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domenica 28 giugno 2015

Intreccio politica & criminalità organizzata, il nodo da sciogliere




Se è vero che il “merito” (si fa per dire) di aver portato la criminalità organizzata ai vertici dell’amministrazione capitolina è della destra di Alemanno, oggi indagato per associazione mafiosa e che il Nuovo Centro Destra è il partito con la maggior percentuale di dirigenti indagati per reati penali, non c’è dubbio che il problema maggiore, su questo terreno, oggi ce l’ha il PD, per varie ragioni:
-          L’Amministrazione Marino, che doveva segnare  la discontinuità rispetto alla malagestione di Alemanno, si è dimostrata permeabile come il burro all’infiltrazione criminale ed ha consentito un’incredibile concentrazione di malaffare negli appalti e nella gestione delle emergenze.
Paradossalmente tale Amministrazione, unica in Italia, aveva istituito un Assessorato alla Trasparenza, il cui titolare è stato uno fra i primi  esponenti a cadere sotto le indagini della magistratura.
Il candore con cui l’attuale sindaco ha pubblicamente dichiarato di non aver  minimamente percepito l’infiltrazione criminale la dice lunga sulla sua incapacità di gestire una realtà complessa e critica come quella romana. Mantenere ancora Marino al suo posto significa consegnare la città al Movimento 5 Stelle che trova, nella realtà romana, la dimostrazione inoppugnabile della propria tesi “i partiti sono tutti marci”.

-          Come ha scritto in un editoriale su La Stampa Marcello Sorgi “ sull’immigrazione il centrosinistra dovrebbe avere il coraggio di fare un’operazione verità. Dire insomma, con la franchezza a cui Renzi ci ha abituato, ciò che in questi ultimi giorni quasi tutti ormai hanno capito, e non c’è più ragione di nascondere. Esisteva, è esistito fino a poco tempo fa, un sistema italiano per trattare gli immigrati ……..Questo metodo singolare, basato su regole non scritte, come il diritto alla fuga e le istruzioni per superare i confini nazionali, a volte perfino fornite con l’ausilio di una cartina geografica, ha funzionato, diciamo così, finché non si è scoperto che l’altra faccia della medaglia era il meccanismo di corruzione che alimentava i Centri… in cui gli immigrati venivano pagati un euro al giorno ciascuno come tangente. ……  Ma per non perderci la faccia e non rendere più facile di quanto non sia la carica di Salvini e dei suoi governatori, serve qualcosa di più dell’annuncio dei rimpatri. La vergogna dell’immigrazione come affare va scoperchiata fino in fondo”.

-          La notizia preoccupante, ma passata quasi sotto silenzio, che la Prefettura di Roma ha dato la scorta al Presidente e Commissario per Roma del PD, Matteo Orfini, dimostra che, a prescindere dall’ormai sgominata banda Carminati- Buzzi, altre forze criminali cercano, minacciando , di impedire l’operazione di pulizia iniziata da Fabrizio Barca che dichiarò, nella relazione sulla sua indagine interna al partito, la sostanziale pericolosità di buona parte delle strutture periferiche romane del  PD. Evidentemente tali forze si propongono di evitare che vengano scoperti e allontanati quegli esponenti del partito che sono i loro terminali per la gestione del malaffare.

E’ chiaro che, a fronte del quadro descritto, il Premier non può cavarsela dicendo di rispettare il lavoro della Magistratura e  auspicando pene esemplari per i corrotti, precisando peraltro che ogni indagato  è innocente fino a sentenza passata in giudicato. In politica non c’è bisogno di sentenze per cacciare i reprobi, bastano i sospetti di scorrettezza ( non è in base a semplici sospetti che Lupi è stato costretto alle dimissioni?). Quindi solo supportando con assoluta fermezza l’opera di pulizia interna al partito cui si sta dedicando Orfini, Renzi avrà la speranza di sottrarsi alla tenaglia che cerca di stritolarlo e che è composta, da un lato, dal  Movimento 5 Stelle che ha buon gioco  a denunciare il perverso connubio mafia/politica ed a reclamare l’amministrazione capitolina, con la speranza che, una volta raggiunto questo risultato, sia possibile la scalata al governo  e , dall’altro, dalla Lega che è spinta ad ulteriori successi nazionali  dalla colpevole, irresponsabile e, per vari aspetti, criminale gestione del fenomeno immigrazione.
Fra la tante gatte da pelare che Renzi deve affrontare in questo momento,  quella maggiore è sciogliere il nodo che unisce esponenti del suo partito, a vari livelli, alla criminalità. Se non supera questa prova , le sue speranze di durare si affievoliscono notevolmente.




