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sabato 5 gennaio 2013

Come migliorare l'agenda Monti


Nel rispondere a  vari commenti relativi al post del 27 dicembre (“ Agenda Monti: occorre una lista unica “ ),  ho sostanzialmente affermato che l’Agenda è largamente condivisibile ma che i buoni propositi che contiene non sono  espressi con obiettivi semplici e verificabili, condizione necessaria affinchè gli elettori  possano giudicare l’operato del futuro governo, qualora fosse presieduto da Monti.
 Un  analogo orientamento lo si trova nella parte conclusiva dell’editoriale di Alesina e Giavazzi sul Corriere della Sera del 31 dicembre, dove  gli autori fanno un’affermazione che condivido   “ ..,. l’agenda che Mario Monti propone agli italiani avrebbe dovuto indicare un obiettivo per la riduzione del rapporto fra spesa pubblica e Pil da attuarsi nella prossima legislatura”. Ci vorrebbe quindi un dato numerico preciso e un arco temporale in cui attuarlo, indicando poi i modi per conseguirlo.
Un esempio concreto di obiettivo ben formulato è il seguente, tratto dal programma del Movimento “Fermare il declino “(www.fermareildeclino.it)   in cui si indicano anche le modalità per conseguirlo:
Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell'arco di 5 anni. La spending review deve costituire il primo passo di un ripensamento complessivo della spesa, a partire dai costi della casta politico-burocratica e dai sussidi alle imprese (inclusi gli organi di informazione).
Circa i  citati costi della politica,  che sono il tema più sentito dagli elettori,  lAgenda Monti si esprime con grande chiarezza, proponendo:
la drastica riduzione dei contributi pubblici anche indiretti ai partiti e ai gruppi parlamentari e d ei rimborsi elettorali, con lintroduzione di una disciplina di trasparenza dei bilanci con la perfetta tracciabilità sei finanziamenti privati e una soglia massima per gli stessi contributi. 
Sarebbe opportuno tradurre anche  tale orientamento in uno specifico obiettivo numerico; ad esempio. ridurre del 75% i contributi pubblici anche indiretti ai partiti.  Come ho spiegato nella lettera indirizzata a Bersani, visibile cliccando sul seguente link:
la misura da lui proposta del 50% non è  infatti sufficiente.
I miei lettori abituali sanno peraltro  che   lobiettivo da me preferito  sarebbe la cancellazione totale dei contributi pubblici e il ricorso ai soli finanziamenti privati, magari consentendo di utilizzare l8 per mille dei redditi  Irpef a questo scopo.
Con le predette proposte ho implicitamente fatto riferimento ad un grande pregio dellAgenda, cioè di essere stata concepita come  primo contributo ad una riflessione aperta ,  come recita il sottotitolo della stessa,  cioè come uno strumento al cui perfezionamento possono contribuire tutti i cittadini. Al fine di rendere possibile  tale partecipazione è stato aperto, dalla sezione emiliana del Movimento Verso la Terza Repubblica,  che fa parte della coalizione per Monti, un apposito sito visibile cliccando sul seguente link:


Invito i lettori del blog a visitare il sito e, se lo ritengono opportuno, a partecipare con le loro idee.
Oltre alle precedenti segnalazioni, che sono prevalentemente di metodo, vorrei  ora soffermarmi su alcuni specifici aspetti di contenuto:

-         Scuola e Università:  lAgenda  dice giustamente che esse  sono le chiavi per far ripartire il Paese e renderlo più capace di affrontare le sfide globalie aggiunge la priorità nei prossimi cinque anni è fare un piano di investimenti in capitale umano. Quando si  metterà mano a questo piano, non si dovrà dimenticare  lassoluta necessità – già espressa da  precedenti Governi ma non attuata -  di un forte investimento  per rendere possibile, nelle scuole italiane di ogni ordine e grado, linsegnamento della lingua inglese, strumento imprescindibile per operare sui mercati internazionali e per  interagire con altri Paesi e culture.
Ciò è soprattutto rilevante per costruire la casa comune europea e, pertanto, dovrebbe essere oggetto anche di iniziative in campo comunitario tendenti a favorire lapprendimento di questa lingua di servizio in tutta  lunione europea.

