Alcuni miei
lettori ritengono che io sia troppo ottimista, al che replico che, se non si cerca uno spiraglio di
luce anche nelle situazioni più critiche, non si può cambiare nulla. Lamentarsi
soltanto non porta da nessuna parte.
Negli ultimi
post e relativi commenti ho affermato che Berlusconi non avrebbe potuto far
cadere il governo e che forse avrebbe, con una delle sue giravolte, cambiato
idea rispetto al tentativo di rovesciarlo. Ho scritto anche che la fronda
interna al suo partito stava mostrando di voler uscire dall’ombra e infrangere
lo stato di assoluta dipendenza dal leader. Ciò
avrebbe potuto avviare, sia pure faticosamente, il nostro Paese verso la
normalità.
Qualcuno era
incredulo al riguardo. Ciò che è accaduto in Parlamento il 2 ottobre ha confermato entrambe le ipotesi predette.
Ciò che fino a ieri sembrava impensabile, si è rivelato di colpo possibile.
Letta e Alfano sono i due vincitori di una
dura partita e la loro vittoria deriva
dalla determinazione del primo a “giocarsi il tutto per tutto” con la richiesta
della fiducia e dal coraggio del secondo
nello sfidare il suo “padre politico”, e nel farlo senza perdere il
rispetto nei suoi confronti malgrado questi, tempo fa, lo avesse azzoppato dicendo che non possedeva
il “quid” necessario per fare il leader.
Alfano ha superato questo pesante handicap e ha dimostrato di avere le doti per
guidare il partito.
Ora si
tratta di valutare le prospettive che emergono dalla sconfitta di Berlusconi,
anche se è opportuno non sottovalutare
mai le sue capacità di recupero e il
fatto che solo il responso delle urne potrà dire se la “rivoluzione” che si è
realizzata nel PDL / Forza Italia sarà duratura, perché approvata dagli
elettori.
Mi sembra
che i punti nodali siano i seguenti, con riferimento ai protagonisti
principali:
1 – Letta è saldo in sella e non ha più alibi:
le condizioni in cui ha lavorato in questi mesi, sottoposto a continui ricatti
da parte di un alleato riottoso, hanno certamente condizionato i suoi risultati, solo parzialmente soddisfacenti.
Ora che questi vincoli sono venuti meno, è necessario che l’azione di governo
sia realmente coraggiosa e si concentri soprattutto sul versante che si è
rivelato finora più debole e cioè il taglio delle spese. La nomina come responsabile della “spending review”di Carlo Cottarelli , altissimo
Dirigente del Fondo Monetario Internazionale, incaricato da questa istituzione di controllare i conti di alcuni Paesi fra cui il nostro,
dimostra che le intenzioni sono serie e che le competenze sono adeguate, anche
perché Cottarelli – a differenza di
Enrico Bondi che ebbe questo incarico con Monti – disporrà di uno staff
di esperti consistente.
Senza tagli
alle spese mirati e non lineari è impossibile trovare le risorse necessarie per
la crescita. Non avendo agito finora su questo versante e avendo dedicato una
certa quantità di mezzi finanziari a fini pur commendevoli ( cassa
integrazione, incentivi per i giovani, rimborsi alle imprese., ecc.) i conti
dello Stato hanno ripreso a traballare e il debito pubblico ha continuato a
salire.
2- Alfano ha la possibilità di dar vita ad un
centrodestra realmente liberale, di stampo europeo
Le
alternative che si stanno discutendo in
questi giorni sono due:
–
la creazione di gruppi parlamentari separati
come premessa ad una nuova formazione politica moderata, distinta dal partito
del Cavaliere.
-
Il
controllo del PDL, con eventuale fuoriuscita degli “estremisti” che hanno
dominato recentemente il partito
Il pregio della prima ipotesi è quello di
aiutare a fare chiarezza nell’attuale contesto politico, separando coloro che
sostengono il governo per convinzione da quelli che lo fanno “obtorto collo” e
che potrebbero mettere i bastoni fra le ruote del governo. Comporta però Il rischio che, col tempo, si dia
vita ad un “rassemblement” di tutti gli
ex-democristiani dell’intero arco
politico che potrebbe avere come conseguenza la nascita della nuova DC, con una
forte vocazione a riproporre un sistema di larghe intese permanente e un
sistema elettorale proporzionale che lo consoliderebbe.