9 commenti:

Vittorio Bossi ha detto...

Buona domenica Roberto,

molto interessante il tema, al di là di quello che una parte degli italiani vorrebbero, in realtà se il PD schiacciasse l'acceleratore sul tema della moralità
perderebbe molti consensi e alleati, Berlusconi con il suo cane che abbaia (lega) invece andrebbe all'incasso.


I 5 stelle con questa classe dirigente è incapace di proporre, (il reddito di cittadinanza andrebbe circoscritto ad un numero limitato di italiani)
bravissimi a denunciare, ma concretamente che idea hanno del nostro paese nei fatti poco.


Che Dio ce la mandi buona, pensa Roberto neanche i proclami del papa per un mondo più pulito e onesto (la corruzione spuzza...) non è stata
minimamente raccolta, ma che classe dirigente ci sta guidando? .... la solita del magna magna....? parole ...parole...


Spero sempre che in parlamento qualche parlamentare onesto e fuori dal coro abbia il coraggio di iniziare una battaglia per restituire dignità a una
classe politica che in questi 7 anni di crisi ha solo chiesto e non dato niente. (taglio degli stipendi e privilegi, l'indice di riferimento deve essere la
Germania, nessun stipendio e/o benefit può superare quello del parlamento tedesco.


A presto Vittorio

roberto ha detto...


Ciao Vittorio,

tutti i partiti, salvo il M5S, hanno scheletri negli armadi in tema di corruzione e malversazioni ( per Berlusconi basta pensare ai giudici e ai parlamentari comprati, per la Lega all'uso dei soldi pubblici per acquistare la laurea del Trota o i diamanti di Belsito).
Il PD, che un tempo poteva contare, meritatamente o meno, su una "superiorità morale" è caduto estremamente in basso con lo sfruttamento, da parte di suoi esponenti e sostenitori, delle vicende di umana miseria (migranti e rom) per fini di arricchimento personale. Siamo al livello più infimo della politica e questo pesa enormemente sull'imagine del PD.
Se Renzi non dà una sterzata, non perderà i voti dei corrotti e dei corruttori ma quelli, e sono molto di più, delle persone perbene che si riconoscono in una logica progressista o che, pur venendo da altre esperienze politiche, avevano confidato nella sua capacità di cambiare il Paese.
Se le cose si trascinano, a Roma andranno al ballottaggio i 5 Stelle, e vinceranno. A livello nazionale la partita è ancora aperta, ma il rischio che il Governo corre è molto grosso.

Roberto

Marcello Mancini ha detto...

Caro Roberto,


Mi sono prefisso di non giudicare i partiti, bensì le istituzioni da Sindaco, a Ministro, fino a Capo del Governo a prescindere della appartenza politica.

Con questa segregazione mi prefiggo di leggere meglio le colpe individuali e non quelle collettive. Il Ministro degli Interni, assegnando la scorta al Sindaco di Roma e al Presidente del PD, assolve da comportamenti compiacenti o distratti sia l'uno che l'altro.
Non mi stupisce, perché il Sindaco ha ereditato una realtà infettata ben nota a tutti e per combatterla non ci vogliono mesi ma anni. Soprattutto quando chi la totalità dei Consiglieri/Amministratori, salvo uno, poteva aprirgli gli occhi, più di quanto avesse già fatto il Sindaco stesso - non denunciava, tramite i suoi Consiglieri ed Assessori.