-         Occupazione giovanile:   bisogna sviluppare una strategia integrata  a doppia leva. Favorire, da un lato, le imprese che assumono giovani  ( considerando tali le persone fino ai 35 anni di età) ma soprattutto puntare fortemente sullo sviluppo del lavoro autonomo  (  manuale, intellettuale e imprenditoriale ) perché la richiesta di lavoratori dipendenti è destinata comunque a decrescere percentualmente  in futuro. Le iniziative previste dallAgenda per le start upsono positive e andrebbero fortemente sviluppate: possono essere la base per un nuovo Rinascimento.

-         Immigrazione: il tema non è stato trattato finora nellAgenda, ma  ciò andrebbe  fatto trattandosi di un fenomeno rilevante, da un punto di vista demografico ed economico, per la crescita del Paese. E necessario prevedere unimpostazione inclusiva, che favorisca  lintegrazione degli immigrati  nel contesto socioculturale italiano e il rispetto, da parte loro,  delle regole di civile convivenza della nostra comunità.

Faccio a tutti i lettori vivissimi auguri per  lanno appena iniziato, auspicando che la partecipazione dei cittadini al dibattito  sui programmi  e al controllo della loro attuazione. possa portare a un deciso miglioramento della politica e delle sorti del Paese.

22 commenti:

Attilio Lucchini ha detto...

C'è da vergognarsi come italiani a vedere il comportamento del super premier Monti nelle prime fasi della campagna alettorale. Oltre a provocare il sonno degli astanti (ma questo lo sapevamo già) si permette di insegnare agli altri come si fà. Vale il detto: chi sa fare fà, chi non sa fare insegna.
Ciao

roberto ha detto...

Vedo che hai sempre il dente avvelenato con Monti. Ho stigmatizzato la sua caduta di stile, ma la tua reazione mi sembra esagerata: non mi pare che ci sia da "vergognarsi come italiani". Il fatto è che Monti, come politico, è "in rodaggio" e quindi qualche errore è inevitabile. Comunque l'ironia del detto da te riportato è azzeccata, a mio avviso. Ciao. Roberto

Pasquale Mirante ha detto...

Vede, caro Barabino non conosco la Sua condizione sociale; conosco, purtroppo, molto bene la mia e Le posso garantire che l'anno montiano non è stato per me positivo.
La ventilata equità non si è notata, per cui, il buon Monti dovrebbe garantire di TOCCARE quei ceti, stranamente ignorati. Solo così potrei rivedere le mie posizioni politiche in vista delle prossime elezioni.
Con stima Pasquale Mirante

roberto ha detto...

Caro Pasquale ( uso il tu perchè questa è la convenzione linguistica adottata nel mio blog), l'anno scorso penso sia stato duro per tutti e il peso è sentito maggiormente perchè l'equità è, in larga misura, mancata in parte per l'emergenza in atto e in parte per resistenze politiche.
L'Agenda Monti ha un paragrafo dedicato al tema " Riduzione e riequilibrio dei carichi fiscali" in cui , dopo aver parlato della proposta riduzione del carico fiscale sul lavoro e sulle imprese, si afferma che esso debba esere trasferito "sui grandi patrimoni e sui consumi che non impattano sui più deboli e sul ceto medio". C'è poi un accenno a " un nuovo Patto fra fisco e contribuenti per un fisco più semplice, più equo e più orientato alla crescita".
Sono buone intenzioni, ma insufficienti a rassicurare chi, come te, vuole precise garanzie in merito.
Speriamo che Monti chiarisca meglio le sue intenzioni di qui alle elezioni, magari con precisi obiettivi circa la variazione delle aliquote . Se lo ritieni opportuno, segnalerò questa esigenza, insieme ad altre, fondate, che venissero prospettate da lettori del blog, a integrazione di quanto contenuto nel post.
Un cordiale saluto.
Roberto

Pasquale Mirante ha detto...

