In un recente editoriale sul Corriere della Sera Ernesto
Galli della Loggia, dopo aver esaminato le caratteristiche dell’attuale crisi
della politica, ha affermato: “ La desertificazione della politica significa….
ancor maggior potere alle lobby e alle corporazioni di ogni genere, sempre più
autorizzate a fare quello che vogliono”.
Un caso esemplare si è verificato recentemente ed ha
riguardato gran parte degli italiani che
vivono in una casa con ascensore costruita prima del 1999: in occasione
dell’assemblea annuale di condominio, si sono visti presentare la” prescrizione”
dell’Ente incaricato delle verifiche periodiche, mirante a far adeguare il quadro di controllo dell’ ascensore
al fine di garantire la “precisione millimetrica di fermata al
piano”, il che comporta un esborso non indifferente.
In realtà tale prescrizione è un abuso perché la normativa vigente (D.P.R.
162/99), che ha recepito integralmente la Direttiva europea sugli
ascensori prevede la predetta precisione
solo per gli impianti costruiti dopo la sua entrata in vigore mentre, per gli
impianti precedenti, valgono le norme esistenti al momento della costruzione.
Esiste poi la norma UNI EN 81-80, resa pubblica in Italia
nel 2006 ma emessa da un ente privato, che mira a favorire una progressiva omologazione delle diverse normative dei Paesi
europei e contiene una serie di raccomandazioni, fra cui quella riguardante la precisione di fermata, che
possono essere usate – come dice testualmente la norma - dalle “Autorità
nazionali nel determinare un proprio
programma di implementazione graduale
tramite un processi di filtro, in modo praticabile e ragionevole
basandosi sul livello di rischio…. e su considerazioni sociali ed economiche”.
Si tratta quindi di raccomandazioni, non di prescrizioni, da
attuare, se gli Stati lo ritengono opportuno, in un percorso che
necessariamente richiede tempo e disposizioni normative adeguate per essere
valido. Nel nostro Paese, invece, si è cercato di imporre globalmente, senza alcuna gradualità e in modo retroattivo tale norma , prima con il c.d. “Decreto Scaiola”
del 2005 (D.M. 26/10/2005) , impugnato dalla Confederazione Italiana della
Proprietà edilizia e poi lasciato decadere dallo stesso Ministero per mancata
indicazione delle norme applicative.
Un secondo tentativo, analogo al precedente, è stato fatto con un altro decreto
ministeriale ( D.M. 23/7/2009) che è stato pesantemente bocciato dal TAR del Lazio nel 2010 per vizio
di legittimità in quanto introduceva
adempimenti non previsti da normative
dell’Unione Europea e in violazione
delle norme sulla formazione dei regolamenti amministrativi. . Il TAR del Lazio ha espresso una censura
molto forte al Decreto “ in primo luogo
perché la raccomandazione non costituisce fonte di diritto, in quanto priva di
carattere imperativo; in secondo luogo perché a differenza di una direttiva,
non impegna gli Stati membri, i quali restano del tutto liberi di recepire o
meno i suoi suggerimenti”. Inoltre “il
decreto impone ai privati proprietari pesanti prestazioni personali e
patrimoniali al di fuori di qualsiasi prescrizione legislativa”. Infine: “Ciò
che colpisce nell’esame dell’intera vicenda è che con palese sviamento di
potere l’impugnato decreto non è stato affatto adottato al fine di garantire
una più efficace tutela contro i rischi ma per…rilanciare l’edilizia e
per….finalità occupazionali, cioè per salvare posti di lavoro, senza preoccuparsi delle ricadute
gravissime che tale politica ha sull’economia delle famiglie”.
Ora le Associazioni degli ascensoristi hanno presentato una nuova proposta di modifica della normativa
vigente al fine di imporre un rilevante e oneroso numero
di adeguamenti, fra cui quello della precisione di fermata, agli impianti
costruiti prima del 1999.
Ma non basta: con una impropria e forzata interpretazione di
un altro Decreto Ministeriale (D.M. 22/01/2008 n. 37) e in palese contrasto con
la proposta di modifica normativa predetta, si è affermato che “ il DPR 162/99 va applicato a tutti gli
ascensori, prescindendo dalla relativa data di messa in esercizio”, mentre
il decreto citato dice” per la
manutenzione degli impianti di ascensori e montacarichi in servizio privato si
applica il DPR n. 162/99 e le altre disposizioni specifiche”, che
sono appunto le norme preesistenti, valide per gli impianti precedenti
l’entrata in vigore del DPR.
E, su questa
semplice e infondata base, si sono
emanate le prescrizioni ai condomini, di cui si parlava all’inizio, che sono
quindi totalmente illegittime e impugnabili perché contrarie alle norme
vigenti.