Piuttosto perché il Ministro degli Interni non ha provveduto a fornire la scorta quando evidenze investigative indicavano comportamenti di "stampo madioso? E perché si è reso complice, insieme al Premier di trasgredire al Trattato di Shengen, omettendo di identificare i migranti e provvedere al rimpatrio (Bossi/Fini) per accogliere la minima parte di profughi con diritto d'asilo?

Non ci è stata ancora fornita notizia sulle ispezioni EU fatte di recente (su richiesta dei Paesi dell'EST) all'Italia che continua ad autoalimentare i flussi migratori, incoraggiando la speranza di migliaia di disperati di potersi inserire nei Paesi ricchi della EU, facendo scappare dai centri di accoglienza, con una strizzata d'occhio, gente non identificata.

Per di più la seconda ondata di Mafia Capitale va a colpire proprio i centri di accoglienza, distribuiti dai Comuni ma provenienti in gran parte da EU. Caro Roberto, qua non siano davanti manovre spericolate a causa di regole non scritte ma di aggiramento consapevole e sistematico delle regole scritte.

Certo queste sono inadeguate, è da aggiornare. Ma ognuno di noi per fare valere un suo diritto o proposta deve avere la carte in regola, non soffiare sul fuoco e permettere ai criminali di mangiarsi sopra. Il Pio Ospizio TrivulIo era niente a confronto. Come dicono a Napoli il quadro è quello di "fotte e chiagne".

Vedi quando mi senti sensibile al discorso "Trasparenza" e perché penso sia l'ennesima bufala per farla franca. La PA di controlli e di informazioni correlate non ne vuole sapere. Vogliono solo che li facciano gli altri i Magistrati (i preferiti per i tempi) l'ANAC, persino i cittadini che, allo stato dei fatti, giocano a mosca cieca.

Concordo sulla tua conclusione sul Premier che rischia grosso a scaricare il Sindaco di Roma. Orfini lo fa già senza ondeggiamenti. Il Premier no, la sua sicurezza titanica sta vacillando. basta vedere la buffonata che rebus sic stantibus, prima gli tiro a la campagna elettorale e poi lo sospende in base alla Severino. In questo stato confusionale, temo che il Premier sia, al momento, un appiglio saldo per il Sindaco.

Buona giornata

Marcello


roberto ha detto...

Caro Marcello,
io ho voluto soffermarmi sulla sfida che Renzi , come capo del maggiore partito italiano, deve affrontare per evitare che il calo di consensi registrato dal PD alle recenti elezioni amministrative diventi un tracollo e influisca sulle sorti del Governo.
Tu parli delle responsabilità, sue e di Alfano, come titolari di importanti ruoli istituzionali. Su questo piano convengo con te che “trasgredire al Trattato di Schengen, omettendo di identificare i migranti e provvedere al rimpatrio(Bossi/Fini) per accogliere la minima parte di profughi con diritto d’asilo” sia il vero peccato capitale del governo e che ci sia stato un “aggiramento consapevole e sistematico delle regole scritte”, ma ciò è avvenuto “all’italiana” cioè usando modalità non dichiarate, atte a favorire la fuga verso altri Paesi, che ovviamente ora non si fidano più di noi e giustamente pretendono di mandare i loro ispettori a controllare che i migranti vengano identificati.
Sono due facce della stessa medaglia: da una parte uno Stato che, come ho scritto anche in altri post, non fa rispettare le leggi, dall’altra forze politiche che su questa situazione ci marciano, talvolta in combutta con i delinquenti.
C’è poi un fatto culturale che mi ha fatto parlare di “ colpevole, irresponsabile e, per vari aspetti, criminale gestione del fenomeno immigrazione”: nella sinistra e in parte del mondo cattolico c’è l’idea tremendamente sbagliata che, in nome della solidarietà, si possa prescindere da qualsiasi valutazione di sostenibilità dei flussi migratori, che ha portato alla furbesca denominazione di “profughi” riferita a tutti i migranti (mentre i veri profughi, come tu dici, sono una frazione molto limitata del totale degli arrivi), puntando così ad una indiscriminata accoglienza. Creando flussi imponenti e incontrollati di migranti questa politica alimenta non solo i criminali libici che governano le trasferte dei migranti ma anche quelli italiani che li gestiscono nel nostro Paese e che forse sono collegati ai primi.
Questo circuito criminale va tagliato o saranno guai grossi per il Governo e per i partiti che lo sostengono.
Buona serata.
Roberto