Vedi, caro Roberto, mi dici che l'equità è mancata in parte ( direi in tutto ), per l'emergenza e per le resistenze politiche. Ritengo proprio perchè vi fosse in atto l'emergenza, si doveva colpire tutti, senza guardare in faccia a nessuno; e poi a proposito delle resistenze politiche, non ritieni che Casini e Fini possano rappresentare al meglio queste resistenze? ( Fini quale Presidente della Camera poteva fare molto di più nel promuovere misure per ridurre i privilegi della casta parlamentare ).
Si, caro Robero, sarebbe proprio il caso che Monti chiarisca per bene quali siano le sue reali intenzioni, mi riesce veramente difficile pensare che in testa ai suoi pensieri primeggiano la tutela e gli interessi del ceto medio-povero.
Non ho nulla in contrario su un eventuale inserimento nel blog.
Con stima
Pasquale

roberto ha detto...

La mancanza di una virgola, nella mia risposta, dopo la parola "mancata", ha falsato il senso della frase, che va letta così: "...l'equità e mancata in larga misura, in parte per....": Come vedi non siamo lontani: per me è mancata "in larga misura", per te completamente.
Quando c'è l'emergenza,in genere, si usa la via più facile e veloce, che è quella di prendere i soldi da chi non può occultare i suoi redditi e i suoi beni (ricorderai che, nel 1992 Amato prelevò direttamente dai conti correnti). Non è certo giusto,ma il rischio default era assai grave.
Forse anche Casini e Fini si possono chiamare in causa, ma le maggiori resistenze venivano dal PDL.
Il fatto che Monti presenti la sua lista alla Camera senza inserirvi parlamentari, indica che vuole marcare una distinzione fra la società civile e quella politica, che ha resistito su troppe cose ( legge elettorale, taglio ai costi della politica, ecc.).
Forse Monti non ha i problemi del ceto medio-povero in cima ai suoi pensieri, ma è una persona seria, retta e competente. A confronto degli altri è un gigante.

Dario Lodi ha detto...

Grazie. Il guaio, caro Barabino, secondo me sta a monte, Monti c'entra poco. Nessuno riesce mettere mano alla spesa pubblica: ci si riuscisse, sarebbe un principio di catarsi. Inoltre occorrono persone valide, con senso dello stato, non mezze figure uscite da chissà quale armadio! La vergogna è una classe inamovibile, con gente che fa politica come se stesse facendo il garzone del salumiere. Gente impreparata, incapace, lì per clientelismi, portoghesi senza vergogna, faccendieri, ladri, mafiosi, puttane, portaborse, sfacciati. Non tutti, perbacco la poltica è cosa seria! La politica sì, i politici no. Le eccezioni non fanno primavera, purtroppo.

Saluti,

Dario Lodi

roberto ha detto...


Il ritratto che fai della classe politica è impietoso ma, purtroppo, realistico: quello cui abbiamo assistito negli ultimi anni, con l'immissione in politica dei personaggi più impresentabili e con gli scandali a ripetizione, è un degrado profondo.
E' quindi necessario un forte ricambio, proveniente dalla società civile, anche se tale provenienza non garantisce, ovviamente, doti di probità e competenza.
Ma bisogna provarci: io sostengo il tentativo di Monti, ma ci sono anche altre opzioni.
Chi andrà al governo dovrà aggredire la spesa pubblica a partire dai costi della politica: su questo di giocherà la credibilità e la sopravvivenza.
Grazie. Roberto

Giorgio ha detto...

Caro Roberto, non voterò mai l'agenda Monti che tante storie pure lui ci ha raccontato; mai credevo comunque che pure lui cadessse nel qualunquismo più squallido come diverse volte ha già dimostrato di sapere fare anche in maniera piuttosto subdola.

Buon anno a tutti voi.

Giorgio


roberto ha detto...


Anche il tuo giudizio è tranchant.
Lo rispetto, ma mi sembra prematuro giudicare il Monti politico dopo pochi giorni dal suo ingresso nella contesa elettorale. Anch'io ho espresso un giudizio critico su alcune sue uscite e su una certa genericità della sua agenda, ma lo apprezzo per averci evitato una fine ingloriosa e per la serietà del suo impegno.
Ciao.
Roberto

Buni ha detto...

Ciao Roberto, approfitto di questa occasione per dirti che anche se non partecipo attivamente al tuo blog, condivido le tue opinioni.
Buni

roberto ha detto...


Ti ringrazio molto.
Un caro saluto.
Roberto

Dario Lodi ha detto...