La
difficoltà del secondo starebbe nel
tenere a bada il revanscismo dei berlusconiani e del Cavaliere stesso, ma
avrebbe il merito di confermare il carattere maggioritario del sistema
elettorale. La mia preferenza, pesando i pro e i contro, va alla seconda
soluzione.
3 – Renzi può giocare un ruolo essenziale
nell’evoluzione del quadro politico
Se, come è
probabile, le primarie lo renderanno Segretario del Partito, potrà anzitutto ,
come convinto sostenitore del maggioritario, indirizzare il percorso della
riforma elettorale verso una soluzione che riduca lo sproporzionato premio
di maggioranza attuale, ma consenta il formarsi di coalizioni stabili,in grado
di governare. Ciò darebbe vita ad una normalità dell’alternanza fra forze
politiche di centrodestra e forze di centrosinistra, una volta venute meno le
ragioni dell’attuale “strana maggioranza”. Renzi ha recentemente dichiarato in
modo inequivocabile: “ noi saremo per ill
bipolarismo senza se e senza ma, non vogliamo il ritorno all’antico e alla
prima Repubblica, non vogliamo un sistema elettorale che istituzionalizzi le
larghe intese, e non ci sono ex-democristiani che tengano”.
Potrà
inoltre attuare il suo piano di superamento del “correntismo distruttivo”
, che ha fatto tanto male al PD anche nel recente passato, e ciò rafforzerà la
logica dell’alternanza.-
6 commenti:
Caro Roberto,
certo rispetto al baratro avere ripristinato la rotta è un fatto positivo, invece se per fare la spending review è necessario un luminare del FMI siamo messi molto male.
Che studi ulteriori è necessario fare per tagliare le retribuzioni dei nostri onorevoli, manager di stato, magistrati e dirigenti ? sarebbe auspicabile allinearli alla Germania e il gioco è fatto.
Che studi ulteriori è necessario fare per tagliare il numero esagerato di dirigenti nell'apparato statale?
Che studi ulteriori è necessario fare per tagliare le province, gli enti inutili e accorpare i comuni sotto i 10.000 abitanti?
Che studi ulteriori è necessario fare per tagliare gli sprechi della sanità?
Che studi ulteriori è necessario fare per tagliare le inutili università create per favorire il barone di turno e i suoi fami.?
Che studi ulteriori è necessario fare per combattere seriamente l'evasione fiscale? chi sono gli evasori, dove sono i patrimoni?
Che studi ulteriori è necessario fare per combattere seriamente illegalità e malavita?
Mi fermo perchè i capitoli da aggredire sono numerosi, non vedo una seria volontà, uno studio dell'ass. LEONI riportava in circa 100 MLD l'anno gli sprechi e i favori agli amici degli amici, le clientele e i privilegi all'enorme platea
di approfittatori e nel calcolo non sono compresi i proventi dell'evasione fiscale, e ci dicono che non riescono a trovare 7 mld per imu e iva, ma pensano che gli italiani sono tutti dei coglioni?
Scusa lo sfogo ma è ora di fare qualche cosa seriamente.
Un caro saluto,
Vittorio
Sul fatto che la classe politica nel suo insieme sia inadempiente e lo sia perchè autrice e beneficiaria di un sistema di spreco e di corruzione/ collusione diffusa sono pienamente d'accordo. E lo sono anche sul fatto che si sanno le cose da fare, ma si resta in una posizione di colpevole stallo.
Va detto però che la relativa inerzia del Governo è dovuta anche alle difficili condizioni in cui operava la maggioranza a causa del peso delle vicende berlusconiane e dell'estremismo che ne conseguiva.
IL chiarimento politico che c'è stato nel PDL permette di cambiare passo. La spinta ad agire se non da un forte ripensamento deriva dalle condizioni di necessità: se non si fanno riforme, la deriva travolgerà il Paese ma anche la classe politica.
