
Alfano, che ha certamente i suoi limiti ( vedi la tremenda vicenda kazaka che hai citato)ha comunque dimostrato che non è privo di virtù: proviamo a incalzarlo affinchè le seconde prevalgano sui primi.
Roberto


Fausto ha detto...

Caro Roberto,
Credo, anzi ne sono convinto, che la morte politica di Berlusconi sia ancora lontana. Per qualche attimo ho pensato anche io che si fosse raggiunta la normalità'. I dissidi che emergono nel PDL possono essere azzerati e/o calmierati unicamente dal suo presidente che,allo stato, si adopera per mantenere unito un movimento che fa acqua da tutte le parti. Credo che Berlusconi, dopo l'umiliazione subita nel garantire la fiducia al governo Letta, debba, in qualche modo, riscattarsi e questo, sicuramente avverrà' prima che si concretizzi la operatività' della sua scelta di optare x i servizi sociali, visto che i tempi slitteranno ancora di qualche mese. Non per nulla Lilli cavaliere ha scelto di trasferire la sua residenza da Arcore a Roma. A proposito come e' possibile che, nonostante la condanna definitiva, il nostro presidente non si sia preoccupato di sciogliere la nomina a cavaliere?
Ciao
Fausto

roberto ha detto...

Caro Fausto,
sono d'accordo con te: Berlusconi non è finito ma solo ridimensionato dalla recente sconfitta. L'ormai esplicito passaggio di consegne che sta facendo verso Alfano indica, comunque, che Il suo ruolo nel PDL sta cambiando: da capo partito a referente politico.
Se, come sembra, accetterà di scontare la pena ai servizi sociali senza ulteriori polemiche con i giudici, il PDL potrebbe trarne un notevole vantaggio, soprattutto se la collaborazione con Letta darà frutti.
Il ritiro del cavalierato dovrebbe essere automatico dopo una condanna definitiva; forse l'atto non avviene per non esasperare ancora la polemica e non creare ulteriori motivi di reazione. Non è bello ma a volte ci vuole anche la "realpolitik".
Ciao.
Roberto