Credo che Monti abbia dato una svolta positiva alla nostra politica. Le sue misure economiche sono tuttavia rimaste a metà: poco ha fatto per la spesa pubblica, nodo cruciale del cambiamento del nostro sistema. I correttivi e i suggerimenti da te proposti dovrebbero, a mio avviso, tenere conto della realtà, essere corredati da conoscenze specifiche della materia (avere i numeri in partenza insomma). Mi soffermo su tre cose: il finanziamento ai partiti, che per me deve essere pubblico (altrimenti ciao democrazia, ma con interventi ad hoc a monte e soprattutto senza che vi sia la possibilità di correttivi da parte della politica: essa deve governare, non comandare).
La disoccupazione e la sottoccupazione giovanile: inutile varare misure se manca poi il mercato. La globalizzazione ha semiucciso la piccola e media impresa, laddove la tecnologia è bassa, la concorrenza del Secondo e Terzo mondo è stata spietata (per mancanza di freni e per volgari appetiti finanziari assecondati o tollerati dai governi ocidentali). Prima, dunque, occorre ricreare le premesse per una logica e sacrosanta azione futura, altrimenti i giovani gireranno a vuoto. Biogna superare il concetto (?) che i più deboli debbano semplicemente arrangiarsi e che non rompano le scatole.
L'immigrazione è una cosa grave per la tolleranza assurda nei confronti dei cosiddetti scafisti.
Ma anche qui, coloro che non hanno potere sono zero.
Aggingo due righe sulla scuola: quella attuale fa pena, è fuori dal mondo lavorativo e non crea per niente cultura, così come i media, esemplari vergognosi di niente elevato a tutto.

roberto ha detto...


Sono d'accordo sul fatto che il nodo della spesa pubblico sia centrale e che, per ora, poco si è fatto. E' auspicabile che la prossima coalizione di governo sia determinata al riguardo.
I miei suggerimenti sono orientativi: se apprezzati, andranno corredati da chi di dovere di elementi analitici appropriati.
Circa il finanziamento dei partiti stiamo fra Scilla e Cariddi: se ci si affida solo a quelli privati c'è il rischio del prevalere delle lobby (ma c'è anche la possibilità, come negli USA, che il Presidente riceva oltre un miliardo di dollari tramite microdonazioni). Se ci si affida a quelli pubblici, c'è il rischio dell'appropriazione privata degli stessi, di cui abbiamo avuto terrificanti esempi.
C'è anche da considerare l'opzione Grillo: nessun finanziamento, si fa tutto in rete, che non costa nulla. Il Movimento 5 Stelle ha dimostrato che si può.
Sull'occupazione giovanile: il mercato si può anche creare, come dimostrano le tante esperienze della Silicon Valley americana; è per questo che ho sottolineato l'importanza delle start up. Certo, ci vogliono anche i soldi per comprare le cose nuove, ma qui torniamo al capitolo riduzione della spesa pubblica improduttiva per aumentare quella per inestimenti e le risorse per le famiglie e per le imprese.
Sull'immigrazione, convengo che la tolleranza verso gli scafisti è grave perchè alimenta un flusso incontrollato, oltre a mettere a repentaglio tante vite.
Nella scuola c'è molto da migliorare, ma qualche progresso si è fatto: l'informatizzazione è stata potente, come ha scritto Mario Pirani su La Repubblica; se trovo online l'articolo, lo pubblico nel blog.
Ciao.
Roberto





Mario ha detto...

Caro Roberto,

condivido la necessità di puntare sull’inglese a scuola; dirò di più occorre farlo molto in fretta prima che ci si ponga l’alternativa di anteporre lo studio del cinese o dell’arabo; mi trovo pienamente d’accordo sulla necessità di dare civile ‘ospitalità’ agli immigrati, partendo dalla concessione della cittadinanza per i figli nati in Italia. Gli immigrati oggi sono parte integrante del nostro tessuto economico; sarebbero guai seri se non li mettessimo nelle condizioni poterlo divenire anche sul piano civile e sociale.

Circa la generale mancanza di numeri ed obiettivi quantitativi che caratterizzano l’agenda, in comune con i giudizi prevalenti, ne imputo la mancanza alla tempestività con cui è stata generata e alla pluralità dei contributi. Mi attendo però che in campagna elettorale arrivi qualche indicazione più stringente da parte di Monti stesso.