Dario Lodi ha detto...

Il richiamo è encomiabile. La gente perbene deve insistere su queste cose, che purtroppo, però, hanno radici profonde. Alle parole dovrebbero seguire i fatti, o almeno qualcuno. Cioè il mondo civile deve svegliarsi, gli intellettuali darsi da fare. I richiami, dunque, più che ai politici – che se ne fregano altamente – sarebbe meglio farli a chi sta fra loro e una migliore civiltà. Perché non si battono per il progresso? Non si vergognano di limitarsi a sfruttare il sistema di turno?

Dario

roberto ha detto...


Sono d'accordo che gli intellettuali dovrebbero fare di più, ma il loro limite spesso è quello di salire sul carro del vincitore di turno e di "non diturbare il manovratore".
Il vantaggio di un blog indipendente come questo è che non dobbiamo attaccare il carretto dove vuole il padrone e, quindi, possiamo criticare liberamente, quando necessario, anche persone che si apprezzano.

Non credo però che tutti i politici siano uguali e ugualmente insensibili. Bisogna insistere anche con loro; come dice l'adagio latino "la goccia scava la pietra".
Roberto

Giuseppe Nava ha detto...

Ma i nostri “politici” meritano queste dotte analisi?
Osservo che politici di tutti i partiti, le tentano proprio tutte per far quadrare i conti pubblici, perfino con il gratta e vinci, e noi, popolo ingrato, non capiamo il loro impegno.
gn

roberto ha detto...

Capisco la tua ironia: molti cittadini, per marcare il loro dissenso, si sono ritirati nel disimpegno del "non voto".
Altri, come me, preferiscono continuare a segnalare ciò che, a loro avviso, va cambiato, cercando fra le forze politiche chi può dare una risposta totale o parziale: se non il meglio, almeno il meno peggio.

Chi avrà ragione? Il tempo ce lo dirà.

roberto ha detto...

Il Corriere di oggi riporta la notizia seguente:" a Roma il PD ha selto d'intervenire: ieri il Commissario Matteo Orfini ha chiesto al Presidente del Sesto Municipio, Marco Scipioni, di dimettersi. Non per l'inchiesta nè per la relazione di Gabrielli: per le criticità segnalate dalla mappatura di Fabrizio Barca".
Ciò indica che il lavoro di pulizia interna iniziato da Barca, di cui ho scritto nel post, sta andando avanti e ciò è indubbiamente un fatto positivo.

In un altro articolo, intitolato "Quel giudizio su Marino: ha fatto troppo poco", si riferisce l'opinione del Procuratore Pignatone che, pur non rilevando gli estremi per lo scioglimento del Consiglio comunale per associazione mafiosa,indica la debolezza dell'azione di contrasto del Sindaco Marino che, fra l'altro, non ha recepito i rilievi fatti dal Ministero del Tesoro. La decisione presa dal Prefetto Gabrielli è stata qualle di rimuovere diversi dirigenti comunali a seguito delle numerose irregolarità rlevate negli appalti di tre settori: gestione del verde pubblico, servizi sociali, emergenza abitativa.
Anche se Marino non verrà rimosso da provvedimenti giudiziari, la sua presenza resta un problema sul quali il PD deve prendere decisioni, tenendo conto che i romani giudicheranno severamente questa vicenda alla prossma tornata elettorale.