Caro Roberto, immagino che tu continui a pensare ad un mondo politico di gente per bene, per cui prima o poi il meccanismo governativo non andrà fuori giri. Non credo possa essere chiamata normalità una macchina scassata con infermieri improvvisati vestiti da meccanici provetti. Ci siamo dimenticati della vicenda della mamma e della bambina rapite e spedite da Narbayev all'insaputa dei presidenti dell'interno e degli esteri? Continuiamo a non voler vedere i voltafaccia di Formigoni, Cicchitto, Giovanardi e compagnia cantante? Seguitiamo ad ignorare che un signore condannato per frode fiscale tiene bloccato un paese? Invito tutti a leggere le 208 pagine della sentenza (reperibili su Internet) per capire con chi abbiamo a che fare, altro che persecuzione giudiziaria! Di mio, modestamente, tramite na sua ex guardia del corpo che ha dato le dimissioni per schifo, so altre cose che fanno vomitare. L'ex guardia ha prove alla mano, verranno fuori quando finalmente quel signore ci lascerà in pace (nessun osa pubblicarle). C'è troppa superficialità fra gli osservatori e troppo servilismo presso gli intellettuali (de che?): non gira, in Italia, gente per bene, gira la corruzione. Se non capiamo tutto questo, come possiamo immaginare belle cose per il futuro? La colpa è anche nostra perchè digeriamo tutto, anche i sassi e anche le uova marce, purchè nessuno ci tocchi il piatto di minestra.
Dario
Le tue argomentazioni hanno punti in comune col commento di Vittorio e, quindi, in parte, vale anche per te la mia precedente risposta.
Aggiungerei che, se sono chiare le responsabilità della classe politica e di certe persone in particolare, non si può fare di tutta l'erba un fascio: ci sono anche "persone per bene" (più o meno) e comunque bisogna lavorare con quello che c'è, spingendo perchè si faccia quanto necessario.
Berlusconi, a meno di un'assai improbabile "resurrezione", non è più in grado di tenere in scacco il Paese e deve rassegnarsi, suo malgrado, a passare la mano.
Alfano, che ha certamente i suoi limiti ( vedi la tremenda vicenda kazaka che hai citato)ha comunque dimostrato che non è privo di virtù: proviamo a incalzarlo affinchè le seconde prevalgano sui primi.
Roberto
Caro Roberto,
Credo, anzi ne sono convinto, che la morte politica di Berlusconi sia ancora lontana. Per qualche attimo ho pensato anche io che si fosse raggiunta la normalità'. I dissidi che emergono nel PDL possono essere azzerati e/o calmierati unicamente dal suo presidente che,allo stato, si adopera per mantenere unito un movimento che fa acqua da tutte le parti. Credo che Berlusconi, dopo l'umiliazione subita nel garantire la fiducia al governo Letta, debba, in qualche modo, riscattarsi e questo, sicuramente avverrà' prima che si concretizzi la operatività' della sua scelta di optare x i servizi sociali, visto che i tempi slitteranno ancora di qualche mese. Non per nulla Lilli cavaliere ha scelto di trasferire la sua residenza da Arcore a Roma. A proposito come e' possibile che, nonostante la condanna definitiva, il nostro presidente non si sia preoccupato di sciogliere la nomina a cavaliere?
Ciao
Fausto
Caro Fausto,
sono d'accordo con te: Berlusconi non è finito ma solo ridimensionato dalla recente sconfitta. L'ormai esplicito passaggio di consegne che sta facendo verso Alfano indica, comunque, che Il suo ruolo nel PDL sta cambiando: da capo partito a referente politico.
Se, come sembra, accetterà di scontare la pena ai servizi sociali senza ulteriori polemiche con i giudici, il PDL potrebbe trarne un notevole vantaggio, soprattutto se la collaborazione con Letta darà frutti.
Il ritiro del cavalierato dovrebbe essere automatico dopo una condanna definitiva; forse l'atto non avviene per non esasperare ancora la polemica e non creare ulteriori motivi di reazione. Non è bello ma a volte ci vuole anche la "realpolitik".
Ciao.
Roberto
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