A mio parere ne serve una prima di tutte: di quanti parlamentari, consiglieri regionali e provinciali sia necessario l’Italia faccia a meno per recuperare efficienza, efficacia, tempestività e pulizia nell’azione amministrativa, nonché quanti piccoli comuni debbano essere accorpati. Su questo obiettivo di riordino istituzionale, essenziale per recuperare autorevolezza amministrativa e per ridurre la spesa pubblica in termini strutturali occorrono, a mio parere, da parte di Monti altre due specifiche:

- i tempi certi per portare a termine l’intervento di riordino così da disporre di un solo livello amm.vo tra centro e territorio e di camere non sovrapposte;

- Il modo migliore per reimpiegare il beneficio di costo che ne deriverebbe, operando una progressiva riduzione delle tasse su lavoro e imprese e attivando un volano per la crescita attraverso incentivi alla ricerca e all’innovazione, facilitazioni all’export e alla crescita dimensionale delle imprese, incentivi all’assunzione di giovani specie se dotatati di buoni curricula.

Da ultimo, a mio avviso, da parte di Monti servirebbero indicazioni certe sulle modalità per ridurre incisivamente i tempi della giustizia civile.

Sul piano personale auspico tuttora di vedere Passera coinvolto nell’azione di rilancio del Paese.

Mario

roberto ha detto...

Caro Mario,

concordo pienamente con i suggerimenti che dai per migliorare l'agenda Monti: li segnalerò insieme ad altri che condivido.
Sono anche d'accordo sull'opportunità che Passera sia coinvolto nell'azione di rilancio del Paese. Nell'intervista odierna al Corriere della Sera conferma la sua chiarezza d'idee e la determinazione che ben conosciamo. Delle tante cose dette nell'intervista, cito questa frase: " Il nostro governo, con la maggioranza che l'ha sostenuto, ha salvato il Paese dalla bancarotta, dalla perdita di sovranità, non dimentichiamocelo, anche se oggi qualcuno fa finta di non ricordare la montagna di debito pubblico, 2000 miliardi di euro, che grava sulle nostre teste e quindi alla necessità di non abbandonare la politica del rigore".
Per questo Monti va apprezzato, anche se la critica alle sue proposte politiche è pienamente legittima e pure Passera non la fa mancare.

Roberto

Dario ha detto...

Caro Roberto, occorre incidere, non accarezzare. Tutti quanti abbiamo il vizio dell'accademismo. Ma il distacco accademico è una specie di astrazione, di valutazione irreale. Parli di Silicon Valley: ma sai, scusa, la differenza fra la dinamicità americana e il lassismo italiano? Occorre trovare il coraggio di guardare le cose nella loro essenza, non nella loro possibile apparenza. Solo così è possibile cambiarle. Perdona il tono "liturgico". Complimenti comunque per il tuo impegno.
Ciao, Dario

roberto ha detto...


Mi puoi fare un esempio di azione atta ad incidere e non accarezzare?
La citazione della Silicon Valley non era accademica, a mio avviso: pur con legrandi differenze che ovviamente esistono fra la realtà americana e la nostra, credo che non manchino in Italia esempi di eccellenza e capacità diffuse d'innovazione, da valorizzare.
Se si gioca solo sulla difensiva non si va lontano.
Grazie dei complimenti.
Roberto

Unknown ha detto...

Caro Roberto, Ho letto, e in parte riletto, tutti i commenti che ti sono pervenuti, e mi pare che le critiche a Monti si possano ridurre sostanzialmente a due: una prima è di non aver dato ai cittadini alcun segno percepibile di miglioramento dell'economia e delle condizioni degli individui, e la seconda che non è stato capace di ridurre adeguatamente la spesa pubblica. Monti non ha bisogno di difensori, ma mi permetto comunque qualche osservazione.
E' vero, l'economia non è migliorata, ma il bilancio dello Stato si, e i fondamentali permettono un moderato ottimismo nel futuro. E prima di accusare Monti si vadano a vedere le cifre degli altri Paesi, della Francia in particolare: vanno quasi tutti male e c'è chi sta peggio. Mai una volta che prima di lamentarsi si vada a vedere come stanno gli altri, tirando le dovute conclusioni.
Quanto alla riduzione della spesa pubblica, vorrei ricordare una conversazione in aereo con Bruno Visentini, un grande ministro delle finanze, anni '70. Criticavo lo smodato uso delle auto blu e del lusso con cui venivano arredati gli uffici ministeriali e ricordo testualmente la sua risposta: "ma Lei crede che il ministro abbia il potere? Io do istruzioni, e magari ordini; i miei direttori generali fanno quello che vogliono e io sto li a guardare". E un alto funzionario mi disse in altra circostanza: "i politici oassano, io resto". La resistenza passiva della burocrazia si oppone a qualunque cambiamento; possiamo anche darne la colpa a Monti se vogliamo ignorare la realtà.