Chiediamo ai Parlamentari che intendono tutelare il bene
comune e non interessi privati, di opporsi alla proposta dell e nominate Associazioni, se verrà
formalmente presentata alle Camere, e ai cittadini di opporsi all’ approvazione
degli adeguamenti , anche se già avvenuta in assemblea, facendo ricorso tramite
le Associazioni dei Consumatori.
E’ necessario agire per evitare
che si realizzi la triste previsione fatta da Galli della Loggia, di una
capitolazione dello Stato di fronte ai poteri privati organizzati , che pretendono
di forzare le norme a proprio uso e
consumo e in danno della generalità dei cittadini.
7 commenti:
Caro Roberto, purtroppo le lobby ci sono sempre state e da sempre condizionano qualunque strategia politica. Oggi, hai ragione, più che mai e non solo in Italia. Basta vedere chi governa il mondo, ovvero Trump, un improvvisato balbettante. Mi ricorda l’assassino pasticcione interpretato da Raymond Burr (che mi perdoni) nel film “La finestra sul cortile” di Alfred Hitchcock. Con il successo della finanza, le cose sono veramente peggiorate. Più che ammonire la politica, come fa Galli della Loggia, credo si dovrebbe sensibilizzare il mondo civile, come fai tu. Il mondo civile è assai migliore di quello posticcio in cui viviamo.
Ciao, Dario
Caro Dario,
anch'io sono convinto che è dalla società civile che deve venire la spinta a cambiare uno stato di cose che ha ben poco a che fare con la democrazia e con la corretta gestione dei pubblici poteri.
Se il controllo viene esercitato dal basso è più efficace che se viene calato dall'altro, anche perché spesso il controllante e il controllato tendono a confondersi, come nel caso degli ascensori.
Bisogna tenere gli occhi aperti e reagire ai soprusi.
Ciao.
Roberto
La tua denuncia è molto opportuna perché svela comportamenti inaccettabili. E’ l’ora di smetterla di caricare i proprietari di case di ulteriori e inutili balzelli.
Farò circolare il tuo articolo nel mio condominio e in quelli di alcuni parenti per le azioni necessarie.
Ti ringrazio per quanto fai e ti saluto cordialmente.
Enzo Arditi
Ringrazio te dell'apprezzamento e sono lieto che tu abbia deciso di agire.
Ribadisco che il controllo va fatto dal basso: delegare è inutile.
Ciao.
Roberto
Il primo commento a questo post è di Dario Lodi, inviatomi via mail.
Nel pubblicarlo si è verificato un disguido che ha portato all'omissione del nome dell'autore. Chiedo venia.
Roberto
Il caso in questione non è che l'ennesimo in cui si scaricano malamente balzelli sui cittadini in nome di qualche principio superiore, in questo caso la sicurezza; un altro esempio sono gli oneri di sistema nelle bollette elettriche, in cui i costi degli investimenti sono di fatto totalmente scaricati in quota fissa sulle seconde case. E poi quante volte abbiamo visto "manine" inserire o togliere codicilli da dispositivi di legge, cosí stravolgendoli?
Potere delle lobby che sanno fare il loro mestiere? Imbecillitá della burocrazia e della classe politica che in nome di un qualche ventilato principio superiore perde le capacitá valutative di oneri e benefici? Delirio di onnipotenza di normatori scatenati?
È che manca un sistema di valutazione civile delle leggi in promulgazione, che cosí restano figlie delle ideologie e dei compromessi di palazzo. Il quale palazzo guarda solo ai suoi equilibri e dei cittadini se ne frega.
Serve un sistema organizzato di controllo dal basso, tanto piú attento quanto piú le materie trattate sono complesse.
Il caso delle bollette elettriche ( ma anche del gas, dell'acqua, ecc.) è forse il più eclatante di tutti perché, mentre un tempo la parte fissa era minima e l'importo delea bollette era proporzionale ai consumi, oggi anche si si consuma zero, come nelle seconde case durante la bassa stagione, le bollette sono diventate salatissime perchè la parte fissa è esorbitante e dovuta a voci assurde come "spese per gestione del contator"? (quale gestione?). Questa deriva è iniziata da quando esistono, per i diversi servizi pubblici, le c.d. "Authority" che dovrebbero regolare e controllare i fornitori e invece li hanno favoriti a scapito dei clienti, consentendo loro una rendita indipendente dalle vendite effettive.
E' uno scandalo epocale, contro il quale bisogna battersi anche sollecitando le associazioni dei consumatori che non mi sembrano particolarmente attive su questo piano.
Dopo le ferie vorrei parlartene a voce per far partire un'iniziativa incisiva, se sei d'accordo con l'idea.
Ciao.
Roberto
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