roberto ha detto...


Condivido le tue valutazioni.
Il risanamento dei conti è la base per trovare le risorse necessarie allo sviluppo e l'avanzo primario del bilancio statale italiano è oggi fra i migliori in europa: ovviamente pesano le spese per gli interessi del debito pubblico, ma la strada intrapresa è quella giusta.
Sulla difficoltà di tagliare la spesa pubblica c'è un interessante editoriale di Alesina e Giavazzi sul Corriere ( "I distruttori delle riforme" del 5/12/2012) che espone molto bene i termini della questione. E' visibile mettendo in google le parole "corriere.editoriali" e poi, aprendo la pagina, mettendo nel relativo motore di ricerca la parola "Alesina": compaiono tutti gli editoriali di questo autore, fra cui il predetto.
Penso di tornare su questo cruciale argomento in un prossimo post.
Grazie del contributo.
Roberto

Raffaello ha detto...

Ciao Roberto,

arrivo un po' "lungo" su questo post per le ragioni che sai.
Sono d'accordo sul fatto che all'agenda manca una componente quantitativo-temporale: sui vari obiettivi non sono esplicitati parametri-obiettivo quatitativi e scadenze entro le quali conseguirli. Alcune considerazioni sull'agenda sono espresse nel mio contributo al post riguardante Fassina.
Qualche altra idea.
- EUROPA: anche su xenofobia, discriminazioni, ambiente e altri temi sociali l'Europa dovrebbe
1) dettare linee guida prescrittive sui singoli temi;
2) definire una tempistica per il recepimento di tali linee guida nelle legislazioni locali, ovvero per l'allineamento delle medesime;
3) attivare un sistema sanzionatorio in caso di inadempienza.
- TERZO MONDO: per sradicare la povertà serve anche esportare tecnologie e formare gli addetti locali.
- ISTRUZIONE: non penso basti semplicemente fissare obiettivi di aumento nel numero dei laureati: si rischia la dequalificazione e la banalizzazione del sistema universitario (pensiamo al CEPU e dintorni). Promuovere invece una sistematica azione di confronto tra mondo accademico e sistema produttivo per affinare costantemente i programmi didattici tenendo presenti i profili di competenze di cui le aziende ritengono di aver bisogno a medio termine. Ciò potrebbe favorire più alti tassi di occupabilità per i neo laureati (in un logica di pianificazione sono favorevole al numero chiuso in ogni facoltà/corso di laurea).
Ripristinare nella scuola primaria lo studio serio dell'educazione civica, ampliando al contempo lo spazio per le attività sportive sportive, anche a livello agonistico, con accentuazione per gli sport di squadra.
- ECONOMIA VERDE: favorire l'esportazione verso le realtà meno virtuose delle best practices in materia di sostenibiltà ambientale, di raccolta differenziata ecc. Sensibilizzare sull'argomento i "consumatori di domani", con azioni informative nelle scuole primare (rivolte indirettamente anche ai genitori).

Alla prossima...

Raffaello

roberto ha detto...

Sei arrivato un pò lungo ma, forse anche per questo, la tua riflessione è ben ponderata.
I suggerimenti che fornisci sono tutti centrati su aspetti fondanti: il ruolo chiave dell'Europa come guida delle politiche nazionali, l'apertura all'esterno anche in una logica solidale, la centralità dei processi formativi di qualità per una crescita virtuosa e sostenibile, l'estrema rilevanza dei temi ambientali.
Segnalerò il tuo e gli altri significativi contributi dei lettori al Prof. Monti.